Curiosità
Undying • 30/04/12 00:55
Comunicazione esterna - 7567 interventi Nelle fauci dell'orrore.
Genesi e citazioni di Ubaldo Terzani Horror Show
Il personaggio di
Giuseppe Soleri, giovane regista alla ricerca di un buon soggetto horror, è autobiografico e, in qualche misura, rappresenta lo stesso
Gabriele Albanesi.
Prima de
Il bosco fuori, il giovane cineasta aveva tentato di portare sullo schermo un film avvalendosi del supporto dello scrittore
Eraldo Baldini.
Da questa esperienza il regista trae ispirazione per imbastire il rapporto scrittore/regista in qualche modo simile a quello già analizzato da
Sacchetti/Bava ne
Il maestro del terrore.
Per i cinefili visionare un'opera come questa rappresenta una vera e propria sfida.
Albanesi ha disseminato nel film riferimenti a molteplici pellicole, non solo horror.
Alcuni sono evidenti e lapalissiani, altri suggeriti o nascosti.
Vediamone alcuni:
- le magliette indossate da Alessio (
Giuseppe Soleri), evocanti nell'ordine: PesarHorrorFest, FulciLives (opera del critico
Chas Balun), RaroVideo,
Operazione Paura,
Tutti i colori del buio, Joe D'Amato Horror Festival;
- i manifesti alle pareti: cominciando con un ritratto di
Sergio Leone per poi lasciare spazio a
Opera,
Virus,
2019 Dopo la caduta di New York,
Il Boss,
Gli amici di Nick Hezard,
Nude per l'assassino,
Il gatto a nove code,
Uomini si nasce poliziotti si muore e soprattutto l'edizione internazionale di
Deliria (Aquarius);
- nei sogni/incubi del protagonista il killer veste come quello di
Sei donne per l'assassino;
- l'omaggio a
Tenebre e
Inferno, con primo piano dei caratteri nella lettura di un testo di Ubaldo Terzani;
-
Laura Gigante e
Giuseppe Soleri leggono i testi dello scrittore mentre sul televisore scorrono le immagini di
Un gatto nel cervello, film sceneggiato da
Antonio Tentori
- il finale gore/splatter, ambientato nella cantina dello scrittore, è stato realizzato nel laboratorio di
Sergio Stivaletti, dove l'effettista aveva a suo tempo girato alcune scene di
M.d.C. - Maschera di Cera;
- al party, girato in casa di
Jonathan Zarantonello (assente in quanto impegnato sul set di
The Butterfly Room!) sono presenti
Antonio Tentori e
Luigi Pastore, quest'ultimo con la telecamera utilizzata dal killer in
Come una crisalide
- il finale in cantina, e in genere la struttura narrativa con esplosione splatter in chiusa, omaggia il fulciano
Quella villa accanto al cimitero;
- Alessio al bar discute con un regista, sullo sfondo è presente uno dei
Manetti Bros. (coinvolti nella produzione del film)
- molto interessante, inoltre, il riferimento che
Paolo Sassanelli (Ubaldo Terzani nel film) fa quando interpellato se trae ispirazione per i suoi testi da esami autoptici replica:
"
Sedute di autopsia? Questi sono espedientucci che io lascio volentieri agli scrittori mediocri, come Clive Barker. Non c'è bisogno di assistere a sedute di autopsia per conoscere l'orrore. L'orrore sta dentro di te, è giù in fondo dentro di te che devi guardare... per tirarlo fuori."