Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Terza interpretazione “professorale” per Silvio Orlando dopo IL PORTABORSE e LA SCUOLA. Ed è soprattutto a quest'ultimo film che AUGURI PROFESSORE fa riferimento. Purtroppo però, mancando quei l'ottimo e assortito cast della SCUOLA (Bentivoglio, Petrocelli, la Galiena più un'indovinata serie di caratteristi) tutto il film pesa sulle spalle di Orlando che, seppur bravo (ma meno divertente del solito) non può da solo risollevare le sorti di un progetto nato con troppe ambizioni ma immancabilmente...Leggi tutto arenato sugli stantii lidi della battuta di facile effetto e tristemente “vecchia”. Il regista (viene dalla pubblicità) sa filmare a volte con gusto, sa inquadrare begli scorci periferici, ma non regge sul piano narrativo, dimostra poca coesione con il montaggio e svilisce le intenzioni ironiche di molti passaggi appesantendole con risvolti di flebile denuncia sociale spesso fuori luogo. La Pandolfi, nuova starlette del cinema italiano a suo modo “impegnato” (l'avevamo già vista nel deludente OVOSODO) è bella e brava, però non sa incidere quanto basta. Quindi il costante one-man show di Orlando a lungo andare stanca ed evidenzia i difetti di una pellicola che sfrutta, secondo la tradizione degli school-movies all'italiana (MERY PER SEMPRE, IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO…), attori non professionisti puntando sulla loro spontaneità. Si batte sempre sugli stessi tasti, ma la spensierata classe della SCUOLA è lontana anni luce: il suo continuo susseguirsi di sketch resterà un esempio unico.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Galbo 6/03/10 06:59 - 12430 commenti

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Tratto da un libro di Domenico Starnone (anche autore della sceneggiatura), Auguri professore è stato realizzato sull'evidente scia del precedente film di Daniele Luchetti, La scuola. Si tratta di un ritratto agrodolce e piuttosto realistico (anche se fin troppo buonista) della scuola italiana, in particolare quella di periferia, ritratta efficacemente da una discreta sceneggiatura e da una buona prova del cast, nel quale spicca il bravo e disincantato Silvio Orlando.

Nando 30/12/12 17:02 - 3832 commenti

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Uno spaccato della scuola italiana con descrizioni abbastanza veritiere e discreta caratterizzazione dei personaggi. Orlando è il protagonista che si destreggia dignitosamente, mentre la Pandolfi appare abbastanza monocorde. Interessanti i ricordi del protagonisti con le conseguenti differenze tra la scuola degli anni 60 con quella dei primi 90.

Fabiorossi 30/12/12 18:19 - 67 commenti

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Probabilmente il film si ispira a vicende già proposte in pellicole precedenti - mi riferisco a La scuola e a Il portaborse - ma anche qui Silvio Orlando riesce a farci vivere con una sorta di benevola leggerezza situazioni che conservano tutta la durezza di una realtà che non tutti conoscono. Il cast, composto anche da attori non professionisti, tende a conferire al film un’aria da home made movie, ma questa caratteristica tutto sommato non guasta quando si vuole raccontare una storia che tutti hanno già, per un verso o per l’altro, vissuto.
MEMORABILE: Silvio Orlando rivolgendosi alla collega Pandolfi: "Anch'io sono pieno di lividi, ma non si vedono perchè sono tutti dentro..."

Pinhead80 30/01/13 20:51 - 4846 commenti

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Auguri professore, più che il seguito ideale dell'altro film tratto dai racconti di Domenico Starnone (La scuola), sembra un'opera a sè e pure abbastanza bruttina. Del cast precedente rimane solo Silvio Orlando, che è anche l'unico attore salvabile. Le cose migliori il film le regala quando si parla del passato del protagonista nei numerosi flashback che ci vengono proposti, mentre, quando la storia parla del presente, il risultato è mediocre. Claudia Pandolfi fa rimpiangere Anna Galiena. Evitabile.

Gabrius79 23/09/13 19:43 - 1430 commenti

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Seguito debole ma pur sempre godibile de La scuola con Silvio Orlando che tra un flashback e l'altro riesce a rendersi accattivante come professore, così come la brava e bella Claudia Pandolfi, che con la sua dolcezza e la sua determinazione delinea in modo godibile il suo personaggio. Per il resto qualche momento di noia è dietro l'angolo. Superbo Duilio Del Prete.

Modo 19/01/16 15:12 - 955 commenti

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Silvio Orlando torna professore in un film piacevole ma troppo piatto per regalare sussulti. I pregi sono lo scorcio ben definito della quotidianità scolastica di periferia anni '90: osservare come in vent'anni sia cambiata fa abbastanza "tenerezza". I flashback continui non disturbano la trama, anzi ne rappresentano i momenti più vivaci. Non male il cast e i giovani attori non professionisti. Orlando sicuramente il migliore.

Alex1988 5/06/17 18:06 - 728 commenti

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Film d'esordio per Riccardo Milani. E' evidente il tentativo di continuità col precedente La scuola; in quel caso si trattava di una storia corale, qui invece Orlando è protagonista assoluto, sia pur contornato da non buonissimi caratteristi (fatta eccezione per il viscido preside Del Prete, che invece si distingue). Insomma, le intenzioni erano buone, ma alla fin fine il film non desta particolare attenzione agli occhi dello spettatore. Così così.

Urraghe 5/03/20 22:58 - 78 commenti

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Commedia amara con Silvio Orlando nel ruolo di un professore disilluso di un liceo di Roma negli anni 90. Opera prima di Riccardo Milani, due anni dopo La scuola di Lucchetti ne ribadisce le tematiche con un tocco leggero e confortevole. Prove attoriali nella norma, buona sceneggiatura ma regia acerba. Si lascia guardare contando sulla melanconia del ricordo dei tempi del liceo.
MEMORABILE: Dalle parole del diario di uno studente: "Scrivere aiuta a vincere la paura".

Rambo90 7/08/23 21:35 - 7713 commenti

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Milani trova evidente ispirazione ne La scuola di Luchetti. Da lì provengono Orlando professore (anche se molto meno entusiasta di insegnare che nel prototipo) e tutta una serie di riflessioni. Mancano i comprimari validi di quel film ma si arriva alla fine comunque soddisfatti, perché il protagonista è bravo e regge, nonostante una sceneggiatura con qualche momento retorico di troppo. Brava anche la Pandolfi, così come incisivi sono i flashback con il protagonista al primo incarico (meno quelli sulla sua infanzia). Riuscito ma un po' troppo derivativo.

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