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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/09 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 21/05/09 15:20 - 4098 commenti

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1945: Gianni torna dalla guerra a casa sull'Altopiano di Asiago. Vuole sposarsi ma non ha un lavoro e non è facile trovarlo. Incontra Du, vecchio solo, che vive recuperando residuati della prima Guerra Mondiale (bombe), che gli propone di diventare suo socio. Olmi usa attori non professionisti e Du (Antonio Lunardi) occupa tutta la scena con la sua parlata urlata e le sue idee di libertà. Il film è un vero documento su questo lavoro rischioso e sulle persone che lo praticano. Ma è anche un film che denuncia le difficoltà di vita dopo una guerra.
MEMORABILE: L'ultimo incontro di Du con Gianni, che ha scelto di fare il manovale, con la disapprovazione di Du.

Kanon 9/10/11 10:51 - 604 commenti

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Poi dicono che le guerre sono inutili... in tempi di fame, ogni bomba è pane. Maestro d'artiglieria è l'anarchico Du, che si diletta a recuperare i deliziosi confetti austriaci dal terreno, adesso che la festa è finita. Al giovane proletario non resta che seguirlo (tra fascino e bisogno), fungendo da apprendista in quella curiosa bonifica dei sottosuoli remunerativa certo, ma un zinzino pericolosa anzichenò. L'anziano senpai domina la scena sia che gracidi in dialetto sia mentre istruisce il giovane khai. Notevole affresco rurale di un'epoca.
MEMORABILE: "Questo lo chiami lavoro? È roba da disperati" "Perché, noi cosa siamo?"; La bomba disinnescata nella malga.

Manfrin 12/08/13 16:25 - 391 commenti

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Quasi un documentario che racconta la dura realtà del primissimo dopoguerra con famiglie che si sfaldano, emigrazioni, lavoro abusivo e soprattutto rischioso come recuperare i residuati bellici della Grande guerra. Interprete principale la figura del vecchio recuperante Lu, maestro di vita e di saggezza scovato da Olmi in quell'altipiano di Asiago dove, innamoratosi dei luoghi, il regista bergamasco andrà poi a vivere.

Lattepiù 18/02/15 13:04 - 208 commenti

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Meraviglioso film di un Olmi che si muove nei territori a lui più congeniali. Il mestiere di “recuperante” è filosofia di vita improntata all’individualismo e la libertà più totale e allo stesso tempo finestra su un passato non così remoto (nella cronologia del film) ma che nondimeno è gia leggenda. Nei due protagonisti, il mite reduce e il vulcanico anarchico solitario, si delineano due visioni della vita tra loro lontane. Emozionante, con stupende location vere e bellissimi dialoghi.

Alex75 27/09/16 09:22 - 878 commenti

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Olmi, con la collaborazione di Kezich e soprattutto di Rigoni Stern, racconta, con rigoroso e al tempo stesso caldo realismo e con dialoghi efficaci, di un “lavoro” da disperati che l’esperienza del vecchio istrione anarchico Du eleva quasi ad arte, retaggio di un’epoca in cui non si buttava via nulla. Ma l’opera è anche un ritratto della dura condizione dei reduci alla tenace ricerca della normalità perduta, in un Paese tutto da ricostruire. Particolarmente suggestiva l’ambientazione.
MEMORABILE: Il vecchio Du, soprattutto quando parla del suo lavoro e dei vari tipi di ordigni.

Rufus68 19/10/18 23:11 - 3825 commenti

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Un film sincero e schietto eppure, paradossalmente, non vibra di autentiche emozioni. La rievocazione di un'epoca oggi incredibile va apprezzata per la sua linearità scabra e priva d'ogni fronzolo. È innegabile, tuttavia, che la vicenda scorra via senza mai sollecitare una più alta considerazione sulla vita e sulla morte: solo gli accenni del vecchio al prato concimato da tremila soldati o il rinvenimento dei cadaveri dimenticati nelle trincee sotterranee possono aspirare al rango spirituale proprio alla tragedia. Meritevole.

Renato 26/12/20 12:21 - 1648 commenti

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Notevole film televisivo prodotto dalla Rai, che narra il difficoltoso re-inserimento di un reduce del fronte russo al suo paesello montano nel 1945. Il cinema di montagna rischia facilmente di cadere nel cartolinesco, ma Olmi sa valorizzare il paesaggio senza che questo prevalga mai sulla storia e i suoi interpreti: in particolare il vecchio Du è splendidamente descritto. Forse il doppiaggio eseguito da professionisti del mestiere (Turci, Barbetti, Albertini) stona un poco sulle facce dei non-attori.
MEMORABILE: Il vecchio Du: "L'uomo coi baiocchi, si salva dai pidocchi".

Myvincent 11/12/21 08:17 - 3726 commenti

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Gianni finita la guerra torna dalla Russia, come tanti, e fa fatica a ritrovarsi in un mondo in macerie. Per non restare con le mani in mano aiuta un vecchio a scavare, per recuperare tutto ciò che serve per ricostruire. Un film pieno di spunti su cui riflettere col registro della metafora, in cui a un lavoro rischioso ma acutamente "archeologico" se ne sostituisce poi un altro apparentemente più sicuro, ma che ha il significato di un'ennesima guerra invisibile e senza armi. Grande lavoro di Olmi in cui si invita a pensare per soli gesti, per sottrazioni.

B. Legnani 13/08/22 23:04 - 5523 commenti

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Spaccato di un'Italia dimenticata, quella che, dopo le Guerre Mondiali, recuperava ai fini della sopravvivenza ciò che il conflitto aveva disseminato. Vicenda sobria ma non scarna, con la delineazione di due personaggi, uno strabordante, uno sommesso. Film che vede protagonista, per così dire, anche la montagna, fatta di rocce, di boschi, di forti. Il film non cerca compassione, ma punta a descrivere, riuscendoci, un tipo di esistenza di cui - senza opere come questa - si sarebbe persa la memoria. Forse avrebbe giovato una decina di minuti in meno. Interpreti non professionisti.

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  • Discussione B. Legnani • 7/01/14 14:57
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Ma è un film o roba per tv?
  • Discussione Kanon • 7/01/14 15:22
    Fotocopista - 832 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ma è un film o roba per tv?

    È un film-tv a cui andrebbe tolta la voce "titolo originale"