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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: St. Vincent
Anno: 2014
Genere: commedia (colore)
Regia: Theodore Melfi
Note: Aka "Saint Vincent", "St. Vincent De Van Nuys".
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Massimamente cinico, misantropo, scorbutico... In un personaggio così Bill Murray non poteva che infilarsi a meraviglia, sfruttando il suo caratteristico humour caustico al meglio. E infatti, nonostante il soggetto si basi sul consunto rapporto tra il vecchio e il bambino e punti soprattutto nell'ultima parte a commuovere sfacciatamente, qualche buona risata la si fa. Si abusa di situazioni viste e straviste, s'inserisce Naomi Watts come prostituta russa giusto per evidenziare la non probità del protagonista, si trova nel piccolo Lieberher una credibile "spalla" e nell'emergente Melissa McCarthy una madre irresponsabile ma dolce, si lavora bene anche sulle figure...Leggi tutto di contorno (bravo Chris O'Dowd come prete insegnante). Formalmente insomma il lavoro di Theodore Melfi convince, soprattutto grazie all'indiscutibile bravura di Murray e alla qualità di alcuni suoi botta e risposta. A lasciare insoddisfatti è la sceneggiatura, troppo povera di spunti e spesso indecisa su come far proseguire il rapporto tra Murray e Lieberher. Ricorrere ai soliti rozzi rudimenti di difesa personale, alle zuffe da scuola, alla Watts incinta, ai dubbi sull'affidamento del piccolo, alle ripetute puntate all'ippodromo o ai problemi di salute nel finale mina alla base il valore di un film che avrebbe potuto essere ben più interessante.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/12/14 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/07/15
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- Davvero notevole!:
Tomastich - Quello che si dice un buon film:
Saintgifts, Daniela, 124c, Enzus79, Modo, Herrkinski, Silvestro - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Galbo, Puppigallo, Paulaster, Caesars
Il soggetto non è nuovo, ma poco importa. Quello che conta è svilupparlo bene e magari con un poco di originalità. È il caso di questo film. St. Vincent è un santo moderno, irriconoscibile dal di fuori, ma a guardarci bene dentro... Bill Murray è una sicurezza in questi casi: dire che è bravo è scontato, ma deve essere detto, senza demerito per nessuno. La sorpresa invece è Naomi Watts (forse la faranno santa in un prossimo film), che oltretutto gode di un doppiaggio molto centrato. Scontata anche l'amicizia tra il bulletto e Olivier, ma ci sta.
MEMORABILE: La lettura finale del saggio di Olivier, commovente.
Dato che la madre maldivorziata, impegnata con il lavoro, non può seguirlo come vorrebbe, il piccolo Oliver trascorre molto tempo col suo nuovo vicino di casa Vincent, un anziano scorbutico, amante dell'alcool e delle corse, pieno di debiti, frequentatore di bar e prostitute... Per l'esordio alla regia, Melfi non sceglie certo un soggetto originale, dato che la coppia adulto pazzerello/ bimbo più maturo è stata già più volte proposta sugli schermi. Il valore aggiunto è dato dalla presenza di Murray che riesce a rendere credibilmente umano lo stereotipico del burbero dal cuore d'oro.
MEMORABILE: La scuola cattolica molto tollerante frequentata da Oliver: magari fossero tutte così...
Ultimo di una serie di film dedicati al rapporto anziani-bambini, il film di Theodore Melfi "gioca" la carta Billy Murray che a ben vedere è quello che consente di guadagnare al film la sufficienza, visto il talento e il carisma indiscusso dell'attore. Il film infatti nulla ci risparmia di tutti i luoghi comuni della cinematografia del genere, dal bambino problematico con madre sola, la prostituta dal cuore d'oro, la moglie malata e via discorrendo. Un film da vedere e dimenticare in fretta se non fosse appunto per l'attore protagonista.
La fiera dei buoni sentimenti? Sì, ma messa in scena in modo delizioso e soprattutto gestita da uno degli attori più divertenti che il cinema comico americano abbia sfornato negli ultimi 35 anni. Si guarda con piacere, non annoia, fa ridere e un po' commuovere; ha tutto quello che una pellicola di questo stampo deve avere.
Commedia agro-dolce, con un Bill Murray scatenato e sboccato ma anche debole e umano. La storia dell'amicizia del suo personaggio col bambino è ben giostrata e non è affatto scontata. Il ragazzino se la cava a fianco dell'ex-Ghostbuster, ma sono brave pure Melissa McCarty, infermiera e madre separata e Naomi Watts nel ruolo di ballerina-prostituta slava incinta. La storia rischiava di sterzare un po' troppo sul drammatico quando arriva un importante colpo di scena, però torna subito in quota, con un finale che giustifica il titolo. Buono.
Quella che si dice una buona commedia. Storia forse già vista ma che comunque intrattiene grazie alla simpatia del personaggio interpretato da un grande Bill Murray (il ruolo dell'ubriaco, cinico e attaccato ai soldi sembra scritto apposta per lui) e una brava Melissa McCarthy. Finale un po' troppo mieloso, che nonostante ciò non incide sul giudizio finale. Buona la colonna sonora.
In un mondo dove ormai apparire è tutto e essere è secondario, Vincent rappresenta l’esatto opposto. Certo, ciò che fa non ha radici angeliche, ma finirà per risultare quasi giustificabile. Anche lui però, ha il suo demone, quello del gioco, un vampiro in grado di dargli false speranze. E’ questo il sunto di una pellicola che ha il difetto di far presagire dove andrà a parare (più banale la vicenda di mamma e bambino), ma che ha anche il pregio di poter contare su un buon Murray e su una costante vena ironico-sarcastica stemperante (riabilitazione compresa). Non male dopotutto.
MEMORABILE: Murray al bambino "Non avevi mai visto Gianni e Pinotto?". E il bambino "Sono vecchi?". Risposta "No, sono morti, è il massimo della vecchiaia".
Misantropo accudisce il bambino vicino di casa. Commedia che alterna leggerezza e dramma, mentre il tema ci insegna che l'umanità alla fine emerge sempre. Sceneggiatura che sembra essere scritta a tavolino, con componenti che divengono eccessive: religione a scuola, gioco d'azzardo, moglie cremata, ictus, prostituta incinta e classica madre che lavora fino a tardi. Qualche scena scorre grazie a Murray, sempre adatto a interpretare personaggi indolenti, altre risultano forzate ai fini di creare una emotività fasulla. Anche la Watts sembra sprecata per il suo ruolo.
MEMORABILE: La tris ai cavalli; In tribunale per l'affidamento; La riabilitazione con le carte.
Commedia non originale ma estremamente godibile. Il film segue linee già viste in altre opere ma la presenza di Bill Murray è un plusvalore non indifferente. L'attore americano incarna lo spirito ribelle di un arzillo anziano dal cuore d'oro che dovrà vedersela con i problemi dell'impacciato ragazzino vicino di casa. I sentimenti come immaginabile prenderanno il sopravvento ma la trama per fortuna non è particolarmente sdolcinata.
Sagra del già visto: la solita coppia (mal)assortita composta da un adulto scorbutico e ribelle e un più maturo e posato bambino. La pellicola tuttavia regge bene la visione, grazie alle buone interpretazioni tra le quali spicca (ovviamente) quella di Bill Murray, abile a donare tocchi credibili al suo personaggio. Purtroppo il film paga, soprattutto nel finale, una certa dose di retorica americana della quale avremmo potuto fare a meno, ma tirate le somme è uno spettacolo degno di visione.
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Una vicenda non particolarmente originale ma che può contare su un Murray eccellente, in un ruolo che gli si addice alla perfezione; l'attore è abile nel passare dal suo classico registro sarcastico a momenti più intimisti, a seguire una trama agrodolce con molti elementi tipici della dramedy all'americana. Funzionale il cast di contorno, con una Watts finta russa sorprendente; le situazioni risultano abbastanza prevedibili ma il film è ben scritto e il mix tra buoni sentimenti e risate è dosato con sicuro mestiere. Un lavoro adatto a tutta la famiglia e di buon livello.
Un film prevedibile nella storia (il vecchio burbero che fa amicizia col bambino timido) e nella narrazione, con tanto di scontato finale agiografico. Insomma, le premesse non sembrerebbero portare a niente di buono, eppure il film non soltanto si lascia guardare con piacere, ma regala anche momenti divertenti ed emozionanti. Bill Murray un gigante in un ruolo cucito apposta per lui. Nel complesso buono.
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- Film al cinema
- Appena torno lo sposto
- Salvo il film dalla mediocrità esclusivamente per la presenza del grande Bill Murray; per il resto, non è che gli sceneggiatori si siano sforzati molto propinando tutti i luoghi comuni del genere "anziani e bambini", tra madri single, prostitute dal cuore d'oro, malattie vecchie e nuove etc......
- Acc... è quel che temevo e sembrava dal trailer...
- Il film si può vedere proprio per Murray ma nel complesso è un'occasione persa
- Hai ragione Galbo, originalità prossima allo zero: da un regista esordiente ci si aspetterebbe un maggior coraggio, mentre questo Melfi carica un aereoplanino di stereotipi e inserisce il pilota automatico.
Però Murray vale la visione: una prestazione a 4 stelle in un film da 2. E'talmente naturale, "fluido", che pare recitare sempre se stesso.
Lo sai che non riesco a ricordare neppure un film in cui non mi sia garbato? Magari il film in questione poteva convincermi poco o per nulla, ma Billy era sempre da salvare, un valore aggiunto, in certi casi come questo St.Vincent, l'unico vero valore in campo. - Daniela ebbe a dire:
Hai ragione Galbo, originalità prossima allo zero: da un regista esordiente ci si aspetterebbe un maggior coraggio, mentre questo Melfi carica un aereoplanino di stereotipi e inserisce il pilota automatico.
Però Murray vale la visione: una prestazione a 4 stelle in un film da 2. E'talmente naturale, "fluido", che pare recitare sempre se stesso.
Lo sai che non riesco a ricordare neppure un film in cui non mi sia garbato? Magari il film in questione poteva convincermi poco o per nulla, ma Billy era sempre da salvare, un valore aggiunto, in certi casi come questo St.Vincent, l'unico vero valore in campo.
Concordo completamente, un attore che migliora con il tempo - Enzus, devi mettere gli apostrofi dove ci vanno e gli accenti dove ci vanno ("è" e non "e' "). Se metti tutti apostrofi al posto delle accentate il sistema me li cancella e non si legge più il commento.
