Buiomega71 • 21/07/18 09:42
Consigliere - 25933 interventi Fulminante tour de force registico per Gabriellini (so già che non continuerà su questo passo, togliendo le mie speranze su uno dei registi più promettenti e sorprendenti non solo di casa nostra) in un film spiazzante, imprevedibile, che rimbalza tra il grottesco e il dramma, redneck movie che sfocia nel survivor in inattese tinte color horror, che mescola sprazzi di commedia nella figura di Mastandrea (immenso, che cita pure
L'orca assassina-
ammazza che film-, per poi dare il meglio di sè nella partita di ping pong o sbronzo al baretto del paese, o quando ha picchi scorsesiani e armato di martello và a sfasciare il lunotto del pick up dei ragazzi del paesello che le hanno rovinato il furgoncino) a un dramma montanaro (come nella migliore tradizione d'oltreoceano) di diffedenza e sospetto, di razzismo e campanilismo, di beffe del destino di tensione e rabbia repressa, di gelosia e rinsentimento che sfocerà in uno dei finali più lucidamente spietati e feroci degli ultimi anni, che travolgerà tutti i protagonisti, in una spirale di violenza in crescendo, che non risparmierà niente e nessuno, sbroccando nel sangue in una mattanza dagli acri sapori peckinpahniani.
A fare da cornice una location paradisiaca di un paesino tra le montagne, una villa mozzafiato e stradine boschive, di apparente calma piatta.
Ragazzine in fregola con la voglia di andare via da questi posti dove non succede nulla, due romanacci un pò ingenui, bonaccioni e inconsapevolmente arroganti (soprattutto Mastandrea, con quel fare un pò da bambinone), una tensione sudaticcia e malsana che vibra sotto pelle (mi veniva in mente
La Caccia e
Scene di caccia in bassa baviera), un concerto "paesano" che è il preludio di una carneficina che tutto travolge e divora senza possibilità di ritorno.
Gabriellini prende il meglio del meglio (straordinaria Valeria Bruni Tedeschi nelle vesti di una specie di
Martha fassbinderiana, dolorosa nella sua disabilità, nelle sue lacrime, nel suo mutismo che pare un martirio, nelle sue sigarette accese di nascosto, nelle sue crisi di epilessia e nei suoi spasmi, nel suo odio verso un marito/padrone, come è intensa la giovane Francesca Rabbi nel ruolo di Adriana, ragazza di paese insoddisfatta, che scatenerà, a sua insaputa, la follia degenerativa e il suo stato di shock dopo la mattanza non si scorda più) nella scrittura, nella regia americana, nel campo attoriale appunto (e non di meno e Elio Germano quando si sfoga su Mastandrea-da antologia la sfuriata per il mosaico-), eppoi c'è lui, un luciferino Gianni Morandi, viscidissimo e cinico cantante sul viale del tramonto, zona d'ombra arida e meschina, che nella sequenza più lancinante del film mostra il suo vero volto impietoso e crudele, come Alessio Boni nel finale di
Arrivederci amore ciao, attimo implacabile senza un briciolo di umanità.
Grande, grandissimo cinema, anche l'incipit (il lupo, la caccia, i tafani che brulicano, la stazione di servizio così tipica dell'american country hooperiana) dove il sole battente riscalda gli animi e porta sul baratro della follia, e i fuochi d'artificio di una notte di mezza estate ricoprono il sangue, la bestialità, l'odio e la vendetta
SPOILER
Mastandrea che si incammina catatonico per la stradina montuosa dove passa un camion, dopo il jeux de massacre, è un'altra stoccata da standing ovation
FINE SPOILER
Homo homini lupus mai come in questo caso.
Se il cinema che si ama regala emozioni,
Padroni di casa le distribuisce senza remore, e nell'epilogo ha tirato fuori (per la terza volta, dopo il Kubrick di
Full metal jacket e la ragazza cecchina viet circondata dai marines americani e la feroce nemesi vontreieriana della Kidman villipesa nel finale di
Dogville che non risparmiava donne e bambini) ancora i miei istinti vendicativi sopiti (che, ammetto, non sono nobilissimi). E credo che per un regista alla sua opera seconda non sia poco.
SPOILER
Mastandrea con fucile in mano pronto a sparare a chi le ha assassinato a freddo-e inutilmente-il fratello, aveva tutto il mio appoggio (im)morale :
ammazza, ammazza quei bastardi senza pietà, anche chi ha solamente partecipato al massacro senza sparare, ammazzali tutti!
FINE SPOILER
Opera tra le più efferate e inique viste quest'anno, che sfiora il capolavoro e che entra di diritto nella candidatura alla palma d'oro buiesca 2018
Moira, sei bellissima, sembri una principessa...
Buiomega71
Giùan
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