Hardware - Film (1990)

Hardware

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sulla carta potrebbe sembrare un clone semplicizzato di TERMINATOR ambientato in un futuro dominato dai deserti di MAD MAX, e invece l'esordio cult di Richard Stanley è qualcosa di più e di diverso. E' vero, a ben guardare ci troviamo di fronte a una lotta tra un cyborg autorigenerante semi-indistruttibile e una donna che tenta in ogni modo di salvarsi la vita annientandolo, ma dietro a questa idea forse banale (comunque valorizzata da una prima parte interessante in cui i pezzi del cyborg vengono usati dalla futura vittima dei suoi attacchi per...Leggi tutto comporre una curiosa scultura tecnologica) si cela un lavoro registico incredibile. Avvalendosi di scenografie futuristico-decadenti che segnano il trionfo del cyberpunk e di una fotografia affascinante dai toni caldi quasi sempre puntati al rosso e all'arancione (indispensabile vedere il film con supporti di qualità video migliori possibile), Stanley crea un universo originale e sofisticato, cui le fondamentali e calzanti musiche di Simon Boswell danno il tocco finale capace di avvolgere le immagini in un unicum dall'impatto complessivo stordente. Montate in modo da colpire con luci ed effetti notevoli, danno sostanza a un film altrimenti piuttosto carente, dal punto di vista della sceneggiatura, che termina con un finale tirato un po' troppo per le lunghe. Pochi dialoghi, ma una cura nella messinscena e un montaggio che staccano HARDWARE dal mucchio di imitazioni più o meno smaccate dei fantaclassici degli Ottanta. Considerati i costi contenuti, Stanley dà una lezione a chi si lamenta dei pochi mezzi.

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Lercio 18/03/07 20:42 - 232 commenti

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Un cult assoluto, nel genere post atomico con tocchi cyberpunk. Già dalle primissime sequenze dell'uomo che attraversa il rosso deserto, il film diventa indimenticabile. Un futuro sporco, perverso e paranoioco dove il serial killer di turno è una macchina creata dall'uomo. Ci sono anche sequenze splatter, il film non si da limiti ed è audace nel mostrare. Bellissimo il veleno che contiene allucinogeni per indurre una morte dolce, critica non troppo velata all'iniezione letale.

Fabbiu 31/03/07 11:59 - 2151 commenti

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Film sottovalutato, di basso costo ma molto valido. Il Mark 13 nella sua apparente stupidità è un'idea geniale, è il cyborg costruito dallo stato per reprimere l'afflusso delle nascite, in un mondo/pianeta dominato dalla povertà e dall'anarchia in cui vivere è difficilissimo. Aldilà di un fantastico ruolo per Iggy Pop, del film rimangono impressi soprattutto i colori sabbiosi che suggeriscono un'idea di afa e caldo, oltre che di squallore sociale. La scena più bella è in assoluto verso il finale, la morte diventa poesia allucinogena. Da vedere.

Undying 24/10/07 09:04 - 3807 commenti

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Straordinaria pellicola firmata dal regista del controverso Demoniaca (1992). D'impianto prettamente fantascientifico, il film attrae per il magnetismo provocato da un utilizzo accattivante delle luci, delle scenografie e per il coinvolgimento degli attori, tutti calati nell'incubo di una pellicola che guarda (speriamo sbagliando) avanti. Notevoli gli effetti speciali, che sostengono l'ipotesi di un androide costruito dall'uomo e fuori controllo, spesso sconfinanti nel gore inatteso e spiazzante.

Hackett 5/04/08 20:30 - 1868 commenti

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Ottimo film, immancabile per gli appassionati del cyberpunk e non solo. L'opera di Stanley (vero autore già al suo debutto) ci getta in un desertico futuro, fatto di luci accecanti contrastate dalle ombre delle abitazioni in cui gli unomini si rifugiano. Ottime le immagini, le interpretazioni e le musiche che coprono un po' tutta la narrazione regalando dei momenti di grande cinema. La storia forse si dilunga un po' nel finale ma ciò non cambia i meriti della pellicola. Troppo in fretta dimenticato dal pubblico. Cult.

Herrkinski 14/12/08 12:16 - 8154 commenti

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I gusti del regista si vedono subito: cyberpunk, splatter, continui riferimenti alla musica Metal e Industrial. Sembra che Stanley volesse girare un cult-movie a tutti i costi e forse c'è pure riuscito, tra l'altro con pochi mezzi. L'atmosfera sabbiosa e rossastra perenne, le stupende musiche originali di Boswell, i personaggi di immediata presa, il gusto per la ripresa modernista, la disperazione claustrofobica che traspare dalla pellicola... Alla sua uscita mi impressionò molto; oggi resta comunque un buon film cyberpunk, seppur datato.

Patrick78 10/04/09 17:45 - 357 commenti

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Confuso film di fantascienza sopravvalutato da molti cinefili ma che in realtà non si discosta molto da pellicole di valore medio-basso. Stanley aveva del buon materiale ma il suo modo di mettere in immagini risulta raffazzonato ed inficiato da un budget abbastanza esiguo che rovina il potenziale di un film con alcuni buoni momenti ma il più delle volte abbastanza soporifero. Difficile credere che in molti abbiano preferito tale assurdità ad un capolavoro come Mad Max di George Miller!!! Prego ripassare fra qualche anno per l'appellativo di cult.

Samtam90 3/01/10 19:21 - 56 commenti

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Dimostra che la fantascienza non necessariamente equivale ad enormi budget. Fantastica atmosfera postatomica, ottima fotografia (molti toni di rosso che ricalcano le stupende e speculari immagini di inizio e fine del tizio che cammina sulla sabbia), una sceneggiatura che non eccelle per originalità (di robot killer se ne sono visti molti) ma che ben caratterizza i protagonisti, un ritmo assolutamente serrato (che in questo caso equivale anche a grande tensione). Il film non disdegna neppure una notevole dose di violenza splatter. Capolavoro.

Cotola 1/11/09 23:45 - 9083 commenti

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Fu una gradita sorpresa questa opera prima di Stanley, che mise in luce le notevoli doti visionarie di questo regista (che purtroppo non si riconfermeranno nelle pellicole successive). Girato con pochi soldi ma tanta inventiva, merita sicuramente di essere visto e recuperato da chi l’avesse perso.

Homesick 16/03/11 11:12 - 5737 commenti

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La prassi è suppergiù la medesima di classici di fantascienza come Mad Max ,Blade Runner e Terminator - la metropoli post-nucleare in ginocchio e la lotta estenuante tra gli uomini e il robot distruttore – ma l’esordio alla regia di Stanley, debole e molto derivativo in sceneggiatura, trae linfa vitale dalla purissima estetica cyberpunk che divampa nell’arroventata fotografia e nelle musiche metalliche di Simon Boswell. Il nomade che dissotterra il cranio dell’androide è Carl McCoy, cantante dei Fields of the Nephilim, gruppo di cui Stanley aveva diretto i videoclips Preacher Man e Blue Water.
MEMORABILE: La ragazza sospesa al filo dell’alta tensione; la doccia.

Kekkomereq 20/12/11 21:21 - 358 commenti

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Uno dei B-movie Cyberpunk più curiosi e meglio realizzati che abbia visto. Il film è ambientato in un futuro molto lontano, in cui tutto è radiattivo e si controllano le nascite. Le tematiche caratteristiche del Cyberpunk sono trattate in maniera approfondita e anche il robot Mark 13 è realizzato discretamente. Purtroppo in certi momenti gli attori fanno cose sovrumane, come quando la ragazza che cade dalla finestra atterra in un altro piano e riesce a sollevarsi e a combattere contro il famigerato robot.

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Puppigallo 21/06/12 15:12 - 5297 commenti

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Quello che si dice un buon fantafilm con tocco morboso (il guardone maniaco e il rapporto tra la protagonista e il metallo). Il robot sembra il figlio di Terminator e dell'androide di Saturn 3; e bisogna ammettere che il suo livello d'incarognimento è davvero alto. La trama è lineare, senza particolari sbalzi o intuizioni, ma gli attori sono diretti bene e il clima opprimente del mondo avvelenato è indubbiamente reso. Qua e là si esagera (il videodelirio nella mente di lui e l'eccessiva resistenza di lei), ma nel complesso è una pellicola riuscita e moderatamente angosciante.
MEMORABILE: L'opera d'arte che prende vita, ma non certo per complimentarsi con l'autrice; La porta impazzita, che fa quasi più danno del robot.

Pumpkh75 24/06/13 12:39 - 1758 commenti

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Innamorarsi dei primi bagliori aridi o della luce desertica che opprime il film non è affatto difficile. Il resto non è da meno: regia illuminata (Stanley, perché tanti anni di oblio?), attori perfetti, con una Stacey Travis bellissima oltrechè brava, musiche strepitose in equilibrio ideale con le immagini. E senza averne i soldi, ci fa respirare a pieni polmoni l’aria del grande film. Si chiude dove si era iniziato, consci di aver visto un piccolo capolavoro e meno certi che il nostro futuro non potrà mai essere così.

Babbaiu 23/09/13 08:51 - 29 commenti

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A mio parere noiosissimo, inutilmente lungo. I limiti di budget si vedono chiaramente e la scenografia da campo di recupero non migliora la situazione. Attori sconosciuti che tali sono rimasti, fortunatamente.

Rebis 13/04/14 21:18 - 2344 commenti

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Opera alchemica, non solo per le allusioni alla mistica della carne e per l'approccio tecnofobico che intende le macchine e la distopia ambientale come processo necrotico, ma anche per lo spregiudicato sincretismo di fonti eterogenee (Alien, Terminator, Mad Max, Blade Runner, Argento e Leone) in una sintesi visiva omogenea che è ormai canonizzata tra i manifesti del cinema cyberpunk. Stanley lavora mediando tra ambizioni smisurate e budget irrisorio: risolto l'effimero schema narrativo, stabilizza il valore del film nel rigoglio stilistico. Encomiabile.

Mickes2 5/08/14 12:38 - 1670 commenti

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Cupa e claustrofobica opera sci-fi in cui tutto il mestiere, la tecnica e la visionarietà di Stanley (venticinquenne!) si uniscono per ricreare polverose atmosfere post-apocalittiche ed elettrizzanti estetismi cyberpunk di innata forza artigianale. Gli assunti (l’umanità alla deriva, la tecnologia come mostro mortale, lo scontro autodistruttivo uomo-macchina) seppur già affrontati, assurgono qui a nuovo personale tassello di un discorso ampissimo. Attraverso un arco che si stende da Blade runner a Tetsuo, un film evocativo, denso e viscerale.
MEMORABILE: L'auto-ricomposizione del Mark-13.

Viccrowley 7/08/14 00:05 - 814 commenti

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Scatenata, visionaria ballata cyberpunk dagli innumerevoli echi, diretta con ritmo forsennato e lisergicamente clipparo da una grande Stanley. Il mondo è devastato e la razza umana somiglia sempre più ai Morlock wellsiani. E la cifra stilistica è proprio il fiore all'occhiello di un'opera dal budget piccolo ma dal cuore grandissimo, intrisa di violenza, carne, metallo e sangue, con omaggi a profusione e una predilezione per Tsukamoto nella resa autorigenerante del letale Mark 13. Una perla da non mancare per nessun motivo.
MEMORABILE: Il Mark 13 si autorigenera; Il guardone massacrato; Il tizio segato in due dalle porte.

Minitina80 29/12/15 06:30 - 2990 commenti

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Fantascienza postatomica valorizzata da scenografie che farebbero impallidire chiunque; ambienti sudici e marci e una fotografia cupa e asfittica si rivelano semplici, eppure efficaci. Non esiste una trama articolata e complessa e non c’è traccia di quell’azione più pura e ariosa, ma non se ne sente la mancanza perché è ben compensato da uno stile personale e visionario. C’è spazio anche per un cameo di Lemmy dei Motörhead! Da rivalutare assolutamente.
MEMORABILE: Lo sventurato che resta incastrato nella porta.

Zender 17/04/16 17:51 - 315 commenti

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Caotico crogiuolo di spunti cyberpunk che il talentuoso Richard Stanley trita insieme nel buio appartamento della seducente Stacey Travis, set futuristico per gli agguati domestici di uno scheletrico androide sfuggito al controllo. Si sfiora la storia senz'afferrarla mai: fragile, pervicacemente frantumata da elettroflash stupefacenti che si fermano e ripartono. Non esattamente un film, piuttosto un Frankenstein di celluloide che procede incerto a sfidare chi guarda; suggerendo suggestioni, sperimentando con luci sparate e ombre improvvise.

Taxius 16/08/16 22:38 - 1656 commenti

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Ambientato in un futuro post apocalittico inquinato e desertico, Hardware è uno degli esempi più puri di cyberpunk. Esteticamente è una meraviglia per gli occhi, con un costante filtro rosso (che dà una sensazione di decadenza e di un futuro senza speranze) e degli ottimi effetti speciali. Il punto debole è la trama non proprio originale e con un ritmo a tratti troppo lento. Il fattore romanticismo è molto forte, anche troppo. Peccato, poteva essere qualcosa di straordinario, con un po' di fantasia in più. Comunque merita di essere visto.

Pessoa 13/06/17 03:41 - 2476 commenti

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Dopo un inizio promettente, con scene di un realistico e preoccupante futuro prossimo che ricordano molto le ambientazioni di Blade runner, si capisce che siamo lontani anni luce dallo splendido rigore narrativo del capolavoro di Scott. Proseguendo la visione la trama si assottiglia e l'ambientazione si riduce a un appartamento dove il solito automa senza controllo ne combina di cotte e di crude, aiutato da una porta impazzita. Il messaggio complottista è slavato e la recitazione quasi amatoriale. Solo per appassionati del genere.

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Faggi 29/06/18 16:53 - 1550 commenti

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In una realtà (o irrealtà) futura distopica, apocalittica (o post-apocalittica, è lo stesso) contaminata da radiazioni, corrotta e popolata da un'umanità varia, si celebra questo coinvolgente rito claustrofobico, esoterico e cibernetico (autenticamente cyberpunk), ottimamente sonorizzato, saturo di belle immagini fotografate a meraviglia; diretto e interpretato con trasporto e ispirazione, dove i pochi mezzi a disposizione si rivelano un'arma poetica efficace. Forse è un B-movie, sicuramente è un imperdibile cult.

Daidae 5/09/18 04:01 - 3194 commenti

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Non entusiasma, ma si vede che il regista ci ha messo parecchio impegno; contando che è un film a basso costo e che l'autore è giovane il risultato è più che discreto. La prova del cast non è male (brava sopratutto la ragazza del protagonista) . Il film è a tratti troppo prolisso, lungo e diciamo anche pesante. Degne di nota le musiche e gli effetti speciali, numerosi omaggi e cammei di musicisti. Ottimo per appassionati del genere, un buon film per gli "outsider".

Rufus68 30/03/19 21:07 - 3851 commenti

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Robetta derivativa (dai vari Terminator e affini) che fallisce, peraltro, nel tentativo di rinverdire i fasti del post-apocalittico (la definizione di un'umanità in decadenza e devastata dalle malattie è parecchio superficiale). L'ambientazione claustrofobica, per motivi di budget, diviene asfittica e lo svolgimento annega in una serie di scene cacofoniche. Banali le tipizzazioni dei personaggi, anch'essi di risulta. Inutile il coinvolgimento feticista di talune star dell'hard rock.

Daniela 18/07/20 21:54 - 12699 commenti

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In un futuro distopico, una scultrice riceve in dono dal suo moroso la testa di un robot che, tornato a funzionare, provvede a riassemblarsi con quel che trova per adempiere il suo compito: uccidere... Fantascienza cyberpunk derivativa (Terminator docet) ma sperimentale nella messa in scena con visioni lisergiche, inserti quasi subliminali, luci strobo, il tutto accompagnato da musica metallara e dalla voce radiofonica di Iggy Pop. Questa "modernità" audio-visiva però adesso ha un sapore più vintage che trasgressivo, facendo apparire questo film con ambizioni d'autore molto datato. 
MEMORABILE: La porta di sicurezza estremamente insicura .

Giùan 21/11/20 07:47 - 4588 commenti

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All'inizio indispone un po' quella che parrebbe la vocazione apocalittica decisamente stantia del film (tanto più ammantata di virtuosismi che già all'epoca avevan fatto il loro tempo). Invece ecco che Stanley sorprende facendo prender quota all'opera con un lavoro sugli "armamenti" (storia, sceneggiatura, interpretazioni) di splendida umiltà, capace di rendere congrue le trovate di stile. Così carne e metallo, libido ed azione, esplodono il loro corso in un cyber lirismo spassoso e persuasivo, inquieto e stordente come gli occhi ed il corpo cronenberghiani di Stacey Travis.
MEMORABILE: L'amplesso tra McDermott e la Travis "lumato" dal ciccione guardone.

Capannelle 16/12/20 23:15 - 4421 commenti

I gusti di Capannelle

Creativo, spigliato questo Stanley ma onestamente alla distanza la narrazione si fa pesante. Alcune scene prese singolarmente funzionano, dal ciccione guardone e le sue tecniche di approccio al finale sotto la doccia. Ma stare dietro a questo delirio di immagini notturne e colorate, montate alla meglio e con interazioni da fumetto, non è proprio facile. Si capisce che il budget è minimo ma questo non deve essere un alibi per cacciarci dentro di tutto, sia visivamente che come racconto. E le solite musiche invasive tipiche del periodo.

Leandrino 13/07/21 20:08 - 515 commenti

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Un androide si rigenera a partire dalle sue parti smembrate, e semina il panico in un appartamento. L'esordio al fulmicotone di Richard Stanley ricorda le atmosfere cancerose del di poco precedente Tetsuo: scarti meccanici trovano nuova vita e la bramosia di una forma semi-antropomorfa al grido di ferro e sangue. Un kammerspiel cyberpunk che trasuda backstory: deserti, umanità post-nucleare e viandanti stregoni - ma anche Iggy Pop e Lemmy  - trovano spazio in questa visione vibrante e marcescente. La cifra estetica sa un po' di vecchio, ma è figlia del suo tempo.

Rigoletto 4/02/22 12:30 - 1788 commenti

I gusti di Rigoletto

Fantascienza all'ennesima potenza, costruita su basi semplici ma molto solide. Stanley, armato del coraggio del novizio e con un budget estremamente limitato ha creato un piccolo miracolo. La sua è una visione apocalittica non scevra da ingenuità, ma si nota passione e voglia di sperimentare, anche assumendosi rischi non da poco. Nota di dubbio la fotografia: efficace a grandi linee, ma esasperata al punto da diventare penalizzante in certi frangenti. Anche l'insistenza su un eccessivo monicromatismo finisce per essere un limite più che una conquista.

Magerehein 4/04/24 10:11 - 1009 commenti

I gusti di Magerehein

Godibile film distopico con atmosfere a metà fra Interceptor e Terminator (ma questo robot d'assalto che si autoassembla con ciò che trova disturba decisamente di più). Riuscito e appagante il connubio tra atmosfere (fredde, degradate, oscure e opprimenti), fotografia all'insegna del rosso e martellante colonna sonora industrial; la regia denota inoltre una certa personalità visionaria. Forse viene messa fin troppa carne al fuoco e il ritmo è disomogeneo (qualche scena sa di riempitivo), ma nel complesso si è di fronte a un prodotto decisamente rispettabile e sopra la media.
MEMORABILE: Lemmy tassista che ascolta "Ace of spades"; Il maniaco grasso e la sua fine; Il poliziotto tranciato in due; "The order of death" in OST.
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  • Discussione Rebis • 11/04/14 19:31
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Zender ebbe a dire:
    E' strano, la prima volta che vidi Hardware lo odiai. Quando invece lo rividi mi colpì moltissimo, al punto che non vedevo l'ora di comprarmi il bluray per rivederlo (il film è uno di quelli che merita assolutamente l'alta definizione).

    Sì, considerato anche che Stanley è partito da un budget irrisorio, il risultato ottenuto è davvero sorprendente.

    Sul forum di Nocturno dicono che il BR Pulp è buono, ma nulla di trascendentale (HD1080i interlacciato). Il formato è 1.85:1, ma secondo alcuni il mascherino taglia l'open matte in modo sospetto... A me nel dvd non è parso.
    Ultima modifica: 11/04/14 19:32 da Rebis
  • Discussione Zender • 12/04/14 10:13
    Capo scrivano - 47890 interventi
    Guarderò, però mi son fatto l'idea che in quegli anni certi film non facilmente vendibili alle platee cinematografiche venissero quasi pensati più per lo sfruttamento homevideo (quindi 4:3) che per il passaggio cinema. Si pensava probabilmente che le tv sarebbero sempre rimaste 4:3 e che quindi in futuro il film si sarebbe visto quasi sempre nella versione "quadrata" piuttosto che in quella cinema. Per cui al cinema veniva mascherinato magari senza stare troppo attenti al fatto di non tagliare parti di testa o porzioni "importanti". Mi rendo conto che sia una teoria strampalata, però siccome spesso mi son capitati parecchi film di quel periodo che nella versione cinema sembrano un po' maltagliati...
    Ultima modifica: 12/04/14 10:14 da Zender
  • Discussione Rebis • 12/04/14 11:35
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Già, con certi film orientarsi sul formato corretto è un caos, d'altra parte l'open matte lo si tollera senza battere ciglio per i vecchi film (diciamo fino agli anni 50/60) ma poi crea un effetto casalingo un po' molesto, specialmente con i nuovi televisori. Un caso emblematico è quello di Non aprite quella porta di Hooper, il cui open matte è mascherinato in modo assai dubbio, oppure de La casa di Raimi che in Dvd presenta un'arbitraria versione in 16:9.
    Ultima modifica: 12/04/14 12:38 da Rebis
  • Discussione Zender • 12/04/14 18:16
    Capo scrivano - 47890 interventi
    Ecco, pensavo proprio al numero 2 di Hoooper, ad esempio: quando comprai il dvd e lo vidi così tagliato sopra e sotto ci rimasi malissimo... La casa è stato sedicinonesizzato successivamente e lì è una scelta di chi compra. La prima versione in dvd era nel corretto 4:3.
  • Discussione Rebis • 12/04/14 20:52
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    mi sa che anche nel primo Hooper ci sono dei problemi... per La casa nel doppio dvd CDE ci sono entrambe le versioni ;)
  • Homevideo Baldata74 • 25/03/17 10:29
    Disoccupato - 6 interventi
    Da poco preso e visto il Blu-ray della Pulp-video.
    Video più che buono.
    La durata é di 1h 30m 22s.
    Quindi non è la versione uncut.
    Come extra ci sono 5 scene alternative per una ventina di minuti in totale non sottotitolate.
  • Homevideo Buiomega71 • 25/03/17 11:43
    Consigliere - 26083 interventi
    Baldata74 ebbe a dire:
    Da poco preso e visto il Blu-ray della Pulp-video.
    Video più che buono.
    La durata é di 1h 30m 22s.
    Quindi non è la versione uncut.
    Come extra ci sono 5 scene alternative per una ventina di minuti in totale non sottotitolate.


    Perchè non e uncut? La durata corrisponde con quella seganalata da IMDB (scarto NTSC/PAL)

    Mi pare ben strano che il BR duri meno della vhs Tristar (1h,33m e 23s)
    Ultima modifica: 15/04/18 18:57 da Buiomega71
  • Homevideo Cristian74 • 15/04/18 11:33
    Galoppino - 42 interventi
    A me risuta sui 94 minuti.
  • Discussione Rebis • 7/11/19 10:16
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    In arrivo il nuovo film di Richard Stanley tratto da Lovecraft:

    https://youtu.be/agnpaFLo0to
  • Curiosità Zender • 13/11/20 14:43
    Capo scrivano - 47890 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images54/hardwa300.jpg[/img]