La padrina - Parigi ha una nuova regina - Film (2020)

Inimitabile, ingegnoso e sottile umorismo francese della serie "quando il crimine paga": traduttrice frustrata che lavora (mal retribuita) per la polizia passa dalla parte opposta diventando un "pezzo grosso". La trama è senza dubbio seria e sotto molteplici aspetti verosimile (come il finale aperto a un eventuale seguito), in netto contrasto con la cornice della vicenda (nella fattispecie la goffaggine della protagonista, il look improbabile che adotta "sotto copertura" e le musiche orientaleggianti che accompagnano le scene clou). Bravissima Isabelle Huppert in un film riuscito.

Divertente commedia poliziesca da una storia originale che il regista Salomé adatta per valorizzare al meglio l'immenso talento della Huppert. Siamo lontani dal classico polar lento e nebbioso con una sceneggiatura scritta in punta di penna che non smette di ricordarci di non prendere le cose troppo sul serio; il sorriso di Patience, piccolo borghese alle prese con problemi più grandi di lei, piano piano ci entra dentro e si finisce per parteggiare per una volta per i cattivi, soprattutto se hanno la faccia birichina della protagonista. Un gran bel film, che merita la visione.

Patience, poco gratificata dal lavoro di interprete per un commissariato parigino e in più in difficoltà economiche, decide di approfittare della sua professione per intercettare un grosso carico di hashish proveniente dal Marocco e mettersi in proprio. Simpatica commedia che ironizza sui cliché dell'eterna faida tra giustizia e malavita, mettendo in rilievo le crepe dei due sistemi opposti, che permettono a una spiritosissima Huppert - in un ruolo insolito - di barcamenarsi con astuzia e di ottenere ciò che vuole. Soprassedendo a qualche forzatura, l'insieme funziona alla grande.

Vedova da molti anni, Patience tira avanti a fatica lavorando come traduttrice d'arabo per la polizia parigina, fino a quando una serie di circostanze le consentono di mettere le mani su una grossa partita di droga... Ancora in splendida forma, Huppert azzecca l'ennesima prova impeccabile rivelandosi perfetta nel ruolo di una criminale per caso che assapora l'ebbrezza della trasgressione e della libertà dai bisogni materiali in questa riuscita commedia in cui ironicamente si mostra come possa essere fasullo il detto "il crimine non paga".

Commedia francese piacevole e vivace che non ha pretese di verosimiglianza ma punta al semplice intrattenimento, centrando in pieno il bersaglio. Merito di una sceneggiatura briosa, di un ritmo sempre elevato, di una realistica caratterizzazione ambientale e su una grande attrice, Isabelle Huppert che diventa sempre più brava e rende il suo personaggio (una simpatica mascalzona) quello che molti vorrebbero essere. Buono.