Quando il sole scotta - Film (1970)

Quando il sole scotta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: La route de Salina
Anno: 1970
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Road to Salina".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Avventura con sorpresa sotto il sole delle Canarie (anche se nel film nessuno menziona mai un luogo, ad esclusione della cittadina di Salina presente fin nel titolo originale). Libertà, natura selvaggia, un po' di mistero e musiche tipicamente Anni Settanta (ci sono anche i Jethro Tull di "Bourée") per una storia che comincia dalla fine, da quando cioè Jonas (Walker jr.), capitato in zona qualche tempo prima in cerca di lavoro, entra in una stazione di polizia e chiede al comandante di accompagnarlo in auto: gli spiega di non essere Rocky Salerno, come tutti lì lo chiamano, e racconta la sua storia (in flashback) ripartendo da quando, non molto tempo prima,...Leggi tutto arrivato in un casolare poco distante ha conosciuto Mara (Hayworth), una signora che lo ha immediatamente scambiato per suo figlio Rocky - andatosene da anni – invitandolo a stabilirsi da lui. Indeciso sul da farsi, Jonas è stato al gioco stupendosi di come anche Billie (Farmer), la figlia della donna, lo chiamasse Rocky come se davvero lui potesse essere suo fratello. Ha cominciato a credere di somigliare evidentemente molto, al giovane scomparso quasi nel nulla, ma la storia era solo all'inizio... Immerso in un'atmosfera fortemente dominata dagli splendidi paesaggi vulcanici di Lanzarote, di una desolazione totale, il film si rispecchia fedelmente nello spirito sessantottino che aveva da un paio d'anni cambiato (almeno provvisoriamente) il mondo. Ne sono testimonianza le corse in spiaggia nudi di Billie e di quel suo fratello che tale non è, baciati dal sole con la colonna sonora a forti tinte prog in sottofondo. Ma il dramma sta tutto negli occhi di Rita Hayworth, qui madre felicissima del ritorno di un figlio che credeva perso ma che guarda al rapporto tra lui e Billie con la consapevolezza di chi vi legge anche il riaffacciarsi di un rapporto pericolosamente teso all'incesto. Perché qualcosa di “strano” evidentemente c'era, tra Billie e Rocky. La Farmer, chiamata ancora una volta a interpretare un ruolo ambiguo, che sconfina sovente in un apparente stato di follia, sfrutta al massimo la propria singolare espressività (e un fascino assolutamente non comune, lontano dai canoni della bellezza classica, capelli sempre cortissimi, fisico mascolino...) e ruba la scena a un Robert Walker jr. decisamente meno incisivo, costantemente attonito, che dà sempre l'impressione di non cogliere mai cosa realmente gli accade intorno. E' però in fondo quanto richiestogli per mantenere un filo di tensione intorno a una traccia “gialla” sotterranea legata alla scomparsa di un uomo, il giovane Rocky, che non si capisce perché se ne sia andato senza dare più notizia di sé. Arriveranno lentamente in soccorso ulteriori flashback a sciogliere l'enigma (che poi tale troppo non è, tanto che la conclusione si rivela altamente deludente, confermando quanto il fascino del film risieda altrove). La regia di Georges Lautner, che scrive la sceneggiatura a partire da un romanzo di Maurice Cury, sembra più attenta a colpire visivamente che a incidere come dovrebbe, col risultato che il film - al di là di qualche singola scena effettivamente di valore e al netto di interpretazioni in buona parte valide (tutte quelle femminili, in particolar modo) - non affonda mai il colpo restando spesso a navigare in superficie. Ci si consoli con la qualità della confezione e gli umori profondamente settantiani di cui ogni sequenza è intrisa.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/17 DAL BENEMERITO MARCOLINO1 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/06/21
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Marcolino1 3/05/17 16:09 - 553 commenti

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Il road movie qui incontra il tema della scissione dell'identità e dell'incesto. Mentre la prima tematica si appoggia a location e musiche suggestivi, per quanto riguarda le altre due non ci siamo. Porel e Walker non si assomigliano per niente, era meglio utilizzare lo stesso attore per il "doppio". Poca verosimiglianza anche nel rapporto fratello-sorella che si spinge "oltre", privo di introspezione psicologica e morbosità. Gli attori si limitano a svolgere il compito assegnatogli adagiandosi su una statica sufficienza.
MEMORABILE: La Farmer saluta il fratello, drammaticamente scomparso da anni, come se fosse appena tornato da una scampagnata.

Fauno 9/11/18 00:28 - 2208 commenti

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Il regista aveva tutto per il capolavoro, specie la sublime ambientazione desertica, ma la sua ostinazione a voler sconvolgere fa uscire dai binari lui e la sua opera: se la Farmer e la Hayworth sono in gran spolvero nei rispettivi ruoli (sorella incestuosa la prima e madre inconsolabile in attesa del ritorno del figlio la seconda), ecco che la troppa drammaticità ricamataci sopra non ha come contraltare il "quantum" di narrativa necessaria e neppure il formidabile colpo di coda finale porterà il film a un discreto livello.
MEMORABILE: Il secondo incontro con Linda; La risata sarcastica della Farmer.

Deepred89 26/03/21 00:44 - 3704 commenti

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Passione, follia e tocchi vagamente pirandelliani per un film che ha tutte le carte in tavola per la rivalutazione e la tardiva elezione a cult movie: ambientazioni stupende, regia di ampio respiro, belle musiche, passaggi per l'epoca molto arditi (nudi integrali maschili e femminili, il tema dell'incesto trattato senza reticenze) e una splendida Mimsy Farmer alla prese con una sua tipica interpretazione all'insegna del "cute but psycho". La struttura a flashback e il disvelamento del volto del doppelgänger non convincono, ma il film resta potente e a suo modo unico.

Nicola81 29/03/21 19:56 - 2840 commenti

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Sottovalutato thriller psicologico che Lautner immerge in un'ambientazione talmente suggestiva da apparire surreale come la vicenda che narra, praticamente un lungo flashback condotto con un ritmo non frenetico ma avvolgente sino all'inevitabilmente tragica conclusione. Affascina per la sua carica trasgressiva, ma anche per il senso di solitudine che traspare da quasi ogni sequenza. Lo stralunato Walker se la cava, bravi la Hayworth e Begley (entrambi agli sgoccioli), ma a bucare lo schermo è una Farmer che così splendida e conturbante non lo sarà mai più. Bella la colonna sonora.

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  • Curiosità Lucius • 7/05/18 11:51
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  • Musiche Lucius • 18/12/18 00:14
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    Ultima modifica: 18/12/18 08:13 da Zender
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  • Curiosità Zender • 5/03/23 11:00
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