Cominciamo col dire che la saga di Hooper qui non c'entra nulla. Paradossalmente sarebbe stato più logico intitolare il film NIGHTMARE 6, dal momento che il killer mascherato fa chiaro riferimento a Freddy Krueger e i suoi artigli. In realtà nemmeno di horror stiamo parlando, perché il film di Fragasso (che scrive e dirige) è un low-budget thriller con colpo di scena finale che pone al centro della storia una donna (Tara Buckman) perseguitata da un maniaco mascherato. Questi, dopo aver accoppato insegnante di aerobica e allieva in un incipit del tutto gratuito e fuorviante, si dedica alla protagonista e la concia così male da farle perdere la memoria (i medici...Leggi tutto riscontrano otto ore di sevizie, sul corpo della poveretta). E non è nemmeno finita, per lei: un altro tizio (Peter Hooten) la sequestra e la porta a vivere con lui in un motel, mentre la polizia al solito brancola nel buio e uno psichiatra ricalcato sul Loomis di HALLOWEEN blatera teorie tutte da dimostrare. Forse penalizzato da un Mattei che ha manomesso il film scaricandolo dell'atmosfera ricercata (Fragasso dixit), questo psicopastrocchio appare ingenuo e sovente ridicolo: gli attori faticano (e si capisce) a entrare in parte, i dialoghi sono terra-terra, il pochissimo sangue giusto un obbligo per giustificare titolo e locandina. E dire che il soggetto, con più mezzi e tecnica, poteva anche riservare delle sorprese…
Apocrifo italiano, diretto con mestiere da Claudio Fragasso, che si sviluppa come un thriller e che si ispira a diverse icone del genere (l'omicida, ad esempio, indossa la maschera di Freddy Krueger).
Pur essendo infarcito di punti deboli (con un pugno il killer trapassa il corpo di una vittima) è costruito in maniera molto serrata sul piano psicologico, grazie alla buona performance di Tara Buckman.
Straniante, curioso ibrido, nato dal talento "emulativo" di Fragasso ma che imbocca poi la tensione cerebrale, alla When a Stranger Calls...
MEMORABILE: Il killer nascosto in casa di Melanie chiama con un cordless: "Salve, signora Beck: voglio scoparti il cervello!"
Considerato da Bruno Mattei un film "orribile" fu la pietra che fece sciogliere la premiata ditta Vincent Dawn-Clyde Anderson per divergenze insormontabili sulla concezione della paura cinematografica. "Nightkiller" è invece un film intelligente che gioca più sullo psicologico che sul facile effetto splatter. Considerato pochissimo dai fan è invece opera da riscoprire in virtù sopratutto di una buonissima regia e di interpretazioni non pedestri. Da qui a poco Clyde Anderson sarebbe morto per far nascere Claudio Fragasso. E questo è già cult.
Un buon film apocrifo della serie "Non aprite quella porta" e forse il picco del Fragasso regista di thiller/horror. La crescente tensione che si viene a creare è insospettabilmente azzeccata, così come l'ambientazione cittadina Usa. Da rivalutare.
Mi aspettavo molto peggio. I primi 10 minuti proprio non funzionano, con le solite esagerazioni e boiate varie (il modus operandi del maniaco, la voce, le fesserie che dice). Poi da film dell'orrore malriuscito si trasforma in un interessante thriller psicologico; cast non male, in particolare la protagonista e Peter Hooten, famoso protagonista di diversi film italiani, qui alla sua ultima prova. Discreto.
Troll 2 peggior film di sempre? Prima di giudicarlo guardatevi "Non aprite quella porta 3". Si inizia male con musiche sintetizzate e balletti legnosi; poi, dopo due omicidi e dieci minuti, si cambia totalmente scenario con un rapimento. Imbarazzante, con moltissimi momenti comici. Nella sceneggiatura ci sono decine di situazioni senza senso corredate da dialoghi infantili. Della regia si salva ben poco, della recitazione invece niente.
A lasciare basito lo spettatore non è solo la rozzezza ed il pressappochismo registico
e della confezione, quanto piuttosto la sceneggiatura, che regala diverse perle sotto ogni punto di vista: dai dialoghi (spesso sciatti e puerili quando non ridicoli) alle
vicende che spesso sembrano non seguire alcun filo logico salvo poi servire alla fine
patetiche spiegazioni che non stanno nè in cielo nè in terra. E che dire del colpo di scena, in coda a cotanto filmone? Nulla, meglio tacere e non rovinare la "sorpresa".
Forse buono per una serata trash. Attenzione: ho detto forse.
Thrilleridicolo con attori "non proprio da Oscar" e dialoghi tra il pessimo e il cattivo gusto. E' tutto grossolano, a partire dalla maschera carnevalesca, con tanto di unghioni che trapassano le persone (purtroppo, sono palesemente di gomma quando li appoggia al muro). La spiegazione poi, è qualcosa che non sta né in cielo né in terra. Anche gli omicidi, tirando le somme, sono tutti uguali, con la sola differenza delle scemenze che il killer propina alla vittima di turno prima di trivellarla con le "magiche" unghie. Il finale, con regalo apprezzato, dà il colpo di grazia. Evitabile.
MEMORABILE: Le vittime che, o si intrappolano da sole, o gli corrono direttamente incontro; L'affogamento di salvataggio...mah
Ultimi fuochi dell'horror all'italiana (anche se siamo più dalle parti dello psycho-thriller), diretto in combo (pare) da Fragasso e Mattei negli Usa. La storia non è granché, tuttavia bisogna dire che il ritmo è più che discreto e il film riesce a non annoiare; lo splatter è minimo, c'è un po' di erotismo morboso (in parte l'ambigua Buckman), il look del killer assomiglia curiosamente al Freddy che vedremo in Nightmare - Nuovo incubo. Il doppiaggio italiano rende le battute di Foster abbastanza ridicole, ma nel complesso me lo ricordavo peggio.
Tanto "Fragasso" per nulla? Non direi! È un film che può non piacere e gli spunti per dirlo non mancano, ma se c'è una cosa che merita una valutazione onesta è la costruzione psicologica del film, talmente ben fatta che può risultare persino disturbante (e io ho avuto questa sensazione). Rispetto Fragasso che, rischiando gli anatemi, mi era piaciuto molto anche ne La casa 5; lo rispetto anche quando dà la sensazione di condurre tutto nel caos, tra cadute di stile e ingenuità, con un modo tutto suo di rimodellare la forma.
Perdoniamo Fragasso per il pallido omaggio all'ombra del Nosferatu di Murnau e a Freddy Krueger e per i dialoghi kitsch, perché l'idea base è geniale; gli assassini, come direbbe Pirandello, sono uno, nessuno e centomila, vittima e carnefice si scambiano i ruoli con polimorfa simbiosi, omicidio e tentato suicidio si alternano spiazzando positivamente lo spettatore, come nel Bergonzelliano Nelle pieghe della carne. Encomiabile omaggio infine a Non violentate Jennifer nell'evirazione a colpi di pistola e nello striptease maschile sotto minaccia armata.
MEMORABILE: Le minacce telefoniche del mostro; L'assassino mette la sua stessa maschera alla vittima baciandola, identificandosi con lei; Il pacco natalizio.
Fragasso realizza un thriller che desta qualche attenzione per svariati motivi. Uno di questi è il killer il cui aspetto al primo impatto risulta abbastanza pacchiano. La potenza del suo artiglio è talmente esagerata da non essere minimamente credibile. Il soggetto è semplice ma aggrovigliato come una matassa, non sempre facile da sbrogliare se non verso l’epilogo, quando la più classica delle spiegazioni ci dà una mano. Nulla di importante a conti fatti, anche se ha dalla sua una discreta realizzazione che non scade nel peggiore trash.
Titolo incomprensibile per un film che nemmeno lontanamente si ispira al film di Hooper. Siamo davanti a uno slasher psicologico con venature erotiche, la cui povertà di mezzi e di budget si riflette in imbarazzanti sequenze trash (gli artigli di plastica del killer), piani sequenza interminabili e dialoghi al limite del delirante. Così poco curato che, dopo venti minuti di film, è persino possibile scorgere il volto del misterioso assassino. La soluzione è campata in aria e risibile, come un po' tutto il resto. A ogni modo, so bad it's good.
MEMORABILE: "Niente riesce a eccitarmi più di un buon arrosto di pollo"; Il killer si fa raccontare Cappuccetto Rosso da una vittima; Lo "sconvolgente" finale.
Nonostante un maniaco con artigli e orrido mascherone alla Freddy Krueger che regala perle di sorprendente turpiloquio, uno stalker-movie con dialoghi agghiaccianti, musiche invadenti (di cui solo un brano salvabile) e almeno un paio di performance attoriali ai limite della parodia involontaria, ma tutto sommato ben ritmato e diretto dignitosamente (anche se gli interni da tv-movie dell'epoca demoralizzano). De segnalare gli ultimi venti minuti, spassoso susseguirsi di presunte sorprese e idee deliranti, con rimando a Halloween IV.
L'ultimo frutto della collaborazione tra Fragasso e Mattei è uno sgangherato thriller psicologico che nelle intenzioni vorrebbe essere raffinato ma è solo un pastrocchio nel quale gli eventi sembrano susseguirsi a casaccio, tra errori grossolani di montaggio, dialoghi da neurodeliri e recitazione sotto il livello di guardia. Se lo si vede come reperto trash testimone della fine di un'epoca, però, ha un suo perché, in quanto si ride molto e almeno non è noioso. Identità del killer prevedibile ma la spiegazione finale dello psicologo è sublime, nella sua improbabilità.
MEMORABILE: "Voglio scoparti il cervello"; "Togliti i calzini, anche le scarpe".
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Mattei ha dichiarato in svariate interviste di aver diretto alcune scene del film ed è noto che sia stato la fonte di dissidi che portò alla separazione lavorativa tra lui e Fragasso, quindi forse aggiungerei Mattei (n.c.) alla regia.
Inoltre alla fine dei titoli di testa appare "Non aprite quella porta 3 (Incubo)", quindi aggiungerei questo titolo tra gli Aka, insieme all'anglofono "Night Killer".