Grande sforzo produttivo italo/franco/tedesco per questa rievocazione storica Cinquecentesca, con le truppe pontificie di Giovanni dalle Bande Nere (Jivkov) che inseguono nel Nord Italia quelle lanzichenecche tentando di sbarrar loro la strada e impedire che giungano fino a Roma, dove dovranno impiccare il Papa secondo l'ordine dell'imperatore tedesco Carlo V. Gran parte del fascino del film di Olmi risiede nella magnificenza degli esterni (ben fotografati dall'altro Olmi) e dei costumi, nelle scene di massa con i due eserciti a fornteggiarsi. Per quanto riguarda invece la regia Ermanno Olmi rivendica il suo stile orgogliosamente europeo fatto di lunghi silenzi con la macchina a spaziare tra le ricche...Leggi tutto scenografie, di primi piani struggenti, di riprese lente e maestose. Il clima dell'epoca, grazie anche all'uso di un italiano arcaico fuso coi dialetti del Nord, è reso con bravura, ma certo nell'insieme il film fatica non poco a trovare un ritmo accettabile (che i molteplici commenti fuori campo, letti pomposamente, appesantiscono ulteriormente). Se negli esterni, nelle rare scene d'azione, nei dialoghi si può anche accettare l'approccio "ieratico" di Olmi, quando invece il film comincia ad essere più descrittivo vien voglia di addormentarsi. A meno che non ci si riesca ad immergere nella vicenda e nei paesaggi, nel qual caso si potrò godere dell'efficacia della ricostruzione storica arrivando forse ad appassionarsi. L'ultima parte, più drammatica e statica delle altre, è una chiusura degna che riassume pregi e difetti di un'opera controversa, ambiziosa e acclamata comunque dalla critica.
Acclamata dalla critica come autentico capolavoro, questa opera di Ermanno Olmi è oltremodo lenta nel suo svolgersi e richiede un grande sforzo per non rischiare di addormentarsi davanti ad essa. Ciò non vuol dire che il film sia brutto, ma indubbiamente alcune parti soffrono di un ritmo eccessivamente dilatato. Buona la fotografia (molto lugubre) e le interpretazioni. Siamo di fronte ad un cinema d'autore, questo è innegabile, ma non è detto che per questo il film sia da considerarsi eccezionale.
La storia della lunga agonia di Giovanni delle Bande Nere, ferito in battaglia mentre compie il suo dovere di soldato è raccontata con grande eleganza formale da un Ermanno Olmi che si è probabilmente ispirato alla pittura fiamminga. Il film sebbene soffra di una certa lentezza che lo rende a tratti ostico, trova la sua parte migliore nella fotografia di stampo pittorico che rende molte inquadrature simili a quadri. Molto bravo il protagonista.
L'ultima battaglia e la morte di Giovanni dalle Bande Nere raccontate con adesione alla realtà quotidiana dell'epoca, perfino nella lingua del 500. Ma è realismo filologico solo apparente, come fa intuire la straordinaria musica di Fabio Vacchi. Olmi infatti crea un'opera visionaria di poesia e umanità. Tra il dentro di stanze affrescate e il fuori battuto da nebbia e neve si consuma la vicenda di figure sospese, quasi consapevoli di essere specchio dell'umanità bellicosa e sofferente del 21 secolo. Immagini raffinatissime.
Film splendidamente pittorico dietro la cui eleganza formale si cela, cosa non certo comune per questo genere di film, una notevole complessità. Ciononostante il film ha avuto un buon riscontro di pubblico (oltre che critico) che per una volta ha premiato un'opera matura, difficile e lontana dalle mode la cui visione però appaga in pieno chi la guarda. Confezione superba. Da vedere.
Film dall'alto valore artistico. Olmi ci ha riportato indietro di cinquecento anni con un documento di massimo impegno nella perfetta ricostruzione storica del periodo medioevale, preciso in tutti i suoi dettagli e sfumature. Non ha lasciato niente al caso, dai dialoghi all'ambientazione, dalle scenografie ai costumi. Ma questo lavoro ha comportato il dover sacrificare qualcosa a livello emotivo (poco coinvolgimento) e del ritmo (troppo monotono). **½
Sontuosa opera di Olmi che con una maestria rara e una precisione storica sbalorditiva rievoca il '500 delle guerre d'Italia attraverso l'epopea di Giovanni dalla bande nere, uno degli ultimi condottieri medievali, abbattuto più che da un falconetto da un mondo che cambiava. Film di una lentezza funzionale perché lente e maestose erano la guerra (fatta di piccoli scontri e lunghi inseguimenti) e la morte all'alba dell'epoca moderna. Chiari i richiami alla pittura dell'epoca (Tiziano e Mantegna) e ottima resa di della mentalità dell'epoca.
Superbo film di Olmi, un piccolo capolavoro storico rigoroso e perfetto sotto ogni aspetto. Gli ultimi strascichi di Medioevo rivivono in questi inquieti personaggi, cavalieri e uomini d'arme che vagano per lande buie e desolate, destinati ad esser tutti spazzati via dall'inesorabile corso della storia (l'avvento delle armi da fuoco). Il Rinascimento era già in corso ma qui non ce n'è traccia, a ricordarci forse che la storia la fanno la gente comune e i potenti con le loro guerre e gli artisti ne sono una parte marginale. Da vedere.
MEMORABILE: Gli sfoghi di frustrazione di Giovanni, sia in battaglia (dove esprime disprezzo per la tecnica di guerra Lanzichenecca) che con i potenti.
Imponente pellicola del maestro Olmi che si avvale di una valida fotografia e di immagini rarefatte ma di buon impatto. Una narrazione forse prolissa ma attenta nel descrivere l'agonia del valido capitano di ventura. Buona anche l'introspezione psicologica dei personaggi.
Più interessato a ricostruire il clima, gli umori e le percezioni sensoriali di un'epoca che a prodursi in riflessioni inedite, Olmi mette in campo una meticolosità tecnica e un riserbo intellettuale ammirevoli. La stupefacente raffinatezza visuale non sempre scansa i rischi del mero estetismo e l'uso di nebbie digitali, filtri e ombre può apparire artificioso. Il recitato, sommesso e calibrato, ha una grande forza evocativa, e l'intensità espressiva degli interpreti persuade. L'ingegneria bellica, la scienza medica e la tecnologia rudimentale dell'urbe sono colti con gusto tattile e materico.
Un grande affresco, in forma filmica, sulla vita e sulla morte del noto condottiero cinquecentesco. Fotografia e sceneggiatura perfette, tali da rasentare la perfezione dei grandi artisti di quell'epoca. Originale, inoltre, la voce narrante impersonata da Pietro Aretino, testimone oculare del prematuro trapasso di Giovanni de' Medici, avvenuto il 30 novembre 1526. Imperdibile.
Documentazione e ricostruzione fedele, per me, dovrebbero essere le basi per un film storico ma solitamente altre esigenze prevalgono, trasformando il tutto in un fumettone, ma non è questo il caso. Lo svolgimento è piacevole e intrigante, ottimi attori, musiche e regia. Mi ha colpito la citazione del Machiavelli, come se Olmi, da lui ispirato, volesse descrivere la condizione umana in modo disincantato, senza orpelli e sempre attuale, ampliando di significato il puro interesse storico.
Notevole opera di Olmi che, con l'ausilio di un cast senza grandissimi nomi ma con grandi volti, esplora gli ultimi giorni di Giovanni dalle Bande Nere (non esattamente uno stinco di santo), pure a dimostrazione che l'Italia era davvero un'espressione geografica. Si immedesima con commossa partecipazione nel moribondo, esplorando il possibile sguardo di chi, sapendo che la fine si avvicina, cerca di catturare con l'occhio tutto il catturabile (il tutto nella casa di Luigi Gonzaga, signore di Castel Goffredo e di Castiglione delle Stiviere).
MEMORABILE: Il reciproco segno di identificazione dei generali, prima dell'inizio della Battaglia di Governolo.
Gli ultimi giorni di vita di Giovanni dalle Bande Nere raccontanti con sguardo autoriale dal grandissimo Ermanno Olmi. Le atmosfere sono cupe, fredde e desolanti come la morte che incombe lenta nel suo incedere ma spietata e ineluttabile. Il film fotografa un mondo in tumulto sempre pronto a trovare una scusa per fare guerra, per affinare nuove armi di distruzione. L'uomo schiavo della propria bramosia di conquista perde ogni dignità e arranca nella vita senza pace.
Bel lavoro del maestro Olmi. Una fotografia di altissima qualità, la scelta dei volti dei personaggi, l'uso sapiente cui Olmi ci ha abituato dei silenzi, le ottime ricostruzioni storiche ne fanno un film di grande sostanza. Talvolta la narazione diventa lenta, ma in fondo anche i tempi di cui racconta erano "lenti". Cast attoriale per lo più sconosciuto ma perfettamente scelto. Ottima colonna sonora.
Film di non facile accessibilità, visto il tema trattato e visto il regista che dirige. Incedere lento ed epico. Ottima ricostruzione storica dei costumi, dei paesaggi e delle lingue. Molti attimi "muti" che evidenziano il clima, le scenografie e gli interni. Sicuramente pellicola non di facile digeribilità. Olmi dirige con maestria e strizza l'occhio (come già fatto) al teutonico Herzog. Clima cupo e introspettivo... in conclusione pellicola di ottima fattura, ma di difficile approccio... avrebbe giovato un po' più di "ritmo".
Ultime battaglie e agonia di Giovanni delle Bande Nere, mostrate da Olmi con sequenze spesso statiche di forte impronta pittorica esaltate dalla bella colonna sonora di Fabio Vacchi, senza nessuna facile concessione spettacolare: il mestiere delle armi è fatica, freddo, fame e morte, mentre i nemici sfumano nella nebbia, i presunti amici tradiscono e le armi da fuoco seppelliscono il concetto di guerra come scontro cavalleresco. Film dal ritmo molto lento e dal piglio semi-documentario, richiede pazienza ma ripaga per la grande raffinatezza formale e la vena visionaria sottotraccia.
MEMORABILE: La colatura del ferro per costruire il cannone e i pallettoni, poi sperimentati su un'armatura vuota; L'ultima battaglia
Un corale film storico dalla narrazione sulla quale alleggia un senso di tragedia, di disfatta fin dalla prima scena, che descrive un mondo al tramonto in cui contano l’onore, il combattimento individuale, il valore dei singoli guerrieri. Inoltre è un atto d’accusa contro le classi dominanti della nostra Penisola, un film che spiega perché l’Italia sia stata così facilmente conquistata da monarchie vicine, dalle strutture politiche più solide e da una classe politica più virtuosa.
Il capitano Giovanni delle Bande Nere combatte i lanzichenecchi diretti verso lo Stato pontificio. Olmi asciuga ogni spettacolarità della battaglia e si concentra sulla vita difficile dei soldati, sulle strategie militari e sul ruolo della politica a quel tempo. La considerazione amara è che non saranno più gli uomini a fare la differenza, ma la potenza delle loro armi. Prevale comunque la parte storiografica a discapito di una sceneggiatura concentrata sui personaggi. Componenti tecniche di prim’ordine come la fotografia, le ricostruzioni ambientali e i costumi.
MEMORABILE: Il Cristo di legno fatto a pezzi per scaldarsi; Il cavallo macellato sul posto per far mangiare i soldati; I preparativi prima dell’amputazione.
Lungometraggio molto solenne e tecnicamente ben fatto, che non sfigura anche se rivisto a distanza di tempo. Dichiaratamente speranzoso e antibellico, antimilitarista, rigoroso e documentato, si apprezza per regia, idee e interpretazioni. Solo in apparenza lento, si riscatta anche per la meravigliosa fotografia. Probabilmente tra le opere più rappresentative del grande regista bergamasco, da vedere e rivedere, anche nelle scuole.
Ermanno Olmi mette in scena momenti di guerra e introspezione in quest'opera che si prende il suo tempo e che vive di contemplazione e riflessione in uno scenario bellico sanguinoso e terribile. Dal punto di vista della fotografia è impeccabile, molto buonai anche la regia così, i costumi e le ambientazioni cavalleresche. Se ci si aspetta azione e combattimenti di ogni tipo non è questo il film da prendere in considerazione, in quanto qui l'obiettivo è quello di mettere in luce la personalità e il carattere dei personaggi e le loro contraddizioni, oltre che le virtù. Non male.
Ermanno Olmi HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoXtron • 16/04/12 17:06 Servizio caffè - 2229 interventi
Il dvd San Paolo/Mikado ha una durata di 1h39m54s
Extra Fotogallery, Trailer, Special, Intervista a Ermanno Olmi.
Per chi fosse interessato al capolavoro pittorico e intenso di Olmi (e visto che il dvd della SPA e ormai fuori catalogo), consiglio il dvd tedesco della Intergroove Media Gmbh, che non solo ha una cover bellissima, ma un immagine nitidissima e la traccia italiana (2.0). E non ultimo il prezzo abbordabilissimo.