Una commedia con lievi toni drammatici. Vittorio de Sica è un medico che viene mandato a prestare servizio in un orfanotrofio femminile, qui conosce Adriana Benetti e fra i due nasce qualcosa... Sicuramente incentrato sulle sfortune della povera Teresa (una Cenerentola!) ma con trovate davvero geniali da parte di De Sica, è un film che soddisfa soprattutto per la bravura degli attori. Anna Magnani, certamente matura per il cinema che avrebbe fatto in seguito, nella parte di una ballerina con le idee molto chiare! Irasema Diliàn leggera e ironica, brava!
MEMORABILE: Le poesie e i motti di Irasema Diliàn che strappano sorrisi.
Un'orfanella si invaghisce del dottorino che visita l'orfanotrofio... Storiella sentimentale e consolatoria che ha il grande pregio di avere due attori magnetici come il regista stesso De Sica e la portentosa Adriana Benetti. I meccanismi prevedibili dell'istituzione chiusa, dell'eroina libertaria e dell'amore che risolve ogni cosa e fa mettere la testa a posto agli scapestrati, scoppiettano grazie al buon ritmo della storia e del film (c'è lo zampino di Zavattini e De Benedetti, mica storie!) e alla protagonista al suo clamoroso debutto.
Orfanella in un collegio retto da suore si invaghisce di un giovane medico che presta servizio nell'istituto, procurandogli all'inizio non pochi guai ma anche risolvendogli la vita sentimentale, divisa fra un'amante avida e una fidanzata ricca e sciocca. A metà strada fra il dramma e la commedia sentimentale, un'opera lieve, illuminata dalla grazia di Adriana Benetti, ingenua ma dotata di quel sano buon senso popolare che le consentirà di avere la meglio sulle rivali, interpretate con grande senso dell'ironia da Magnani e Dilian. Buono.
MEMORABILE: Il racconto delle presunte disgrazie familiari, ripetuto come una cantilena
Molto divertente, una commedia garbata e vivace, leggermente meno riuscita rispetto a Maddalena dell'anno prima, ma comunque ben diretta e soprattutto interpretata da un ottimo cast. De Sica attore è istrionico come sempre, il cast femminile è strepitoso (la Magnani soprattutto, anche se si vede poco) e i caratteristi sono ben scelti (il sempre presente Riento è molto divertente). Un film notevole, che regge alla prova del tempo.
Irresistibile commedia del periodo bellico, è un vero scrigno di trovate deliziose, anche piccole, che culmina con un finale scoppiettante nel quale De Sica si inoltra impagabilmente spaventato e sbalordito. La deliziosa commedia degli equivoci ha momenti, come la recita della perfetta Benetti, poi ripetuta in modo alterato dalla Magnani, che fanno ridere alla decima volta che si guardano. Non c'è una faccia fuori posto: basti pensare all'impeccabile scena finale al Telegrafo. Ci sono i coniugi Pepe.
MEMORABILE: "Trentottomilanovecentosettandue... e cinquanta centesimi..."
Pur trattando dei tradimenti ripetuti di un De Sica di classe, la sceneggiatura si mantiene correttissima (il Romeo e Giulietta che sa di “spettacolo d'impudicizia” fa decisamente sorridere). Ritmo elevato specie nella prima parte e comprimari all’altezza come il cameriere, la direttrice, i creditori e una Magnani sciantosa. Alcune inquadrature sono d’effetto in un film girato quasi tutto in studio.
MEMORABILE: L’inquadratura dallo specchietto retrovisore; I bambini riottosi alla medicina.
Uno dei miei film preferiti di e con De Sica giovane e l'unico che mi ha strappato una risata sonora (nella scena in cui la Benetti declama alla Magnani un brano drammatico spacciato per una sua vicenda biografica). Siamo nel regno della commedia leggera, vivace e sentimentale tipica di un particolare periodo storico del cinema italiano; ben girata e ben congegnata se si ama il genere la si troverà perfetta. Un po' ruffiana, ma si deve stare al gioco.
È una commedia sentimentale dallo sviluppo quasi favolistico in cui la protagonista evolve in stile Cenerentola. Inevitabile che il peso degli anni si senta, avendo certi pudori e frivolezze perso di significato. La morale, infatti, è di un’altra epoca e molti particolari e sfumature restano appena accennati, senza mai scendere in profondità. Ne consegue che la visione ne risente leggermente. De Sica attore non è smaliziato e pimpante, assumendo sempre un’aria di perenne sorpresa a cui fa seguito poco o nulla. Non proprio il massimo.
Commedia degli equivoci scatenata e divertente nella quale Vittorio De Sica conferma la sua propensione per il genere brillante ma che fa anche capire come, volendo, possa passare al drammatico. Decisiva per il film l'ottima interpretazione di Adriana Benetti, che non sarà mai più a questi livelli, in seguito. Anna Magnani fa intuire il suo grande talento. Moderno, nonostante gli anni.
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Zender ebbe a dire: Se vuoi puoi aggiungerne anche di più Buono, basta copiarli da Imdb. Non capisco quell' "almeno".[/quote]
Per il rilievo del ruolo ricoperto.
DiscussioneZender • 2/10/15 15:30 Capo scrivano - 48957 interventi
D'accordo, ma ripeto: per me aggiungerne 1 o 10 non fa alcuna differenza, copio e incollo. Una volta che sono presi esatti da Imdb puoi aggiungerne senza problemi.
Consultando la programmazione di Sky ho notato che questo film viene annunciato con il nome "Teresa Venerdì - Il gallo della checca". Ho fatto una veloce ricerca in rete e ho notato che spesso viene utilizzato anche il secondo nome. Inoltre su youtube viene lasciato intedere che "Il gallo della checca" sia stato aggiunto in seguito ad una riedizione del film avvenuta nel 1949. Quindi, se è vero tutto ciò, potrebbero esistere due versioni del film, una del 1941 e una del 1949
DiscussioneZender • 22/02/16 15:30 Capo scrivano - 48957 interventi
Ok, aggiunto nelle note.
DiscussioneDaniela • 23/02/16 17:04 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Nel ruolo della sciantosa Loletta, primo ruolo cinematografico di rilievo per Anna Magnani.
Indimenticabile quando, con il vestito scollato a cuore e le piume in testa, alla prova dello spettacolo di cui è la primadonna, canta molto irritata il ritornello:
"Qui nel cuor, qui nel cuor
c'è un amor, c'è un dolor
Qui nel sen, qui nel sen
c'è il mio ben col tuo ben"
DiscussioneReeves • 11/02/23 09:01 Contratto a progetto - 801 interventi
Secondo Steve Della Casa 8lo scrive su Il Castoro dedicato a Mario Mattoli) il personaggio del regista che litiga con Anna Magnani è una parodia di Mario Mattoli, per il fisico pingue e il carattere conciliante.