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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller estivo di modeste ambizioni che si giova comunque di un paio di buone idee piazzate quando serve per pompare ossigeno nei momenti in cui si sgonfia e sembra non saper come continuare. Tutta la prima parte è ambientata durante un concerto della conturbante Lady Raven (Saleka Shyamalan, figlia del regista), al quale un apparentemente tranquillo padre di famiglia, Cooper (Hartnett), accompagna Riley (Donoghue), la figlia dodicenne che per la star impazzisce, come tantissime sue coetanee. Un evento che non pare presentare nulla di particolare, almeno fino a quando non ci accorgiamo che un po' troppa FBI staziona dentro e fuori la struttura che ospita il concerto.

Cooper sembra...Leggi tutto quasi da subito mostrare i primi segni di nervosismo: perché? Durante una pausa scende allo stand dove vendono le magliette del tour insieme alla figlia e, dopo aver fatto amicizia con un commesso (Langdon), scopre che la polizia è lì perché si è saputo che tra il pubblico è quasi sicuramente presente anche il "Macellaio", un serial killer a cui la città sta dando la caccia da tempo. E qui scatta qualcosa: Cooper, stando ben attento a non farsi notare da chi gli sta intorno, si allarma e cade la maschera: il "Macellaio" è lui, e dovrà eludere la trappola ordita per catturarlo riuscendo a fuggire dal palazzetto. La profiler che guida le indagini sa che il killer ha precise caratteristiche e qualunque maschio tra i trenta e i quaranta esca dovrà essere fermato per verificare che non sia lui. Il gioco sta tutto qui: mentre la musica di Lady Raven (il tipico pop da classifica dal target preadolescenziale) riempie la scena e Riley grida commuovendosi fino alle lacrime sentendone la voce, Cooper deve pensare a risolvere il suo problema.

L'idea di rinchiudere il film tra le mura della struttura nel corso dell'evento sulla carta è ottima e persino relativamente originale (fa pensare all’OMICIDIO IN DIRETTA di De Palma); poi però, per farla davvero funzionare, c'era bisogno di qualche trovata in più, qualche stratagemma geniale in grado di rendere la prima parte interessante. Qualcosa c'è, a dire il vero, e un paio di stratagemmi escogitati sul momento da Cooper per evitare di essere acciuffato non sono male. Come non lo è la performance di Hartnett, faccia da bravo ragazzo che è divertente vedere assegnata a un personaggio tanto negativo: le espressioni sono quelle giuste, alcune addirittura sorprendenti e ai confini del comico, tra i punti di forza del film.

Shyamalan in regia non si crogiola in tecnicismi o ricerche particolari nell'inquadratura limitandosi a svolgere il suo compito puntando prima di ogni cosa a mantenere quanto più possibile alta la tensione. Al concerto e nelle pause durante le quali Cooper deve ingegnarsi per sfuggire ai controlli non sempre ci riesce; poi però, nella seconda parte, inserisce un bel colpo di scena che porterà a una soluzione a suo modo imprevedibile e a una ventina di minuti in cui finalmente la suspense raggiunge livelli elevati, anche perché non si riesce a leggere cosa frulli per la testa di Lady Raven. Il caratteristico “topos” da thriller con vittima incastrata da remoto fa capolino brevemente, ma occupa il minimo indispensabile; infine si vira verso un'ultima parte risolutiva in cui la sceneggiatura e i dialoghi tendono a scadere mentre i tempi si allungano inutilmente rivelando un'impostazione zoppicante che fa il paio con le tante incongruenze e assurdità presenti nella trama e che non potranno che saltare agli occhi di chi abitualmente vi fa caso.

Il film va preso per quello che è, un'escursione non troppo ispirata in territori nei quali per far girare ogni cosa a dovere servirebbero copioni ben più strutturati e meglio congegnati. Se preso alla leggera, tuttavia, con il gusto di lasciarsi intrattenere a livello base in attesa del twist conclusivo (che per quanto non eclatante come in altri Shyamalan non manca), lo si può giudicare benevolmente, compresa la scena spassosa con Langdon sui titoli di coda. Il regista fa un cameo verso la metà, quando si fa raggirare da Cooper e gli fa accompagnare Riley sul palco con Lady Raven.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/08/24 DAL BENEMERITO IL FERRINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/08/24
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Kinodrop 15/09/24 19:57 - 3109 commenti

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Un padre accompagna la figlia teenager al concerto di una celebre popstar e durante lo show la location viene circondata dalla polizia alla ricerca di un serial killer, "il macellaio", all'apparenza insospettabile. Comincia così a dipanarsi un thriller originale nella sua struttura punteggiata da tante situazioni che costringono il protagonista (un espressivo Hartnett) ad agire con prontezza e sangue freddo, per imboccare poi una seconda parte altrettanto interessante anche se non priva di forzature. Ottima prova anche di Seleka nei panni di Lady Raven e chiave di volta del thriller.
MEMORABILE: Le astuzie per dribblare i controlli della polizia; Il prigioniero segregato in cantina; Il cellulare sottratto da Lady Raven.

Il ferrini 8/08/24 00:43 - 2485 commenti

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Shyamalan, pur non rinunciando a costruire tensione, per una volta abbandona ogni elemento fantastico e confeziona un solido thriller poliziesco. Nella prima parte della pellicola la cinepresa è tutta per Hartnett, autore di una prova senza sbavature. Nel secondo tempo la divide con l'ottima Saleka che, oltre a scrivere i pezzi che suona, canta, balla (!) e dimostra di saper anche bucare lo schermo con i suoi enormi e nerissimi occhi: una piacevole sorpresa. Non sono previsti sconvolgenti plot twist, né scene cruente, stavolta è un gioco di strategia... con un finale apertissimo.

Markus 10/08/24 18:39 - 3720 commenti

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Si parte bene, con il classico bell'uomo di mezz'età americano che accompagna la figlia teenager a un concerto dedicato a loro e qui si intravede molto bene il disagio nell'essere fuori dal tempo dei giovani; un ritaglio ben fatto che il volto straniato di Hartnett asseconda a dovere. La vicenda vira poi rapidamente nel thriller e nella ricerca poliziesca nel complesso avvincente ma che cala non poco nel ritmo finendo per arrivare a un finale nel complesso... tirato per i capelli. Gran parte della visione è avvincente, ma una maggior cura nella storia avrebbe giovato.

Nick franc 11/08/24 13:59 - 541 commenti

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Thriller di buona tensione in cui Shyamalan gioca la carta dell'ironia: l'insieme funziona bene per i primi tre quarti, poi la trama si ingarbuglia tra troppi rilanci dell'azione e didascalismo e il film un po' scade. Ed è un peccato, perché Hartnett è ottimo (ma il suo personaggio è sin troppo carismatico, visto che tutti vogliono collaborare con lui) e anche il resto del cast offre prove egregie. Il regista dimostra di aver assimilato la lezione di Hitchcock (ma non è una novità), anche se a tratti sembra di vedere un megaspot per la figlia Saleka (che però è brava e lo merita).

Rambo90 11/08/24 22:05 - 7795 commenti

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Thriller old style che il regista decide di sfruttare senza ricorrere a sangue o a elementi horror, ma soltanto conducendo una sceneggiatura attraverso twist e tensione. Non sempre rimane a galla bene, con una parte centrale abbastanza moscia, ma la brillante performance di Hartnett e la confezione curata lo elevano da altri prodotti simili. Nella seconda parte cresce il ritmo, con alcuni colpi di scena interessanti e una chiusura finale con ribaltamenti di situazione stimolanti. Non male.

Luluke 13/08/24 11:10 - 314 commenti

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Film appena discreto, sotto la media di quelli diretti da Shyamalan, che ben presto perde la sua connotazione di giallo per diventare un thriller in cui assistiamo al tentativo di cattura di un serial killer che per aspetto e comportamenti sembra una versione moderna di Ted Bundy. Pochi gli spunti originali, ritmo e regia sono di maniera, parecchie le forzature nella sceneggiatura e anche il finale convince poco. La sensazione è quella di una pellicola utilizzata per lanciare la figlia Shaleka, che se la cava così così. Dopo Old e Bussano alla porta un vistoso passo indietro.

Ford 16/08/24 15:40 - 583 commenti

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Un thriller hitchcockiano magari non troppo sofisticato ma decisamente divertente. L'ambientazione concertistica, il buon ritmo e l'idea tutto sommato originale fanno dimenticare la sceneggiatura un po' stiracchiata e davvero poco verosimile (Hartnett con un paio di sorrisi ben piazzati quasi sgomina un'intricata operazione FBI). Quando si esce dall'arena il tutto diventa ancora più confuso, ma grazie a un buonissimo Josh Hartnett si arriva a fine film con piacere.
MEMORABILE: Il protagonista non resiste alla tentazione e fa volare dalla scale una ragazza che non stava bene per il gusto di farlo.

Gabigol 26/08/24 22:47 - 618 commenti

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Esercizio di tensione hitchcockiano volto a destrutturare i meccanismi del thriller, in continuo bilico tra genialità (killer in trappola in uno stadio-universo e poi una casa-microverso) e superficialità (i continui espedienti forzati che spingono la trama). Shyamalan gioca di primi piani e sulle aspettative dello spettatore; attrae il pubblico per promuovere la figlia (il concerto) e sfuma la caccia all'uomo in un dramma famigliare. Tante idee e molto estro al servizio di un film, forse, sovraccarico e non sempre organico. Resta un'interessante visione sui generis.
MEMORABILE: Hartnett e la figlia nel palazzetto; Il taglierino; La famiglia sul divano (con epilogo in bagno).

Erfonsing. 27/08/24 10:27 - 33 commenti

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Film dicotomico. Due film in uno. La prima parte, decisamente più interessante in quanto originale, si trasforma, in seguito, in un classico (per quanto non banale) film di genere. Due spazi: stadio enorme e piccola abitazione. Due vite: pompiere e macellaio. Shyamalan ha uno stile inconfondibile, unico, nel gestire i movimenti di macchina, nella costruzione della tensione, nella gestione degli attori e... nella distruzione di quanto il suo genio crea. Da elogiare l'interpretazione di Hartnett e bene anche i comprimari, compresa la figlia del regista. Promosso con riserva.
MEMORABILE: Le mille espressioni di Josh Hartnett.

Minitina80 30/08/24 14:50 - 3088 commenti

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Poche cose meritano di essere salvate; tra queste si segnala l’interpretazione di Hartnett, che limita i danni a una pellicola di fatto mediocre. Il difetto maggiore risiede nella qualità della sceneggiatura, superficiale e decisamente forzata in troppi passaggi al punto da risultares spesso irritante. Shyamalan preferisce concentrarsi nel mantenere un buon livello tensivo e si disinteressa di approfondire altri aspetti che avrebbero conferito spessore al thriller. Come se non bastasse, l’intera operazione sembra costruita solo per promuovere l’attività artistica della figlia.

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Herrkinski 31/08/24 19:32 - 8381 commenti

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Bel thriller che vede Hartnett in un ruolo da serial-killer di spiccata intelligenza e charme, quasi un Patrick Bateman della porta accanto; sorprende la sua prova, dalle prime scene ingannevoli fino allo sguardo spiritato dell'ultima parte. Il film, girato su pellicola, è registicamente davvero ben fatto, con momenti di tensione ideale e una sottile ironia che permea varie scene; se la sospensione dell'incredulità è a tratti d'obbligo, è impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla vicenda, specialmente nell'ingegnosa mezz'ora finale. Saleka azzeccata, anche se il nepotismo è forte.

Beffardo57 4/09/24 12:58 - 286 commenti

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La prima metà, ambientata nel teatro dove di svolge lo spettacolo della cantante idolo delle teenagers, è girata benissimo, con grande mestiere e a tratti potrebbe richiamare i virtuosismi di Brian De Palma. In seguito, però, il film si affloscia, avvitandosi sulle strade del già visto e stravisto troppe volte: il mostro che, con continui e alla fine stucchevoli colpi di scena, continua a rinascere dalle sue ceneri sino al finale, che cita in modo abbastanza trasparente un altro film. A conti fatti, una mezza delusione.
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