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Tutti i commenti e le recensioni di Prova d'orchestra

TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/06/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 29/06/07 16:22 - 5707 commenti

I gusti di B. Legnani

Come è noto, si tratta di un Fellini minore, che rappresenta nella caotica orchestra una metàfora dell'incasinatissima Repubblica Italiana sul finire degli Anni Settanta. Affiorano i "Quando c'era lui…", continua la confusione, fino a quando una granitica voce, con cadenza germanica, sistema tutto e tutti. Non si guarda malvolentieri, ma 95' sono troppi per uno spunto non troppo articolato. L'anno dopo Fellini farà lo splendido La città delle donne.
MEMORABILE: Il citato finale.

Deepred89 23/11/08 15:45 - 3921 commenti

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Fellini rilegge metaforicamente la società italiana dell'epoca in uno dei suoi film più lineari ma anche meno riusciti. Poco interessante nell'analisi dei personaggi (ottenuta anche tramite interviste nello stile di un programma televisivo) e più semplice del solito dal punto di vista della regia, il film si riscatta nell'ultima grottesca mezz'ora, con molte belle idee e qualche tocco tipicamente felliniano. Ultima colonna sonora per Nino Rota (che morirà lo stesso anno), bella ma non delle sue migliori. Non fondamentale.

Galbo 28/11/08 17:11 - 12725 commenti

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Giustamente considerato un episodio minore della filmografia del Maestro romagnolo, ha l'ambizione di essere una satira della confusione e precarietà del quotidiano (con particolare riferimento alla situazione italiana del periodo). Il film tuttavia, principalmente a causa di personaggi poco interessanti, non avvince e l'ottima idea di partenza non sembra adeguatamente sviluppata dalla sceneggiatura.

Pigro 1/12/08 10:19 - 10243 commenti

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Orchestrali si ribellano al direttore durante una prova. Allegoria guarnita dei tipici tocchi felliniani: il grande regista disegna attraverso la caotica insurrezione dei musicisti la condizione della società e della poltica italiana dell'epoca, percorsa da segnali preoccupanti di destabilizzazione (i titoli di testa e il clamoroso finale ne mostrano tutta la paura). Un film livido, acido, quasi doloroso, e apparentemente grezzo per descrivere amaramente una realtà grezza e indescrivibile. Contestualizzato è un grande film.

Cotola 27/07/09 23:07 - 9677 commenti

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Metaforico ma poco visionario (e conseguentemente poco incisivo) film di Fellini che firma un'opera decisamente minore (lui stesso lo definì "filmetto") in cui la maniera fa spesso capolino. Se non ci si attacca troppo all'esegesi interpretativa, risulta gradevole. Il meglio è rappresentato dalle belle musiche di Nino Rota.
MEMORABILE: "8 e mezzo" un film psicanalito? Ma per piacere, ma vai a scuola a studiare!

Caesars 29/07/09 16:41 - 4050 commenti

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Fellini in uno dei suoi film meno felliniani. Poca poesia in questa metafora dell'Italia (l'orchestra) praticamente allo sbando. Non si può dire che ci si annoi (in questo la durata non eccessiva dell'opera aiuta assai), ma sicuramente è molto difficile rimanere completamente soddisfatti dalla visione della pellicola. Vedibile, ma anche i felliniani più convinti (o forse proprio loro) resteranno delusi.

Homesick 9/06/10 17:48 - 5737 commenti

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Allegoria etico-politica in cui Fellini, attraverso questa travagliata “prova d’orchestra”, si rivolge alla società italiana prostrata dall’inefficienza di un sistema democratico vittima del particolarismo e del terrorismo che rischia di ritrovare l’ordine solo per mezzo di una nuova dittatura. Più che dalla metafora (invero non troppo stimolante), l’attenzione è catturata dall’antico talento del regista per la caricatura e la goliardia con cui ritrae i bizzarri musicisti e dalla sua anima poetica quando attribuisce sentimenti umani ai singoli strumenti. Minore.

Rebis 5/12/13 10:26 - 2534 commenti

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Seconda pseudoinchiesta di Fellini, dopo i tracimanti Clowns, in cui l'autore tenta di rappresentare la coeva società nostrana attraverso la chiave dell'immaginifico, nonchè di disvelare affettuosamente l'umana animalità che produce e si occulta nell'opera d’arte (qui la musica di Nino Rota - bellissima - ma anche, per riflesso, lo stesso film). Accordi e disaccordi tra strumenti, protagonismo e solipsismo, anarchia e palingenesi: lampi di genio in un'opera minore non per potenza espressiva, ma per un approccio critico troppo generico e una fin troppo scoperta allegoria.

Delpiero89 24/09/14 12:27 - 263 commenti

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Sì ok, la palla di ferro... l'ordine ristabilito. Tutto vero, questo Prova d'orchestra è un film che sicuramente ha i suoi significati che ai maggiori intellettuali non sfuggono e che hanno sicuramente la loro dignità, ma qui siamo di fronte a un film di circa 70 minuti che sembra interminabile. Personaggi la metà di mille, approfonditi nessuno (ognuno al massimo tesse le lodi al proprio strumento). Trama inesistente, immagini non memorabili. Passo falso.

Minitina80 7/11/17 20:58 - 3230 commenti

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Difficile entrare in sintonia con un’opera simile poiché complessa e ardua da comprendere. Pare si tratti di una critica mossa verso la società del tempo, per certi versi sempre attuale e contestualizzabile in tante epoche moderne. Forse in teatro avrebbe reso leggermente di più, la visione d’insieme sarebbe stata migliore e un contatto diretto con gli attori avrebbe permesso di fruire meglio dei dettami artistici. Sullo schermo restano i volti scavati degli strumentisti lanciati in monologhi di cui spesso si perde il senso per i cali d’attenzione.

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Rambo90 13/02/18 22:18 - 8121 commenti

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Fellini abbandonda l'onirico per la metafora e il risultato è riuscito a metà. Se l'idea si può dire sicuramente accattivante, a non convincere è la sceneggiatura, francamente a tratti poco interessante e che si riscatta solo nella seconda parte, quando emerge la figura del direttore d'orchestra. Il ritmo è anche svelto, ma i discorsi poco coinvolgenti. Le musiche di Rota accompagnano bene le immagini e il finale vale la visione, ma nel complesso si poteva fare di più.

Paulaster 10/04/18 12:20 - 5015 commenti

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Gruppo di orchestrali comincia le prove e poi si ribella al direttore. Fellini si diverte a descrivere la società nelle facce variegate dei musicisti tra cialtroni, sindacalisti, artisti e dittatori. Buon ritmo nelle interviste con le musiche di Rota pertinenti ai momenti, si appiattisce sui contenuti finali prima di assistere alle esagerazioni del regista. Conclusione simbolica con successiva rinascita (sembra l’unica nota speranzosa).
MEMORABILE: L’altalena del ragnetto sospeso; “W il giradischi”.

Il Gobbo 7/11/18 23:42 - 3015 commenti

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Benché generosi e argomentati, gli sforzi di alcuni esegeti nel non voler vedere in Prova d'orchestra un'allegoria-instant sull'Italia degli anni '70 non ci convincono. Allegoria e sfogo, in equilibrio fra spiritaccio beffardo che affiora qua e là e sdegno trattenuto,che invece uscirà senza freni contro gli anni del "riflusso", del resto introdotti dalla iconica Palla. Impagabile il catalogo di "facce di Fellini" come saranno successivamente parodiate. Minore è minore.

Daniela 26/08/21 11:07 - 13512 commenti

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In una sala, orchestrali monadi, ciascuno convinto della propria indispensabilità, contestano l'autorità del nuovo direttore improvvisando un'autogestione fallimentare. Il disastro impone un ritorno all'ordine che però assume presto toni autoritari... Metafora della società italiana, tanto trasparente da diventare paradossalmente criptica perché nella pluralità dei bersagli è difficile individuare quello principale ma forse l'errore è voler decodificare a tutti i costi una riflessione pessimistica che non può/vuole fornire risposte e soluzioni. Opera minore ma felliniana al 100%.

Apoffaldin 23/02/25 19:55 - 337 commenti

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I membri di un'orchestra sembrano interessati a tessere le lodi di se stessi e del loro strumento piuttosto che di quelli altrui. Il direttore teutonico d'indole dittatoriale cerca di riportarli all'ordine. Opera apparentemente minore nella filmografia di Fellini, ne conserva in realtà tutti gli umori e le caratteristiche. È una parabola talmente chiara sui movimenti rivoluzionari della seconda metà degli anni Settanta e sui rischi di svolte autoritarie che qua e là, e senza crederci troppo, al Maestro viene voglia di confondere le idee. Film necessario, allora e anche oggi.
MEMORABILE: Il finale, compreso l'audio dopo la dissolvenza su nero.

Ronax 26/02/25 00:14 - 1458 commenti

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Che Fellini lo abbia definito un filmetto non è così indicativo dato che lo ha fatto anche per altre opere, ma più che un Fellini minore è un film poco felliniano, quasi un Fellini "politico" inchiodato nei rigidi canoni del film a tesi. Tesi che, ridotta all'osso, nell'Italia del '79 dilaniata dal terrorismo, suonava più o meno così: o riportiamo l'ordine da soli o verrà qualcun altro a farlo e saranno guai. Interessanti comunque i discorsi che umanizzano gli strumenti, cui ha probabilmente contribuito come sceneggiatore Brunello Rondi, che era fra altro anche un valente musicologo.
MEMORABILE: Il repentino cambio di tono del direttore quando riprende in mano la situazione.

Alex75 5/08/25 13:37 - 947 commenti

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Un Fellini minore, più metaforico che visionario, che trova la sua ragion d’essere nel turbolento periodo in cui fu girato, nella critica di una contestazione dagli esiti individualistici e anarchici e nell’espressione di timori di torsioni autoritarie. Si colgono arguzie e frammenti di poesia negli interventi dei singoli orchestrali quando parlano dei loro strumenti e, se il film viene ricordato soprattutto per l’intervento della palla che riporta l’ordine (la cui resa è un po’ deludente), il momento più alto e potente è dopo la dissolvenza in nero.
MEMORABILE: “Se Wagner avrebbe potuto conoscere sindacati e sciopero, egli mai aveva scritto tutta sua opera”.
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