Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/04/24 DAL BENEMERITO MUTTL19741
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Muttl19741 6/04/24 23:07 - 164 commenti

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Prequel del riuscitissimo Presagio originale, mostra buona resa visiva, ottimo comparto sonoro, scene abbastanza audaci e una degna atmosfera, specie nella seconda parte. Molto piacevole e riuscita la ricostruzione di Roma degli anni Settanta, anche grazie a un uso sapiente di scenografia e costumi. Messaggi arrivano a destinazione, ma spesso sono inviati con troppa velocità e artificiosità. Due ore che scorrono facilmente.

Rebis 16/04/24 16:03 - 2377 commenti

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La domanda non è perché farlo, ma perché non farlo prima: dopo quattro sequel e un remake, l'aspetto di maggior interesse rimaneva la backstory. Eccola servita, nell'esordio di Arkasha Stevenson che si distingue con una messa in scena filologica e rigorosa, che rievoca l'anima millenaristica, melodrammatica e paranoica del modello. Le scene di morte reinventano quelle esemplari del capostipite, mentre un citazionismo pertinente rivisita momenti topici del filone demoniaco (Possession e Rosemary’s Baby) senza risultare mai derivativo. Un horror corpulento, audace e persino spaventoso.

Gabigol 17/04/24 20:17 - 608 commenti

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Novella suora prende il velo a Roma; ma non sa che la Chiesa complotta per favorire l'avvento dell'Anticristo. Pur inserito nel circuito dell'horror mainstream, il film d'esordio della Stevenson non rinuncia alla crudezza delle immagini e a una - non certa velata - violenza psicologica per denunciare i meccanismi del potere che albergano dietro l'istituzione ecclesiastica. La visione femminile è d'arricchimento per il soggetto capostipite; ben dosati i jumpscares e piuttosto efficaci alcuni momenti di orrore metafisico. Un po' eccessiva la durata; prevedibile la chiusa.
MEMORABILE: Il prologo con Charles Dance; La mano che fa capolino durante il parte; La donna incendiata nella sequenza al buio.

Sonoalcine 20/04/24 19:34 - 185 commenti

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La trama è un mero tentativo di capitalizzare sul successo del precedente Omen, ma fallisce miseramente senza catturare lo stesso fascino e l'atmosfera inquietante. I personaggi sono privi di qualunque tipo di profondità e sono ridotti a stereotipi vuoti che mancano completamente di empatia o interesse. Le sequenze "spaventose" sono prevedibili e prive di qualsiasi tensione, risultando più soporifere che altro. Insomma, il solito banale tentativo di capitalizzare su un franchise di successo senza aggiungere nulla di nuovo o di interessante
MEMORABILE: L'intro con la lastra di vetro in frantumi; Il suicidio della suora; Il rito nella chiesa; Il parto e la successiva fuga.

Nick franc 21/04/24 21:07 - 529 commenti

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Il tentativo di dare una genesi al classico del 1976 si risolve in un horror piuttosto anonimo in cui la grande assente ingiustificata è la tensione e il gore è assai contenuto: a salvare il film non bastano la discreta prova del cast e la confezione di qualità, anche perché, pure dal punto di vista dell'orchestrazione delle morti dei personaggi, autentico punto di forza dei primi due capitoli, il film delude non poco e troppo spesso fa capolino la noia. Finale poco sorprendente.
MEMORABILE: La comica morte del ragazzo investito dal camion.

Lupus73 2/06/24 16:32 - 1522 commenti

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Prequel del capolavoro di Donner a quasi 50 anni. Difficile essere all'altezza, eppure la pellicola è pregevole e nel complesso riuscita. Siamo nei '70 a Roma e si parla della storia della "vera madre" di Damien. L'atmosfera italiana degli anni di piombo è suggestiva e in essa si interpreta anche un'interessante versione ecclesiastico-complottista dell'anticristo. Visionario, ben diretto, va sicuramente visto; un'incongruenza di fondo: la madre era uno sciacallo, qui è una donna ingravidata da uno sciacallo (scena del concepimento molto polanskiana). Non convince la gestazione.
MEMORABILE: La fototessera di Gregory Peck/Thorn nella parte finale; L'atmosfera della discoteca ("Rumore" della Carrà e Boney M); L'ambientazione.

Herrkinski 4/06/24 04:42 - 8271 commenti

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Estremamente simile al coevo Immaculate, tanto che sembrano tratti dallo stesso soggetto, a partire dalla location del convento italiano a Roma fino all'intricato piano per dar vita all'Anticristo, così come la suorina protagonista e tanti altri dettagli; anche a livello di atmosfere e fotografia siamo vicini. Detto questo, il film può contare su un cast ben scelto e su qualche scena a effetto ma per la maggior parte non regge il peso del franchise, scarseggia in termini di morti e splatter e fatica a inquietare. Un prequel che aggiunge ben poco alla legacy, pur guardabile.
MEMORABILE: Il parto "diabolico".

Pinhead80 14/06/24 08:19 - 4949 commenti

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Ambientato a Roma negli anni '70, il film di Stevenson si presenta come il prequel del mitico film di Donner. L'opera non riesce mai a convincere del tutto per vari motivi. Il primo è che non decolla mai veramente e il secondo che la trama è molto complessa e in parte contraddice quanto sappiamo della storia originale (la madre di Damien dovrebbe essere uno sciacallo e non un essere umano). Oltre a questo, i momenti di tensione vera si contano sulle dita della mano e si tenta qua e là la carta dello jumpscare facile con scarso successo. Un film che si dimentica facilmente.

Galbo 16/06/24 17:18 - 12465 commenti

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E' la la volta del prequel di uno degli horror fondamentali degli anni '70. Questo film di Arkasha Stevenson si rivela un buon prodotto che "aggancia" efficacemente il film originale; una storia non originale ma ben condotta, con una buona ambientazione, sebbene i moti studenteschi dell'Italia contemporanea sembrino inseriti piuttosto pretestuosamente. Regia che sottolinea efficacemente e momenti maggiormente d'impatto e protagonisti ben scelti. Un buon film.

Minitina80 25/06/24 22:38 - 3004 commenti

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L’inconsistenza che caratterizza la sceneggiatura emerge quasi subito, dando l’impressione di non essere la priorità degli autori. Come se non bastasse, l’aggiunta di almeno due elementi di discontinuità mette ancor più in discussione l’utilità dell’operazione, condizionata da frangenti in cui la noia prende il sopravvento di netto. Durante la prima parte sembra addirittura uno sceneggiato televisivo, ben fatto ma privo di quelle atmosfere realmente sinistre che non si possono improvvisare con una messa in scena curata. Pochi gli spunti interessanti, mal sfruttati e inconcludenti.
MEMORABILE: La mano demoniaca che fuoriesce dalla vagina.

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