Felice che la discussione ti abbia spinto a guardare il film (sul tubo immagino).
Per tornare al discorso "giustizialista" (cfr. anche l'intervento di Buiomega71) o della vendetta privata mossa da insoddisfazione per come si muove la giustizia nei tribunali (parecchi sono i film sul tema) devo far notare che qui (e non saprei al momento dire in quale altro film) abbiamo la doppia sentenza di "assoluzione", di cui ho già detto, sentenza di assoluzione per lo stupratore e poi per l'assassino dello stupratore, sentenza che stride come il proverbiale gessetto sulla lavagna...
Dico allora che la modella in abito da superfiga che imbraccia un fucile e scarica addosso al famigerato stupratore una dozzina di proiettili, molti in zona genitale, fa il paio con le immagini simboliche e artistiche dell'incipit, ossia le labbra alla Man Ray che ci inducono ad abbandonarci a Eros.
Non è un caso se nelle parole deliranti dello stupratore, colto, insegnante, musicista, compositore, ma anche pericoloso psicopatico, il rossetto del titolo si trasformi in "merda rossa".
Potremmo poi continuare con l'immagine geniale della suora che si complimenta con lo stupratore per il suo lavoro di musicista/compositore...
Questo poco prima della vendetta finale di cui sopra, ossia dopo che l'infame ha violentato anche la ragazzina.
Scariche elettriche nell'occhio dello spettatore. Cinque palle o due palle, chi se ne frega. Se mi metto a elencare le cose geniali di questo film scrivo per sei ore.
Ultima modifica: 18/02/18 22:07 da
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