Bobby - Film (2006)

Bobby

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La nostra recensione di Bobby

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Durante le prime ore del mattino del 5 giugno 1968, nella sala conferenze del prestigioso Hotel Ambassador, viene ucciso Robert Francis Kennedy, RFK, il fratello dell'ex presidente, lanciatissimo a sua volta verso una quasi certa elezione alla carica più importante degli Stati Uniti. Il killer, come vedremo negli ultimi venti, drammatici, minuti del film, è un palestinese di 24 anni. Emilio Estevez (sue regia e sceneggiatura) immagina di trovarsi all'Ambassador il 4 giugno e segue le vicende di alcuni ospiti (e inservienti) dell'albergo alle prese coi problemi di tutti i giorni. Bobby Kennedy resta sullo sfondo, una presenza fissa sulle tv dalle quali escono i suoi discorsi...Leggi tutto (non doppiati in italiano, cosa che un po' stride, nel contesto, e accentua la distanza tra realtà e finzione cinematografica). La percezione dell'epoca e del preciso momento storico è relativa, affidata ad alcune evidenti forzature (la vicenda dei due ragazzetti che si fanno di Lsd) e a qualche raro dialogo. Per il resto siamo invece in pieno Altman-style, con tanti personaggi (e relativo parco di star hollywoodiane) ad animare frammenti di vita più o meno insulsi. Si salvano in pochi, e più per meriti propri (Christian Slater, un'invecchiata Sharon Stone, Anthony Hopkins, Demi Moore...). Tanto che l'omicidio di RFK pare un labile pretesto, molto più che il concerto di NASHVILLE. Confezione di lusso, ma non è facile trovare grande interesse in "short cuts" poco incisiví, estranei al "fatto”.

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Tutti i commenti e le recensioni di Bobby

TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/01/07 DAL BENEMERITO ZENDER
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Zender 22/01/07 11:16 - 320 commenti

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Quando parte l'immortale "Sound of Silence" di Simon & Garfunkel il film cambia, e da groviglio di storie perlopiù prive di mordente acquista la drammaticità che l'evento richiede riagganciandosi finalmente alla realtà di un delitto atroce, che ha privato l'America di un futuro presidente dal carisma unico, ben individuato grazie ai filmati di repertorio che occhieggiano qua e là tra le sale di un albergo dove, in fondo, non succede null'altro di speciale. L'idea era ottima, ma la realizzazione...

Dillinger 30/01/07 18:23 - 22 commenti

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Film corale, dove i molti attori conosciuti, quasi tutti visibilmente invecchiati, si intrecciano in uno svolgimento semplice, esistenzialmente sofferto, a conferma del contenuto ideologicamente di sinistra. I drammi dei singoli sono il preludio di quello del protagonista. Robert Kennedy infatti viene ammazzato mentre, in perfetto stile progressista, si reca nelle cucine a salutare le maestranze dell'albergo. Viene fuori la pesantezza dell'incapacità di fare un film storico senza retorica.

Galbo 29/04/07 17:11 - 12642 commenti

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Il regista Estevez cita vistosamente Altman e Anderson e sulla scia dei loro America oggi e Magnolia (ma anche di Crash di Paul Haggis) realizza un film sulla fine dell'innocenza americana causata dall'omicidio di Robert (Bobby) Kennedy. Il problema è che le storie che compongono il film sono (spesso) esili e prive di mordente per cui L'opera stenta a decollare. Resta il grande impegno ideologico e lo spessore di certe interpretazioni tra cui quelle di Sharon Stone e Lawrence Fishburne.

Dusso 22/06/07 10:55 - 1606 commenti

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Bel film. Un ottimo inizio, poi un po' si perde (alcuni dialoghi non mi hanno convinto per niente). La scena migliore e davvero emozionante, almeno per me, è stata il discorso pre-attentato con in sottofondo "Sound of silence" di Simon & Garfunkel. Tra la moltitudine di attori quella che mi ha convinto di più è stata Demi Moore, mentre il personaggio di Ashton Kutcher (che adoro in that's 70's show e quando lo vedo in altri ruoli non riesco a farmelo piacere, per me lui resterà sempre Michael Kelso!) mi è sembrato un po' inutile, nel contesto del film.

G.Godardi 13/08/07 18:00 - 950 commenti

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Buon film, per essere diretto da un attore che in passato ci aveva dato solo dimenticabili regie di commediole. Qui,evidentemente ispirato dal Nashville di Altman, descrive le 24 ore prima dell'assassasinio di Bobby Kennedy, e lo fa raccontandoci varie storie d'umanità, fotografando anche il clima del tempo. Non del tutto riuscito ma comunque apprezzabile e con un cast davvero notevole che comprende il padre di Estevez, Martin Sheen, e la sua ex moglie Demi Moore. L'espediente di non mostrare Bobby arriva da "1967 arrivano i Beatles di Zemeckis".

Homesick 7/08/08 18:02 - 5737 commenti

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L’assassinio di RJK in un film a più voci, che cede la parola ai clienti dell’’Hotel Ambassador e ai loro problemi: si va dalla droga al razzismo, dal Vietnam ai vip depressi, per delineare il quadro di speranze e frustrazioni negli USA del ’68. La confezione è buona e gli attori bravi e famosi, ma si avverte un senso di approssimazione dovuto all’incapacità di unificare l’eccessiva frammentazione delle varie microstorie: Altman avrebbe certo saputo farlo.

Straffuori 7/01/10 13:56 - 338 commenti

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Film di taglio documentaristico con un cast stellare (più d'uno i premi Oscar in ballo...) a volte sottoutilizzato. Monolocation l'ambientazione della pellicola ma non per questo è un film poco movimentato. Belli i filmati di repertorio e la colonna sonora. Finale teso e drammatico. Forse troppo documentario e troppe storie intrecciate fini a loro stesse.

Skinner 9/01/10 12:28 - 592 commenti

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Se le tante storie del mosaico inizialmente faticano ad ingranare, in realtà è tutta una preparazione verso il dirompente, potente e lirico finale. Raramente, da spettatore smaliziato che ha visto centinaia di film (anzi, qualche migliaio), riesco ancora ad emozionarmi, ma qui è accaduto. Tanto mi basta per dare un voto alto.

Daniela 1/03/11 13:23 - 13271 commenti

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Microstorie intrecciate alla maniera altmaniana, questa volta culminanti in un evento tragico che ha cambiato la Storia con la s maiuscola. La notorietà degli attori e una colonna sonora con pezzi di sicura presa sentimentale non bastano però, in assenza di una sceneggiattura ben calibrata, a suscitare l'interesse, che si ravviva solo in occasione degli spezzoni di repertorio in cui appare il vero Bob Kennedy, non doppiato. Ne risulta un'opera volenterosa nelle intenzioni, ma scarsamente pregnante nel risultato. Diseguale l'impegno del cast.

Rocchiola 8/11/19 19:51 - 1023 commenti

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A Los Angeles, presso il lussuoso Hotel Ambassador, fervono i preparativi per la convention in cui il candidato presidenziale Bob Kennedy perse la vita nel 1968. Storie di varia umanità fanno da sfondo a uno degli eventi più significativi della storia americana. Estevez dirige con diligenza un affresco corale un po' retorico sulle speranze perdute di una generazione. Certo non si tratta del nuovo Nashville ma il discorso sulle note di "Sounds of Silence" fa impennare il finale con una nota di autentica commozione per quel che è stato o poteva essere.
MEMORABILE: I biglietti per la partita regalati dal cameriere ispanico al cuoco afro-americano; La partita a tennis all'LSD; L'attentato.

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  • Homevideo Rocchiola • 8/11/19 19:54
    Call center Davinotti - 1318 interventi
    Ormai fuori catalogo il DVD della 01 Ditribution può ancora essere reperito sul web o nei mercatini a pezzi decisamente popolari. Le immagini presentano un'ottima qualità apparendo pulite e dettagliate. L'audio italiano 5.1 è un pò basso ma chiaro.