Crash - Contatto fisico - Film (2004)

Crash - Contatto fisico
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sarà molto difficile trovare una recensione di CRASH che non ti titi in ballo Altman o MAGNOLIA. E d'altra parte è inevitabile, visto che i riferimenti maggiori, per i film costruiti con varie storie urbane che si intrecciano, non possono che essere quelli. Atman perché in qualche modo li ha inventati (con NASHVILLE e AMERICA OGGI), MAGNOLIA perché li ha ammantati di una patina autoriale fin troppo ambiziosa come adesso anche questo CRASH tenta di fare. Grandi...Leggi tutto riflessioni sui massimi sistemi, quindi, col tema del razzismo in prima linea (ci siano neri, cinesi, thailandesi, persiani…). E poi “short cuts” che si intrecciano confondendo la corretta sequenza temporale come tanto va di moda dai tempi di PULP FICTION. Un film “furbo” quindi, che punta molto sulla raffinata e minimale colonna sonora di Mark Isham per caricare del giusto grado di intellettualità episodi meno “profondi” di quanto appaia. Ha premiato il film l’Academy, che gli ha regalato un Oscar (ma la concorrenza era assai scarsa), ci è andata a nozze la critica e buona parte del pubblico, che s'è lasciato affascinare dal cast (Matt Dillon, Don Cheadle, Sandra Bullock, Brendan Fraser…) e da una sceneggiatura che ha indubbiamente alcuni buoni momenti. Nel complesso tuttavia c'è anche molta banalità nella storia, certi “incastri” sono forzati e le fasi in cui la regia non sa bene dove andare sono molto più frequenti del dovuto. Restano alcuni bozzetti, funzionano certe battute, ma è davvero troppo poco per entusiasmarsi. Piacciono i due poliziotti, divertono i due amici neri, l'arabo… Il resto scivola via.

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Giapo 27/03/07 18:09 - 246 commenti

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Il male di vivere in un paese dilaniato da pregiudizi razziali. Grande ritmo e un’ottima, convincente prova di tutti gli interpreti per un’opera di grandissimo coinvolgimento emotivo che ci delizia con alcuni momenti di grande lirismo (anche se l’estremizzazione con cui vengono condotti gli eventi finisce per stordire e disincantare).

Homesick 1/04/07 19:12 - 5737 commenti

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Intenso e realistico, con tanti piccoli episodi che si incastrano per descrivere una società dominata da pregiudizi latenti e scontri razziali che coinvolgono le varie etnie e dove la verità non sta mai da una parte sola. Fortunatamente il tono usato dal regista ci risparmia tanto la demagogia quanto il buonismo, per cui il risultato è più che apprezzabile.

Schramm 20/11/07 01:24 - 3495 commenti

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Tautologico e sovraesposto. Sul fronte della confezione e degli snodi narrativi non è male, su quello tematico di male avrebbe dovuto e potuto farne di più. Invece sciorinando in tutte le salse e minestre la tiritera "siamo tutti razzisti tranne te" e non staccandosi mai dal rendere il più didascalico e rimarcato possibile quest'assioma, mostra la corda rosicata già allo scoccare del ventesimo minuto. Occasione mancata.

Galbo 26/11/07 15:58 - 12393 commenti

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Buona opera prima di un eccellente sceneggiatore come Paul Haggis; il film deve molto sia ad Altman che ad Anderson (America oggi e Magnolia) ma è comunque capace di trovare una cifra narrativa molto personale nella descrizione della decadenza dell'America come ex terra promessa. Tutti i personaggi del film, intepretati da ottimi attori come Matt Dillon e Don Cheadle (ma anche la Bullock è decisamente sorprendente) sono soggetti in crisi e lo sfondo è una città cupa e violenta che non sembra lasciare spazio alla speranza. Da vedere.

Kowalski 31/12/07 02:04 - 40 commenti

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Affresco losangelino incentrato sul razzismo. Una serie di personaggi di varie etnie si incontrano e si scontrano, principalmente a bordo delle loro inseparabili automobili. Qualcuno morirà, qualcun altro troverà la propria redenzione, forse provvisoria, qualcun altro la propria dannazione, forse eterna. Tutti comunque vittime di una realtà segnata da paure, egoismi, vigliaccherie, solitudini, incomunicabilità. Bravo Haggis a non premere fino in fondo il pedale della lacrima per lasciare spazio alla riflessione. Oscar 2006 come miglior film.

Caesars 12/03/08 13:58 - 3790 commenti

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Sicuramente siamo di fronte ad un film "furbo" e anche un po' "ruffiano", però bisogna anche dire che lo spettacolo è buono. Haggis è un bravo sceneggiatore è ciò si ritrova anche in questo suo buon esordio dietro la macchina da presa. L'Oscar vinto (come miglior film) è sicuramente premio eccessivo, ma le varie storie che s'intrecciano sullo sfondo di una Los Angeles disperata, tengono avvinta l'attenzione dello spettatore. Al buon risultato finale contribuiscono anche le valide interpretazioni di tutti gli attori. Merita la visione.

Ciavazzaro 29/08/08 12:28 - 4770 commenti

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Sopravvalutato. Nel film quasi tutte le storie si incrociano tra di loro, la più interessante a mio avviso è quella del poliziotto razzista (Dillon) e della coppia di neri (molto ben realizzata la scena di salvataggio nell'auto che sta per prendere fuoco). Troppo stucchevoli scene come quelle della bambina, o la morale finale.

Capannelle 26/02/09 16:02 - 4411 commenti

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Diverse trame minori che compongono uno spaccato dell'America pluri-razziale e dei pregiudizi che la animano. Haggis lo (de)scrive con intelligenza, senza buoni e cattivi e mettendo in discussione le tesi precostituite. Il ritmo è quello giusto, non è frenetico ma intrigante e il cast si integra alla perfezione (quello sì). Certo, un paio di chiusure sembrano forzate ma la sintesi è comunque notevole e il pathos funziona per tutto il film senza bisogno di colpi ad effetto e senza troppi cliché.

Daniela 28/02/09 06:44 - 12662 commenti

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Buono ma sopravvalutato. Affronta grandi temi - l'incomunicabilità, la nevrosi delle grandi metropoli, il razzismo - attraverso storie che si incrociano secondo i disegni del caso. L'approccio vuole essere realistico e sfumato (vedi il personaggio del poliziotto, bastardo ma pronto a rischiare la vita per salvare la donna che aveva molestato poche ore prima), ma ciò non lega con certe forzature e con il didascalismo di alcuni episodi. Comunque da apprezzare per certe atmosfere livide e per la prova corale di tutto il cast, Dillon in testa.
MEMORABILE: Dillon cerca inutilmente di far curare il padre.

Cotola 3/08/09 23:15 - 9044 commenti

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Furbesco film formato da diverse storie attraverso le quali vengono affrontate varie tematiche non sempre in modo riuscito e spesso con una certa superficialità. Certo a volte riesce a coinvolgere e ad emozionare, ma i risultati sono troppo discontinui e pesa l'ombra di una scarsa sincerità dell'insieme. Non male ma di sicuro eccessivo il trionfo agli oscar.

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Giacomovie 2/08/09 18:13 - 1398 commenti

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Dai film premiati con l’oscar ci si aspetta che siano degli ottimi film. Anche se questo ottimo non lo è, supera il confronto con altri recenti oscar regalati (come per A beautiful mind e Chicago). È un film sulla colpa ed espiazione intenso ed intrecciato, con storie tra loro concatenate che convergono verso un unico centro, quello del razzismo. In un clima notturno che meglio risalta il portare alla luce il lato oscuro delle cose, si percepisce un filo sottile ma sempre tangibile di una tensione particolare in quanto umana. ***1/2

Redeyes 8/07/10 21:34 - 2449 commenti

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Al di là delle influenze di altre pellicole su questa, ho visto un film piacevole. Drammatico ma piacevole. Mi sono piaciute tutte le storie che vanno incrociandosi anche se in particolare ho apprezzato quella con Dillon (un attore che mi piace decisamente), ed anche la patinatura non mi è sembrata tediosa o semplicemente ammantata di autorialismo, anzi. È uno di quei casi in cui l'Oscar non sembra il premio per spocchiose pellicola inguardabili. Da vedere.

Luchi78 3/09/10 16:43 - 1521 commenti

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Messaggio del film piuttosto banale (della serie se ci consideriamo diversi ci facciamo solo del male) e sceneggiatura dei diversi episodi scontata e monotona. Non mi è piaciuto affatto nonostante le buone interpretazioni del cast. Se si vuole affrontare il tema del razzismo bisogna farlo in modo un po' più originale e d'impatto altrimenti diventa il tutto poco interessante.

Pinhead80 19/11/10 17:45 - 4760 commenti

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Le parole pronunciate all'inizio del film dall'investigatore privato rieccheggiano nella mente dello spettatore sino alla conclusione. Le persone si sfiorarano/scontrano nelle loro storie, che vengono fagocitate dalla rumorosa/silenziosa Los Angeles. Su tutte la storia di Dillon (poliziotto senza scrupoli con un padre malato) e quella dell'ispanico addetto alle riparazioni di serrature. Le storie si intersecano bene e la musica risulta essere molto efficace.

Saintgifts 19/01/11 00:13 - 4098 commenti

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La musica "acquatica" e, per quello che ne so, di impronta new age, aleggia su tutto il film e i personaggi concatenati fra loro (se in 6 gradi di separazione non vedevo troppo i legami tra un personaggio e l'altro, qui i gradi diventano 4, tanto sono stretti i contatti), come a dire: muovetevi, fate pure tutto quello che volete, arrabbiatevi, lavorate, piangete e ridete, tanto il tempo passa indifferente e di voi al massimo rimane una scarpa usata nel deserto. Diversa umanità esteriormente, uguale di dentro.

Belfagor 28/02/11 14:38 - 2690 commenti

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A voler far quadrare i conti fino all'ultimo centesimo si rischia di forzare troppo la storia: è questo, sostanzialmente, il grande difetto di Crash, che se avesse seguito uno svolgimento meno schematico sarebbe risultato molto più realistico. Il karma fin troppo programmatico va a discapito dell'umanità delle vicende, alcune delle quali riescono comunque ad emozionare (ad esempio, quella del poliziotto razzista interpretato da Dillon). Discreto, non di più.

Ishiwara 14/08/11 18:10 - 214 commenti

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L'idea non è male e quanto a recitazione non ci si può proprio lamentare, ma l'artificialità della storia si sente troppo. Gli intrecci delle vicende sono troppo forzati e il politically correct perseguito ad ogni costo è insopportabile. Non che non valga la pena di essere visto, anzi. Si tratta però del genere di film che vuole a tutti i costi puntare troppo in alto e inevitabilmente cade. Manca di onestà e non è un difetto da poco visto i temi che vuole trattare. Aveva le potenzialità per essere qualcosa di più. Mezza delusione.
MEMORABILE: "Le uniche volte in cui ti senti nero è quando guardi il basket in tv"; "adesso non ho tempo mamma, sto facendo sesso con una donna bianca".

Mushroom 12/06/12 17:52 - 36 commenti

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Fantastica opera prima di Paul Haggis. Crash fa riflettere: dalla frase pronunciata dopo i titoli di testa all'ultima scena, con l'automobile in fiamme. Il regista è fortemente influenzato da Altman e Anderson e anche, purtroppo, dai telefilm. Perchè è proprio questo che rovina il film, un tipo di regia molto televisivo, troppo. Durante la visione si ha la sensazione che da un momento all'altro possa uscire la scritta "nella prossima puntata...". I lavori futuri di Haggis confermeranno questa ipotesi.

Fabbiu 28/11/12 13:53 - 2145 commenti

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La struttura è quella che piace quasi sempre, si alternano diverse storie; quando ci sono gli amici neri (il momento più umoristico di tutto il film) si sprecano battute quasi pulp (comunque fanno centro); si usano ralenti, musiche corali sempre pronte a enfatizzare ogni attimo. Ma la vera salvezza del film è la sceneggiatura: sistema alcune scene colme di buonismo concettuale (orribile quella della figlia del fabbro che corre uscendo di casa) e alimenta il tema (razzismo, scontri, alienazione) con le giuste suggestioni.

Giùan 28/09/13 07:23 - 4559 commenti

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Il grosso guaio di Crash è richiamare un cinema così lontano (Altman), troppo vicino (Inarritu/Arriaga), senza possedere la limpida oggettiva visione complessiva del primo, ma compensando il lirico fatalismo dei secondi (coi quali pure condivide certe forzature “poetiche”) con un senso etico che parrebbe più sentito. Resta l’artificiosità che spesso inficia gli eterodossi connubi tra presunto destino dei personaggi e Autore deus ex machina. Il decisivo apporto dello straordinario cast evita il rischio unidimensionalità. Dillon e Philippe indimenticabili.
MEMORABILE: Dillon riconosce nella persona che deve salvare da un incidente d’auto la donna di colore (la Newton) che ha molestato la notte precedente.

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Didda23 22/10/14 11:03 - 2426 commenti

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Iñárritu-Arriaga, Paul Thomas Anderson e Altman: questi sono i chiari modelli di riferimento del lavoro di Haggis. Purtroppo manca la drammaticità dei primi, l'inventiva del secondo e la innata classe del terzo. Seppur privo di originalità nella narrazione il film è interessante per la tematica razziale e per il continuo rovesciamento dei ruoli, che simboleggia la rotondità dell'agire umano (la vita è una scala di grigi). Molto bene la parte "black", con un intensissimo Howard e pregevolissima la prova di Dillon. Forse sovrastimato, ma di indubbio impatto.
MEMORABILE: La dolcezza che mostra Pena nei confronti della figlia; La neve.

Ugopiazza 4/01/15 15:34 - 118 commenti

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Un po' sopravvalutato, ma comunque un ottimo film con un suo fascino particolare che riesce ad arrivare dritto al cuore dello spettatore con la potenza delle sue scene. Vediamo sei nuclei di persone in cui a ogni personaggio più che una storia è riservato un "affresco", una breve presentazione giusto il tempo di farlo interagire con gli altri all'interno di una Los Angeles in cui i pregiudizi razziali e la rabbia repressa sono in agguato a ogni angolo, in maniera un po' furbesca ma spesso emozionante. Pessimista e speranzoso allo stesso tempo.
MEMORABILE: Il salvataggio dall'auto in fiamme; Il mantello fatato; Il discorso di William Fichtner; L'equivoco in auto nel finale.

Paulaster 16/02/17 10:26 - 4419 commenti

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Nella moltitudine di microstorie urbane si cerca di creare il film corale senza riuscirci. La prima parte spinge su dialoghi dalla forte impronta razziale poi si cambia di registro andando verso l'incomunicabilità. Troppa carne al fuoco come le troppe armi in pugno; lo scavo sociologico è inoltre assente, come le eventuali soluzioni. Dillon brilla per cattiveria come Ludacris per la spocchia di colore; Bullock invece inutile.
MEMORABILE: Ludacris che apre il furgone e libera i vietnamiti; In negativo: lo sparo alla bambina da mezzo metro.
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  • Homevideo Galbo • 24/08/11 20:26
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    disponibile in BR con le seguenti specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)

    Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Inglese
    Dolby TrueHD 5.1: Italiano
    Sottotitoli Italiano NU
    extra
    Making of
    Scene inedite
    Il regista
    L.A.
    Le cose non dette
    Video musicale
    Storyboard
    Trailer
  • Discussione Capannelle • 5/10/17 23:52
    Scrivano - 3514 interventi
    Appena rivisto e se potessi adotterei il voto e il commento di Daniela. Il commento non si può copiare ma il voto si ahah.
  • Discussione Zender • 6/10/17 07:38
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ok, adottato il voto :)
  • Discussione Daniela • 6/10/17 09:08
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Appena rivisto e se potessi adotterei il voto e il commento di Daniela. Il commento non si può copiare ma il voto si ahah.

    Anche a me è capitano di rivederlo di recente ma l'impressione è rimasta la stessa: buono solo a tratti, comunque apprezzabile per l'atmosfera ed arricchito da ottime prove attoriali.
    In effetti Haggis ha avuto la fortuna di poter sempre contare su un parco attoriale notevole: penso soprattutto agli exploit di Tommy Lee Jones ne La valle di Elak e Oscar Isaac ne Show me a hero, senza dimenticare la prova professionale di Russell Crowe ne The next three days (anche se perdeva il confronto con l'intensissimo Vincent Lindon dell'originale).
    Certo neppure attori di pregio possono però salvare l'insalvabile: Third person l'ho trovato proprio terribile, ricordo ancora con raccapriccio l'episodio di ambientazione italiana :oP