Hammer house of horrorNon solo tra i migliori film targati Hammer (che tenta di svecchiarsi dalla riproposta dei "mostri Universal") ma fiore all'occhiello del cinema dei complotti, degli amanti diabolici e delle cospirazioni familiari (tanto caro a William Castle e alla parentesi di Umberto Lenzi, per finire con i fumetti della Ediperiodici di
Oltretomba e
Terror che, con questo meccanismo, ci andranno a nozze non senza qualche colpo di genio).
La geometrica e raffinata regia di Holt che non sbaglia un colpo (
Kubrick la terrà a mente) muovendosi sinuoso e elegante tra gli interni della villa a picco sul mare, i magnifici chiaroscuri quasi espressionisti del bianco e nero di Douglas Slocombe (agghiaccianti i primi piani sul volto grottesco/cadaverico del padre: troneggiante sulla sedia nella rimessa, che inclina il capo nella stanza della Strasberg, in fondo ad una piscina limacciosa dalle acque torbide che sembra non finire mai, gran pezzo di cinema surreale di grande impatto visivo), l'odiosità della Strasberg (di straordinaria bellezza, con Holt che fa illuminare il suo guardo denso di terrore in un primo piano pre fulciano), la melliflua benevolenza della Todd (tormentata matrigna, forse come quella delle favole) il pianoforte che suona Chopin (
Aldrich prende appunti), la crudeltà beffarda (la pedata alla carrozzina che finisce rovinosamente sugli scogli, la bastardaggine di uno dei protagonisti) e un meccanismo di genuina suspense quasi perfetto dello script di Sangster che ancora oggi tiene botta (il cadavere forse occultato nel freezer, la Rolls Royce lasciata cadere in mare, e soprattutto l'inaspettato colpo di scena finale) e dal bellissimo e mortifero incipit sul laghetto svizzero col ripescaggio del cadavere di una ragazza (che sarà la chiave di volta dell'oscuro racconto).
Christopher Lee (in un'intervista) definiva
La casa del terrore (titolo italiano ben poco azzeccato) il miglior film Hammer a cui abbia mai partecipato, affermando che Holt aveva un talento non comune, definendolo uno dei registi di punta del "nuovo" cinema inglese. Difficile darle torto, visto come fa brillare di luce fosca questo psycho-thriller complottistico di testamenti e eredità, nettamente superiore al suo
punto di riferimento.