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Discussioni su Profondo rosso - Film (1975) | Pagina 14

DISCUSSIONE GENERALE

784 post
  • Markus • 18/01/10 19:02
    Scrivano - 4768 interventi
    usti! non sapevo di aver un tesoro in casa!
  • Zender • 18/01/10 20:02
    Capo scrivano - 49351 interventi
    Ahah, cultissima questa!
  • B. Legnani • 20/01/10 00:06
    Pianificazione e progetti - 15305 interventi
    Markus nelle curiosità ebbe a dire:
    Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus, estraggo un numero de L'Espresso del 30.03.75, eccolo:


    Tutto sommato, meglio Moravia che scriveva di cinema che Arpino che scriveva di calcio.
    Ultima modifica: 20/01/10 08:21 da Zender
  • Zender • 20/01/10 08:20
    Capo scrivano - 49351 interventi
    La cosa più incredibile dell'articolo di Moravia è come prima dica "dobbiamo rispettare la regola imbecille che vieta di raccontare la storia di un film giallo" e poi spiattelli allegramente il sesso del colpevole, uno spoiler grande come una casa! Esilarante!
    Ultima modifica: 20/01/10 08:21 da Zender
  • Markus • 20/01/10 09:11
    Scrivano - 4768 interventi
    E' dunque già un mio mito! Io (come sai) sono un fan degli spoiler ahahahh
  • Markus • 20/01/10 09:15
    Scrivano - 4768 interventi
    ...ma cosa c'entra "la Los Angeles odierna"? Poi, Roma "fascista"...
  • Caesars • 20/01/10 09:27
    Scrivano - 17045 interventi
    Grandissimo Markus, che ci fornisce un altro importantissimo documento d'epoca (mannaggia a me... per moltissimi anni ho "custodito" gelosamente recensioni sui film che più ho amato, tra cui ovviamente Profondo rosso, ma poi durante un trasloco decisi di sbarazzarmi di cotanto materiale). Sono sicuro che ci riuscirà a proporre qualche altra chicca.
    Tornando a Moravia, credo che si sia divertito moltissimo a dire che non avrebbe infranto una regola "fondamentale", ma da lui considerata assurda (a torto, a mio avviso), e subito dopo spiatellare non solo il sesso del colpevole, ma anche che l'unico altro personaggio di tale sesso sospettabile serviva solo per sviare lo spettatore. Morale: pur non dicendo il nome del colpevole lo individua perfettamente al 100%. Male per chi lesse quella recensione prima di vedere il film, ma indubbiamente, a suo modo, un colpo di genio. Cosa c'entrino la Roma fascista e Los Angeles rimane un mistero.
  • Pigro • 20/01/10 09:42
    Consigliere - 1719 interventi
    Zender ebbe a dire:
    La cosa più incredibile dell'articolo di Moravia è come prima dica "dobbiamo rispettare la regola imbecille che vieta di raccontare la storia di un film giallo" e poi spiattelli allegramente il sesso del colpevole, uno spoiler grande come una casa! Esilarante!

    In effetti Moravia dice che non può svelare la trama (e infatti non la racconta), mica che non può svelare il colpevole... ;-)
    A parte questo, recensione davvero molto interessante, soprattutto nella prima parte, quella più generale.
    E curiosa anche quest'idea di collocazione tra Los Angeles e Roma fascista: forse un concetto che va al di là di un discorso tecnico sul film (visto che non c'è né una né l'altra) e vuole essere un discorso su un approccio culturale complessivo del nostro cinema: tra un'aspirazione linguistica (filmica) internazionale (americana) e un'identità di contenuto piccolo-borghese (fascista, secondo l'identificazione che ne facevano gli intellettuali come Moravia negli anni 70). Che è poi sostanzialmente quel che dice all'inizio a proposito del "trapianto" del genere poliziesco in Italia... Che sia vero è da dimostrare, ma comunque penso proprio che il senso di quel Los Angeles-Roma fascista sia racchiuso in questa sua analisi di certo cinema e certa cultura italiana di quegli anni, profondamente radicati in un contesto piccolo-borghese che raccontano guardando oltreoceano.
  • Lucius • 20/01/10 09:51
    Scrivano - 9052 interventi
    Secondo me i privilegiati sono quelli che sia nel senso creativo, sia nel senso conoscitivo hanno a che fare con l’arte. Dico questo perché, nonostante una lunga vita piena di difficoltà di tutti i generi, alla fine mi considero un privilegiato per il fatto di essere un artista…».
    [da Alberto Moravia - Alain Elkann, Vita di Moravia.

    Stiamo parlando di un grande scrittore,autocitazionista, classe 1907 con un'amore smisurato per l'arte convenzionale.Egli dimentica o non sa che anche il cinema è arte e Profondo rosso è espressione artistica altissima essendo l'opera omnia di Argento.Lo scrittore sembra anche confondere Tenebre in cui si fa accenno a Los Angeles e in cui il regista gira intere sequenze nei quartieri fascisti di Roma, come l'Eur, con Profondo Rosso.Dovrebbe leggere qualcosa su Argento, perchè in questo campo dimostra di essere artisticamente digiuno.
    Ultima modifica: 20/01/10 09:53 da Lucius
  • Caesars • 20/01/10 10:03
    Scrivano - 17045 interventi
    No, no Lucius. Moravia non può aver confuso Profondo rosso con Tenebre in quanto l'articolo fu scritto nel 1975 anno di uscita del capolavoro argentiano.
  • Caesars • 20/01/10 10:07
    Scrivano - 17045 interventi
    Non fregherà nulla a nessuno, ma ricordo che la prima volta che vidi il film fu, durante le vacanze pasquali del 1975, al "glorioso" cinema Augustus di Genova. Prezzo del biglietto: 1500 lire.
  • Zender • 20/01/10 10:15
    Capo scrivano - 49351 interventi
    Moravia si rifà all'immaginario, parlando di mondo stilizzato tra la Roma fascista e Los Angeles odierna. Prendiamo Piazza CLN a Torino. E' a Torino, certo, ma mescola architetture fasciste (romane, volendo) al Blu bar ricavato dal quadro di Hopper e dalle forme inequivocabilmente americane moderne. La frase mondo stilizzato evoca un mondo personale, fatto di stilemi apartenenti a diverse culture da far risalire a...
    Che poi lui non consideri espressione altissima PROFONDO ROSSO è sua opinione e va rispettata.
    Ultima modifica: 20/01/10 10:17 da Zender
  • Lucius • 20/01/10 11:04
    Scrivano - 9052 interventi
    Mah!Ho dei dubbi su Los Angeles, comunque rispetto la sua opinione ovviamente, pur restando della mia idea che non è certo un remake.Lo stile di Argento è presente in molti dei suoi film, come quello di Bacon nelle sue opere o quello di Picasso nei suoi quadri.
    Ultima modifica: 20/01/10 11:07 da Lucius
  • ShangaiJoe • 20/01/10 11:12
    Galoppino - 216 interventi
    Grande Zender, stavo per scrivere le medesime impressioni. Le locations Torinesi sono Fascio ai massimi livelli...in alcuni punti concorrono con l'EUR. Parallelamente il bar ricostruito per l'occasione in stile "I nottambuli" di Hooper è, evidentemente, insieme a qualche altro particolare, l'elemento "americano" insinuato da Moravia.
  • Markus • 20/01/10 11:15
    Scrivano - 4768 interventi
    Io continuo a non comprendere quella frase. Si, forse il discorso blu bar tratto dal noto quadro...

    PS Se trovo altro su PR, posterò.
  • Markus • 20/01/10 11:19
    Scrivano - 4768 interventi
    Voglio dire "Roma fascista" è senz'altro riferita alla Piazza CLN a Torino (che forse Moravia confuse comprensibilmente per Roma, diciamolo...). Mi sfugge invece L.A.
  • Zender • 20/01/10 11:23
    Capo scrivano - 49351 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Mah!Ho dei dubbi su Los Angeles, comunque rispetto la sua opinione ovviamente, pur restando della mia idea che non è certo un remake.Lo stile di Argento è presente in molti dei suoi film, come quello di Bacon nelle sue opere o quello di Picasso nei suoi quadri.
    Beh chiaro, non è un remake e infatti Moravia usa le virgolette non a caso. E' vero comunque quello che dici, ovvero che lo stile personale è inevitabilmente anche ripetizione. Però Moravia parla di abile "remake" per ripetere il successo e ossessione per certi motivi. Non mi pare cosa illogica, visto che Argento veniva dal flop di Cinque Giornate e aveva bisogno di ritornare in sella.
  • Markus • 20/01/10 13:22
    Scrivano - 4768 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Bravo pure a Markus

    Grazie Ciavazzaro.
  • M.shannon • 1/02/10 07:13
    Disoccupato - 308 interventi
    ahahahahahahh che spoilerate Moravia!
  • Caesars • 3/02/10 13:45
    Scrivano - 17045 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Caesars ebbe a dire:
    Non fregherà nulla a nessuno, ma ricordo che la prima volta che vidi il film fu, durante le vacanze pasquali del 1975, al "glorioso" cinema Augustus di Genova. Prezzo del biglietto: 1500 lire.
    Anzi, ti assicuro che certi particolari diciamo biografici mi interessano molto di più di centinaia di sciocche pseudo-curiosità che potrei trovare ovunque sul web senza venire a leggere qui.


    Grazie Renato, son contento che qualcuno sia interessato a questi aneddoti "storici".