Magic Mike - The last dance - Film (2023)

Ex spogliarellista rientra nel giro grazie a una donna ricca e affascinante, ma qualcosa non torna. Trama risicata e pretestuosa per una commedia musicale non dissimile da certi reality; non a caso l'unica cosa salvabile sono le coreografie di danza (ma ricordiamoci che è una produzione americana, per cui anche gli allenamenti vengono spettacolarizzati, mostrando sinuosi corpi sicuri di sé che non sbagliano mai un passo). Inspiegabile la durata superiore alla media, dato che c'è ben poco da raccontare (per quasi un'ora non accade nulla), mentre la recitazione è modesta.

Se nel primo capitolo, la traccia "fiabesca", da canone cinematografico, era presente in filigrana nel rapporto Tatum/Horn, sorta di bussola morale cui tornava un film che pur accoglieva precipizi bui, svarioni acidi e tentativi di risalita, qui Soderbergh esplicita un universo di riferimento totalmente favolistico, spettacolare, musicale appunto. Un crescendo romantico, raccontato e visto non a caso dal punto di vista di un adolescente, condotto con sapiente cognizione dei prototipi (benissimo scritti e recitati tutti i personaggi) necessari alla catarsi musicale del cinema cinema.

Mike incontra una donna miliardaria che lo convince ad andare a Londra e addestrare una compagnia di stripper. Terzo capitolo inutile quanto banale: poteva essere evitato. Nota di interesse: Steven Soderbergh alla regia e si vede. Film stilisticamente impeccabile, per il resto poco e niente. Tatum perfetto come ballerino, Salma Hayek in un ruolo che non convince.