Padroni di casa - Film (2012)

Padroni di casa
Locandina Padroni di casa - Film (2012)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2012
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Padroni di casa

Note: E non "I padroni di casa".

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La nostra recensione di Padroni di casa

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Niente di nuovo ma la capacità, soprattutto da parte del regista Edoardo Gabbriellini, di far montare un clima di sfida serpeggiante, di astio reciproco che, se da un lato si manifesta in gradi diversi un po’ in tutti gli abitanti dello sperduto paese appenninico, dall’altro viene caricato interamente nel personaggio di Mastandrea, più incline alla provocazione rispetto al pacifico fratello (Germano) con cui lavora alla riparazione della pavimentazione della villa del cantante Fausto Mieli (Morandi).

Giunti in paese dopo aver notato nei boschi un gruppo di persone mentre uccideva un lupo, Cosimo (Mastandrea) ed Elia (Germano) cominciano il loro lavoro nella grande villa...Leggi tutto di Mieli, dove vivono anche sua moglie Moira (Tedeschi), muta, afflitta da una malattia che l’ha ridotta sulla sedia a rotelle e preda di frequenti crisi che le sconquassano il corpo, e la relativa badante Alina (Gulyalyeva). Con Fausto - ritiratosi dalle scene per stare vicino alla moglie e pronto a un concerto che dopo dieci anni lo riporterà sul palco lì in paese - Cosimo sembra avere un ottimo rapporto, ma anche in questo qualche ombra c'è. Peggio gli va con i ragazzi giù in paese: mentre suo fratello Elia se ne sta alla larga lasciando semmai che sia la bella Adriana (Rabbi) ad avvicinarlo con l’intenzione di sedurlo, Cosimo si accorge presto della litigiosità dei giovani del luogo. E non solo di loro, visto che basta sedersi al bar per capire quanto non è certo visto di buon occhio…

Una situazione costruita apposta per far salire la tensione, lasciando Cosimo in un ruolo che talora ricorda quasi quello del valente poliziotto di WICKER MAN, stranito dall’inspiegabile clima nemico in cui è costretto a muoversi. Ma Cosimo non si limita ad assistere passivo, reagisce. E qui è bravo Gabbriellini (anche tra gli sceneggiatori, con Mastandrea) a non seguire sviluppi troppo prevedibili, inserendo ellissi che lasciano solo intuire cosa possa essere accaduto nel frattempo, non svelando troppo presto il gioco e permettendo che si assista al film senza poter immaginare cosa possa accadere nell’immediato.

Sorretto dalla consueta, sentita interpretazione di Mastandrea cui spetta il ruolo principale, da un Germano abile nel sottolineare le differenze dal fratello e che con lui trova una bella interazione costruita sul romanesco, nonché da un Morandi in un ruolo meno gradevole di quanto ci si possa aspettare da una persona solare come lui, il film si prepara ad esplodere nel finale, senza indulgere in inutili scene aggiuntive in chiusura (dopo un’ora e venti è già tutto finito) e trovando nel lavoro in regia bella solidità e maturità da parte di Gabbriellini. La Tedeschi non parla ma non sembra mai fuori luogo in un ruolo non facile e nessuno dei comprimari risulta mai forzato, per quanto possa mostrare qualche incertezza nella recitazione. Morandi canta “Lascia il Sole” e “Amor mio” (che nel film Mieli dice di aver composto per la moglie), scritte per lui da Cesare Cremonini.

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Tutti i commenti e le recensioni di Padroni di casa

TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/10/12 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/01/25
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Dusso 10/10/12 22:53 - 1630 commenti

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Le intenzioni sono buone, ma è tutto vanificato da un finale (e non solo) ridicolo e paradossale; la pellicola di Gabbriellini non riesce mai a decollare nonostante l'atmosfera e una storia da "cinema di genere". Purtroppo, appena sono apparsi i titoli di coda, mi son reso conto di essermi quantomeno divertito per un film italiano diverso da quelli che si vedono ai giorni nostri, pur avendo subito pensato... "che boiata"!

Myvincent 13/11/12 21:50 - 4039 commenti

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Bell'accoppiata Germano/Mastrandrea nei panni di due romani tragicamente protagonisti di un film amaro e spietato. Il racconto s'incentra sulle differenze culturali e i pregiudizi che sopravvivono nel profondo nord, dove dietro una parvenza di civiltà si nasconde tutt'altro. Verso la fine s'arrotola troppo sugli eccessi drammatici, ma nel complesso è una buona prova narrativa cinematografica.

Nando 7/10/13 15:54 - 3913 commenti

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Dall'uccisione di un lupo si dipana una vicenda cinica e malsana fatta di incomprensioni, ripicche e perbenismo di facciata. Il clima intollerante si manifesta celermente dando vita a situazioni che sono indirizzate verso il tragico e rarefatto finale. Affiatatissimi i due interpreti principali che si mostrano a pieni giri, Morandi dal canto suo sembra imbalsamato ma psicologicamente efferato. Interessante nonostante la breve durata.

Paulaster 11/07/13 09:59 - 4942 commenti

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Sebbene all’inizio ci si possa attendere uno sviluppo plausibile, grazie all’ambientazione e alla fotografia, man mano che si avanza si sfalda il senso. Regia elementare con poche inquadrature, incerta nei buchi di sceneggiatura dove cerca il thriller e si perde per strada. Parte finale da obbrobrio, nonostante la breve durata complessiva. Tra gli attori: Morandi si fa apprezzare, la Tedeschi ha i momenti più forti, i romani non incidono e il resto del cast buono per una partita a carte.

Schramm 18/07/13 14:23 - 4051 commenti

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Bighellonando perifericamente e a rampazzo nell'entroterra exploitativo, Gabbriellini si cimenta volenterosamente con un apologo sulle derive del più gretto provincialismo italiota che conduce al più esiziale razzismo interetnico: fatto salvo il coraggioso ruolo di Morandi, però, il corpo attoriale è stracco, lo script abbozza e girovaga senza approfondire né instradarsi mai, la regia è un led intermittente, e la freccia va sempre a colpire fuori bersaglio. Peccato, perché i numeri vincenti per un bastardissimo torture-porn sulle squallide miserie comportamentali dell'italietta c'erano tutti.

Redeyes 18/08/13 08:25 - 2501 commenti

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I miei due attori italiani preferiti alla corte di un cinico Morandi. Per certi versi la pellicola trasmette un'aria in pieno stile Il vento fa il suo giro, capolavoro di Diritti, per altri resta ancorata a frammentarie scene piuttosto mal collegate fra loro. La storia risente di questa sceeggiatura non brilantissima che appiattisce anche le capacità degli interpreti. Il finale senza speranza sulle note morandiane a mio giudizio, per quanto grottesco, non nuoce alla pellicola, finendo per smarcarla in un certo senso da molte altre simili.

Deepred89 27/08/13 17:20 - 3879 commenti

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Non saremo alla prese con Boorman, ma è innegabile che il film sappia creare una certa aspettativa: i minacciosi abitanti del villaggio montano, il malinconico personaggio di Morandi (niente male davvero) e il suo ambiguo legame con la moglie, i due forestieri possibili prede dei "padroni di casa". Ci si aspetta che la situazione precipiti e il film decolli, ma una volta giunti al dunque la svolta incombe scontata e sciocca e nel giro di cinque minuti il film giunge miseramente al termine. Peraltro, confezione incerta. Occasione sprecata.

Galbo 22/09/13 08:15 - 12681 commenti

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Luci ed ombre nel secondo film da regista di Edoardo Gabbriellini. Buona la direzione degli attori, con Elio Germano e Valerio Mastandrea molto affiatati e Gianni Morandi in un ruolo distante anni luce dal suo personaggio. Anche l'atmosfera opprimente in contrasto con il paesaggio bucolico colpisce nel segno. Peccato non avere curato maggiormente la sceneggiatura, la cui storia è solo abbozzata e non adeguatamente sviluppata.

Manfrin 12/03/14 10:44 - 407 commenti

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Spiazzante resoconto di una banale, tragica storia di provincia italiana, qui simile per spazi, solitudini e il non troppo velato razzismo a quella americana. Un cinico Morandi che sfregia coraggiosamente l'immagine della vecchia star della canzone, un'ottima interpretazione della Bruni Tedeschi e una credibile coppia di fratelli, Germano e Mastandrea (molto bravo quest'ultimo) danno lustro a un'opera interessante e ben diretta.

B. Legnani 3/05/14 17:06 - 5670 commenti

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Splendida occasione sciupata. Per quaranta minuti il film tiene benissimo e crea l'attesa per il crescendo finale, crescendo che non arriva, dipanandosi invece la vicenda in un finale incredibilmente sdrucito e illogico da una parte, banale e risaputo dall'altra. Davvero è tanta la differenza fra ciò che a un certo punto si conta che Mastandrea possa "fantasticamente vedere" e invece "vede" (in più ciò che vede era stato costruito male, nonostante un bel momento di cinismo) da creare una delusione superiore ai demeriti complessivi del film. Ottimi i due romani, autoironico il ruolo di Morandi.

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Ugopiazza 5/07/14 16:38 - 119 commenti

I gusti di Ugopiazza

Attingendo da una buona idea di partenza, ossia il fanatismo della gente di paese, Gabbriellini firma uno dei film italiani più brutti degli ultimi anni. Parte male, col lupo che ringhia, ma poi le atmosfere noir fanno sperare in qualcosa di interessante; purtroppo la storia manca totalmente di linearità e verosimiglianza e neanche Germano e Mastandrea possono fare niente per far decollare il film. Ultima mezz'ora delirante, con interminabile repertorio musicale di Gianni Morandi e un finale ridicolo. Occasione sprecata.

Buiomega71 21/07/18 01:02 - 3122 commenti

I gusti di Buiomega71

Atipico redneck movie a dir poco sorprendente. Location boschive e paesane che trasudano di survivor movie americano (dei più sudaticci e foschi, viene in mente La caccia), miserie umane e meschinità a piene mani (Gianni Morandi di perfida crudeltà e cinismo, impietoso come Alessio Boni nel finale di Arrivederci amore, ciao) e tra concerti, rabbia repressa e beffe del destino si arriva a un epilogo brutale ed efferato che non risparmia niente e nessuno dai tratti sanguinosi quasi peckinpahniani. Uno dei film più lucidamente feroci degli ultimi anni. Fulminante.
MEMORABILE: Cosimo cita L'orca assassina ("Ammazza che film"); Adriana sotto shock sul letto; Gli spasmi e le crisi di Moira; Cosimo, ubriaco, al bar.

Giùan 18/08/18 07:57 - 4959 commenti

I gusti di Giùan

Da premiare, al di là dei suoi peraltro venali "errori", per la manifesta volontà (ovviamente non premiata) di snaturare certi logori schemini da "buon" cinema italiano. Gabbriellini e i suoi sceneggiatori scelgono la audace strada del racconto "morale", utilizzando con una progressione per larghi tratti inesorabile elementi leggeri al fine di costruire una latente tensione claustrofobica, nella quale a niente e nessuno (i fratelli post cittiani, la star ipocrita, la moglie paralitica, i compari del baretto, i ragazzi di provincia) resta una via d'uscita. Bene.
MEMORABILE: Le timidezze di Germano; Il ping pong di Mastandrea (prova monumento); I "gemelli" di Morandi; La naturale bellezza provinciale di Francesca Rabbi.

Cotola 27/08/18 13:15 - 9586 commenti

I gusti di Cotola

Alleluia! Finalmente un film italico lontano dai soliti sentieri vetusti e dai soliti patetismi e buonismi d'accatto e di prammatica. Certo anche qui la derivatività c'è: difficile non pensare a Boorman. Ma il tutto è ben declinato soprattutto nella prima parte che crea ottimamente un clima di attesa ed un buon crescendo di tensione. Peccato per un secondo segmento meno vivace delle previsioni ma che, meritoriamente, non cade nella tentazione di mostrare facili violenze. Ottimo il cast con un Morandi sorprendente. Imperfetto ma riuscito e meritevole di un'occasione.

Nick franc 17/08/21 00:19 - 549 commenti

I gusti di Nick franc

Buon film di Gabbriellini che sceglie di raccontare una storia tesa e drammatica, anche se un po' derivativa. Si affida a un cast solido in cui anche gli attori più giovani se la cavano e fa tornare al cinema Morandi, che di fatto fa sé stesso in versione cinica e cattiva (ed è anche abbastanza convincente). Nel microcosmo di questo film non si salva nessuno e la vicenda è un crescendo di odio reciproco tra i due "estranei" Germano e Mastandrea e la gente del luogo, fino a una resa dei conti violenta e crudele. Passato abbastanza inosservato, meritava più visibilità.
MEMORABILE: Morandi impassibile davanti alla Bruni Tedeschi morente; La resa dei conti a casa della Rabbi.
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  • Discussione Buiomega71 • 21/07/18 09:42
    Consigliere - 27279 interventi
    Fulminante tour de force registico per Gabriellini (so già che non continuerà su questo passo, togliendo le mie speranze su uno dei registi più promettenti e sorprendenti non solo di casa nostra) in un film spiazzante, imprevedibile, che rimbalza tra il grottesco e il dramma, redneck movie che sfocia nel survivor in inattese tinte color horror, che mescola sprazzi di commedia nella figura di Mastandrea (immenso, che cita pure L'orca assassina-ammazza che film-, per poi dare il meglio di sè nella partita di ping pong o sbronzo al baretto del paese, o quando ha picchi scorsesiani e armato di martello và a sfasciare il lunotto del pick up dei ragazzi del paesello che le hanno rovinato il furgoncino) a un dramma montanaro (come nella migliore tradizione d'oltreoceano) di diffedenza e sospetto, di razzismo e campanilismo, di beffe del destino di tensione e rabbia repressa, di gelosia e rinsentimento che sfocerà in uno dei finali più lucidamente spietati e feroci degli ultimi anni, che travolgerà tutti i protagonisti, in una spirale di violenza in crescendo, che non risparmierà niente e nessuno, sbroccando nel sangue in una mattanza dagli acri sapori peckinpahniani.

    A fare da cornice una location paradisiaca di un paesino tra le montagne, una villa mozzafiato e stradine boschive, di apparente calma piatta.

    Ragazzine in fregola con la voglia di andare via da questi posti dove non succede nulla, due romanacci un pò ingenui, bonaccioni e inconsapevolmente arroganti (soprattutto Mastandrea, con quel fare un pò da bambinone), una tensione sudaticcia e malsana che vibra sotto pelle (mi veniva in mente La Caccia e Scene di caccia in bassa baviera), un concerto "paesano" che è il preludio di una carneficina che tutto travolge e divora senza possibilità di ritorno.

    Gabriellini prende il meglio del meglio (straordinaria Valeria Bruni Tedeschi nelle vesti di una specie di Martha fassbinderiana, dolorosa nella sua disabilità, nelle sue lacrime, nel suo mutismo che pare un martirio, nelle sue sigarette accese di nascosto, nelle sue crisi di epilessia e nei suoi spasmi, nel suo odio verso un marito/padrone, come è intensa la giovane Francesca Rabbi nel ruolo di Adriana, ragazza di paese insoddisfatta, che scatenerà, a sua insaputa, la follia degenerativa e il suo stato di shock dopo la mattanza non si scorda più) nella scrittura, nella regia americana, nel campo attoriale appunto (e non di meno e Elio Germano quando si sfoga su Mastandrea-da antologia la sfuriata per il mosaico-), eppoi c'è lui, un luciferino Gianni Morandi, viscidissimo e cinico cantante sul viale del tramonto, zona d'ombra arida e meschina, che nella sequenza più lancinante del film mostra il suo vero volto impietoso e crudele, come Alessio Boni nel finale di Arrivederci amore ciao, attimo implacabile senza un briciolo di umanità.

    Grande, grandissimo cinema, anche l'incipit (il lupo, la caccia, i tafani che brulicano, la stazione di servizio così tipica dell'american country hooperiana) dove il sole battente riscalda gli animi e porta sul baratro della follia, e i fuochi d'artificio di una notte di mezza estate ricoprono il sangue, la bestialità, l'odio e la vendetta

    SPOILER

    Mastandrea che si incammina catatonico per la stradina montuosa dove passa un camion, dopo il jeux de massacre, è un'altra stoccata da standing ovation

    FINE SPOILER


    Homo homini lupus mai come in questo caso.

    Se il cinema che si ama regala emozioni, Padroni di casa le distribuisce senza remore, e nell'epilogo ha tirato fuori (per la terza volta, dopo il Kubrick di Full metal jacket e la ragazza cecchina viet circondata dai marines americani e la feroce nemesi vontreieriana della Kidman villipesa nel finale di Dogville che non risparmiava donne e bambini) ancora i miei istinti vendicativi sopiti (che, ammetto, non sono nobilissimi). E credo che per un regista alla sua opera seconda non sia poco.

    SPOILER

    Mastandrea con fucile in mano pronto a sparare a chi le ha assassinato a freddo-e inutilmente-il fratello, aveva tutto il mio appoggio (im)morale : ammazza, ammazza quei bastardi senza pietà, anche chi ha solamente partecipato al massacro senza sparare, ammazzali tutti!

    FINE SPOILER


    Opera tra le più efferate e inique viste quest'anno, che sfiora il capolavoro e che entra di diritto nella candidatura alla palma d'oro buiesca 2018


    Moira, sei bellissima, sembri una principessa...
    Ultima modifica: 21/07/18 15:36 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 21/07/18 10:03
    Consigliere - 27279 interventi
    Ottimo il dvd edito da Koch Media

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano (5.1)

    Sottotitoli: italiano per non udenti

    Come extra : Backstage, interviste al regista e agli attori (da non perdere l'intervista a Edoardo Gabriellini, conciato come un eremita immerso nella placidità boschiva), trailer (durata degli extra 52 minuti)

    Durata effettiva: 1h, 22m e 00s
  • Discussione Kaciaro • 22/07/18 01:16
    Galoppino - 507 interventi
    ottima analisi complimenti buiomega
    Ultima modifica: 23/07/18 07:42 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 22/07/18 11:52
    Consigliere - 27279 interventi
    Kaciaro ebbe a dire:
    ottima analisi complimenti buiomega

    Grazie Kaciaro, gentilissimo.

    Un film che mi è già entrato nel cuore come una lama di coltello.
    Ultima modifica: 23/07/18 07:42 da Zender
  • Discussione Kaciaro • 23/07/18 01:21
    Galoppino - 507 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Kaciaro ebbe a dire:
    ottima analisi complimenti buiomega

    Grazie Kaciaro, gentilissimo.

    Un film che mi è già entrato nel cuore come una lama di coltello.

    a me in testa come un colpo di fucile!!!
    Ultima modifica: 23/07/18 07:44 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 16/12/18 19:25
    Consigliere - 27279 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2018

    Perchè non mi aspettavo una visceralità così intensa da un regista semi-sconosciuto (e autore di una commedia passata quasi innoservata), per il suo essere così "american redneck", tra Cane di Paglia e La caccia con spizzichi di quel cinema americano di paesini isolati e villici poco ospitali, lambendo il "revenge movie" più brutale.

    Un gigantesco Mastandrea, un intenso Germano, un Morandi di un viscidume e di una spietatezza pari solo all'Alessio Boni di Arrivederci amore ciao e la Tedeschi novella Martha fassbinderiana prigioniera in una gabbia dorata

    Eppoi quel finale che arriva come una detonazione che tutto spazza via, massacro peckinpanhiano che non risparmia niente e nessuno, per chiudere sui fuochi d'artificio da amarissima sagra paesana.

    Gabbriellini vince su autori più blasonati visti nell'arco dell'anno (Refn, Spike Lee, Park-Chan Wook, la Coppola) in questo fulminante e sanguigno racconto sulla bestialità e la diffidenza umana, dall'inizio boschivo con il lupo fino al bagno di sangue che esplode in tutta la sua furia vendicativa.

    La palma d'oro buiesca, quest'anno, batte tricolore, esattamente dieci anni dopo L'odore del sangue
    Ultima modifica: 16/12/18 20:05 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 17/12/18 08:43
    Capo scrivano - 49110 interventi
    Beh felice per l'Italia, che finalmente raccoglie qualcosa anche ad Edolo! Da vedere, a questo punto!
  • Discussione Didda23 • 17/12/18 14:43
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh felice per l'Italia, che finalmente raccoglie qualcosa anche ad Edolo! Da vedere, a questo punto!

    Parole sante.
    A sto punto sale nelle priorità..
  • Musiche Deepred89 • 22/07/21 14:29
    Comunicazione esterna - 1616 interventi
    Per chi ha apprezzato il film o apprezza il tema delle ¨somiglianze¨ musicali, segnalo che la canzone cantata da Gianni Morandi nella scena clou ricorda da vicino - a livello melodico, il brano The Girl I Knew Somewhere dei Monkees.

    Qui sotto i link alle due canzoni:

    Lascia il sole di Gianni Morandi
    (2012, poi inserita nell'album Autoscatto 7.0)

    The Girl I Knew Somewhere dei Monkees
    (1967, dall'album Headquarters)
    Ultima modifica: 22/07/21 15:12 da Zender
  • Musiche B. Legnani • 22/07/21 14:55
    Pianificazione e progetti - 15239 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Per chi ha apprezzato il film o apprezza il tema delle ¨somiglianze¨ musicali, segnalo che la canzone cantata da Gianni Morandi nella scena clou ricorda da vicino - a livello melodico, il brano The Girl I Knew Somewhere dei Monkees.

    Qui sotto i link alle due canzoni:

    Lascia il sole di Gianni Morandi
    (2012, poi inserita nell'album Autoscatto 7.0)

    The Girl I Knew Somewhere dei Monkees
    (1967, dall'album Headquarters)
    Eh sì. Vero
    MI pare di poter dire - però - che è una melodia abbastanza banale, per cui imitabile facilmente anche in modo inconscio. Sbaglio?
    Ultima modifica: 22/07/21 15:12 da Zender