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Tutti i commenti e le recensioni di Radiofreccia

TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/08/07 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO
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Ciavazzaro 30/08/07 12:48 - 4763 commenti

I gusti di Ciavazzaro

Che Accorsi non sappia recitare è sempre stato lampante e lo è di più in questa occasione, in questo insulso film, con attori sconosciuti che recitano come cani. Ligabue è molto meglio che continui a fare canzoni e lasci dirigere film a qualcuno più esperto di lui.

Sunchaser 1/09/08 19:20 - 127 commenti

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Film d'esordio del cantautore Ligabue, è un film limpido, schietto, appassionato, che non può non suscitare simpatia. Ligabue ha occhio (inquadrature suggestive e mai banali) e soprattutto orecchio (grande colonna sonora rock) e si avvale di un'affiatata squadra di attori, nei quali spicca Stefano Accorsi che dà autenticità e simpatia al suo personaggio. Tratto da "Fuori e dentro il borgo", scritto dallo stesso regista.

El topo 30/09/08 14:57 - 6 commenti

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Rivedendo quest'opera prima del cantautore Ligabue non possiamo che rilevare l'evenienza di un brutto film senza mezzi termini. La paratassi dietro la quale si annida la struttura di "Radiofreccia" non fa altro che mostrare una serie di momenti e episodi topici per raccontare oleograficamente il disagio generazionale degli anni '70, col pretesto delle radio libere e viceversa. Film non vuoto, che sarebbe tanto, ma semplicemente brutto perché finto. Si salva solo "il rimorso".

Pigro 19/11/08 17:28 - 10163 commenti

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Storia di amici che negli anni 70 hanno dato vita a una radio privata in un paese della piana reggiana. Una sorta di "emilian graffiti" vagamente nostalgico e sottilmente retorico, capace di strizzare l'occhio ai ragazzi di oggi in virtù di un taglio generazionale comune a tanto cinema italiano ormai fatto con lo stampino. Ligabue, al suo esordio, non deraglia dai binari del già visto, supportato da un produttore abile nel confezionare prodotti trendy, da un cast fresco e ammiccante e dalla musica che fa tanto giovanile.

Herrkinski 3/12/08 18:22 - 8782 commenti

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Ligabue, che già a livello musicale s'è seduto sugli allori da almeno 12 anni (o forse di più), dà sfogo alle sue velleità registiche con quest'opera prima tutt'altro che memorabile. La storia in sè poteva anche funzionare e la colonna sonora d'epoca è ben scelta, ma la realizzazione è tipicamente da film italiano e Accorsi continua a interpretare nient'altro che Accorsi, indipendentemente dal personaggio o dal copione. Il resto del cast non aiuta per niente e la banalità delle situazioni mette tristezza. Sembra girato da un vecchio bacucco.

Brainiac 5/12/08 13:14 - 1083 commenti

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Sono andato a vedere questo film con il più alto tasso di pregiudizi possibili. Primo, per la musica di Ligabue che personalmente non apprezzo. Secondo, per la scarsa considerazione che ho del cinema italiano attuale (se si escludono Garrone, Virzì e Moretti). Ebbene, mi sbagliavo. Il film, pur con le sue ingenuità, mi è piaciuto molto. Belle le musiche, azzeccati gli interpreti, i luoghi e le caratterizzazioni anni 70. Un buon film, poco dopo non bissato nella riuscita dal pessimo Da zero a dieci.

Ercardo85 31/12/08 19:24 - 81 commenti

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Insostenibile la retorica sciorinata da Ligabue, prima soltanto nei dischi, ora grazie a questo Amarcord dei poveri anche al cinema; perché è convinto che la vita di provincia che conduceva da ragazzo dovrebbe in qualche modo interessarci? Perché si ostina proporci sempre le stesse storie di personaggi squallidi, visti come eroi nel loro ingenuo provincialismo? Perché questo finto bohemièn che guadagna miliardi ogni disco o concerto ed ammette di indossare solo capi Armani continua a raccontare di un mondo che non gli appartiene più?
MEMORABILE: Il monologo di Accorsi alla radio (retorica da Autogrill)

Homesick 17/01/09 08:36 - 5737 commenti

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La rievocazione delle radio FM agli esordi e della voglia di colonizzare l'etere con musica e parole in libertà poteva costituire un elemento di indubbio interesse; tuttavia questa è solo una rapida premessa per introdurre un romanzo di formazione tardo adolescenziale dove risapute banalità - sesso, droga, zingarate, scemi del villaggio, dissidi familiari e incontri-scontri con gli amici al bar - prendono il sopravvento ammiccando ai giovani del Duemila. Ingenue e di mestiere la regia di Ligabue e le prove attoriali.
MEMORABILE: In male: la vuota retorica di Accorsi mentre enuncia il suo "credo" alla radio. In bene: il pazzoide che crede di registrare le voci dei morti.

Renato 20/05/09 18:22 - 1648 commenti

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Davvero strano che un film del genere abbia avuto questo successo. Almeno, il mio ricordo dell'epoca è di sale piene e un gran baccano sul film e sul regista. A me è sembrato davvero un filmetto, indulgente fino al fastidio nel ricordo dei bei tempi andati, quando ci si divertiva con "una serata tra amici, una chitarra e uno spinello", per citare Elio. Ruffiano e dimenticabile, come il 99% della musica del suo autore.

Ilfigo 2/06/09 11:30 - 74 commenti

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Che film inutile! Ligabue dirige questo film non come scrive le sue canzoni. Se dico che mi annoia, dico poco. Accorsi è il solito attore sopravvalutato e il resto del cast fa più che da contorno. Chi non vuole essere deluso dalla persona di Ligabue, non guardi questo "mattone".

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Disorder 16/06/09 11:04 - 1416 commenti

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Un film che in pratica mette su pellicola il mondo provinciale tanto cantato da Luciano Ligabue. Non è malaccio nel complesso, ma non decolla mai per una serie di grossi difetti: attori non proprio eccelsi, ritmo a volte lentissimo, retorica anni 70 che spunta qua e là (anche nelle musiche)... ma soprattutto si ha l'impressione che ci sia troppa carne al fuoco, troppi personaggi e troppe storie, che finiscono per appesantire il tutto. Insomma, qualche bella scena c'è ma nel complesso è un film che si fatica a digerire.

Daidae 28/10/09 16:01 - 3361 commenti

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Film insostenibile, come gran parte del cinema italiano anni 90-2000 (meglio dal 1994 in poi). Attori mediocri, regia mediocre per un film davvero scadente. È la solita storiella provinciale né carne né pesce. Povero cinema italiano, che brutta fine hai fatto!

Vstringer 31/10/09 19:55 - 349 commenti

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Qualcosina da salvare c'è: le splendide canzoni seventies della colonna sonora, il simpatico cameo di Guccini... il resto va a comporre un film un po' ruffiano, generalmente mal recitato, con un botto di luoghi comuni e banalità da far paura: il racconto filmico di una tranche de vie emiliana dell'epoca delle radio libere poteva e doveva non essere affidato ad una simile operazione. Ligabue è l'intestatario dell'operazione e l'ideologo del provincialismo che il racconto emana. Accorsi recita con lui come con Ozpetek e Muccino, cioè maluccio.
MEMORABILE: Il barista Guccini che risponde a modo suo alla richiesta di un caffè shakerato.

Galbo 2/11/09 15:33 - 12682 commenti

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Opera d'esordio cinematografico del cantautore Ligabue, Radiofreccia è un film piuttosto atipico nel panorama italiano, in quanto racconta il variegato panorama delle radio private che esplose nel nostro paese negli anni '70. Da questo punto di vista funziona bene la caratterizzazione ambientale mentre latita un po' quella psicologica dei personaggi. Si nota tuttavia un'ispirazione sincera nel racconto delle storie.

Tarabas 3/11/09 11:57 - 1888 commenti

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Vita di ragazzotti emiliani di paese nei turbolenti anni '70, sesso droga e rock'n'roll. L'idea di legare le storie dei personaggi alla nascita delle radio libere non è male, così come la ricostruzione della vita di paese, fatta di giorni sempre uguali e di sogni di fuga, anche artificiale, come succede al protagonista. Accorsi qui non va così male e, a parte alcune trombonate come il famoso "monologo", l'operazione nel complesso è sincera. Onesto cinema medio. Gran colonna sonora.

Undying 5/11/09 13:40 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Primo tentativo di regia per un protagonista importante nel panorama artistico musicale italiano, Radiofreccia può contare -non per niente- sul notevole accorgimento che l'autore ripone al reparto musicale e di conseguenza sul doppiaggio curato e attento. Gli attori se la cavano dignitosamente e pur se la storia non riesce a catturare più di tanto l'attenzione, va riconosciuto un approccio sincero e rispettoso alla macchina cinematografica, da Ligabue affrontata al debutto in maniera decorosa e convincente. A suo modo riuscita la contaminazione tra i due media (la radio e il cinema, appunto).

Ariel 12/01/10 20:51 - 40 commenti

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Un film "carino", uno spaccato (parziale) della realtà giovanile degli anni 70 in Emilia Romagna. Subito c'è il timore che il racconto possa essere banale e retorico; poi, invece, sorprende un'autenticità poco scontata ma non del tutto priva di luoghi comuni. L'approfondimento psicologico dei personaggi lascia un po' a desiderare, ma il film va preso per quello che è. E francamente si dimostra al di sopra delle aspettative (pre)iniziali.
MEMORABILE: Guccini!

Ilcassiere 1/09/10 11:38 - 284 commenti

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Esordio cinematografico di Ligabue che non lascia il segno. Radiofreccia è un film sugli anni '70 e su una generazione di giovani emiliani che vive (e muore) attorno ad un bar, una radio privata, la splendida musica di quegli anni, l'eroina. Se di buono c'è la colonna sonora ed il cameo di Guccini, che anche se recita piuttosto male è sempre divertentissimo, di cattivo c'è Accorsi ed il suo monologo cruciale quanto banale.

Belfagor 4/09/10 02:10 - 2709 commenti

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Ligabue non è un cineasta di professione, ma questo film mi è piaciuto nella sua schiettezza e simpatia. Giudizio condizionato dal mio essere emiliano? No, via... i personaggi, per quanto tagliati su misura per la pellicola, hanno un fondo di sincerità che rende le loro storie appassionanti e fanno dimenticare certe affettazioni. Ineccepibili le musiche, buone le location provinciali. Alcune banalità da Amarcord fatto in casa sono bilanciate da battute caustiche e simpatiche assurdità. Al di sopra delle aspettative.
MEMORABILE: Il barista, indicando il ritratto di Stalin: "Ci vorrebbe lui qua per voi fighetti"; il vecchietto che registra le voci dei morti.

Didda23 7/12/11 13:13 - 2465 commenti

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L'opera prima di Ligabue ha davvero delle belle cartucce da sparare: in particolar modo si evince una sincera predisposizione verso l'esaltazione della vita semplice e comunitaria della provincia italiana. Con il pretesto di raccontare la diffusione delle prime radio libere amatoriali, l'artista reggiano dipinge con maestria sogni e delusioni di un'intera generazioni. Qua e là trabocca un pizzico di retorica spiccia che, fortunatamente, non getta nella spazzatura la bontà dell'operazione. Notevole la soundtrack.

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Nancy 13/01/12 00:29 - 778 commenti

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Si batte sul notevolmente battuto percorso dell'amarcord spicciolo, ma nonostante qualche strizzata d'occhio allo spettatore Ligabue ne esce a testa alta. Certo, la regia non è niente di che, ma la trama e la sceneggiatura (con qualche scena onirica buttata qua e là non molto comprensibile) reggono e le piccole divinità del borgo (Kingo, Virus, Bonanza) finiscono col prendere il cuore più degli stessi protagonisti (per primo Accorsi, un tantino odioso con la sua saccenza; molto più onesto lo speaker Bruno). Colonna sonora notevole. Piacevolmente buono.
MEMORABILE: Guccini che brucia la foto della squadra di calcetto; Il pesce siluro; Rimorso!

Deepred89 17/01/12 23:57 - 3879 commenti

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Un Reggiograffiti con sconfinamento (preannunciato) nel drug movie, registicamente semplice e un po' infantile nelle massime ad effetto dei suoi dialoghi ma allo stesso tempo efficace e sincero, azzeccato nel suo ritratto della gioventù (bruciata) emiliana di metà anni 70 e sostenuto da un cast in parte e da una funzionale colonna sonora con brani d'epoca. Affiorano quà e là anche tocchi grotteschi (felliniani?), a tratti riusciti (il rinoceronte), a tratti no (l'appassionato di horror). Film discreto, che mantiene ciò che promette.

Nando 10/05/12 00:33 - 3913 commenti

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La genesi di una radio libera nella provincia emiliana porta il rocker Ligabue a dirigere questa pellicola fatta di piccole ma lievemente dignitose cose. Lo stereotipo è sovente in agguato e la regia scolastica appare evidente, tuttavia la storia si segue e vedere la Grandi sfatta e Guccini barista non è male. Accorsi dovrebbe cambiare lavoro.

Monzaparco 2/06/12 00:53 - 41 commenti

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Sono rimasto veramente deluso nel rivedere questo film che ai tempi della sua uscita non mi era dispiaciuto (forse perché avevo 15 anni di meno)... Banale, mal recitato, caratterizzazione dei personaggi superficiale e raffazzonata, chiusura che dovrebbe strappare lacrime ma non lo fa, regia mediocre e ruffiana. Cosa c'è da salvare? Le musiche perché Ligabue è (solo) un grande cantautore.
MEMORABILE: Lo stacco finale con la canzone "Radiofreccia", che è un gioiello.

Ramino 15/10/13 10:20 - 127 commenti

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Nascita di una radio libera nell'Emilia degli anni '70 rappresentata da un gruppo di attori poco noti con stravaganze senza senso buttate lì in maniera pseudo felliniana. Accorsi non riesce a reggere la scena fino in fondo. Le scene dentro il bar con un Guccini pessimo chiamato forse per riconoscenza sono altamente evitabili. Peccato perché in fondo l'idea non era per niente male. Ligabue tornerà nelle sale con Da zero a dieci ma il pubblico non ci cascherà; meno male...
MEMORABILE: Serena Grandi e Paolo Maria Scalondro beccati da Accorsi mentre si danno da fare e l'amplesso con la sposa con Iena durante il ricevimento di nozze.

Ultimo 8/07/14 10:50 - 1738 commenti

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Spaccato anni 70 sulla vita di un gruppo di amici dell'Emilia (precisamente Correggio, il paese del regista Ligabue), ove la fanno da padrona la passione per la musica e i problemi legati all'alcol e alla droga. Di personaggi ce ne sono ma il protagonista, un giovane Stefano Accorsi, è una spanna sopra a tutti. Non sarà stato di certo facile, in quanto è l'unico vero protagonista in una vicenda narrata a flashback. Nel cast anche Francesco Guccini, amico e quasi "compaesano" del buon Luciano.

Redeyes 16/02/15 15:14 - 2501 commenti

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Da un rocker per famiglie non ci si poteva aspettare I ragazzi dello zoo di Berlino, al più un muretto con i clichè del caso, e così è. Freccia non solo è il titolo del film e poi dell'emittente ma è il catalizzatore di tutta la faccenda. A fare da contorno un manipolo di attori con poco spessore, relegati a ruoli mal disegnati (Federico) o inutili (pensiamo a Guccini). Di tutto il film resta il discorso di Accorsi (che però ha un suo fascino) mentre dello spaccato dell'epoca e dei giovani niente: troppo farlocchi e poco genuini.

Lou 20/06/15 00:47 - 1147 commenti

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Il "Liga" alla sua prima prova da regista riesce a fornire un quadro fresco e genuino dell'atmosfera degli anni 70 nella provincia emiliana, con una storia drammatica ma anche divertente che rimane impressa e che tocca alcuni dei temi tipici di quel tempo, come l'avventura delle prime radio private e il dramma dell'eroina. Colonna sonora strepitosa, ovviamente, fino all'inedita "Ho perso le parole" dello stesso Ligabue che sará un successo. Ottimo Accorsi nel ruolo di Freccia, ma tutto il gruppo di attori (tra cui Guccini) convince.
MEMORABILE: Il monologo di Freccia: "Credo che c’ho un buco grosso dentro, ma che il rock ‘n’ roll, qualche amichetta, il calcio e le stronzate con gli amici..."

Paulaster 31/07/15 18:02 - 4946 commenti

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Ligabue racconta ciò che conosce meglio: l’Emilia di paese, gli anni 70 attraverso le singole storie popolari, la musica del periodo. Non per farne un quadro generazionale ma per raccontare con “i buchi di uno” il mondo antico che si respirava. Regìa sufficiente, attenzione ai particolari ambientali e una fauna di facce ognuna con una prerogativa; non tutto è filante ma sarebbe ingiusto infierire. La politica vien lasciata fuori dalla porta.
MEMORABILE: Il pesce siluro; L’ippopotamo in giardino; Chi balla in discoteca; Il monologo sulla droga.

Victorvega 18/05/16 12:18 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Ogni giudizio sul film secondo me andrebbe ricalibrato ignorando le simpatie/antipatie verso il Ligabue cantante. Al netto di queste è un prodotto fresco e spontaneo che, sfruttando il facile meccanismo dell'amarcord generazionale, risulta molto piacevole. Alcune scelte registiche, alcuni dettali delle riprese mi sembrano originali, in un neo-regista. Simpatica l'interpretazione di Guccini e fantastica la soundtrack.

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Modo 4/11/23 12:05 - 984 commenti

I gusti di Modo

Buon esordio cinematografico di Ligabue che tratta il periodo d'oro delle radio private nei difficili e contestati anni '70. Attraverso l'ultima trasmissione di radio Raptus si racconta la storia della stazione fatta di storie umane, sentimentali e a tratti assai spinose. Ottima la prova di Stefano Accorsi ma tutto il cast gira bene, comprese le comparse di attori non professionisti.

Bibi 12/12/24 09:36 - 205 commenti

I gusti di Bibi

A Correggio, una radio locale sta per chiudere e questo diventa il pretesto per un lungo flashback, in cui si narrano le vicende di alcuni giovani e in particolare di quello soprannominato "Freccia". Nasce così un'operazione nostalgia che, indubbiamente, ha affascinato molti spettatori e non solo. Un'operazione, però, condotta con un'accentuata retorica giovanilistica stonante. Ma il difetto principale è ciò che appare come un quasi dilettantismo, che si nota nella recitazione e in alcune scene girate veramente male. Accorsi, ormai un attore famoso, qui recita in modo discutibile.

Diamond 12/03/25 09:03 - 740 commenti

I gusti di Diamond

Esordio dal grande successo commerciale per Ligabue, anche se a quanto pare in realtà diretto di fatto da Grimaldi. L'idea di raccontare un variegato gruppo di amici negli anni 70, con sullo sfondo la nascita di una radio libera, è tutto sommato interessante e meritava ben altro sviluppo. Malgrado qualche personaggio azzeccato, infatti, è purtroppo tutto fastidiosamente banale, retorico e ruffiano. Alcune ingenuità fanno quasi tenerezza e il film affoga tra un luogo comune e l'altro. Finale che vorrebbe commuovere senza riuscirci. Discreta la scelta di alcune canzoni, cast mediocre.
MEMORABILE: Il rimorso; Guccini.
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  • Musiche Ernesto • 15/09/10 20:58
    Disoccupato - 131 interventi
    All'epoca delle riprese la produzione contattò Fabrice Quagliotti, tastierista dei Rockets (www.lesrockets.com), stabilitosi in Italia, al quale fu prospettata l'intenzione di inserire il brano "On the Road Again" tratto dall'omonimo album pubblicato nell'aprile del 1978.
    Nonostante l'interesse mostrato dalla produzione e le successive contrattazioni avvenute con lo storico componente del gruppo, il brano non fu mai inserito.
  • Discussione Ramino • 15/10/13 10:26
    Galoppino - 31 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    A mio personale parere Ligabue è un discreto artista che ha avuto una fortuna commerciale superiore alle sue qualità. Valido musicalmente (specie nei primi album) è più scontato dal punto di vista testuale dove si rifugia spesso nella banalità, com'è (parliamoci chiaro) il monologo iniziale in questione.
    Giusto! Comunque il primo album non era niente male (e per fortuna non siamo i soli a sostenerlo). All'uscita nelle sale ricordo che girava voce che in questo suo primo film, la regia non fosse del tutto sua. Avete notizie in merito?
  • Discussione Ruber • 16/10/17 14:58
    Formatore stagisti - 9461 interventi
    Si cè un fondo di verità Ramino. Ho torvato questo interessante articolo in rete in cui si parla di quando sono stati festeggiati a Correggio i 15 anni dall 'uscita del fim, e la ragazza che vi partecipo come comparsa tale Antonella Tambakiotis, (che nel film iterpreta Nadia) diceva questo:

    Completamente digiuni di nozioni cinematografiche, i ragazzi e le comparse di Radiofreccia fecero comunque un capolavoro. «Mi ricordo che andavamo da Luciano e gli dicevamo “Eh adesso? Cosa dobbiamo fare?” e lui ci rispondeva “Non ne ho la più pallida idea”. Questo rendeva tutto più bello e spontaneo ma per fortuna c’era Antonello Grimaldi, il regista, che risolveva sempre le cose».

    Fonte: http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2013/06/15/news/radiofreccia-fu-una-festa-per-la-citta-1.7257954
    Ultima modifica: 16/10/17 14:58 da Ruber
  • Curiosità Roger • 14/12/17 21:37
    Fotocopista - 2922 interventi
    Il DJ che il gruppo di amici va a "spiare" al lavoro è Luciano Ligabue, come riportano sia Wiki che Imdb. Come sua è la voce del DJ della radio libera che si sente al bar:

  • Homevideo Mco • 10/12/18 12:35
    Risorse umane - 9994 interventi
    Disponibile dal 4 dicembre 2018 in DVD e BR per CG Entertainment.
  • Curiosità Mauro • 7/08/23 21:46
    Disoccupato - 12847 interventi
    Il ruolo della figlia di Adolfo, il titolare del bar Laika, è interpretato da Teresa Guccini: è la figlia di Francesco Guccini che in questo film interpreta proprio Adolfo e che vediamo con lei nel fotogramma
     
  • Discussione Bibi • 11/12/24 15:12
    Galoppino - 11 interventi
    Ammetto di non avere ancora fatto la recensione del film, soprattutto per due motivi:1) non mi andava di stroncare un concittadino; 2) il concittadino era in classe con me alle elementari. Che Ligabue sia una persona intelligente con doti canori e con dei testi interessanti ("Vita da mediano" l'ho spiegata in classe), secondo me, è fuor di dubbio.; però, all'uscita dal cinema, ricordo che ero incredulo di come non avesse avuto pudore nel dirigere un film in modo così dilettantesco, invece è stato un successo. A volte chiamarsi Ligabue......
  • Discussione Zender • 11/12/24 15:14
    Capo scrivano - 49120 interventi
    Si può stroncare, e se lo si fa senza far emergere risentimento e accanimento non fai danno a nessuno.
    Ultima modifica: 11/12/24 15:16 da Zender
  • Discussione Bibi • 11/12/24 15:19
    Galoppino - 11 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Si può stroncare, e se lo si fa senza far emergere risentimento e accanimento non fai danno a nessuno.
    OK. Domani lo recensisco. Per oggi ho già dato( due recensioni)

  • Discussione Diamond • 12/03/25 09:29
    Fotocopista - 16 interventi
    Sentimenti contrastanti riguardo questo film.
    Primo film visto al cinema da adolescente con una ragazza.
    Io che al tempo già ascoltavo solo grunge o punk dopo mesi di corte serrata a questa ragazza uno/due anni più grande di me (appassionata del Ligabue cantante) la convinco a venire al cinema con me.
    A lei non piacque quasi per nulla, a me tutto sommato non dispiacque, per quanto (anche se molto giovane, ero davvero un ragazzino) mi sembrava tutto abbastanza banale, scontato e telefonato.

    Rivisto a distanza di 25 anni è tremendo nel suo provincialismo (nell'eccezione più negativa del termine), nella sua banalità e retorica.
    Non ho messo il minimo un po' per questo ricordo, un po' per l'effetto nostalgia perché mi ha ricordato quel periodo cinematografico italiano della seconda metà degli anni 90 che narrava della provincia italiana (cinema con cui di fatto sono cresciuto).

    P.S. Non è neanche valsa la pena al tempo perché la ragazza non mi concesse nemmeno una seconda uscita (ma forse non era colpa di Ligabue).

    Ah, mi ero proposto di vedere gli altri film di Ligabue (che non ho mai visto) ma dopo Radiofreccia penso di lasciar perdere e recuperare altro.