La figura della mamma petulante e invadente, che tratta il figlio adulto come se ancora fosse poco più di un bambino, si è già vista molte volte, al cinema. Ci ha pensato poi Woody Allen col suo EDIPO RE(LITTO) all'interno di NEW YORK STORIES a renderla intelligentemente spiritosa. E Roger Spottiswoode, con questo STOP! OR MY MOM WILL SHOOT, non ha fatto altro che riprendere quello spunto (con tanto di somiglianza fisica tra le due “mamme”) e applicarlo al film d'azione, promuovendo Sylvester Stallone a nuovo figlio-vittima costretto a subire le logorroiche tirate anche pubbliche della madre. Così vediamo l'arzilla donnina arrivare...Leggi tutto all'aeroporto e subito fargli le pulci su tutto, dalla barba fatta male alla casa in disordine. Da principio ci si può anche (vagamente) divertire, poi ci si accorge che la sceneggiatura è solo uno stanco ripetersi della medesima gag adattata alle varie situazioni e la cosa si fa drammatica. Stallone, per quanto simpatico possa essere, dimostra una volta di più di faticare nella commedia, facendoci rimpiangere le agrodolci avventure in salsa brillante del primo indimenticato ROCKY. Estelle Getty, la famigerata mamma che spara, non fa né più né meno di quanto ci si può attendere da un personaggio tanto stereotipato. E visto che l'azione e l'intreccio poliziesco sono chiaramente un pretesto (e in quanto tali preconfezionati e desaturati d’ogni tipo di fantasia) si può ben capire a cosa si va incontro. La mamma come partner alternativo da affiancare al solito super sbirro è una trovata vincente solo sulla carta, perché dopo mezz'ora ci si è già stancati.
Spottiswoode in vita sua ha fatto di gran lunga meglio, in primo luogo il divertente
"Caccia Implacabile". E anche Stallone ha fatto film migliori tipo, per restare in tema,
Oscar di Landis. Questa pellicola è la sagra del già visto e della banalità. E di certo
non possono bastare due o tre sequenze d'azione anche ben fatte per riscattare una simile robaccia.
Uno dei tentativi peggio riusciti di portare Stallone sul versante della commedia con venature action è questo insipido film di Spottiswoode, in cui l'elemento migliore è l'arzilla coprotagonista che batte ai punti per simpatia l'attore italo-americano. Per il resto il film ha poco da dire ed è il solito film d'azione dall'andamento alquanto scontato e prevedibile. Solo per gli stretti patiti del genere o i ferventi ammiratori di Stallone.
Abbastanza tremendo, anche perchè basta vedere la locandina di un film del genere per sapere a menadito cosa succederà e quando: l'unica sarebbe quindi spiazzare lo spettatore, le cui aspettative vengono viceversa confermate con cronometrica puntualità. La vecchietta per la verità oltre che arzilla è simpatica, e ruba la scena a Sly che non a caso dà l'idea di volerla menare. Invece da menare sarebbero gli autori. Da vedere solo se l'unica alternativa è un tg regionale.
E' indubbiamente una sciocchezza, ma qua e là, soprattutto quando la madre del protagonista (Stallone) non è ancora diventata insopportabile e eccessivamente macchietta (nella prima metà), si può anche sorridere. Purtroppo le situazioni comiche sono spesso di bassa lega; e anche Stallone, che comunque dimostra un certo senso dell'umorismo, finisce col naufragare nel vasto mare di stupidaggini e forzature. Perdibile.
MEMORABILE: La madre fa vedere al capo di Stallone (una donna) le sue foto da bambino, parlandogli di tutto ciò che faceva, compresi particolari imbarazzanti.
Oltre a Stallone, onesto actionman, nel film è da segnalare la presenza di un'incontenibile (e molto rimpianta) Estelle Getty: è la perla del film, madre di Stallone poliziotto! Alla fine anche lei darà una mano alle indagini del figlio (alla faccia dell'età!). Divertente, da vedere.
La mamma che continua a trattarti da bambino anche se sei ormai adulto? L'idea, applicata a un poliziotto, è divertente, soprattutto se la genitrice diventa un involontario impaccio nel lavoro. Ma l'opera è davvero inconsistente. Non ci si è sforzati gran che nell'elaborare la storia, che avrebbe potuto dare molto di più di qualche prevedibile sketch comico, e arrivare a una satira più incisiva ed efficace. Estella Getty gioca con ironia il suo ruolo più di quanto non riesca a fare Stallone, che pure si impegna: è lei il vero perno del film.
Un misto di azione (poca ma neppure malaccio) e commedia (a tratti gradevole). Stallone è poco proponibile in un'operazione del genere ma si mette in gioco con leggerezza e paradossalmente tra una smorfia e l'altra la sua prova mi ha vagamente divertito. Sia la sceneggiatura che la regia, fatte le proporzioni del caso, sono quasi inappuntabili, perché si rivelano funzionali e curate. La vecchietta dopo un po' diventa un filo antipatica e quei due o tre momenti di buonismo retorico potevano risparmiarceli, ma tutto sommato il film strappa il 6 in pagella.
MEMORABILE: La madre impegnata a lavare la pistola di Stallone.
Anonimo. Una delle commedie tipicamente squallide degli anni 90, quando le star del cinema d'azione cercavano nuove platee per far risalire gli incassi. A Schwarzy è riuscito più che a Stallone, che qui è lesso ed impacciato (vedi la storia d'amore). La regia non l'aiuta di certo, anonima e priva di tempi comici così come le musiche che proprio non si ricordano. La coppia comica madre-figlio qui non funziona. Un meritato flop al botteghino.
Uno Stallone alquanto sprecato, però tutto sommato questa commedia con venature action è guardabilissima e anche simpatica, senza sfociare nella volgarità. Sly interpreta un poliziotto che riceverà la visita dell'invadente madre, che cercherà di fargli conquistare una collega e di risolvergli un caso. Guest star Donald Gibb, il mitico coprotagonista di Senza esclusione di colpi.
Da amante del grande Sylvester lo rivedo sempre volentieri. Scordatevi il classico "ti spiezzo in due" movie, qui si ride e nonostante l'azione Stallone spesso diventa il goffo della situazione grazie al dilagare della simpatica ed apprensiva mamma, magistralmente interpretata dalla Getty, già star di Cuori senza età, che arriva addirittura a rubare la scena a Stallone, il quale sembra quasi diventare la spalla dell'attrice; non un capolavoro, ma simpatico e godibile, con un Rambo meno duro e un po' mammone, suo malgrado.
Penso sia il punto più basso della carriera di Stallone (ma mi manca ancora il famigerato Nick lo scatenato), non tanto per l'idea, anche simpatica, ma per il fatto che oltre quella non ci sia proprio nulla. Stallone si impegna, la Getty è brava, ma i loro battibecchi tirati avanti per un'ora e passa annoiano e le scene action (anche ben girate) sembrano messe lì a forza, per ricordarci che in fondo Spottiswoode sa anche fare cose diverse. Ritmo troppo lento, gag abusate. Mediocre, ma salvo la colonna sonora.
Una commedia semplice e senza alcuna pretesa nella quale Stallone fa il solito Sly, ma il suo incubo peggiore sarà una mamma un po' troppo invadente. Alla fine la vera protagonista è lei e, a dispetto del Razzie Award ricevuto, io l'ho trovata adatta al ruolo. Non è un film che lascia tracce particolare nella memoria dello spettatore, ma se si vuole passare un po' di tempo all'insegna del buonismo e del sorriso facile (e non volgare), allora è una pellicola che assolve bene lo scopo. **
MEMORABILE: Le facce di Stallone, vicino al crollo, quando la mamma racconta le sue disavventure di bambino.
Sly, forte dei successi al botteghino, va a ruota libera in un cocktail, imbevibile, di poliziesco e commedia. La trama strizza l'occhio al gigioneggiare dell'insolita coppia dove, però, è la mamma a dominare, se di vincitore si può parlare. Rientra a pieno titolo nel periodo 90's dove i vari Schwarzy, Stallone e compagnia scivolavano nei crossover donandoci perle di anonimato. Perdibilissimo.
In Americs è stato un flop, ma da noi il film è andato abbastanza bene; forse perché vogliamo così bene a Sylvester Stallone che ci piace vederlo anche in una parodia dei suoi stessi action. Purtroppo lo humor da strada dell'attore, che funziona bene in Rocky, si perde in un mare di banalità, perché Sly, all'epoca in crisi d'identità, come attore brillante non è mai stato una cima e non lo è nemmeno qui. Thriller per famiglie dove non muore nessuno, con una Estelle Getty in parte e una JoBeth Williams sottoutilizzata. Spottiswoode svogliato.
Sylvester Stallone lo ha definito il suo peggior film, ma sinceramente ha fatto di peggio. E' una commedia action tanto stupidotta quanto divertente che si lascia vedere tranquillamente, a patto di non avere grandi pretese di trama e serietà in quanto tutto buta sul comico; pure i cattivi sono raffigurati come idioti. Grande mattatrice la simpatica Estelle Getty, che oscura un appannato Stallone.
MEMORABILE: La scena in cui la simpatica vecchietta compra un uzi da un trafficante d'armi per fare un regalo al suo "bambino".
Stallone è protagonista di un action comedy a tratti divertente, ma con una sceneggiatura largamente prevedibile e scontata. Una nota positiva è la simpatica e frenetica madre del protagonista a cui rischia di rubare la scena più volte. Se siete disposti a passare sopra a tutte le banalità della storia, può comunque risultare piacevole per una serata in famiglia a cui probabilmente è indirizzato il prodotto.
Idea di partenza simpatica e sembrerebbe pure convincente, poi il film diventa un continuo, inutile e noioso battibeccare tra madre e figlio. Stallone nelle parti comiche si trova anche a suo agio, ma la scrittura non è proprio da commedia d'alto spessore. L'arzilla madre, tutt'altro che simpatica, si districa comunque con leggiadria nelle poche azioni concitate. Purtroppo il miscuglio tra commedia e poliziesco non porta a grandi risultati.
Stallone, in un periodo in cui cercava ancora di adattarsi agli entranti 90s, offre una prova più che discreta a cavallo tra commedia e action e la Getty è una scelta azzeccata per il ruolo. La trama è abbastanza puerile, specialmente nelle parti prettamente d'azione, ma il ritmo è alto, l'atmosfera ancora legata agli anni '80 e in generale il film scorre gradevolmente. Ideale per una serata disimpegnata, anche se è chiaramente un prodotto figlio dei tempi e finito presto nel dimenticatoio; secondo Sly addirittura il suo peggiore, tutto sommato invece più spassoso del previsto.
La vita di un poliziotto di San Francisco viene messa a soqquadro dalla visita della madre. Commedia divertente, anche se il succo della storia rasenta il banale e lo scontato: intrattenimento fine a se stesso. Sylvester Stallone quando non interpreta ruoli in film d'azione riesce a risultare sempre simpatico. Colonna sonora di Alan Silvestri più che convincente.
Film molto leggero che ha il suo fulcro nel personaggio della madre petulante, che poi si rivela preziosa. Stallone e la commedia sono due mondi separati e qui il nostro piuttosto legnoso, cedendo la scena alla brava Getty. La nonnina è il fulcro del film: ogni momento divertente e simpatico è legato a lei. Tutto sommato si è visto di peggio, ma si tratta di un film senza impegno da guardare nelle calde serate estive, facendo un sorriso o due. Eccessivamente stigmatizzato, pur non essendo nulla di che.
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La protagonista disse che avrebbe recitato nel film soltanto se non ci fossero state pistole,i produttori le mentirono dicendo che non ci sarebbero state,per farle firmare il contratto.
DiscussioneRaremirko • 16/10/15 23:50 Call center Davinotti - 3863 interventi
Cameo di Ving Rhames, è un criminale, presente verso l'inizio.