Discussioni su Padroni di casa - Film (2012)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Kaciaro • 19/12/16 16:05
    Galoppino - 506 interventi
    Grande film,opera complessa e coraggiosa secondo me troppo avanti per la media qualitativa italiana grandiosi tutti gli attori
  • Buiomega71 • 21/07/18 09:42
    Consigliere - 25933 interventi
    Fulminante tour de force registico per Gabriellini (so già che non continuerà su questo passo, togliendo le mie speranze su uno dei registi più promettenti e sorprendenti non solo di casa nostra) in un film spiazzante, imprevedibile, che rimbalza tra il grottesco e il dramma, redneck movie che sfocia nel survivor in inattese tinte color horror, che mescola sprazzi di commedia nella figura di Mastandrea (immenso, che cita pure L'orca assassina-ammazza che film-, per poi dare il meglio di sè nella partita di ping pong o sbronzo al baretto del paese, o quando ha picchi scorsesiani e armato di martello và a sfasciare il lunotto del pick up dei ragazzi del paesello che le hanno rovinato il furgoncino) a un dramma montanaro (come nella migliore tradizione d'oltreoceano) di diffedenza e sospetto, di razzismo e campanilismo, di beffe del destino di tensione e rabbia repressa, di gelosia e rinsentimento che sfocerà in uno dei finali più lucidamente spietati e feroci degli ultimi anni, che travolgerà tutti i protagonisti, in una spirale di violenza in crescendo, che non risparmierà niente e nessuno, sbroccando nel sangue in una mattanza dagli acri sapori peckinpahniani.

    A fare da cornice una location paradisiaca di un paesino tra le montagne, una villa mozzafiato e stradine boschive, di apparente calma piatta.

    Ragazzine in fregola con la voglia di andare via da questi posti dove non succede nulla, due romanacci un pò ingenui, bonaccioni e inconsapevolmente arroganti (soprattutto Mastandrea, con quel fare un pò da bambinone), una tensione sudaticcia e malsana che vibra sotto pelle (mi veniva in mente La Caccia e Scene di caccia in bassa baviera), un concerto "paesano" che è il preludio di una carneficina che tutto travolge e divora senza possibilità di ritorno.

    Gabriellini prende il meglio del meglio (straordinaria Valeria Bruni Tedeschi nelle vesti di una specie di Martha fassbinderiana, dolorosa nella sua disabilità, nelle sue lacrime, nel suo mutismo che pare un martirio, nelle sue sigarette accese di nascosto, nelle sue crisi di epilessia e nei suoi spasmi, nel suo odio verso un marito/padrone, come è intensa la giovane Francesca Rabbi nel ruolo di Adriana, ragazza di paese insoddisfatta, che scatenerà, a sua insaputa, la follia degenerativa e il suo stato di shock dopo la mattanza non si scorda più) nella scrittura, nella regia americana, nel campo attoriale appunto (e non di meno e Elio Germano quando si sfoga su Mastandrea-da antologia la sfuriata per il mosaico-), eppoi c'è lui, un luciferino Gianni Morandi, viscidissimo e cinico cantante sul viale del tramonto, zona d'ombra arida e meschina, che nella sequenza più lancinante del film mostra il suo vero volto impietoso e crudele, come Alessio Boni nel finale di Arrivederci amore ciao, attimo implacabile senza un briciolo di umanità.

    Grande, grandissimo cinema, anche l'incipit (il lupo, la caccia, i tafani che brulicano, la stazione di servizio così tipica dell'american country hooperiana) dove il sole battente riscalda gli animi e porta sul baratro della follia, e i fuochi d'artificio di una notte di mezza estate ricoprono il sangue, la bestialità, l'odio e la vendetta

    SPOILER

    Mastandrea che si incammina catatonico per la stradina montuosa dove passa un camion, dopo il jeux de massacre, è un'altra stoccata da standing ovation

    FINE SPOILER


    Homo homini lupus mai come in questo caso.

    Se il cinema che si ama regala emozioni, Padroni di casa le distribuisce senza remore, e nell'epilogo ha tirato fuori (per la terza volta, dopo il Kubrick di Full metal jacket e la ragazza cecchina viet circondata dai marines americani e la feroce nemesi vontreieriana della Kidman villipesa nel finale di Dogville che non risparmiava donne e bambini) ancora i miei istinti vendicativi sopiti (che, ammetto, non sono nobilissimi). E credo che per un regista alla sua opera seconda non sia poco.

    SPOILER

    Mastandrea con fucile in mano pronto a sparare a chi le ha assassinato a freddo-e inutilmente-il fratello, aveva tutto il mio appoggio (im)morale : ammazza, ammazza quei bastardi senza pietà, anche chi ha solamente partecipato al massacro senza sparare, ammazzali tutti!

    FINE SPOILER


    Opera tra le più efferate e inique viste quest'anno, che sfiora il capolavoro e che entra di diritto nella candidatura alla palma d'oro buiesca 2018


    Moira, sei bellissima, sembri una principessa...
    Ultima modifica: 21/07/18 15:36 da Buiomega71
  • Kaciaro • 22/07/18 01:16
    Galoppino - 506 interventi
    ottima analisi complimenti buiomega
    Ultima modifica: 23/07/18 07:42 da Zender
  • Buiomega71 • 22/07/18 11:52
    Consigliere - 25933 interventi
    Kaciaro ebbe a dire:
    ottima analisi complimenti buiomega

    Grazie Kaciaro, gentilissimo.

    Un film che mi è già entrato nel cuore come una lama di coltello.
    Ultima modifica: 23/07/18 07:42 da Zender
  • Kaciaro • 23/07/18 01:21
    Galoppino - 506 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Kaciaro ebbe a dire:
    ottima analisi complimenti buiomega

    Grazie Kaciaro, gentilissimo.

    Un film che mi è già entrato nel cuore come una lama di coltello.

    a me in testa come un colpo di fucile!!!
    Ultima modifica: 23/07/18 07:44 da Zender
  • Buiomega71 • 16/12/18 19:25
    Consigliere - 25933 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2018

    Perchè non mi aspettavo una visceralità così intensa da un regista semi-sconosciuto (e autore di una commedia passata quasi innoservata), per il suo essere così "american redneck", tra Cane di Paglia e La caccia con spizzichi di quel cinema americano di paesini isolati e villici poco ospitali, lambendo il "revenge movie" più brutale.

    Un gigantesco Mastandrea, un intenso Germano, un Morandi di un viscidume e di una spietatezza pari solo all'Alessio Boni di Arrivederci amore ciao e la Tedeschi novella Martha fassbinderiana prigioniera in una gabbia dorata

    Eppoi quel finale che arriva come una detonazione che tutto spazza via, massacro peckinpanhiano che non risparmia niente e nessuno, per chiudere sui fuochi d'artificio da amarissima sagra paesana.

    Gabbriellini vince su autori più blasonati visti nell'arco dell'anno (Refn, Spike Lee, Park-Chan Wook, la Coppola) in questo fulminante e sanguigno racconto sulla bestialità e la diffidenza umana, dall'inizio boschivo con il lupo fino al bagno di sangue che esplode in tutta la sua furia vendicativa.

    La palma d'oro buiesca, quest'anno, batte tricolore, esattamente dieci anni dopo L'odore del sangue
    Ultima modifica: 16/12/18 20:05 da Buiomega71
  • Zender • 17/12/18 08:43
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Beh felice per l'Italia, che finalmente raccoglie qualcosa anche ad Edolo! Da vedere, a questo punto!
  • Didda23 • 17/12/18 14:43
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh felice per l'Italia, che finalmente raccoglie qualcosa anche ad Edolo! Da vedere, a questo punto!

    Parole sante.
    A sto punto sale nelle priorità..