La casa del terrore - Film (1961)

La casa del terrore
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Taste of Fear
Anno: 1961
Genere: horror (colore)
Regia: Seth Holt
Note: Aka "Scream of fear".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller che punta molto sull'atmosfera esaltata dalla fotografia in bianco e nero di Douglas Slocombe, con bei giochi di luce che favoriscono il montare della tensione. Il ritrovamento di un cadavere nelle acque d'un lago di montagna durante il fascinoso incipit sembrava però aprire a qualcosa di diverso dal solito incubo chiuso tra le quattro mura d'una villa. Invece l'arrivo nella stessa della figlia paralitica (Strasberg) del proprietario, che a quanto pare è fuori qualche giorno per affari, prelude a un intreccio complottistico tipicamente discendente dal classico di Clouzot che sei anni prima aveva aperto la strada...Leggi tutto a un filone particolarmente florido. La storia quindi non sembra inizialmente stupire nessuno, con la giovane che, una volta accolta calorosamente in villa a Nizza dalla seconda moglie (Todd) del padre comincia, quando è sola, ad avere strane visioni dominate proprio dall'inquietante figura del padre. Una telefonata dello stesso (che lei non vede da dieci anni) sembrerebbe poterla tranquilizzare; invece no, perché quelle che anche il medico di famiglia (Lee) definisce allucinazioni non sembrano fermarsi e l'unico a credere nella giovane - che comincia a pensar male di chi la ospita - è l'autista (Lewis). Buona parte del film è occupata dagli sviluppi non particolarmente originali di un'idea presumibile in pochi istanti, a cui però si intuisce dovrà seguire un nuovo ribaltamento che dia un minimo di senso al tutto. Nell'attuarlo tuttavia non ci si accorge che le implausiblilità e le forzature non sono poche (non ultimo il finale sulla scogliera), con comportamenti che come spesso capita in questi casi si rivelano disonesti nei confronti dello spettatore, inseriti cioè esclusivamente per confondere le acque e mascherare la soluzione. Relegate le sorprese allo spiegone conclusivo, però, il film è costretto a vivere su poco o nulla, con dialoghi che restano nella norma e qualche simpatica idea in alcuni casi sintomatica di scelte piuttosto inspiegabili: si pensi all'immersione in una piscinetta poco più grande d'una vasca da bagno che vede l'autista nuotarvi come si trovasse in una laguna amazzonica (Argento saprà riprendere lo spunto ricavandone una scena davvero memorabile in un film in cui però si gioca per scelta con l'assurdo). Si apprezzano la buona resa degli interpreti (notevole la Todd, mentre Lee è decisamente in ombra), lo studio delle scene spaventevoli che al tempo devono aver sortito effetti terrorizzanti ben diversi da oggi, ma sono troppi i momenti in cui si ha la sensazione che la sceneggiatura di Jimmy Sangster sia tirata via, soprattutto in alcuni snodi cruciali della trama.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/12/08 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/09/20
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Ciavazzaro 9/04/09 13:17 - 4768 commenti

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Interessante psyco-thriller della Hammer. La paralitica Penny torna dopo anni a casa per incontrare il padre; ad attenderla la matrigna e un dottore (Lee) amico del padre; ma qualcosa non va, soprattutto quando la giovane scopre il cadavere del genitore che appare e scompare: follia o complotto? I colpi di scena del finale sono notevoli e ricordano quelli del futuro giallo lenziano, il cast è degno (brava la Strasberg e la Todd), buona atmosfera. Da vedere.
MEMORABILE: Il finale sulla scogliera.

Trivex 24/07/09 18:50 - 1738 commenti

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Produzione hammer piuttosto anomala, che esplora il genere thriller e lo rappresenta a tinte scure. Con una trama solida anche se non molto originale, si sviluppa bene negli intrighi e macchinazioni di una piccola corte borghese, dove le passioni si faranno distinguere nel loro losco ardire. Forse il finale è piuttosco scontato per i più scaltri, almeno nell'aspetto della scoperta del colpevole, ma il colpo di scena sarà comunque assicurato.

Cotola 11/10/09 12:20 - 8998 commenti

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Film godibilissimo che all'inizio sembra essere la solita pellicola a base di eredità e di complotti, a scapito della sventurata di turno, per appropriarsene. In realtà non tutto è come sembra e i colpi di scena della parte finale, per quanto non del tutto onesti, funzionano. Pur durando abbastanza poco (anche se non troppo per gli standard dell'epoca) riesce a risultare divertente ed avvincente. Ideale per chi volesse vedere un bel thriller di stampo "classico".

Undying 2/11/09 13:54 - 3807 commenti

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Una delle rare eccezioni di casa Hammer, che decide di abbandonare il classico tema puramente horror, in quegli anni ormai ridotto a carnevalesca messa in scena di maschere tragiche ormai al limite con la parodia, in favore di un thriller puramente suggerito, psicologico e -forse- ispirato dal successo del precedente Psycho di Hitchcock. Seth Holt, alla seconda regia, si dimostra particolarmente versato alla tematica, anche se buona parte della riuscita è da attribuire alla bella sceneggiatura scritta da Jimmy Sangster e alla convincente interpretazione (su sedia a rotelle) di Susan Strasberg.

Myvincent 20/06/10 18:05 - 3722 commenti

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Comincia come un film apparentemente già "sentito": la congiura della pazzia verso una vittima designata, un'eredità da favola come movente. Così è per la maggior parte di questo piccolo gioiello della Hammer production, ma il finale a sorpresa rivelerà una messinscena sulla messinscena. Sceneggiatura un po' troppo costruita a tavolino, ma tutto l'insieme e la presenza di Susan Strasberg bastano ed avanzano. Urla di paura questa volta recitate alla perfezione...

Xabaras 8/12/10 20:27 - 210 commenti

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Più che Psyco il vero ispiratore di "Taste of Fear" è I diabolici di Cluzot, opera tra le più innovative del genere thriller. Holt però non si limita a copiare e, prendendosi astutamente beffe dello spettatore, propone una prima parte fin troppo schematica e prevedibile, finendo poi per distruggere ogni certezza nell'impressionante sequenza di colpi di scena finale. Unico trait d'union l'immaginifica suspence ricreata con eccelsa abilità prima tra i claustrofobici corridoi della nefasta villetta e poi tra le complesse psicologie dei protagonisti.

Stefania 13/11/11 01:37 - 1599 commenti

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Villa sulla scogliera, fragile ereditiera, matrigna premurosa, cadaveriche apparizioni del padre, medico che prescrive calmanti... Holt apparecchia la tavola secondo il galateo del thriller complottista, e ci aspettiamo la solita minestra... e invece c'è un nuovo ingrediente: che cos'è quello strano retrogusto? Acqua, acqua... un cadavere in un lago, uno in piscina, il terzo in mare; la verità giace sul fondo, riaffiora pian piano e riemerge d'un tratto, respira e ride di noi, mozzandoci il fiato. I diabolici fanno le pentole, non i coperchi!
MEMORABILE: Le sequenza subacquea della scoperta del cadavere del padre: spaventosa, quasi come sarà quella, analoga, in "Dementia 13" di Coppola.

Tomastich 25/12/13 18:13 - 1255 commenti

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Splendido giallo hitchcockiano della Hammer che si snoda magnificamente tra passato e presente, tra follia da indurre e follia insita tra le pareti di una casa lussuosa. Chissà se la scena subacqua è stata d'ispirazione per il buon Argento... Da promuovere a pieni voti!

Homesick 9/01/14 10:49 - 5737 commenti

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Il modello è I diabolici di Cluzot e fin dall’inizio si avverte chiaramente l’aria di complotto, ma negli ultimi venti minuti la sceneggiatura riserva molte sorprese, confondendo le idee sui giochi di alleanze e le meccaniche dell’intrigo. Hammer significa gotico: gli interni della casa, il cadavere che compare e scompare, le ambiguità della delicata e tremula Susan Strasberg e del cupo Christopher Lee. I futuri gialli complottisti di Lenzi e Gastaldi devono aver fatto tappa qui.
MEMORABILE: Il cadavere in fondo alla piscina.

John trent 15/02/14 20:32 - 326 commenti

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Interessante thriller complottista hammeriano, ricco di colpi di scena soprattutto nella seconda parte. La sceneggiatura di Jimmy Sangster è, ancora una volta, impeccabile. Molto brava Susan Strasberg paralitica. Cameo di Christopher Lee. Da vedere.
MEMORABILE: Il cadavere in piscina; Il suono del pianoforte chiuso a chiave.

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Lucius 10/06/15 02:13 - 3015 commenti

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Produzione Hammer non originalissima: ricorda infatti non poco altri film, con i classici ingredienti del cinema di suspense. La casa del terrore evoca la follia, una follia dalla quale si esce perdenti o vincenti. In un discreto bianco e nero la pellicola di Holt sa attanagliare lo spettatore grazie a una forte tensione di cui l'opera è permeata, ma chi conosce bene il genere avvertirà un certo senso di déjà vu. Buona la prova del cast.

Nicola81 12/10/16 16:52 - 2831 commenti

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Una ragazza sulla sedia a rotelle, una premurosa matrigna, un solerte autista, un ambiguo dottore e un padre che forse è morto o forse semplicemente partito... Atmosfere tipicamente gotiche (non a caso produce la Hammer), ma i colpi di scena degli ultimi 20 minuti sono da giallo ereditario in piena regola e potrebbero aver ispirato qualche pellicola nostrana. Con poche carte in mano, Holt e lo sceneggiatore Jimmy Sangster costruiscono una tensione e un intreccio rimarchevoli. Ottima la Strasberg, in un ruolo che poteva scivolare nel patetico.
MEMORABILE: Gli ultimi 20 minuti.

Anthonyvm 24/11/18 23:01 - 5615 commenti

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Una piacevole sorpresa: inizia nel più classico dei modi fra eredità, morti sospette, apparizioni misteriose, complotti e quant'altro. Nulla che dai tempi di Clouzot non si sia visto e rivisto. La tranche finale, invece, presenta un twist inaspettato che ribalta non di poco il plot e il giudizio stesso sul film. Notevole il cast e molto elegante il bianco e nero. Certo, la banalità di alcune trovate potrebbe mettere alla prova la pazienza di un pubblico ormai abituato a questo tipo di storie, ma si deve arrivare alla fine. Molto godibile.
MEMORABILE: Christopher Lee in uno dei suoi classici ruoli ambigui; L'esplorazione della piscina; La catena di colpi di scena che caratterizza il finale.

Rambo90 17/04/19 01:36 - 7661 commenti

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Molto ben congegnato. All'inizio sembra banale ma nella parte finale riserva una serie di sorprese davvero notevoli che ne elevano la sceneggiatura. A questo si aggiunge una buona fotografia in bianco e nero, che crea la giusta atmosfera di paura e tensione, così come la regia ci sa fare quando deve generare inquietudine. Bene il cast, con una Strasberg molto brava e buoni attori di supporto (Lee appare poco, ma ha la parte giusta). Notevole.

Noodles 3/05/20 22:20 - 2196 commenti

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Un thriller veramente degno di nota. Oltre che tecnicamente (fotografia e recitazione sono ad alti livelli), si segnala per un grande ritmo, un'atmosfera perfettamente costruita, tensione che si taglia a fette dall'inizio alla fine e tanti colpi di scena, senza bisogno di una goccia di sangue o del minimo effetto. La semplicità dell'inizio è solamente apparente. Un film avvincente e modernissimo, nonostante l'età. Una sorpresa, da riscoprire. Con l'icona horror Christopher Lee.

Daniela 29/05/20 14:31 - 12606 commenti

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Giovane paralitica torna dal padre che non vede da dieci anni ma l'uomo è partito per un viaggio e lei si ritrova sola con la matrigna che non aveva mai incontrato prima... Per buona parte della sua durata, il film sembra scorrere nei troppi prevedibili binari di un complotto ai danni di un'ereditiera indifesa. Per nostra fortuna, verso l'epilogo le carte in tavola sono scompigliate da una serie di colpi di scena, magari non del tutto onesti nei confronti dello spettatore ma ingegnosi e ben piazzati. Il risultato è un thriller godibile oltre che formalmente curato e ben recitato.
MEMORABILE: La piccola piscina in giardino il cui fondo sembra quello della fossa della Marianne; La spinta alla carrozzina

Von Leppe 24/09/20 18:06 - 1256 commenti

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Buon thriller Hammer, girato in bianco e nero e ambientato in Costa Azzurra. La trama riesce ad affascinare sin dall'inizio con il mistero e le apparizioni inquietanti di Fred Johnson, malgrado lasci intuire abbastanza presto una soluzione alla Gaslight, ma una serie di colpi di scena ben realizzati sollevano il finale dal prevedibile e deliziano lo spettatore. Notevole la suspense e tra gli attori spiccano soprattutto Christopher Lee e Ronald Lewis: entrambi non lasciano trapelare quale sia il loro vero ruolo nella vicenda.

Fedeerra 10/11/20 02:32 - 770 commenti

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Dai Diabolici, al Terrore negli occhi del gatto fino ad arrivare all’Incubo di Janet Lind. Sono tante le pellicole che hanno affrontato personaggi borghesi alle prese con i loro, fin troppi, scheletri nell’armadio. Quello che caratterizza il thriller di Holt è la costante ricerca dell’orrore, dal chiaroscuro della fotografia alle insidiose geometrie della villa sulla scogliera. Interpretato magnificamente da due splendide attrici (Strasberg e Todd), il film è un esperimento gotico e raffinato, con momenti da brivido e una chiusa finale da pelle d’oca.

Rufus68 2/02/21 20:40 - 3819 commenti

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Un giallo di pregevole fattura e di paradossale riuscita. Se la prima parte sembra poco mossa, risolvendosi in un gioco da complotto familiare, essa, alla lunga, appare come la più duratura esteticamente (di livello tutti gli interpreti). La seconda, col suo turbinio di rivelazioni e di sorprese addirittura incontrollate (il calcio alla sedia a rotelle), tiene sì viva l'attenzione, ma si consegna assai più caduca alla considerazione critica (è il destino di tutti i film incentrati sul "chi è stato?"). Alla fine siamo nell'ambito del piacevole intrattenimento.

Capannelle 22/02/21 23:30 - 4394 commenti

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Storia di intrighi prima suggeriti e poi svelati in un frenetico finale. Che però nella sua voglia di stupire denuncia una certa approssimazione in un paio di punti centrali per la definizione della vicenda, punti che penalizzano non poco la tenuta della pellicola. Sul versante attori non possiamo lamentarci, come è da elogiare l'ambientazione nella villa con tanto di riprese subacquee in una piscina per la verità abbastanza piccola.

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Rebis 5/05/23 09:57 - 2331 commenti

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I Diabolici di Clouzot è il fiume carsico che dai thriller della Hammer, attraversa il gotico italiano, per riaffiorare nei gialli lenziani: efflorescenze horror e paranoidi celano complotti e umana venalità, uno schema narrativo che funziona quanto più riesce a disattendere le aspettative del pubblico smaliziato. L’ingegnosa sceneggiatura di Jimmy Sangster le elude fino all’ultima sequenza, mentre il magnifico bianco e nero di Douglas Slocombe si innalza come una scenografia dai fondali multipli e contrastanti. Bella regia di Holth, dinamica e percettiva. Derivativo, ma efficace.
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  • Homevideo Undying • 5/12/08 20:48
    Risorse umane - 7574 interventi
    Cofanetto n. 2 (disponibile dal 20 Gennaio 2009) realizzato dalla Sony Pictures Home Entertainment che propone, abbinato a La Casa del Terrore, Lo Sguardo Che Uccide, diretto da Terence Fisher nel 1964.

  • Homevideo Ciavazzaro • 14/04/09 10:09
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    Considerando l'eta del film la qualita' e' ottimale.
  • Curiosità Ciavazzaro • 28/10/09 15:54
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    Scheda di doppiaggio:

    Fiorella Betti:Susan Strasberg
    Giuseppe Rinaldi:Ronald Lewis
    Rosetta Calavetta:Ann Todd
    Pino Locchi:Christopher Lee
    Vittoria Febbi:Madame Lobegue

    Il notaio è doppiato da Emilio Cigoli
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