Bel film di D'Amato; se si tolgono i due rapinatori (uno sembra davvero un maniaco sessuale, l'altro non convince per niente) e i mafiosi (per nulla convincenti), rimane un mediocre ma nonostante tutto gradevole erotico-azione. Le parti hard sono falsissime e prese da porno autentici, mentre ci sono alcune scene erotiche molto belle. Finale a sorpresa.
Tra gli erotici "d'annata" di D'Amato, sicuramente uno dei migliori, se non IL migliore. In realtà, nonostante le scene prettamente sexy siano abbastanza numerose (la versione insertata ha anche qualche timida scena hard), il film è un thriller claustrofobico, in cui la psicologia dei personaggi (vittime e carnefici) viene ben esaminata, seppur con qualche ingenuità. Il tutto sa molto di fumettone pulp anni '70, di quelli vietati ai minori, tutto sesso, violenza, battute da duri, rapine e via dicendo, il che non è necessariamente un male! **1/2
MEMORABILE: Il capo dei rapinatori a un certo punto dichiara: "Si guadagna di più con una pistola in mano che con 3 lauree".
Rape & revenge duro e crudo, che però non aggiunge nulla a un genere già saturo. Allungato con inserti hard, visibilmente controfigurati, che spezzano la monotonia di dialoghi fumettistici e surreali, ma la parte thriller è troppo sciatta e anche il colpo di scena finale lascia indifferenti. Ernesto Colli, caratterista specializzato in ruoli da mattacchione, è come non mai valorizzato (o mortificato, fate voi) nel ruolo del demenziale maniaco. Non inguardabile, ma lontano da quella fusione di erotismo e thriller di Emanuelle e Francoise.
MEMORABILE: "Quella cosa che hai in mezzo alle gambe è ancora a posto?"
Si parte da una buona, anzi ottima idea. Dal pornoshop, con ricchi elementi per stuzzicare la fantasia del pervertito, fino alla casa/prigione, con sindrome di Stoccolma incorporata. L'ambiente di genere 70/80, metropolitano a stelle e strisce, fa il suo sporco effetto, ma forse gli aspetti positivi finiscono qui. I personaggi, nonostante ci provino con tutte le loro forze, restano lontani dall'esprimere quella suprema malvagità necessaria in ogni R&r che si rispetti. L'atmosfera è opaca, non malata, mentre gli inserti hard peggiorano soltanto le cose.
Hard leggero con velleità di R&r che però suonano frustrate da una esagerata staticità e poca cura dei particolari. Un paio di guizzi nella figura dello schizzato che gioca a biliardo e nella massima di uno dei rapitori "si guadagna più con una pistola che con tre lauree". Tra le presenze femminili si ammira la Clementi. La parte thrilling scorre via senza lasciar traccia, anzi è risibile.
Rape & revenge piuttosto sottotono. Il triste inserimento di inserti hard rovina anche quel poco di buono che si era fatto sul lato erotico, grazie alla scelta di tre belle attrici femminili sulle quali spicca la Clementi. La parte thriller non viene sufficientemente valorizzata dalle controparti maschili. Qualche scena azzeccata come quella del biliardo, ma niente di più.
Titolo fuorviante atto solo a catturare l'attenzione. Infatti è un gangster movie molto pulp. Pur avendo la trama una piattezza di fondo e una lentezza eccessiva, regala momenti di riflessione e dialoghi interessanti, con una sottile critica ai giovani figli di papà che non devono faticare per guadagnarsi da vivere. Peccato per le eccessive e troppo durature scene erotiche, che dovrebbero fare da contorno, non essere l'attrattiva principale.
MEMORABILE: "Tu invece hai la faccia della puttanella. Non ti offendi mica se te lo dico, avere una bella faccia da puttana mica è da tutte, sai?"
Un Desperate hours à la Joe D’Amato in cui alla tensione narrativa e alle dialettiche dei personaggi si sostituisce una monotona sequela di coiti, masturbazioni e voyeurismi prolungati dai particolari anatomici negli inserti hard. Di una certa efficacia gli esterni newyorkesi dal vero (strade, negozi) e le facce di Ernesto Colli, sempre impagabile nel ruolo di psicopatico sessuomane. Non privi di eleganza, i nudi femminili rivelano il tocco di un indubbio professionista del soft.
MEMORABILE: Colli che gioca a biliardo, indirizzando le palle tra le gambe della Petronio.
Sorta di Ore disperate alla Joe D'Amato con tre banditi in fuga che prendono in ostaggio la commessa di un pornoshop, Annamaria Clementi. Si rifugiano in una villa dove trovano altre due ragazze, Brigitte Petronio e Annj Goren. Il film parte bene, tra le strade di New York, per finire come un soft con inserti hard voluti dalla produzione. La Clementi si scatena con il capo in scene di sesso, soprattutto sotto la doccia. Non male per gli standard di Massaccesi. Musiche di Bruno Biriaco.
Il pulp secondo D'Amato: belle donne da spremere come limoni (per quanto possibile), squarci metropolitani veristi, vicenda e personaggi spiritati, dialoghi ora esaltati ora convenzionali/banali; linguaggio in linea con la sintassi da junk food thriller-erotico; e poi rare ma notevoli trovate figurative da genio pop-porno (qualche scena nel negozio; la sequenza del biliardo). Ampiamente salvabile ma modesto: ordinaria follia senza particolarissimi guizzi firmati zio Joe, cullata e scossa da musiche appropriate.
L'ultraviolenza prima maniera di Wes Craven partorisce questo ibrido tra crime-fiction e "rape" senza revenge (le "vittime" sembrano compiaciute come avverrà ne La ragazza del vagone letto), che darà luce nel 1980 a La casa sperduta nel parco; addirittura troviamo una scena col biliardo che scimmiotta Spell dolce mattatoio. La qualità dei film sopracitati qui è inesistente, la coppia Hess-Lombardo Radice è insostituibile, pur essendo edificate le fondamenta del film di Deodato. Rimane solo il ricordo di qualche nudità, in questo hard mancato.
MEMORABILE: I punti in comune con il film di Deodato del 1980: la seduzione in doccia come Hess con Annie Belle, la coppia dei sadici, la presenza di Borromeo.
Al netto delle scene hard, marginali e mai gratuite, D'Amato mette assieme un film niente male, indovinando un cast molto eterogeneo da cui è un maestro nel tirare fuori la parte migliore. La sceneggiatura ha il pregio di essere snella e comprensibile, con il buon Aristide che azzecca qualche momento di buon cinema dando il meglio di sé nella nitida fotografia che valorizza le pregevoli location americane. Non un capolavoro, certo, ma una visione che nella versione soft non risulta né lenta né noiosa, grazie a qualche intrigante scena erotica. Promosso!
MEMORABILE: La scena del biliardo; La parte della ninfomane che la Goren interpreta magistralmente; Il beffardo finale.
Condotto talmente male in tutte le sue componenti (per tacer del titolo, che riguarderà sì e no 10 minuti di inizio film) da poterlo accomunare alla guerra di Troia col membro maschile come fatidico cavallo; anzi, no, neanche, quasi quasi con il carambola, filotto e tutti in bolletta per tacer della Vergine di Mylo... Inutile andare oltre il delirio anche nel commento, ma il pressapochismo è perfino nell'ambiente... si parano il posteriore, che poi sembrino ebeti, dilettanti allo sbaraglio o viziosetti per caso, poco importa... il film non ha genere, è pessimo dalla A alla Z.
Due sbandati rapinano il negozio di un malavitoso newyorkese e vengono braccati dai suoi scagnozzi. D'Amato sceglie la strada del thriller erotico con risultati a dir poco altalenanti. La costruzione della vicenda, all'inizio, è tale da garantire una discreta dose di suspense e gettare le premesse per un accattivante build-up di violenza. Tuttavia, col cambio location, arriva la fiacca: il tutto sembra risolversi in una semplice fantasticheria pornografica senza mordente e, problema ancor più evidente, in un finale inconcludente e sbrigativo.
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Scusa Zender, bisognerebbe indicare Ernest Arold come pseudonimo di Ernesto Colli (il bombarolo di Milano calibro 9 e il venditore ambulante de I corpi presentano), sennò non esce in filmografia.
@Undying:
alla fine l'ho rivisto (eh, l'insonnia..), e anche stavolta non mi ha convinto :)
L'ho appena commentato, aspettiamo Trivex a questo punto.
Il Dandi ebbe a dire: Scusa Zender, bisognerebbe indicare Ernest Arold come pseudonimo di Ernesto Colli (il bombarolo di Milano calibro 9 e il venditore ambulante de I corpi presentano), sennò non esce in filmografia.
@Undying:
alla fine l'ho rivisto (eh, l'insonnia..), e anche stavolta non mi ha convinto :)
L'ho appena commentato, aspettiamo Trivex a questo punto.
E'in aspettativa..vedimo se stanotte..
DiscussioneZender • 13/06/10 08:18 Capo scrivano - 48479 interventi
Il Dandi ebbe a dire: Scusa Zender, bisognerebbe indicare Ernest Arold come pseudonimo di Ernesto Colli (il bombarolo di Milano calibro 9 e il venditore ambulante de I corpi presentano), sennò non esce in filmografia.
@Undying:
alla fine l'ho rivisto (eh, l'insonnia..), e anche stavolta non mi ha convinto :)
L'ho appena commentato, aspettiamo Trivex a questo punto.
La Clementi stupenda! Peccato abbia fatto una breve carriera, al di la delle scenen erotiche mi piaceva come attice vera nei suoi personaggi, e sapeva anche essere molto ironica come nella vicina del film '"L'infermiera di notte"
Qui una bella intervista rilasciata a Nocturno in cui da diversi annedoti su D'Amato e altri film girati da lei: