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Tutti i commenti e le recensioni di Maria

TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/01/25 DAL BENEMERITO TEDDY
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Teddy 4/01/25 22:08 - 1051 commenti

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Un caloroso biopic sugli ultimi anni di vita di una delle dive più tormentate, impattanti e coraggiose della musica lirica? Assolutamente no. “Maria” è un lamentoso film di bei costumi su misura, pose ingessate, monologhi a vuoto, rapito e avvilito dalla sopravvalutata performance di Angelia Jolie, che fa della Callas una figurina piana dalla geometria elementare. Noioso.

Rebis 11/01/25 10:51 - 2447 commenti

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Quello di Larrain è un cinema di fantasmi, percorre il limen tra il regno dei morti e quello dei vivi, per coglierne la permeabilità - sociale, psicologica e politica. Maria vive due volte e muore due volte: mano a mano che la persona si distacca dal corpo d'artista, il presente si commuta in un passato perpetuo e allucinatorio. L’orizzonte futuro, dominato dall'immagine pubblica, si fa memoria collettiva, ectoplasmica, un luogo inospitale e alieno. L’asimmetria di Angelina Jolie, bravissima, è una dissonanza prospettica che inizialmente respinge, poi fa breccia, infine conquista.
MEMORABILE: L'incontro con JFK e quello "mancato" con Jackie.

Cotola 14/01/25 19:24 - 9423 commenti

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Larraìn continua il suo percorso tra le biografie muliebri, confrontandosi stavolta con la Callas. Lo fa, per fortuna, a modo suo, evitando toni agiografici nonché le solite dinamiche e caratteristiche, bolse e risapute, tipiche dei biopic. Partendo dagli ultimi giorni di vita della diva, c'è spazio ovviamente anche per il suo passato sia pubblico che privato. La sceneggiatura sceglie solo alcuni momenti di un'esistenza ricca di eventi e spesso riesce a fare centro sul piano emozionale. La regia è interessante e coraggiosa come sempre. Jolie sul pezzo. Tra il buono e il notevole.
MEMORABILE: La Carmen cantata al soldato nazista; L'incontro con Kennedy.

Giuder 18/01/25 20:38 - 15 commenti

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Terza biografia "immaginata" per Larrain, che segue Maria Callas durante l'impossibile realizzazione di un film-verità su di lei, nei suoi ultimi sei giorni di vita. I mostri del presente si confondono con i fantasmi del passato in un'esistenza che si riconosce nella sua pienezza solo nell'arte del palcoscenico. Una regale Jolie dona insperata statura e intensità a uno dei personaggi più grandi dello scorso secolo, indagato nelle sue umane fragilità in una sceneggiatura che omaggia scopertamente, ma con intelligenza e grande raffinatezza, Providence di Resnais. Emozionante.
MEMORABILE: L'interpretazione finale straziante di Jolie di "Vissi d'arte vissi d'amore".

Caesars 23/01/25 17:27 - 3934 commenti

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Larraín, insieme al soggettista Knight, si concentra sull'ultima settimana di vita di Maria Callas, diva oramai alla deriva e vittima dei troppi farmaci assunti. La storia procede tra flashback, visioni a occhi aperti e ricordi vari e il regista descrive tutto con uno stile molto personale e mai banale. Buone le prove attoriali (la Jolie risulta credibile, pur essendo assai più bella della Callas), ma il ritmo è molto lento e alcune situazioni sono tirare un po' troppo per le lunghe. Comunque una pellicola più che discreta, diversa dai soliti "biopic".

Paulaster 24/01/25 18:01 - 4770 commenti

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Attraverso i suoi ultimi giorni si raccontano le tappe della vita di Maria Callas. Larrain gira un altro biopic umanizzando il personaggio della soprano, come fosse un viaggio tra passato e triste realtà. Le arie d'opera non sono invasive e creano l'ambiente solenne del mondo d'élite dei teatri. La Jolie riesce a trasmettere il distacco della diva dal mondo reale ed è sufficiente nei momenti di finzione del canto. Favino è il migliore della compagine italiana.
MEMORABILE: L'incontro con Kennedy; La statua rubata di Onassis; Il parallelo tra l'interpretazione passata e la realtà.

Lou 26/01/25 11:23 - 1137 commenti

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Gli ultimi giorni della “Divina” a Parigi, che Larrain racconta con personalità, tra realtà e finzione, concentrandosi sui comportamenti autodistruttivi della Callas, assalita dei fantasmi del passato. E poco importa se la Jolie non è troppo somigliante e decisamente più bella, il ruolo della diva al tramonto lo regge egregiamente. Grande cura formale per un film lento ma godibile e spettacolare.

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