Prove tecniche della SIGNORA IN GIALLO: Angela Lansbury allora cinquantacinquenne si invecchia un po’ e indossa i panni di Jane Murple per un nuovo giallo tratto da Agatha Christie, che tenta di replicare il successo di ASSASSINIO SUL NILO convocando un cast affollato di star. Ma la Lansbury non è Ustinov e l'ambientazione nel paese inglese non può avere il fascino di una crociera tra i templi. Il film è così molto statico e la regia di Guy Hamilton troppo compassata. In aggiunta l'intreccio, benché possa contare su una soluzione...Leggi tutto di grande effetto, è limitato nel disseminare indizi e non permette di arguire quasi nulla. Si attende che la Lansbury spieghi il movente senza che la storia abbia potuto offrire nulla, dal punto di vista dell'indagine. L'attenzione è tutta rivolta ai feroci battibecchi tra le due dive del film nel film, ovvero Liz Taylor e Kim Novak, con i rispettivi mariti (Rock Hudson, il regista e Tony Curtis, il produttore) a tentare di calmarne gli animi senza troppo interessarsi al lavoro sul set. Ad ogni modo la confezione è di qualità e i personaggi ben delineati (ambiguo quello della Chaplin). La scarsa incisività della componente “gialla” è evidente anche dalla debole presenza sul set della Lansbury, che compare di tanto in tanto tra uno sguardo melodrammatico della Taylor e uno perfido della Novak.
Per certi versi è grazioso, per altri malriuscito. Dopo uno splendido incipit in bianco e nero, il film procede più dando spazio al cast di stelle e all'ambientazione britannica (e a qualche inutile lungaggine) che a vicende di vero interesse nell'economia della trama gialla, un po' troppo smilza per la durata della pellicola. Divertente l'autoironia della Taylor e della Novak, in effetti quasi coetanee. L'ottima Lansbury va a svelare l'enigma, con una bella soluzione alla Christie, e ci sveglia. Purtroppo è quello ci sta in mezzo a non convincere troppo. Cast non giovanile, ma stellare.
MEMORABILE: Al cinema del prete si rompe la pellicola prima che l'investigatore sveli l'assassino, ma Miss Marple, uscendo, spiega a tutti i villici la soluzione.
Un grande cast abbastanza sprecato. Il film non è brutto ma è il classico detective movie che fa il suo mestiere senza la più piccola luce di originalità. Angela Lansbury risulta comunque perfetta per interpretare il ruolo di Miss Marple. Vedibile e nulla più. Gli amanti di Agatha Christie comunque non resteranno delusi.
Un tripudio di nomi celebri per un film sottotono che non riesce mai veramente a decollare. I "grandi nomi" sembrano quasi spaesati e la Taylor gioca ad interpretare se stessa. Anche Angela Lansbury, nel ruolo di Miss Marple, non sembra convincente fino in fondo anche se, forse, la colpa è delle innumerevoli visioni de "La signora in giallo" che hanno hanno legato a doppio filo l'immagine dell'attrice. L'indagine a distanza non coinvolge e, ad una seconda visione (con la soluzione ben chiara fin dall'inizio) non riesce più a coinvolgere.
Molto bello, con un cast strepitoso. La Lansbury davvero in parte è miss Marple, la Taylor e Novak dive di prima grandezza, poi Hudson, la Chaplin, Tony Curtis. Ottime le musiche, i delitti e la suggestiva ambientazione inglese. Funziona e si fa vedere molto piacevolmente. Sottovalutato. Da citare scene come quelle dell'omicidio della Chaplin.
Modesta riduzione cinematografica di un giallo della Christie già di per se non eccelso. Il problema principale non è tanto la regia un po' troppo anonima quanto piuttosto una sceneggiatura che non riesce, cosa gravissima visto il genere di film, a coinvolgere minimamente lo spettatore. Tensione ed interesse sono davvero al minimo storico ed anche la soluzione finale (solitamente impeccabile) non convince troppo poiché troppo "casuale" e superficiale. Solita (sprecata) parata di stelle.
Tra le migliori trasposizioni cinematografiche di un giallo di Agatha Christie. Ha come protagonista Miss Marple, innocua (all'apparenza) vecchietta inglese, detective dilettante. La interpreta con molta bravura Angela Lansbury; il film, ben diretto da un veterano come Guy Hamilton, vede oltre alla Lansbury un cast di primissima grandezza e si caratterizza per una riuscita ambientazione in stile puramente britannico.
Confezione di lusso e molto pulita per questo giallo dalla regia un po' anonima ma comunque piacevole da vedere. La Lansbury è perfetta nel ruolo della simpatica e arguta Miss Marple (anche se non può non richiamare il ruolo analogo ne La signora in giallo) ed è affiancata da un cast stellare (specialmente la Taylor nel ruolo un po' autobiografico della diva). Ben realizzati i delitti, buone le ambientazioni e la fotografia.
Secondo consuetudine, stellato come una notte di maggio, ma piuttosto amorfo se confrontato con altre trasposizioni dei gialli di Christie, anche senza andare a scomodare quell'Assassinio sull'Orient Express che costituisce il top del sotto-genere. Che sia demerito di una trama non particolarmente coinvolgente (il tentato omicidio di una famosa attrice, di cui resta vittima un'altra donna) oppure di un cast certo prestigioso ma non particolarmente calzante a cominciare dalla pur brava signora in giallo, il risultato sa di routine, per quanto si tratti di una routine gradevole.
Sfilata di nomi celebri, ma il film rimane sotto la media. Angela Lansbury è una discreta Miss Marple, ma solo dal punto di vista estetico. Il top rimane sempre la Rutheford; vedendo la Lansbury non si riesce a distinguere differenze fra il personaggio di Miss Marple e quello di Jessica Fletcher. Abbastanza fedele al romanzo, se si esclude qualche piccola licenza cinematografica. Gradevole, ma con tutti quei nomi ci si aspettava qualcosa in più.
Carino, ma non di più: dal bondiano Hamilton ci si aspettava una regia meno statica e una narrazione più ritmata, mentre i momenti morti qui abbondano. Colpa anche della sceneggiatura e di un cast all-star ma gerontofilo. Deludente anche l'ambientazione d'epoca, meno curata del solito. Comunque gradevole, benché tenuto in piedi solo dalla magia degli spiegoni di Agatha Christie e dal carisma della Lansbury, perfetta per la parte.
Solido poliziesco tratto da un romanzo di Agatha Christie. Se, fra gli anni '70 e '80, l'Hercule Poirot cinematografico era Peter Ustinov, Miss Marple, almeno in questo film, era Angela Lansbury, ai tempi non così famosa come lo sarà in seguito per La signora in giallo. Come per i film di Poirot, anche questo film con Miss Marple ha un cast d'attori ricco di nomi eccellenti. Sono gli attori, infatti, la chiave del successo del film, specie Elisabeth Taylor e Tony Curtis. Quanto alla Lansbury se la cava bene, superando Margareth Rutherford.
Un passo indietro rispetto ad altri film tratti da romanzi della Christie; la ricetta è sempre quella: trama arzigogolata e cast di stelle (superbi la Taylor e Curtis, ma anche la prova sofferta di Hudson e la bravura della Lansbury), ma il regista non riesce a tenere il passo per tutta la durata. Discreto ma irrisolto.
Rispetto ad altre trasposizioni presenta troppa carne al fuoco. Il risultato è un film troppo investigativo e parlato, con un uso non sapiente dell'intreccio: mancano le pause e i silenzi, ma si apprezzano il cast stellare e il finale rivelatore. Non uno dei migliori lavori di Hamilton, anche se in fondo interpreti di tale calibro riescono a dare agli spettatori sempre molto di più del settanta per cento degli attori contemporanei. Poco sfruttato il castello, set principale.
Cinema classico, elegante, un pochino troppo old-fashioned, soprattutto nelle cadenze: forse rispetto ad altre classiche storie della Christie qui lo spunto investigativo è esilino, e c'è molto metraggio riempitivo. Solito cast di vecchie glorie (tali sono anche i personaggi), la noia c'è ma la confezione è impeccabile.
Trasposizione bella e riuscita, nell'aura del passaggio di staffetta tra gli anni '70 e '80. Cast di stelle non del tutto avviatesi al tramonto, pienamente mature nei ruoli di questo classico rivisitato. Esito sobrio, ma anche delizioso nella briosa panatura del wit britannico. Personaggi iconici o laconici ben incesellati in un'accattivante cornice metateatrale. Epici Hudson e la Taylor, coadiuvati dall'ineccepibile Angela Lansbury... prima dell'anche troppo estesa saga de La signora in giallo.
Una buona trasposizione dalla Christie, sebbene leggermente meno coinvolgente delle coeve produzioni dedicate a Poirot. La Lansbury è un'ottima Miss Marple e il cast di lusso offre prove molto convincenti, tanto da far scorrere piacevolmente la durata nonostante alcuni punti un po' noiosi. L'intreccio giallo è abbastanza intricato e il finale inaspettato; non manca nemmeno qualche dose di humor (ad appannaggio soprattutto di Curtis e della Novak) e in definitiva la pellicola è gradevole. Buono.
Il regista Guy Hamilton dirige un cast stellare nella trasposizione cinematografica di un noto romanzo di Agatha Christie. Angela Lansbury si "invecchia" e interpreta miss Marple in modo convincente, indagando in modo preciso e soffermandosi su ogni minimo particolare (come fa, d'altro canto, il suo alter ego maschile Hercule Poirot nei vari romanzi). Non convince però il prodotto in sé, troppo compassato e con l'indagine ridotta all'osso nella parte centrale. Ci si rialza con la risoluzione del mistero con un bel colpo di scena.
Cast stellare, cura formale, ironia metacinematografica (tentando di irridere certi cliché hollywoodiani), primissimi piani alla Taylor (gli occhi viola raggelano di bellezza), Novak ringiovanita... Prima parte non male (niente di che, peró), poi prevalgono i difetti... Per quanto riguarda il colpevole (l'assassino) non è difficile intuire chi possa essere (se poi si è letto il romanzo della Christie allora è tutto un altro paio di maniche).
Raffinata e divertente commedia a tinte gialle con un cast a dir poco straordinario, nel quale spicca senz'altro una petulante e spocchiosa Kim Novak (fantastici i suoi battibecchi con la Taylor in perenne competizione per il ruolo di prima donna). Bravissimi (c'è da dirlo?) anche il "regista" Hudson e il "produttore" Tony Curtis, ai quali sono affidati due ruoli centrali e ben caratterizzati. La Lansbury invece appare poco, per quanto determinante, infatti risolverà il caso svelandoci l'imprevedibile realtà. Da vedere.
MEMORABILE: L'interrogatorio del commissario nel camerino di Kim Novak.
L’atmosfera meta-cinematografica che si respira continuamente mette in evidenza una recitazione poco naturale, specie dei personaggi indagati, facendoli apparire privi di credibilità, come persone che continuano a recitare anche fuori dal set. La storia stessa aiuta questo circolo vizioso e diventa impossibile distinguere la realtà dalla finzione. Forse questo è un pregio, ma lo si capirà solo nel finale, dopo parecchi minuti di noia.
MEMORABILE: Il notevole busto, al limite capezzolo, esibito da Kim Novak.
Non ho letto il libro della Christie ma questo film l'ho sempre ritenuto non molto riuscito per via di una trama che offre pochi sospettati e scarsissimo intrigo (un ritmo un po' fiacco); è infatti quasi più interessante seguire la recitazione degli attori, gli scorci della campagna inglese o il tema della colonna sonora. Non so se la Taylor qui sia stata un po' invecchiata dal trucco, certo è che la Novak (sono coetanee) dimostra almeno 10 anni di meno!
Discreto giallo con protagonista Miss Marple, in questo caso portata sullo schermo dalla mitica Angela Lansbury: si rivelerà un perfetto biglietto da visita per il ruolo di Jessica Fletcher. Il cast è ricchissimo ed è anche la principale ragione per cui il film merita la visione: il plot in sé non è dei migliori fra quelli tratti dalla Christie, il mistero non è particolarmente intrigante e passa in automatico in secondo piano quando viene accostato ai grandi nomi degli interpreti. Nell'insieme un prodotto più che godibile ma un po' sotto tono.
MEMORABILE: I divertenti battibecchi velenosi fra Kim Novak e la Taylor; La Novak scollatissima che si atteggia da primadonna; La drammatica rivelazione finale.
Pellicola che non punta certo su tensione e atmosfera, ma sull'ironia, sui dialoghi piuttosto frizzanti e, soprattutto, sulla presenza di attori scafati. A parte Hudson (abbastanza spento), gli altri danno il loro contributo. E seppur, in alcuni casi, si sfiori la caricatura, il tutto scorre abbastanza fluidamente, permettendo allo spettatore di giungere all'epilogo, apprezzando soprattutto le battute nate dall'acidità creata dal competitivo mondo del cinema, gradito però dal simpatico protagonista (l'ispettore, nipote di Miss Marple, qui saggia interlocutrice nelle retrovie). Non male.
MEMORABILE: Le riflessioni tra il protagonista e la zia Jane; "Riconducete la regina nella gabbia delle oche"; Fatale "allergia".
Ennesima trasposizione cinematografica di un romanzo di Agatha Christie; forse tra i meno felici. Il film, pur mantenendo un buon ritmo e rivelandosi tutto sommato piacevole, non presenta nessun elemento di particolare interesse, interesse che si esaurisce tutto nello spettacolare cast. La vicenda ha ben pochi sussulti, l'intreccio è piatto e il finale, pur non scontato, ha comunque qualcosa di insipido. Buona la fotografia, colonna sonora inadatta. A parte qualche momento, gli occhi di Liz Taylor e una Kim Novak che non invecchia mai, non c'è altro.
Non la migliore trasposizione di Agatha Christie. La soluzione dell'enigma è ancora brillante, ma stavolta è quello che accade prima a convincere meno, percorrendo più il sentiero della commedia che dell'intreccio giallo (ma alcune critiche all'industria cinematografica sono gustose). La Lansbury più che interpretare Miss Marple sembra fare le prove generali per Jessica Fletcher, ottimi la Taylor e Hudson, discreti Fox e la Chaplin, sopra le righe la Novak e Curtis. Da Hamilton, che aveva diretto quattro film della saga di James Bond, era lecito attendersi una regia più dinamica.
MEMORABILE: Il prologo al cinema parrocchiale e il finale.
Nonostante il cast "all star" la confezione non va oltre quella di un film televisivo di lusso: la Lansbury nei panni della sagace Miss Marple compare poco e offre una spiegazione finale a cui era difficile arrivare poiché gli indizi offerti sono sparsi poco e male; resta un piacevole intrattenimento con attori più in palla (adorabile l'ironia di Curtis), altri meno (Hudson) e lo scontro al vetriolo tra le dive (appannate) Taylor - Novak.
MEMORABILE: Lo sguardo raggelato di Marina Gregg quando la fan sfegatata racconta un preciso episodio del passato...
Nonostante la presenza di mezza Hollywood e della compianta Lansbury, il prodotto non si allontana mai dall'impostazione televisiva, il personaggio della Marple viene ampiamente scavalcato dalla Taylor, diva contrastata e fulcro dell'intera vicenda. Primo di una manciata di titoli identici, set e location circoscritti alla più classica campagna inglese, offre nell'esuberanza fisica della Novak e qualche sua brillante esternazione (l'incontro col giovane ispettore che sembra voler ignorare la sua prorompenza) i momenti più attraenti. Il resto è pacioso giallo da serie tv, nient'altro.
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