Note: Soggetto dal romanzo "L’uomo che metteva in ordine il mondo" dello scrittore svedese Fredrik Backman. Aka "A man called Ove". Rifatto in America come "Non così vicino" (2022).
Alle soglie dei 60 anni, vedovo, licenziato in tronco dal lavoro, Ove pensa di mettere fine ai suoi giorni ma non ha fatto i conti con gli imprevisti della vita... Con questa commedia densa di sentimenti e commozione, ma anche ironica e divertente, Lassgard prende autorevolmente posto accanto a Nicholson, Eastwood e altri grandi misantropi dello schermo che, dentro la dura scorza, celano un cuore di panna pronto a sciogliersi, mentre la tenerissima storia d'amore raccontata in flashback commuove fino alle lacrime. Quasi due ore, ma volano via leggere.
MEMORABILE: Alla moglie: "non abituarti ai due mazzi"; Saub contro Volvo; Il cuore troppo grande
Il protagonista è un omaccione scorbutico e pedante capace di questionare su tutto ed elevare il litigio sul nulla a regola di vita. Ma dietro a questa facciata esistono sentimenti e trascorsi che prima o poi non possono più rimanergli dentro. Ritmo discreto, un po' ripetitivo come raggio d'azione ma sostenuto dalla performance di Lassgård che ne combina di tutti i colori senza mai cascare nel macchiettistico.
La grigia vita dello scorbutico e rompiscatole Ove, ossessionato dal ricordo del padre e la moglie tragicamente scomparsi, viene in parte ridimensionata dalla disponibilità e comprensione dei nuovi vicini. Un ennesimo caso di "burbero benefico" che all'inizio promette (grazie anche a una certa ironia), ma che presto si sgonfia in un sentimentalismo di maniera, chiuso in un ritmo senza progressione e una sceneggiatura piuttosto prevedibile. Lassgard impersona con misura il misantropo Ove, contornato da un cast più che dignitoso. Nulla di nuovo.
C'è sempre una scintilla di vita pronta a fermare i vari tentativi di suicidio messi a punto dallo sgorbutico mr. Ove, pensionato di 59 anni (portati malissimo) in guerra col mondo intero e con se stesso. Una sfolgorante caratterizzazione di un uomo reso duro dalla vicissitudini, frastornato dai cambiamenti attorno a lui, chiuso nel suo dolore freddo. In mezzo a tutto questo c'è spazio per più di una sana risata liberatoria.
Racconti e film che parlano di anziani corrono sempre il rischio di essere patetici. La possibile trappola è brillantemente evitata dagli autori di Mr. Ove, bel ritratto di un vecchio burbero scandinavo in rotta con il vicinato. Il film ha il merito di caratterizzare bene il personaggio principale, che da quasi subito ottiene la simpatia dello spettatore, anche grazie a una sceneggiatura che ne svela progressivamente e abilmente i trascorsi. Poco spazio ai toni lacrimevoli per un film molto piacevole e benissimo interpretato.
La parabola dell'anziano polemico e arcigno, che grazie ai nuovi vicini e alle persone che incontra torna ad amare la vita e ad aprirsi agli altri, non è nuova e in certi frangenti ricorda cose come Gran Torino; è comunque resa bene soprattutto grazie alla prova di Lassgård, convincente nel ruolo e a uno script che offre una moltitudine di situazioni tragicomiche. Il lato più drammatico e sentimentale, reso attraverso flashback e più sviluppato nella seconda parte, è sfruttato per giustificare il comportamento del protagonista e creare empatia, ma non era strettamente necessario.
Il film fa parte di quella schiera, discretamente numerosa, in cui viene mostrato un personaggio anziano e scorbutico la cui scorza dura verrà demolita dal rapporto con altre persone. Quindi niente di nuovo sotto il sole. La pellicola sviluppa il tema in modo discreto, anche se la sceneggiatura non riserva nessuna sorpresa, alternando con la dovuta prevedibilità momenti allegri ad altri più commoventi. Buone le interpretazioni e la realizzazione tecnica. Un prodotto per famiglie che non racconta nulla di nuovo ma che lo racconta bene.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DiscussioneDaniela • 19/02/17 23:50 Gran Burattinaio - 5875 interventi
Chiamata in appello:
Bella commedia svedese, diverte e commuove.
Straordinario il protagonista Rolf Lassgård, attivo soprattutto in tv, già visto anni fa in Dopo il matrimonio: qui è perfetto nella parte del misantropo che rompe le scatole a tutti i vicini con il suo puntiglioso richiamo al rispetto delle regole.
Fra i candidati all'Oscar 2017 come miglior film straniero.
DiscussioneZender • 17/02/18 07:52 Pianificazione e progetti - 46924 interventi
MyVincent, quando inserisci un film controlla prima anche attraverso la regia che non sia presente, perché molti film vengono inseriti col titolo originale e la ricerca col titolo non basta a individuarli (anche se qui pure con quella la parola Ove esisteva già).