Grazie. E scusa - Film (2023)

La morte improvvisa del marito getta Sara in uno stato di catatonia emotiva che la rende incapace di relazionarsi e tantomeno di riallacciare i rapporti con una sorella tenuta in disparte per il suo carattere quasi opposto al suo. Una commedia tutta al femminile che sembra voler relegare le figure maschili a una "assenza" o insipienza che tuttavia non si tramuta in un equilibrio psicologico autonomo, diretta dalla regista svedese in maniera descrittiva, con tanti luoghi comuni sui rapporti interpersonali e qualche punta di retorica di troppo che rendono il film piuttosto monocorde.

È un film svedese e in Svezia le situazioni familiari vengono vissute e percepite diversamente che nel mondo latino. Un film da considerare un gioiellino, proprio perché le vicende sono narrate con un'ossimorica leggerezza profonda. Sentimenti come il perdono, la bontà gratuita, propria della sorella della protagonista, o il rapporto genitori-figli, vengono scandagliati nel miglior modo possibile, tanto da rendere il film molto coinvolgente. Brava la regista Lisa Aschan. Il cast è sempre all'altezza della situazione con una nota di merito per la protagonista Sanna Sundqvist.