Prima di tutto complimenti ai titolisti italiani, che oltre a cambiare totalmente il senso dell'originale INTERNAL EVIL (ma questo càpita spesso) sbaglia anche la trascrizione del nome utilizzato nel film da Karen Black, che è Janus e non Janice. Detto questo, che sta a dimostrare com'è stata curata l'edizione italiana (il doppiaggio è terribile), va detto che in ogni caso ETERNAL EVIL non meritava molto di più. In fondo è il solito horror di seconda mano, di quelli sulla trasmigrazione delle "anime malvagie" da un corpo all'altro (qui la chiamano proiezione astrale, ma non cambia molto). Interpretato approssimativamente da un cast che ha nella sola "horror queen" Karen Black l'unico attore di...Leggi tutto valore e nemmeno troppo presente, visto che i protagonisti veri sono Winston Rekert (il pubblicitario Paul Sharpe) e John Novak (il sergente di polizia che conduce le indagini), il film di George Mihalka si segnala per una frustrata volontà di offrire spunti registici originali (vedi le scene riprese "a scatti") e per l'incapacità nel creare un minimo di interesse intorno alla vicenda. Colpa anche di una fotografia (Paul van der Linden) da tv-movie e di una mancanza d'originalità nell'idea di base. Pensiamo poi che l'orrore dovrebbe essere suscitato dalle solite soggettive del mostro invisibile e impalpabile che si avvicina da dietro alle sue vittime per poi ucciderle non si sa bene come. La sceneggiatura prova a mettere un po' di sale al tutto, ma è superfluo dire che è insufficiente, nonostante la buona volontà. E dire che l'inizio prometteva discretamente, grazie anche alle belle musiche di Marvin Dolgay (sorvoliamo su un pezzo scopiazzato spudoratamente da PHENOMENA di Argento). Poi invece si naufraga nel mare della mediocrità, fallendo quasi tutti gli obiettivi che anche un B-movie dovrebbe porsi.
Karen Black dovrebbe garantire una presenza forte, ma il suo ruolo è limitato a qualche comparsa, mentre per il resto regna una regia sciatta, a dispetto dei tentativi sperimentali di riprese che si vorrebbero accattivanti: soggettive e stacchi di montaggio da "mal di testa". Non risolleva la qualità del tutto la presenza (si fa per dire) d'un mostro invisibile, generato dietro cause "astrali", tema che sembra - anche in futuro (976-Evil 2) - essere destinato a dar corso a sceneggiature poco avvincenti e ancor meno curate.
L'unica cosa interessante di questa pellicola è vedere il figlio del protagonista con la t-shirt di Stay Hungry (bestseller album della heavy-metal band Twisted Sister). Per il resto c'è solo un'accozzaglia di immagini sparse, pseudo oniriche, pseudo psicologiche, pseudo telecinetiche. Pseudo horror.
Di una povertà di mezzi davvero avvilente questa pellicola, che può fregiarsi della sola Karen Black (manco troppo presente) affinché lo spettatore non crolli nel torpore più profondo. Steso un velo pietoso su sceneggiatura e fotografia, quello che rimane è una pellicola che vive di momenti inutili, dialoghi sciocchissimi e virtuosismi registici inspiegabili che rendono ancora più incomprensibili alcuni passaggi - teoricamente - topici della narrazione.
MEMORABILE: La scena della madre che soccorre il figlio; I viaggi astrali sfocati per la fotografia; Il monologo scemo della Black a fine film.
Non meriterebbe l'infimo giudizio, ma è talmente privo di interesse da non lasciare nulla di memorabile. Le possessioni ricordano un poco "La cosa sulla soglia" di Lovecraft, le esplosioni interne Alien... per il resto nulla da segnalare. Ritmo fiacco, taglio televisivo e solo la grande Karen, ambigua e demonica, riesce a ravvivare un finale altrimenti fiacchissimo. Discrete, invece, le musiche.
A parte il discreto Il giorno di San Valentino Mihalka non è che abbia lasciato grandi tracce, nel cinema; non fa eccezione questa sorta di horror soprannaturale che affronta il tema dei viaggi astrali, un soggetto potenzialmente interessante ma che viene messo in scena in modo scialbo e confuso, tra uno script che spesso soccombe a dialoghi prolissi e inconcludenti e una confezione da tv-movie. Il cast che pare abbandonato a sè stesso non aiuta; qualche discreto movimento di steadicam nelle sequenze oniriche ma nel complesso una barba tremenda.
George Mihalka HA DIRETTO ANCHE...
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Il film è stato stampato due volte in vhs.
La prima dalla Videogram/Vestron con il titolo La maledizione di janice(con cover a dir poco di impatto)
La seconda(editata a metà degli anni 90)dalla Pyramid/Bmg con il titolo di Potereocculto(con la stessa cover postata nella scheda Davinottica).
DiscussionePanza • 15/02/17 11:28 Contratto a progetto - 5249 interventi
Cast ampliato:
Winston Rekert, Karen Black, John Novak, Patty Talbot, Vlasta Vrana, Andrew Bednarski, Bronwen Booth, Tom Rack, Joanne Côté, Philip Spensley, Ron Lea, Len Watt, Michael Sinelnikoff
In note:
Aka "The blue man", "Potere occulto". Il titolo dovrebbe in teoria essere "La maledizione di Janus".
Winston Rekert, Karen Black, John Novak, Patty Talbot, Vlasta Vrana, Andrew Bednarski, Bronwen Booth, Tom Rack, Joanne Côté, Philip Spensley, Ron Lea, Len Watt, Michael Sinelnikoff
In note:
Aka "The blue man", "Potere occulto". Il titolo dovrebbe in teoria essere "La maledizione di Janus".
No, il titolo italiano corretto e La Maledizione di Janice, NON di Janus
DiscussioneZender • 15/02/17 14:12 Capo scrivano - 48948 interventi
No, il punto era che DOVREBBE essere Janus perché la protagonista si chiama Janus, poi chiaro che il titolo è Janice. Ma quindi in italiano Karen Black si chiama Janice e non Janus?
Zender ebbe a dire: No, il punto era che DOVREBBE essere Janus perché la protagonista si chiama Janus, poi chiaro che il titolo è Janice. Ma quindi in italiano Karen Black si chiama Janice e non Janus?
Dovrebbe ma non lo e , visto che il titolo italiano e La Maledizione di Janice
DiscussioneZender • 15/02/17 17:29 Capo scrivano - 48948 interventi
E' chiaro che non lo è (e infatti il titolo è quello con Janice), ho anche messo ora la copertina italiana apposta. Era solo la segnalazione di un errore, quello appunto segnalato dal Marcel nel papiro.