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La nostra recensione di Accadde al commissariato

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Nonostante ACCADDE AL PENITENZIARIO sia un seguito ideale di questo ACCADDE AL COMMISSARIATO, girato un anno prima, il film di Giorgio Bianchi si dimostrerà molto meglio di questa modesta pellicola diretta da Giorgio Simonelli (anche se tra gli sceneggiatori troviamo Ettore Scola!). E questo non perché Aldo Fabrizi risulti più divertente di Nino Taranto, tutt'altro. Dipende probabilmente dal fatto che il sottovalutato Giorgio Bianchi era davvero tra i registi più abili e capaci nello sfruttare le capacità comiche degli attori, a differenza di Simonelli. Qui gli episodi,...Leggi tutto pur cuciti tra loro in maniera singolare, sono in realtà piuttosto noiosi e stiracchiati e purtroppo non basta la simpatia di Taranto a risollevare le sorti della pellicola. Così, davanti alla sua scrivania, vediamo sfilare alcuni dei più celebri comici del periodo; da Carlo Dapporto, in un'infelice caratterizzazione di un ladro poco sano di mente, a Mario Riva e Riccardo Billi, protagonisti di un episodio alquanto risaputo, poco originale e recitato in maniera poco convincente. Noiosissima la parentesi che riguarda l'arresto di un gruppo di artisti teatrali, che non mancheranno di assillarci con i loro numeri canori o di danza moderna. Caso a parte invece sono gli episodi di Walter Chiari e Alberto Sordi, i più lunghi in assoluto. Nel primo vedremo Chiari recitare la parte del marito ingenuo e pedante, capace di una dialettica forbita (ma non quanto si vorrebbe far credere) e poco furbo nel regalare la pelliccia di visone trovata dalla moglie alla sua segretaria. Sordi invece fa sfoggio di tutta la sua tipica esuberanza sostenendo di essere un nobile caduto in miseria, costretto a mettersi in gonna per attirare la gente e venderle poi, abusivamente, le sue bolle di sapone. Forse si tratta dell'episodio migliore, con un Sordi giovanissimo ma già protagonista e gran trascinatore, irrefrenabile sofista capace di convincere anche il commissario. E quel vecchietto bravissimo che perde la sua stilografica è un punto di forza del film.

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Tutti i commenti e le recensioni di Accadde al commissariato

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 2/07/07 01:09 - 5667 commenti

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Flebile film a episodi (talora barzellette, come nel caso della Masiero, che nasconde nell'armadio il non accreditato Mario Passante, Lambertoni di sordiana memoria), nonostante il buon cast, che vive sulla simpatia di Nino Taranto, ma che offre davvero poco allo spettatore. Lo stesso Sordi, che popola un episodio del film, non riesce a creare (per colpa del soggetto, non per demerito suo) qualcosa che, nella mediocrità del tutto, riesca a farsi rammentare. L'episodio migliore è quello con la Bosé e Walter Chiari. Da sottolineare (per capire un episodio) che all'epoca l'adulterio era un reato.
MEMORABILE: Dappporto che qua e là parla in francese.

Homesick 15/03/08 16:59 - 5737 commenti

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Uno dei tanti film episodi sulla società italiana degli anni Cinquanta. Assai povero e scontato sul piano narrativo, si regge esclusivamente sul brio di Taranto, Chiari, Dapporto sr. e soprattutto di Sordi, quest’ultimo venditore ambulante dalle vantate origini nobili che indossa una gonna per attirare i clienti.

Cotola 3/04/09 00:34 - 9560 commenti

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Esile commedia ad episodi che si regge quasi esclusivamente sulla vena degli attori: il bravo Nino Taranto nella parte del commissario, ma soprattutto uno straordinario Alberto Sordi in quella di un venditore ambulante. La sceneggiatura invece è debole, anche se qualche risata la strappa e non mancano alcuni momenti divertenti.

Nando 13/07/10 12:18 - 3911 commenti

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Una comune giornata di un Commissario di Polizia, giunto sul posto di lavoro con l'automobile nuova, si trasforma in un andirivieni di personaggi più o meno bizzarri che gli sottoporranno vicende spinose. Leggerino e poco convincente, nonostante la gradevole presenza di Sordi, il cui merito è quello di risollevare la fiacca pellicola.

Rambo90 4/01/12 18:14 - 8026 commenti

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Simpatico film a episodi uniti dal commissariato gestito dal grandissimo Nino Taranto, che in più d'una occasione strappa risate. Gli episodi migliori sono quello con Billi e Riva e quello finale con un Sordi davvero in palla, costantemente sopra le righe e per questo spassosso. Un po' lento all'inizio, comunque è un film che vale la pena vedere, per il meraviglioso cast a disposizione.

Kriminal 8/02/13 22:02 - 48 commenti

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Un palcoscenico d'avanspettacolo trasposto sul set cinematografico con un Nino Taranto burbero bonario a fare da "presentatore" e dove ogni attore sfodera il suo repertorio con risultati alterni. Grande come sempre Alberto Sordi, non da meno Walter Chiari, teatrale Carlo Dapporto nel suo ruolo tipico, risulta piuttosto scialbo l'episodio della compagnia di attori truffata e mediocre quello della coppia Riva-Billi. Superfluo il pur bravo Turi Pandolfini, uno dei tipici "siculi" del nostro cinema. Ci sono attori più da tv o teatro che da cinema.
MEMORABILE: Arnalda, la florida ventenne scambiata per "Arnaldo", che riceve la cartolina di leva e viene denunciata per renitenza. Allora succedeva non di rado.

Galbo 2/06/13 10:08 - 12670 commenti

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Una complicata giornata in un commissariato italiano. Commedia di levatura piuttosto modesta; sono evidenti i limiti di una sceneggiatura che non propone molto oltre lo spunto iniziale, con gag deboli. Quello di godibile che il film propone è dovuto alla professionalità del cast, in primis ad un debordante Alberto Sordi in forma davvero smagliante.

Graf 31/10/13 01:05 - 708 commenti

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Un commissario di polizia (Taranto), ovviamente meridionale e di sicuro ligio al dovere, deve sbrogliare alcuni incidenti giudiziari che si verificano, in un giorno qualsiasi e a tamburo battente nel suo commissariato di Roma. Piccole truffe, doppi giochi coniugali, crumiri assaliti, bambini che ritrovano i genitori, tipi buffi con le gonne: un quadro confortante della moralità pubblica dell’Italia bonacciona di 60 anni fa. Nino Taranto è perfetto come Commissario meridionale severo ma moderato e ricco di buon senso; Sordi in una bizzarra macchietta da teatro di rivista. Discreto.

Furetto60 8/05/14 20:05 - 1450 commenti

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Una mattina al commissariato di Roma vicino al Colosseo, primi anni '50, la 1100 ha il cambio "alto". Una carrellata di caratteristi si presentano a un commissario buono di cuore, più preoccupato per la nuova auto che per i potenziali problemi. Le scene, dei siparietti, sono divertenti e su tutte si eleva un Sordi memorabile, non a caso lasciato al finale. Segno di un'epoca, di un modo di fare cinema e spettacolo, di un umorismo leggero e garbato: sono i "favolosi" anni 50, quelli del boom...
MEMORABILE: "Ho fatto la guerra, io!"; Il pupetto biondo.

Minitina80 31/10/16 09:02 - 3216 commenti

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Nino Taranto è la pietra angolare di un'altalenante serie di mini storie che si susseguono senza legami di sorta. Si alternano Billi e Riva, Walter Chiari, Dapporto senior e un istrionico Sordi in gonnella che supera se stesso. Manca, però, il guizzo che gli avrebbe permesso di superare l’asticella del buon prodotto, mentre così rimane dispersa nel mucchio delle buone commedie del passato, ben recitata e capace di strappare qualche sorriso nei canonici novanta minuti. Il demerito è imputabile a una regia discreta, ma non troppo incisiva.

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Gabrius79 17/06/20 21:22 - 1519 commenti

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Film che nonostante utilizzi un cast di prim'ordine riesce ad annoiare e non poco. Ogni sorta di storiella è priva di nerbo e si attende la fine della pellicola come non mai. Per fortuna verso la fine arriva Alberto Sordi e salva il salvabile. Nino Taranto è simpatico ma nulla può in presenza di una simile sceneggiatura. Sprecati Dapporto, Billi, Riva e Chiari in ruoli deboli.

Daniela 30/06/20 18:17 - 13295 commenti

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Nonostante la squadra di sceneggiatori conti nomi importanti come Maccari e Scola, si tratta di quattro episodi di modesta levatura legati l'un con l'altro dalla flebile cornice di un commissariato di polizia: quello più strutturato (il visone nella valigia) è basato su una vecchia leggenda metropolitana, quello più bizzarro vede Sordi passeggiare per la città vestito di tutto punto ma con una vistosa gonna plissettata al posto dei pantaloni. Pochi sorrisi, tutti per merito degli attori,  più numerosi gli sbadigli. 

Paulaster 30/08/21 12:35 - 4924 commenti

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Routine quotidiana di denunce viene smaltita dal commissario Taranto. Più confessore che uomo di giustizia, applica il buon senso con sentimentalismi accentuati (il bambino abbandonato). I vari episodi trattano di rivista, di crumiri e adulteri, e risultano piuttosto leggerini (vedesi Walter Chiari). Tra i vari si distinguono la Bosè, Dapporto e Sordi che accalappia i clienti indossando una gonnella. Anche Sordi sconta la debolezza di vendere bolle di sapone e, anche se dimostra parlantina, deborda nell'interpretazione.
MEMORABILE: La Bosè che litiga a terra; Sordi inseguito dai clienti per strada; Dapporto che punta all'amnistia.

Pessoa 12/12/21 17:11 - 2476 commenti

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Classica commedia a episodi con filo conduttore, tutti in realtà di levatura piuttosto modesta a causa soprattutto di una sceneggiatura debole che lascia qualche personaggio in balia di se stesso. Rimane comunque di tutto rispetto la prova degli interpreti principali (Nino Taranto su tutti), che risolvono con mestiere alcune situazioni piuttosto stantie. Darà luogo a molti seguiti, ufficiali e non, con risultati talvolta migliori di questo. I curiosi e gli appassionati del nostro cinema del periodo possono dargli un'occhiata, gli altri corrono il rischio di annoiarsi.

Reeves 30/12/24 08:41 - 3044 commenti

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Uno dei tanti film a episodi con molti attori, tipico della comicità italiana del secondo dopoguerra. Ancora non famosissimo, Alberto Sordi fa la parte del leone e Riccardo Billi con Mario Riva strappa molte risate. Però l'incastro tra le varie comicità risulta faticoso e la storia non sta troppo in piedi, affidandosi troppo all'estro dei vari attori. Senza infamia e senza lode.
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  • Curiosità Daniela • 30/06/20 18:33
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    L'episodio interpretato da Walter Chiari e Lucia Bosé è basato su una leggenda metropolitana,  risalente addirittura ai primi del 1900, che si ritrova proposta con alcune varianti sia in opere letterarie che cinematografiche: lo scambio del contenuto di una valigia, solitamente ai danni di una moglie adulterina. 
    In letteratura l'esempio più gustoso è il racconto di Roald Dahl pubblicato nel 1959 "Mrs. Bixby and the Colonel’s Coat".
    Per quanto riguarda invece i film,  si può leggere questo articolo molto dettagliato in proposito, in cui viene citato naturalmente anche Accadde al commissariato
  • Discussione Caesars • 1/07/20 12:28
    Scrivano - 17011 interventi
    Daniela  ebbe a dire in curiosità:
     Per quanto riguarda invece i film,  si può leggere questo articolo molto dettagliato in proposito, in cui viene citato naturalmente anche Accadde al commissariato




    Davvero interessante. Grazie
    Ultima modifica: 1/07/20 12:29 da Caesars
  • Curiosità Fedemelis • 1/07/20 13:26
    Fotocopista - 2199 interventi
    Il giornale che Luigi (Walter Chiari) sbircia è il Corriere dello Sport del 5 luglio 1954:

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    Sicuramente era incuriosito dalla vittoria della Germania al campionato del mondo di calcio di Svizzera '54:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/acao2.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/acao2b.jpg[/img]
  • Discussione Pulemiot41 • 16/10/20 14:42
    Disoccupato - 64 interventi
    Il camion con il quale Billi e Riva tentano di fare un pò di soldi con il trasporto pubblico abusivo è un Dodge serie 1941, un vero residuato di guerra probabilmente era stato in mano inglese perchè aveva il volante a destra, tra l'altro una lettera "E" della scritta "DODGE" risulta mancante!