Versione borowczykiana del classico di Stevenson (il titolo originale del film recita DR. JEKYLL ET LES FEMMES) e, come ben chiarisce il titolo italiano, delirante fin nel profondo. A impersonare Jekyll tocca questa volta a Udo Kier, che già aveva interpretato le riletture warholiane di Frankenstein e Dracula. Sarà nella sua casa, scenografata dallo stesso Borowczyk, che il regista ambiente l'intera vicenda proponendo la più claustrofobica e la più sessualmente eccessiva tra le molteplici rivisitazioni del romanzo di Stevenson:...Leggi tutto se si escludono il prologo e l'epilogo immersi nelle nebbie londinesi (entrambi brevissimi), il film non esce mai dalle cupe mura della dimora vittoriana di Jekyll, dove converranno ospiti di prestigio destinati in buona parte a fini tremende. La trasformazione non prevede fiale e alambicchi: Jekyll si immerge in una vasca colma di acqua (?) rossastra e si concede un metaforico bagno di sangue che dopo qualche minuto di sofferenze lo porterà a trasformarsi nel perfido Hyde (nessun effetto speciale, Hyde è semplicemente un altro attore!), dotato di un enorme fallo di 35 cm x 6 di diametro col quale sventrerà sadicamente le sue vittime (le scene sono meno esplicite di quanto farebbe pensare il fatto che il pene gigante si vede spuntare in più occasioni). Prima di arrivare agli ultimi venti minuti, un muto concentrato di follia inattesa e vicina all'astrattismo (dal modo in cui l'autore riprende i corpi nudi contorcersi nella famigerata vasca), avremmo assistito a frenetici inseguimenti tra i bui corridoi e a tediose dissertazioni filosofico-mediche sul Male.
Per sforzarsi di rendere agibile il più pericolante (e meno spericolato) dei suoi lavori, Boro si avvale delle acriliche e sinistre composizioni di Parmegiani, insufficienti a sorreggere una baracca tutta attori-stoccafisso (quale mestizia Magee incartapecorito costretto a farsi il verso) e dialoghi da overdose di alka-seltzer. Sensualità parsimoniosa, latitante l'erotismo, nullo l'orrore, atmosfera rasoterra e tutt'altro che profondo il delirio. In compenso, il povero Stevenson è ottimamente oltraggiato. Pollice più verso che mai.
Borowcyzk gira la sua personale versione del capolavoro di Stevenson. Il cast è variegato, c'e Kier nel ruolo di Jekyll, la Pierro sua moglie (molto sensuale), Magee con una recitazione decisamente sopra le righe, Vernon. Omicidi sadici, un pochino baracconesco l'enorme fallo di Hyde, claustrofobica l'ambientazione nella villa, delirante il finale (con tanti di peli pubici in bella vista). Da vedere.
Bizzarra e personalissima versione del capolavoro di Stevenson girata dal polacco Borowczyck. Non tutto funziona a meraviglia ma le qualità del regista, soprattutto per ciò che riguarda il comparto visivo, ci sono. Diverso è invece il discorso riguardante la sceneggiatura che spesso è abbastanza delirante. In ogni caso gli amanti del genere e dei film curiosi potrebbero divertirsi. I fan del regista non so quanto gradiranno ma possono di sicuro rifarsi gli occhi con la splendida Pierro.
La villa di Jekyll (Udo Kier) è ricolma di invitati, ivi giunti per festeggiare il fidanzamento dell'ospite con la bella Fanny Osborne (Marina Pierro). Un omicidio limitrofo, vittima un innocente bambino, turba la tranquillità del party. Jekyll è però preso da altre questioni: un testamento da redarre a favore del fantomatico Hyde! A ruota, una ballerina viene assassinata. Rilettura in chiave (molto) erotica e (poco) thriller del classico di Stevenson; basterà qui ricordare come il maniaco di Borowczyk si distingua per la lunghezza del membro, (a)tipica di un superdotato ideale: 35 centimetri!
Le provocazioni antiborghesi del regista molestano la memoria di Stevenson. Il risultato è un noioso pastrocchio di tutti i luoghi comuni "off" di cui ci si è ormai rimpinzati a sazietà; con tale aggravante: essi sono divenuti merce tanto comune da non scandalizzare (oggi come ieri) nemmeno la più timorata novizia (se esiste ancora). Per fortuna soccorrono le cupe elucubrazioni elettroniche di Parmegiani, capaci, da sole, di elevare il banale maledettismo erotico di Borowczyk in un angoscioso incubo funebre.
"Profondo" e "Delirio" si adattano bene nel titolo di questa opera ma non propriamente con accezioni positive. Bisognerebbe aggiungere anche la paroa "strampalata" per caratterizzare un miscuglio di visoni, suoni e smorfie che navigano tra il pretenzioso e il ridicolo. Personaggi spesso sopra le righe senza che nessuno riesca a raggiungere un livello degno. Forse il solo Hyde e le sue gesta animalesche. Erotismo a tratti ma niente che rimanga impresso.
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La versione italiana edita in vhs dalla videogram,dovrebbe essere quella integrale,infatti contiene la versione Dr Jekyll Et Les Femmes.
La versione in dvd inglese chiamata The Bloodbath Of Dr Jekyll invece e' tagliatissima
Mancano:
Quando a inizio film la bambina viene aggredita col bastone.
Tutte le inquadrature del fallo di Hyde
Quando viene esaminato il corpo della ballerina
Quando viene soccorso il ragazzo stuprato
Le inquadrature di peli pubici di cadaveri
L'omicidio nel finale.
All'uscita del film il regista disse di essersi
basato su un manoscritto inedito del grande scrittore Robert Louis Stevenson che la moglie dello stesso avrebbe voluto distruggere poiché troppo spinto. Ovviamente si trattava di una bufala anche se vi fu chi ci cascò.
Fonte : Roberto Curti Tommaso La Selva Sex and violence. Percosi nel cinema estremo Lindau
"Miss Osborne (Pierro) segue la sorte dell'amato Dr. Jekyll (Kier) e si immerge nella soluzione che, in questo caso, favorisce la trasformazione.
Una volta divenuta libera e crudele, si unirà al suo amante e fuggirà con lui verso un futuro dedicato al male e alla perversione."
Federico de Zigno, "Al di là del Bene e del Male", in Diva Obsexion, 1992