Il fiore della passione - Film (1990)

Appena uscito dal carcere, Jeff (Robert LaBrosse) rimorchia una bionda (Kristine Rose) con la quale s'intrattiene (male) per essere poi abbandonato. Si reca quindi a casa del fratello e qua scopre che la bionda è, in realtà, sua... cognata! Il basso budget si nota questa volta, al di là della magica mano di Massaccesi, anche se da apprezzare è un'ambientazione rurale, raramente offerta dal regista nel suo peregrinare all'estero. La storia però è lenta e monotona, ed il fisico statuario (nonché tatuato: la rosa sulla spalla motiva il titolo del film) della bella Kristine poco sfruttato.

Thriller soft erotico che narra dell’attrazione tra due mirabili esemplari del rispettivo sesso, di cui lui appena sfornato dalla galera, lei noiosamente annoiata dalla vita di provincia e da un marito da barzelletta della Settimana enigmistica. Che ognuno si riveli peggio di quel che sembra è l’unico e piccolo pregio di una pellicola lenta e noiosa, carente anzitutto nel mantenere le promesse di pruderie.

Girato nuovamente a New Orleans, con due protagonisti a loro volta già visti in altri softcore di D'Amato del periodo, è un tipico prodotto Filmirage girato al risparmio sull'onda del trend softcore; tra i vari titoli, risulta uno dei più gradevoli grazie a un discreto ritmo e a uno script (di Stroppa) che, se non è per nulla originale nel suo mix tra relazioni proibite e momenti thriller/drammatici, è quantomeno messo in scena con stile sobrio e credibile. Bella l'appariscente Rose, funzionale LaBrosse, poco sfruttate le location americane; senza grandi aspettative, si fa vedere.

Tremendo thriller (con venature erotiche) dalla trama blanda e per certi versi di diifficile comprensione, che ha un solo pregio (la bella Kristine Rose) e tanti difetti. Prova del cast non eccelsa, ma bisogna contare che si tratta di attori con poca esperienza (per uno dei protagonisti sarà l'unica e ultima prova al cinema). Musiche mediocri, ambientazione molto "ristretta".