L'IMPRESSIONE DI MARCEL M.J. DAVINOTTI JR. (cos'è?)
Comincia la nona stagione di Colombo e la prima, grande sorpresa, è il cambio di doppiatore di Peter Falk. Lo storico, indimenticabile, Giampiero Albertini muore durante le sedute di doppiaggio (o almeno così si dice) e il suo posto viene preso dal sessantenne Antonio Guidi. Una sostituzione triste, ma che se non altro non si rivela fallimentare. Non era facile sostituire chi per anni è stato l’alter ego italiano del tenente, e Guidi lo fa dando al personaggio un tono meno sornione e caratteristico che in precedenza, facendo trasparire nella voce l’anzianità di Falk ma mantenendo una cadenza piacevole. E’ la puntata, invece, a non apparire impeccabile. Bauchau, nel ruolo del pittore di successo Max Barsini, è eccentrico al punto giusto,...Leggi tutto gestisce le tre (!) donne con cui vive (l’ex moglie, la moglie e l’amante giovane) con il dovuto piglio assolutista, dipinge e non vuole essere disturbato mentre lo fa, decide persino di fare un prezioso ritratto a Colombo (che vedremo solo nell’ultima scena). E’ insomma un antagonista centrato, soprattutto nel rapporto che ha con il barista Vito (Vito Scotti, presenza costante nelle prime serie di Colombo), nel cui scantinato viveva con la prima moglie negli anni d’indigenza. La deriva psichiatrica invece, con la ricreazione visuale degli incubi dela vittima, lascia piuttosto a desiderare e appare fuori luogo, deviante rispetto alle principali piste d’indagine. E nemmeno convincono del tutto le tre donne che convivono col pittore, concessione un po’ forzata ad un libertinismo che pare messo lì giusto per provocare le reazioni imbarazzate di Colombo. Pur sempre un buon episodio, comunque. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Il prologo è troppo lungo e noioso (l’iniziale sbrodolata amorosa del pittore assassino è quasi imbarazzante), anche se il discorso su ciò che non è mai successo non è niente male. Il tenente, che quando ricompare dopo la gara canina, sta nutrendo i gabbiani, ha qualche calo di grinta, mentre l’assassino ha una buona verve. Purtroppo, le divagazioni con i battibecchi tra la moglie e la modella sono stucchevoli quanto inutili. Originale l’alibi artistico, come anche la ricostruzione del sogno. Non male, nel complesso.
Non fosse per impermeabile, sigaro e moglie, si farebbe perfino fatica a credere che sia Colombo, quello sullo schermo. Se l'episodio del Commodoro, pur spiazzandoci con un finale idiota aveva delle chicche registiche di pregio, qui siamo proprio di fronte a un prodotto imbarazzante, tanto più incomprensibile dal momento che Frawley aveva diretto alcuni ottimi episodi. Vuol essere un'imitazione dell'Hitchcock di Spellbound? Un omaggio all'ammodernarsi dei gusti? Mah! Comunque il peggior episodio, ma il peggiore di una saga grandiosa.
Discreto, parte in modo non troppo interessante, con un assassino (Bachau) mediamente convincente. Però poi la storia parte in quarta, con interessanti realizzazioni dei sogni a flashback, molto inquietanti (da piccolo mi avevano spaventato). Così così. Colombo viene doppiato per la prima volta dal bravo Antonio Guidi, che ha sostituito il defunto Albertini.
Indubbiamente un episodio tra i più originali della serie, da me rivisitato con piacere dopo anni. Consigliabile solo ai fan della serie quale stravaganza. La trama è interessante, seppur leggermente fuori dai canoni della serie, l'assassino fin troppo esuberante fino quasi alla non credibilità ed il nostro tenente un po' spento. Personalmente ho però amato la regia di questo film, la scelta della Flanagan è stata vincente ed ha arricchito grandemente l'inquietudine dell'episodio.
MEMORABILE: Il secondo sogno della donna ha turbato alcune delle mie notti!
Trama ingarbugliata e digressioni psicanalitiche per questo episodio discreto ma non memorabile. Bauchau gestisce il proprio piccolo harem con troppa disinvoltura per essere un uomo con un passato da nascondere, mentre Colombo sembra un po' giù di corda, quasi distratto. È buona invece la figura della moglie (che ha il bel volto di Fionnula Flanagan, al cui confronto le altre due donne più giovani sembrano sciacquette) e curioso l'alibi pittorico, destinato naturalmente ad essere demolito.
Episodio più che discreto anche se non raggiunge la convinzione in tema di assassino: Bauchau si pone nel mezzo fra le categorie di assassini dunque non è fra i migliori ma neanche fra i peggiori. I sogni della moglie defunta che Colombo fa ascoltare al pittore sono molto particolari e parecchio inquientanti... Più che buono.
Fiacco episodio caratterizzato da una vicenda che poteva essere intrigante ma che a mio giudizio è stata mal gestita da una regia sciatta e ulteriormente aggravata da un antagonista di rara antipatia ed eccessivamente teatrale. Divertente il ruolo del barista italiano che nell'immaginario dell'americano medio è il solito ometto baffuto siculo e gesticolante. Complessivamente una puntata evitabile.
Il ricordo di Giampiero Albertini si farà sicuramente sentire per un po' di episodi, nonostante la bravura del nuovo doppiatore. Come già notato negli ultimi due episodi della serie precedente, si registra un ottimo sviluppo psicologico dei personaggi e una cura notevole dei particolari con indizi non scontati. Molto buona la regia, con una scenografia interessante soprattutto nella descrizione dei sogni, girati nello stesso ambiente di "Vito's" con le figure surreali di Colombo e dell'assassino. Pregevoli i tre personaggi femminili.
Un buon episodio. Patrick Bauchau si dimostra un discreto assassino, risultando eccentrico al punto giusto. Il piano delittuoso e l'alibi non sono male anche se un po' troppo banali, in più si scoprono molte superficialità. L'indagine è una delle peggiori della serie (pochissimi gli indizi raccolti); per fortuna Colombo riesce a colpire nel segno, viste anche le tre mogli dell'omicida. La regia di Frawley riesce solo in parte a ricostruire i sogni ma la prova finale, seppure scontata, è inoppugnabile.
Non un episodio memorabile, causa una parte iniziale veramente poco avvincente. Si sale di livello dopo l'omicidio e Falk, seppur invecchiato, mostra la consueta classe nei panni del tenente. Manca purtroppo l'accesa rivalità killer-tenente e i rapporti tra i due si riducono ai soli momenti in cui il pittore assassino dipinge un autoritratto di Colombo. Trama gialla interessante, ma nel complesso non oltre due pallini e mezzo, che per un Colombo sono poco...
Bauchau incarna piuttosto bene questo Picasso degli anni 90 che ama circondarsi di mogli e di amanti affinché appaghino tutto ciò di cui egli abbia bisogno. È sprezzante, borioso, arrogante e anche un po' patetico: "i pittori imbiancano i muri Tenente! Molta gente mi considera un artista!". E un assassino, deve aver pensato Colombo, perché con la scusa del ritratto d'autore, non lo mollerà più un secondo. Episodio particolare, dove i truci sogni della vittima vengono messi in scena, dando alla puntata una leggera vena horror. Qualche lungaggine di troppo.
Puntata che si ricorda tristemente per la scomparsa dello storico Giampiero Albertini, ma superato lo scoglio dell'abituarsi al cambio di doppiatore l'episodio non è malvagio: pur se la vena onirico-thriller degli incubi della vittima sbobinati dalle registrazioni dello psicanalista pare un tentativo modaiolo, l'alibi pittorico è ben costruito e l'autoironia del personaggio (su tutte il morso ricevuto per gelosia dal fido "cane" a un raduno di basset hound) lo fa rientrare tra i più ancora godibili del ciclo talora faticoso del "ritorno".
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Non dei migliori, secondo me. A proposito: ieri ho guardato i titoli esatti di questo episodio (AUTORITRATTO DI UN ASSASSINO e non PER) e QUALCUNO HA INGANNATO (senza esclamativo), quindi le schede davinottiche son giuste. Tocca correggere nella homepage di Colombo, ma lì devo purtroppo aspettare il webmaster.
DiscussioneAle nkf • 10/05/09 12:01 Controllo di gestione - 14031 interventi
Grazie di avermi tolto questo dubbio. Ti mandato una e-mail su un approfondimento spero possa essere apprezzato.
CuriositàAle nkf • 11/05/09 14:23 Controllo di gestione - 14031 interventi
E' la prima e unica volta che il cane di Colombo vince un premio ad un raduno (grazie a Nemesi per i fotogrammi)...
Marcel M.J. Davinotti jr.
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