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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Arieccoce con lo scherzo del finto biglietto vincente della lotteria, tra gli espedienti più abusati dalla commedia di casa nostra per trasformare i poveri in ricchi inadeguati e caciaroni (con tutte le conseguenze del caso, riportate di recente alla ribalta nella saga di POVERI MA RICCHI). Nel riprendere la vetusta idea, tuttavia, gli autori si rendono conto di non poterla tirare avanti per l'intero film (finirebbero col riprendere troppo smaccatamente l'episodio “interista” di ECCEZZZIUNALE... VERAMENTE) e decidono per una variante: dopo che lo scherzo dei colleghi...Leggi tutto di Sergio (Castellitto) ha funzionato e che Sergio ha convinto l'amante (Ferilli) a mollare il marito e a fuggire con lui mostrandogli il (falso) biglietto vincente, la verità irrompe infatti presto sulla scena: entrambi alla notizia svengono, s'imbestialiscono, ma poi si preoccupano di come nascondere la verità ai figli, già convinti di essere a un passo dalla svolta. Insieme, quindi, i due amanti decidono di fingere con le rispettive famiglie di aver vinto ma di essere inseguiti dal fisco, per questo impossibilitati a spendere i soldi del premio. Così, assieme ai parenti stretti di lei (figlio e sorellina) e quelli di lui (madre, figlia e nipote), partono alla volta della Puglia dove lui è proprietario, a quanto pare, di un trullo. Un viaggio percorso a bordo d'un furgone-camper in legno durante il quale i due protagonisti dovranno inventarsi falsità di ogni tipo per giustificare l'indisponibilità del denaro che i familiari si dimostrano sempre prontissimi a spendere. Poteva essere un'idea, una variante in grado di rivitalizzare la consunta trovata del biglietto vincente, ma se Castellitto e la Ferilli si completano ottimamente, altrettanto non si può dire delle loro famiglie, concentrato dei più vieti stereotipi: dalla nonna schietta e volgare (Fabrizi, poco sopportabile) alla ragazza in pace col mondo che vede il lato positivo in ogni cosa (Gioli, una lagna), dal bimbo petulante al giovane fissato con l'idea di diventare un calciatore. Portare on the road un simile “circo” (secondo la definizione dell'autore del tragico scherzo, cui dà il volto Paolo Calabresi) trasforma il film in una sorta di NATIONAL LAMPOON'S VACATION all'italiana (l'auto in legno pare proprio un omaggio), meno ingenuo ma anche scarsamente originale, pronto a condurci verso un finale con truffa uguale a mille altri, dove ci si dovrebbe divertire a vedere i poveri che si fingon ricchi uscendosene con inopportune frasi in romanesco da coprire con equilibrismi verbali ben poco credibili. Antonio Catania, che in quest'ultima parte recita il ruolo della vittima designata, se la cava col mestiere, Sergio & Sabrina si scambiano dolcezze alternandole a ovvie sfuriate e il carrozzone procede senza quella fantasia che il titolo promette, piazzando in mezzo pure l'ennesima partitella a calcio momento di rappacificazione e unione (gli attriti interni sono all'ordine del giorno). La sceneggiatura non è comunque disdicevole, i due protagonisti insieme funzionano e la regia di Francesco Miccichè riesce a mantenere il ritmo anche nella seconda parte. La Puglia con i suoi incantevoli paesaggi naturali (purtroppo sviliti da una fotografia pesantemente artefatta alla SMETTO QUANDO VOGLIO) fa da sfondo e fornisce simpatici attori locali (Uccio De Santis, l'agente immobiliare), Pupo e la sua “Su di noi” chiudono in bellezza lasciandoci un buon sapore in bocca. Tutto sa troppo di già visto però, e la moraletta sottesa - con mire a un target di famiglie - non predispone al meglio.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/09/18 DAL DAVINOTTI
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Markus 1/10/18 08:26 - 3687 commenti

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Un mediocre geometra e la sua amante sono ingannati dagli amici facendo credere loro di essere milionari grazie al lotto, ma lo scherzo si tramuterà in qualcosa d'altro. Il sogno proibito dell'italiano medio, quello d'avere soldi piovuti dall'alto per godersi appieno la "dolce vita", ancora una volta sviscerato attraverso una commedia riuscita solo in parte. Di buono c'è l'affiatata interpretazione dei protagonisti Castellitto/Ferilli, che del romanesco un po' di maniera riescono a farne virtù; di cattivo, invece, una "solfa" che sa ritrito.

Rambo90 30/09/18 23:14 - 7693 commenti

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Commedia fresca e divertente, che sa dosare bene momenti comici ed esagerati ad altri un po' più riflessivi (anche se talvolta banali). A farla da padrone un grande Castellitto, in gran forma e vero motore di tutta l'operazione, spalleggiato comunque benino dalla Ferilli nel suo personaggio più riuscito (la romanara de Roma) e da alcuni caratteristi piazzati in ruoli più o meno chiave come Calabresi e Catania. Peccato per una fotografia incomprensibilmente posticcia e giallastra che mortifica la Puglia, ma il film è comunque godibile.

Gabrius79 10/10/18 14:22 - 1427 commenti

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Un film che parte da un'idea di base risaputa che però viene sviluppata in maniera gradevole, anche con trovate di buon gusto. L'accoppiata Castellitto/Ferilli funziona bene e diverte, stesso dicasi per la Fabrizi che rende ottimamente il suo personaggio. Catania e Calabresi sottotono. Peccato questo vizio abusato di usare pellicole a colori giallognoli.

Galbo 5/06/19 23:18 - 12390 commenti

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Esile commedia (in gran parte non the road) sull’arte di arrangiarsi innescata da un’espediente (la falsa vincita) mille volte visto al cinema. Il regista sceglie bene i protagonisti ma non altrettanto i comprimari (la Gioli si impegna ma c’entra poco, la Fabrizi come madre di Castellitto idem). Qualche momento riuscito (la cena/spettacolo sul finale), altri di notevole banalità. Suggestive le location pugliesi, anche se un po’ troppo turistiche.

Redeyes 16/04/20 07:13 - 2448 commenti

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Commedia on the road che ha dalla sua un Castellitto al solito in gran forma e una Ferilli che tiene bene botta con lo scorrere dei minuti. Di contorno un cast eterogeneo non sempre ben sfruttato (in negativo una Gioli che non entra mai in sintonia col gruppo). La sceneggiatura non ha grandi spunti eppure si riesce a sorridere, anche grazie a paesaggi incantevoli. Per fortuna vince il buonismo ma senza drogarci di miele (si veda lo stesso finale).
MEMORABILE: Il tema del nipote a inizio film; Le scarpe antinfortunistiche inchiodate.

Paulaster 27/05/20 10:44 - 4413 commenti

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Un geometra spiantato subisce lo scherzo di una vincita. Sceneggiatura poco originale già sulla carta, si barcamena tra chi finge di essere ricco e poi si inventa qualcosa nell'affare finale. Poche battute degne di nota anche perché tra i comprimari ci sono tre minorenni e la Gioli parla solo di cosmo. Anche gli adulti ogni tanto si scambiano insulti di vario genere e la cosa diverte poco. Discrete location pugliesi, ma pare il minimo.
MEMORABILE: Inguardabile la scena con la canzone fascista; La cresta sul pranzo offerto; Il gong per il cameriere.

Zoltan 20/08/20 11:58 - 201 commenti

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Film girato con una tecnica decisamente superiore alla media delle commedie italiane, soprattutto grazie a una regia in grado di imporre un buon ritmo evitando completamente quelle forzature delle regie "pop" attuali. E' però la sceneggiatura a non reggere, portando così ai soliti luoghi comuni dei poveri e dei ricchi, senza alcuna vitalità e senza alcuna... fantasia. Uno script parecchio slegato e fatto di stereotipi che avrebbe portato alla miseria totale non fosse stato per la regia e per la prova dei protagonisti, con la Ferilli che ormai ha trovato una sua piacevole naturalezza
MEMORABILE: La nonna alla Gioli: "Di' qualcosa da ereditiera" e lei: "Facciamo un'orgia?"

Caveman 23/10/22 17:11 - 523 commenti

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Finto biglietto vincente e disastri di ogni sorta nel pacchetto, già visti un'inifinità di volte. Castellitto e la Ferilli sono divertenti e anche il resto del cast non annoia, ma il tutto è vecchio, stantio e risaputo per quanto perc carità, si lasci anche seguire. Le belle location, fotografie da cartolina, sono forse una delle poche buone cose presenti nel film.

Capannelle 25/10/22 23:26 - 4411 commenti

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Il film segue una parabola discendente quasi continua. All'inizio l'introduzione dei vari personaggi regge bene e compone un quadretto prevedibile ma riuscito, salace in taluni punti e ben caratterizzato tra i componenti del cantiere e l'inedita coppia Castellitto/Ferilli. La fase del mascheramento della mancata vincita regala qualche buona battuta ma già si intravede qualche crepa. Dall'arrivo nella casa e dallo svelamento della verità tutto diventa poco ritmato e pieno di riempitivi. Anche l'ambientazione pugliese sa troppo di cartolina, peraltro virata con colori artefatti.

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  • Homevideo Mco • 7/01/19 22:15
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