Uno dei mille slasher americani senz'arte né parte che negli Ottanta intasavano le sale (e che da noi arrivavano molto spesso, come in questo caso, solo in videocassetta). Anche l'idea della confraternita universitaria con relativa iniziazione non è certo nuova, e tocca qui alla futura star di MELROSE PLACE Daphne Zuniga fare da giovane protagonista costretta con tre amiche a passare la notte nel centro commerciale di suo padre rubando la divisa al guardiano notturno. Inutile dire che insieme a loro (e a qualche amico di sesso maschile che le ha seguite con intenti porcelloni) si aggira nel luogo il killer di turno, che...Leggi tutto accoppa con un forcone da giardino ma non disdegna asce e frecce. Effetti scarsi, sangue poco, ma in compenso qualche tetta in più del previsto: a spogliarsi più di tutte è la bionda Hunter Tylo (diventerà famosa come splendida dottoressa Taylor nei primi anni di BEAUTIFUL), che offre insistiti nudi integrali sotto la doccia fornendo materiale fondamentale ai siti di nude celebrities. La Zuniga invece, oltre che sempre vestita, recita qui pure male e non è aiutata da una sceneggiatura ricca di sfondoni ridicoli (il colpo di scena finale è da denuncia!). Regia assonnata e film che riesce a prodursi in una prima mezz'ora di prologo pressoché inutile, con James Read professorino seducente e Vera Miles madre eccentrica. Un pietoso velo sull'incubo.
Più thriller che slasher questo film degli Anni '80, nulla di speciale se non un sorprendente colpo di scena finale. Per il resto si arriva alla fine con una trama in cui lo spettatore intuisce diverse situazioni prima che accadano, ma non c'è molta tensione. Buona la recitazione degli attori (in particolare bella e brava Daphne Zuniga) e menzione particolare per gli effetti splatter, non eccessivi, ma realizzati piuttosto bene. Girato in Texas.
Molto teen americano nelle situazioni, anche se non eccede nei sensazionalismi del genere slasher. Sconta la poca originalità delle situazioni ma può vantare una certa cura nel disegno dei personaggi. La seconda parte appare più palpitante e con un minimo di ironia (si veda i due verginelli). Attori nella media, la Zuniga ha combinato di meglio, il finale termina con la più classica delle uccisioni.
Ennesimo slasher anni '80 low-budget senz'arte né parte, più utile come terreno d'allenamento per future star (Zuniga, Tylo) che altro. Trama e svolgimento risaputi, coi classici traumi infantili/familiari rimossi; per il resto assistiamo a pochi omicidi (tutti simili tra loro, seppur realizzati discretamente) e a molti riempitivi, nel classico stile di produzioni similari, fino al finale disonesto e pretenzioso. La Zuniga ha il viso da ragazzina viziata ma tutto sommato intriga; i più attempati Miles e Gulager se la cavano. Modesto.
Il violento prologo con bambole, tuoni, fulmini e fiamme prometterebbe un thriller psicologico o anche paranormale, ma presto prosegue adeguandosi ai canoni slasher allora in voga; e tra fanciulle nude, scherzi da collegio, omicidi a catena con armi improvvisate, red herring e musiche acconce, il regista svolge il compito con rigore e senza intoppi né eccessi, concludendo con un colpo di scena che rimette in gioco un intreccio in cui le carte erano state scoperte fin troppo presto.La Zuniga è seria e sensuale - ma meglio ancora sarà in tutt'altro genere-, e la Miles dona lustro all'operazione.
MEMORABILE: Ignara del marito appena decapitato: «Penso che dimenticherebbe la testa a casa, se non fosse attaccata al collo...»
Notevolissimo slasher whodunit. Usando due delle ambientazioni storiche del genere (college prima e supermercato chiuso di notte dopo), il film presenta un bell'intrigo e il colpo di scena finale è veramente notevole. Cast di lusso, dalla protagonista Zuniga ai storici Miles (ottima come sempre e di gran classe) e Gulager (il secondo però sparisce subito), la futura star di Beautiful Tylo si mostra in topless e abbiamo pure il futuro assassino colombiano Read. Ottimi anche la colonna sonora, i delitti e la suspense. Tra i migliori del filone.
MEMORABILE: Il colpo di scena finale; Il sanguinoso omicidio con sangue sul telefono; La testa tagliata; Il prologo con trauma; Il finale.
Interessante e sottovalutata commistione fra thriller parapsicologico e slasher. La parte maggiormente riuscita è la seconda, girata all'interno dei grandi magazzini, che riserva un'efferata escalation di morte e un colpo di scena conclusivo decisamente imprevedibile; ma non è disprezzabile neppure la prima, nonostante qualche goliardata da teenager movie che rischia di affievolire la tensione. Completano l'opera un cast in cui ben si amalgamano giovani promesse (Zuniga, Tylo) e vecchie glorie (Miles, Gulager) e una bella colonna sonora.
Escludendo i capisaldi, uno degli slasher più sottovalutati della golden age del genere: non è solo esperienza horror di sangue e lame ma whodunit di dettagli e sorprese, interpretato ben al di sopra della media e rafforzato da accorta ricerca di escamotage per (tentar di) rendere imprevedibile anche ciò che poi si rivelerà effettivamente scontato. La prima visione si piegherà al twist finale, le successive evidenzieranno dubbi su qualche sostanziale implausibilità: poco male, resta parecchio da divertirsi. Viva la Zuniga. Merita più crediti di quanti ne vanti.
Slasher ottantiano curioso, sebbene non perfettamente equilibrato, sia per quanto concerne il ritmo (dopo una lenta tranche iniziale che flirta con l'horror onirico-psicologico, si entra in una vivace fase "body count" all'interno di un centro commerciale deserto) sia per il registro narrativo (si passa con poco criterio da costrutti eleganti di derivazione carpenteriana, fra belle soggettive e location accuratamente creepy, ad assai meno raffinati scorci di grossolanità exploitativa, a suon di nudi gratuiti, dialoghi improbabili, escalation campy). Il twist finale si ama o si odia.
MEMORABILE: La fuga myersiana dal manicomio; L'inquietante reparto festivo à la Natale di sangue; Il destabilizzante racconto di molestie sessuali in tenera età.
Considerato da molti un piccolo film di serie B, è un curioso esperimento in cui le contaminazioni di genere, slasher e psico-thriller, si insinuano l’una dentro l’altra con piglio ironico, spesso feroce e non di rado isterico. Azzeccato il cast, improntato sull’impatto estetico come si conviene al filone; fascinosa la location all’interno del centro commerciale. La bellezza matura di Vera Miles domina. Sottovalutato.
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Sorvolando sulla vecchia, ma dignitosa, edizione in VHS (Multivision) del film e sulla recente riproposta in DVD (solo noleggio) per conto della 01 Home Entertainment con una copertina rifatta ad hoc (la vedete sotto) al fine di oscurarne (perché poi?) la reale data di realizzazione, di curioso c'è che la Starz / Anchor Bay (Usa) propone questo film in double bill con Mountaintop Motel Massacre (entrambi i titoli con audio in inglese).
Due curiosi film anche se, nello specifico, The Initiation la spunta nettamente, per qualità, sopra al film di Jim McCullough Sr.
a sinistra: Drive-In slasher...
a destra: la brutta cover rifatta per l'edizione noleggio (DVD) di The Initiation
Il DVD Thunder Video, nonostante riporti in copertina la presenza del "doppiaggio originale d'epoca", include il ridoppiaggio eseguito dalla 01 Distribution per la vecchia edizione DVD del 2007.
Il film è stato editato in vhs Multivision, per la prma volta in Italia (inedito nelle sale) con il titolo The initiation (L'incubo), perchè è riportato The initiation-Rito mortale?
DiscussioneZender • 18/10/24 07:49 Capo scrivano - 49069 interventi