Venom - Film (2005)

Spiriti, riti magici, una nonna sacerdotessa e un mostro pieno di anime malvage; il tutto condito con ragazzotti curiosi, un po’ fessi e pronti a fare una brutta fine. Venghino signori venghino! Il circo del già visto, del trito e ritrito, di urla, schiamazzi e di un babacione che ruggisce è aperto (visti i risultati però, direi proprio che è il caso di chiuderlo subito). Non si salva quasi nulla, a parte un minimo di cura nelle riprese e un paio di ammazzamenti (nell’officina, la coltellata in testa). Puerile e decisamente evitabile.

L'originalità è alla base di questo horror; i riti voodoo mai prima sfruttati in una pellicola fanno da padroni sapientemente diretti da Jim Gillespie, particolarmente ispirato. Delle paludi simili non si erano mai viste prima. Degno di nota anche il garage del poverello incompreso del paese che per via di una cicatrice in faccia viene malvisto dalla comunità che, per inciso, ha un'età inferiore ai 20 anni. Insomma imperdibile.

Penoso horroretto da bancarella, dove viene sciorinato tutto l'armamentario della convenzionalità e della previdibilità. Scritto su un Kleenex, diretto con la mano sinistra da un talento mancato, zeppo di luoghi comuni e rispettoso di tutti i cliché più stantii. Interminabili e noiosissime perlustrazioni nelle paludi, un mostro tanto ridicolo quanto penoso, squallido mix tra Slot e il mostro gommoso e pupazzoso del Mostro della palude, SFX degni di una domenica in parrocchia. Nemmeno le atmosfere paludose riescono a risollevare questo abominio. Atroce.

A essere onesto, dal titolo credevo di trovarmi di fronte a un remake di Venom di Haggard, o perlomeno a una qualche riproposizione del tema animali striscianti assassini. Invece qui siamo dalle parti del voodoo e dello slasher, di quello ordinario. Vi è il babau che strizza l'occhio ai classici di venerdì 13 memoria e affini, vi è la serie di morti più o meno fantasiose. Il sapore è discreto, non di più.

Horrorucolo con ricetta a base di slasher che scomoda il voodoo per snocciolare la solita trita e ritrita carneficina di ragazzini e fessacchiotti vari. Al presente filmetto manca oltretutto anche quella vena gore spinta che può essere foriera di sollazzo per l'appassionato (vedi la saga di Hatchet). Gli omicidi sono scialbi e alcuni pure fuori campo. Diretto con piglio da serie tv e recitato alla bell'e meglio, non suscita tensione, non diverte ma in compenso riesce ad annoiare all'istante. Unico peccato, il tempo sprecato per vederlo fino in fondo.

Horror che non brilla certo per originalità o sceneggiatura né tantomeno per il cast o per alcune scelte registiche. Però ha innegabilmente la sua atmosfera, e questo grazie a un'ottima fotografia che sa cogliere in pieno alcuni aspetti morfologici peculiari della Lousiana, stato dove si svolge la storia e dove è stato girato il film. Insieme a qualche buon ammazzamento non fanno certo di Venom un capolavoro, ma quantomeno lo innalzano di un gradino rispetto a tanti horror che circolano negli ultimi anni.

Deludente horror di ultima generazione, con un cattivone che metterebbe in fuga Stallone e Schwarzenegger ma che invece, fortuna sua, si ritrova contro un gruppo di giovinastri "so-tutto-io!" che finiscono insieme alla pappa per cani. Troppo poco per dare lustro a un genere in ribasso. Meno nobile ma più pratico lo scopo di spremere qualche quattrino, ma alla fine ne valeva la pena? Valutando i risultati sarebbe da evitare.