Cinque pagine di un album sull’avanpettacolo: ricordi sbiaditi di un mondo scomparso, con i suoi can-can e charleston che sfidavano la censura, i costumi vaporosi e sgargianti, l’ascesa di giovani soubrette e la loro rivalità con le vecchie glorie, gli amori da palcoscenico e infine il declino con l’avvento del cinema che cambia i gusti di un pubblico non più attratto dalle modulazioni dei «fini dicitori». I segmenti migliori sono quello con De Sica, malinconico ritratto di un artista che la modernità costringe al pensionamento anticipato, e i numeri trasformistici di Sordi e Rascel.
MEMORABILE: De Sica che canta la triste “Balocchi e profumi”.
Un po' "polveroso", il glorioso mondo dell'avanspettacolo emerge in questa commedia realizzata negli Anni Cinquanta. Il film riflette bene il mondo che vuole rappresentare. Qualità non eccelsa dei numeri (in questo caso la sceneggiatura degli episodi di cui il film è composto), ma grande professionalità degli attori, veri e propri "istrioni" dalle grandi capacità di improvvisazione. Qui emergono in particolare i grandi Sordi e De Sica che risollevano le sorti di un film altrimenti modesto.
Narrativamente povero, se si esclude l'episodio con De Sica, conta più che altro o per il nostalgico o per l'amante degli spettacoli e delle canzoni del tempo che fu. Il cast è godibilissimo ed e nettamente superiore a ciò che viene messo in scena, a parte qualche fase della coppia De Sica-Padovani, con il numero "Balocchi e profumi" inframmezzato da insulti reciproci, cantato dal primo con istrionismo irresistibile. Che la censura fascista fosse sessualmente meno chiusa di quella democristiana (episodio con Rascele/Rascel) è cosa nota.
Mediocre ma gradevole; gradevole per il cast (disinvoltura, dominio del ruolo) e per concedersi un'immersione nell'atmosfera dei tempi che furono, quelli dell'avanspettacolo; e dei numeri di varietà, che oggi sembrano colorati fantasmi, apparizioni, cimeli polverosi ma non negletti ritrovati in soffitta. L'espressività dei singoli episodi è affidata all'istrionismo dei vari Sordi, De Sica, Rascel, ecc.; ammirevoli nel concedersi per una materia di teatro defunto che evidentemente conoscevano bene.
MEMORABILE: Maria Fiore in lingerie.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
La durata di questo film è stimata intorno ai 100-103 minuti (Mereghetti, Cinematografo, Mymovies, IMDB) ma la copia regolarmente trasmessa dai canali Rai non supera i 60'.
HomevideoGeppo • 12/06/16 22:21 Call center Davinotti - 4238 interventi
La vecchia VHS del film "Gran varietà" uscita per la CVR (edizione cartonata). La VHS ha una durata effettiva di 1h34m28s.