Commedia degli equivoci - ambientata nell’assolata e balneare Taormina - che finisce presto per abbandonarsi con monotonia ai luoghi comuni tipici del genere. I ricordi più vividi restano qualche bella fanciulla in bikini (su tutte, la Vessel) e la performance di Tognazzi, che sfodera il suo vasto repertorio di camuffamenti fisici e linguistici, comprendenti pure un’imitazione della Dietrich. Dorelli canta la demenziale “Tipi da spiaggia”.
MEMORABILE: Tognazzi creduto gay dallo psichiatra Salce.
Nutrito cast di allora giovani attori in erba tra cui certamente spicca per vivacità un Tognazzi ancora strettamente legato ai suoi personaggi farseschi (che all'epoca portava in scena con Raimondo Vianello, qui assente). Equivoci, scenette pseudo-comiche, qualche canzonetta (Dorelli canta la colonna sonora) e una splendida Taormina come cornice, ma non basta: il film fatica a decollare per la totale incapacità di dare un briciolo di brio a una sceneggiatura già di per sé fiacca.
In parte musicarello a sfruttare il volto allora unicamente legato alla canzone di Johnny Dorelli (simpatica "Tipi da spiaggia", lasciano il tempo che trovano le altre), un po' promozione turistica per la città di Taormina, è comunque un film che esprime una certa simpatia vintage, vivacizzato dalla verve e dai travestimenti di Ugo Tognazzi. Un film che ha un suo senso.
MEMORABILE: Ugo Tognazzi che si esibisce travestito da Marlene Dietrich.
Film turistico-balneare in cui la trama non disegna una mosaico di storie intrecciate ma narra una sola vicenda che, in realtà, è quanto mai inverosimile: una miliardaria americana desidera sposarsi in Italia con... un povero spiantato. Storia improbabile e successivi sviluppi narrativi che alternano l’assurdo e il ripetitivo, con momenti di noia che si avvicendano a vistosi buchi logici. Ma la magica suggestione di Taormina, il clima rilassato e spensierato, la simpatia degli attori, il fascino muliebre di tante giovani attrici predispongono, in ogni modo, al buonumore.
Solito filmetto balneare secondo la moda del periodo, che si distingue dalla maggior parte dei prodotti simili per l'inusuale (e spendida, naturalmente) ambientazione siciliana. Le sparute risate le strappa Tognazzi, molto in forma, mentre il resto del cast arranca dietro una sceneggiatura poco incisiva, piuttosto banale e ruffiana quanto basta per lo spettatore medio dell'epoca, principale destinatario della pellicola. Un film superato, con qualche momento divertente e molte situazioni già viste e riviste. Ridondanti i momenti canori con uno spento Dorelli. Guardabile, ma anche no.
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