13 assassini - Film (2010)

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13 assassini
Locandina 13 assassini - Film (2010)
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Titolo originale: Jûsan-nin no shikaku
Anno: 2010
Genere: avventura (colore)

Cast completo di 13 assassini

Note: Aka "I tredici assassini" o "I 13 assassini". La versione internazionale (compresa quella italiana) dura 126 minuti. Quella originale 141 minuti. Remake del film omonimo del 1963 diretto da Eiichi Kudo.

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Tutti i commenti e le recensioni di 13 assassini

TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/06/11 DAL BENEMERITO COTOLA
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Mickes2 10/07/11 19:18 - 1672 commenti

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L’onore marchiato col sangue e la speranza prendono vita in un’epopea dalla messinscena elegante. Takashi sceglie un’impostazione classica, non eccede in virtuosismi e tratteggia una storia di uomini pronti a rinunciare alla vita per degli ideali contro uomini senza valori, seguaci di un padrone a cui obbediscono incondizionatamente. È narrativamente a non convincere, il film: perché se la prima parte risulta poco incisiva e scevra di pathos, la seconda, seppur ritmata e coinvolgente, è lunga e ridondante oltre i limiti, rendendo vacua l'atmosfera creatasi. **!
MEMORABILE: Gli harakiri.

Cotola 26/06/11 21:13 - 9512 commenti

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Ambientato nel XIX secolo, il film è copiosamente immerso nel sangue e mescola in modo abile a riuscito azione ed avventura. Sembrerà strano ma ho preferito la prima parte più introspettiva, dove si apprende la natura sanguinaria e violenta di Shinzaemon ed in cui inizia la caccia, piuttosto che la seconda in cui assistiamo ad una lunga e cruenta battaglia che in parte sa però di già visto, annoia un pò (ma solo un filino) e che presenta qualche scivolone nell'uso pacchiano della computer-grafica. E' comunque un buon intrattenimento.

Supercruel 30/06/11 01:28 - 498 commenti

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E' un Takashi Miike classicista quello di 13 Assassini. L'autore nipponico si confronta con una fetta importante della propria cinamatografia nazionale compilando un film rigoroso che solo nell'ultima parte, la più action, regala qualche piccola "trasgressione". Il film è solido, ben scritto e interpretato e anche se soffre di qualche lungaggine nella prima parte rimane un buon lavoro e merita sicuramente la visione.

Pinhead80 30/06/11 22:53 - 5405 commenti

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La trama è molto simile a quella dei sette samurai di Kurosawa. Quello che cambia è sostanzialmente il numero dei personaggi dediti alla vendetta (appunto tredici) e ovviamente la mano del regista (Miike). Il film così si divide in due parti: la prima che spiega come sono andate le cose prima della vendetta contro Shinzaemon e la seconda, composta invece di sanguinosi combattimenti e trovate alla Miike. Non facile da seguire all'inizio per i continui sbalzi temporali tra passato e presente, diventa invece succulento nella seconda parte.

Galbo 1/07/11 05:49 - 12641 commenti

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Takashi Miike ha bene appreso le lezioni di Kurosawa e dei maestri del western. 13 assassini è un film diviso in due parti, più riflessiva la prima che spiega a fondo le motivazioni della spedizione punitiva contro un dittatore locale, decisamente esplosiva e segnata da un escalation di violenza la seconda, nella quale contano i movimenti della battaglia, ottimamente coereografata e girata. Buone la sceneggiatura e la caratterizzazione dei personaggi per un film dalla fotografia quasi pittorica.

Greymouser 2/07/11 22:42 - 1458 commenti

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La mano di Miike si riconosce in due o tre scene iniziali di consueta efferatezza visiva, ma per il resto il film presenta una regia troppo fredda e manieristica per chi è abituato all'istintività esplosiva del cinema dell'autore nipponico. La trama fin troppo lineare e monocorde, l'azione ripetitiva della battaglia finale, quasi un "loop" infinito di sequenze identiche, i personaggi poco carismatici, non mi hanno consentito di entisiasmarmi più di tanto. Per me, un Miike in tono molto dimesso.

Myvincent 7/07/11 00:11 - 3987 commenti

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Dodici valorosi samurai più uno vengono reclutati da più parti per sconfiggere l'esercito del crudelissimo feudatario Naritsugu, un secolo prima della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. Film piuttosto inutile (ci aveva pensato abbondantemente Kurosawa), ma l'incalzare del ritmo, l'abilità delle scene di guerra, la bella fotografia, non possono lasciare scontento lo spettatore, anche quello più esigente.

Harrys 8/07/11 16:40 - 687 commenti

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Nonostante fatichi a carburare e ad uscire dall'ottica Sette samurai, quando accelera non si ferma più: l'attesa viene ampiamente ripagata. Il massacro totale-finale della durata di (più o meno) un'ora sembra svanire in un baleno. Puro Miike le derive iperreali che irrompono quasi ad alimentare la "critica" all'arcaicità e alle contrapposizioni dell'epoca. Uno scenario che decade in un magistrale, enigmatico ed evocativo finale, ed un altro che si disvela incarnato dal macchiettistico cacciatore. Il tasso di gore è contenuto: la nostra versione è cut. ***1/2

Lupoprezzo 11/07/11 23:26 - 635 commenti

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Jidaigeki che si rifà a un vecchio film di Eiichi Kudo e che richiama alla mente capolavori come Harakiri, La vendetta dei 47 ronin e I sette samurai (senza però possederne la forza evocativa), caratterizzato da una prima parte introduttiva e riflessiva, atta a delineare i personaggi in scena (buona la caratterizzazione di Naritsugu, discreta quella degli altri); mentre la seconda parte (quella più dinamica) è cinema chambara in cui Miike, non esente da difetti causati dall'utilizzo della computergrafica, tira fuori un po' del suo mestiere. Discreto.

Ryo 14/07/11 11:30 - 2169 commenti

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Pienamente coinvolgente, la rabbia che sale e che porta al desiderio di vendetta si imprime nello spettatore tanto da desiderare di far parte della banda di guerrieri samurai. Attori favolosi, con truccati e con costumi ottimi e realistici, si muovono in location naturali paradisiache senza mancare di offrirci delle scenografie stupende. Miike fotografa il tutto egregiamente e la storia lascia il segno. Buone le citazioni a Kurosawa.
MEMORABILE: "Le vostre risse sono noiose!"

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Daniela 6/11/11 11:11 - 13269 commenti

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A metà dell'800, un gruppo di samurai riceve l'incarico di assassinare il potente fratello dello Shogun, un sadico sanguinario che viaggia con le sue truppe al seguito. Teatro dell'impari scontro un piccolo villaggio, trasformato in una trappola mortale. La prima parte dal ritmo lento, di presentazione dei personaggi e delle loro motivazioni, prelude ad una lunghissima battaglia, meno splatterosa di quello che si potrebbe attendere. Il risultato è buono dal punto di vista spettacolare, ma un pò accademico nella sua classicità citazionista.
MEMORABILE: La donna orrendamente mutilata che scrive usando il pennello con la bocca: è l'unica sequenza in cui ho riconosciuto il tocco del regista

Gaussiana 12/04/12 02:07 - 121 commenti

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Film godibile, diviso essenzialmente in due parti: nella prima, dedita a caratterizzare il cattivo da sconfiggere, si può riconoscere (parzialmente) l'iperviolenza a cui Miike ci ha abituato; nella seconda parte il film sconfina in un chanbara che ricorda molto da vicino Kurosawa e molti western, con uno scontro sanguinario. Curioso l'inserimento di un personaggio che non è un samurai e ricorda vagamente i demoni dei boschi dei miti giapponesi.
MEMORABILE: Il sangue che sgronda dal tetto dopo l'esplosione.

Cloack 77 4/06/12 10:50 - 547 commenti

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In tutto e per tutto identificabile col suo autore: una limpidezza di sguardo invidiabile, rappresentazione perfetta del lungo massacro senza "l'autoriale confusione" che oggi domina le riprese guerresche, una riflessione doverosa tra giustizia umana e ragion di stato. Purtroppo Miike non è solo questo, è anche freddezza e straniamento, troppo rigore e poca emotività, è genuflessione ad un sadismo gratuito ed inutile di troppo cinema d'azione orientale, è eccessivo protagonismo nei momenti meno opportuni.

Puppigallo 24/07/12 08:21 - 5479 commenti

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Un po' di equilibrio avrebbe giovato. A una prima parte a tratti soporifera fa infatti seguito una seconda con uno degli scontri all'arma bianca più lunghi che ricordi; quasi un'overdose di combattimenti, che finiscono per sfiancare. Comunque, grazie soprattutto a Naritsugu (fratello dello Shogun), decisamente psicopatico e al montanaro che ne ha piene le tasche del prestigio dei samurai, pur aiutandoli, la pellicola mantiene una certa attrattiva, traghettando lo spettatore verso il sanguinoso epilogo. Non male, anche se gli unici lampi della prima metà sono dovuti alla cattiveria di Naritsugu
MEMORABILE: Naritsugu lancia la spada nel collo del montanaro che criticava i combattimenti: "Quest'uomo diceva la verità e per premio ha avuto il mio spadino".

Nando 10/01/13 03:24 - 3899 commenti

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Dopo una prima parte ragionata ed esplicativa si assiste a un lungo combattimento in stile nipponico provvisto di buone scene d'azione, anche se alla lunga il film si rivela ripetitivo. I personaggi sono ben caratterizzati e il feudalesimo giapponese del XIX secolo adeguatamente affrontato. Finale sull'onore dei duellanti.

Bubobubo 23/03/19 12:23 - 1847 commenti

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Nella sterminata filmografia miikiana, questo è forse uno degli episodi più convenzionali, se per "convenzionale" intendiamo un'aderenza più o meno esplicita a certi canoni condivisi di genere. L'ammissione non è di colpevolezza, ma di merito: l'omaggio alla tradizione rimane elegante senza essere stucchevole, personale senza mancare di rispetto. Se la prima parte è di costruzione, tutta la seconda parte, assorbita dall'incredibile duello corale in un villaggio ricolmo di trappole, è una - seppur illogica - gioia per gli occhi.

Jena 31/07/21 18:17 - 1669 commenti

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Il "pazzoide" Miike stavolta gira su un tema classico un film che più classico non si può con l'evidente rimando anche nel titolo al leggendario capolavoro di Kurosawa. Troviamo il vero Miike forse nella prima parte, in cui sono descritte le assurde crudeltà del fratello dello Shogun e nel nichilista finale. Paradossalmente la parte meno riuscita e più "scontata" è il massacro finale, in cui i nostri eroi combatteranno a suon di katana abbattendo decine di nemici. Comunque confezione molto buona, harakiri e valori di onore e amicizia virile japan, regia vivace e attori convincenti.
MEMORABILE: La tortura della freccia; La schiava assurdamente mutilata dal cattivone; Il cortile trappola con le katane.

Pigro 25/01/23 09:10 - 10099 commenti

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Non sette samurai ma dodici più un vagabondo contro l’esercito del crudele signorotto: insomma, un gran film di genere, tecnicamente ben curato e realizzato, che appaga la visione di chi cerca sentimenti e azioni forti. Dopo un lungo inizio di accurata e sottile preparazione, forse la parte più intrigante, si arriva a un’interminabile e cruenta battaglia di oltre mezz’ora che, nonostante i tentativi di variazione, è sostanzialmente ripetitiva e noiosa, con qualche enunciazione morale appiccicata a fornire un senso, invero latitante.

Diamond 3/09/24 09:07 - 656 commenti

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Tra i Miike più rigorosi in assoluto, samurai movie dall'impostazione abbastanza classica, alterna una prima parte più riflessiva a una seconda più action con tanto di combattimento di cinquanta minuti perfettamente gestito per come portato on screen. Cast adeguato, un villain caratterizzato in maniera sublime, regia come sempre ad alti livelli, un tocco di ironia e un finale più profondo di quello che possa sembrare a prima vista. Non il miglior Miike ma uno dei più validi esempi della poliedricità del geniale regista nipponico.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 23/09/11 02:16
    Scrivano - 21545 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 09/11/2011 per Rai Cinema/Bim Distribuzione:

  • Discussione Schramm • 11/06/18 15:23
    Scrivano - 7810 interventi
    chi ha visto ambedue la versioni potrebbe cortesemente specificare in cosa consiste il quarto d'ora mancante dall'international version? grazie.
    Ultima modifica: 11/06/18 15:25 da Schramm
  • Discussione Daniela • 11/06/18 15:43
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    chi ha visto ambedue la versioni potrebbe cortesemente specificare in cosa consiste il quarto d'ora mancante dall'international version? grazie.

    mi spiace, non lo so, ho visto solo in originale con sub
  • Curiosità Daniela • 11/06/18 15:48
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Il film di Takashi Miike è il remake del film omonimo del 1963 diretto da Eiichi Kudo, considerato uno dei migliori esempi di Jidai Geki, termine che indica i film in costume giapponesi di ambientazione feudale.
  • Discussione Ryo • 15/06/18 23:42
    Portaborse - 109 interventi
    Ho visto solo il remake.
    Ultima modifica: 16/06/18 08:15 da Zender