L'uomo tigre è forse il cartone animato che ha segnato i bambini degli anni ottanta. La grafica è estremamente essenziale, a tratti grossolana, ma le storie sono bellissime e mettono in risalto i valori dell'amicizia e della sportività. Naoto Date, lottatore formatosi alla Tana delle Tigri (un'organizzazione criminale), dovrà vedersela con gli emissari di quest'ultima dopo aver voltato le spalle alla federazione e sposato la causa dei piccoli bimbi di un orfanotrofio. Memorabile.
Uno dei cartoni più belli in assoluto, con un'amalisi psicologica straordinaria. Violentissimo, ma con un messaggio di amicizia, solidarietà e, soprattutto, un invito ad essere sempre leali, anche quando si affronta il male e quando ciò comporta sacrifici durissimi: e il personaggio tormentato di Naoto - con i suoi dubbi, rimorsi, pentimenti - ne è la perfetta rappresentazione. Il ring diventa metafora della vita. Imperituro, come la stupenda sigla di R. Zara e i suoi Cavalieri del Re.
MEMORABILE: Il torneo dei lottatori mascherati, ripreso persino da Enrico Papi nel suo quiz "Sarabanda"!
Cartone quasi schizofrenico: accanto a scene violentissime per non dire splatter (ricordo un episodio in cui l'uomo tigre si piantava con i piedi in bocca ad un avversario fino a spappolargli la bocca) ricorre il tema dell'orfanotrofio e dei bimbi da salvare, con effetti strappalacrime veramente notevoli. Oggi non potrebbe nemmeno affacciarsi sulle maggiori emittenti. Grafica piacevolmente anni 70.
Forse un cartone con una deriva splatter (erano frequenti i colpi di gong o legnate che facevano schizzare zampilli di sangue durante gli incontri), ma sopratutto basato sul sentimento dell'amicizia e della generosità. Tristissima la storia di Naoto ed anche il suo combattere i propri demoni, come struggente è la storia del suo piccolo fan dell'orfanotrofio. Mister X tanto perfido quanto indimenticabile. Che malattia avrà avuto per quel suo colorito viola? Mah!
Indimenticabile, una delle serie d'animazione che ho amato di più, la prima che ho registrato su vhs (ancora prima di Lupin). Indimenticabile il personaggio di Mr. X (il mio preferito) doppiato dal bravissimo Nino Scardinia, così come la qualità delle storie, violente, toccanti e con un finale senza speranza. Fino a pochi anni fa trasmesso regolarmente da Sette gold, ora finalmente in dvd integrali.
Si può dire tutto, che il disegno sia un po' troppo spigoloso, che ci siano delle approssimazioni negli sfondi, ma questo cartone ha fatto storia, sia per la famigerata Tana delle Tigri, dove gli allenamenti erano più che altro torture e sia per il protagonista, amico degli orfani, ma implacabile lottatore senza pietà, una volta saltato sul ring. Mai visto match più sanguinari, con spigolate in faccia, sediate, legni e ferri conficcati qua e là, nonostante l'Uomo Tigre diventi corretto. Inoltre, il nostro eroe scatenato combatte per una giusta causa, ma ne spremerà di sangue...eccome.
MEMORABILE: Ovviamente, gli scontri sul ring; L'amico Baba; Il suo rapporto con gli orfani (anche lui lo è).
Ottimo cartone animato che mantiene ancora oggi una forza visiva notevole e che si ricorda oltre che, ovviamente, per il protagonista principale, per l'incredibile e spesso indimenticabile galleria di cattivi (su cui spicca il "violaceo" Mister X) contro cui il nostro deve di volta in vola lottare. Peccato che, accanto a tanta cattiveria, si affianchino delle discutibli parti un po' troppo melense. All'epoca stigmatizzato da più parti per la sua violenza, a tratti davvero notevole ancora oggi, costrinse molti bambini (come me) a vederlo di nascosto.
Recensione di un bambino degli anni 80: cartone accattivante, violento, con personaggi crudeli; ansia per scoprire il prossimo avversario cattivo (mitici i lottatori mascherati stranieri). Molto bello!!! Recensione di un bamboccione del 2000 che lo ha rivisto con un amico: involontariamente comico nei disegni approssimativi e nelle proporzioni e poi... che c'avrà da ridere sempre Mister X e il terzetto degli incappucciati di Tana delle Tigri? Forse neanche Naoto ha scoperto chi è l'Uomo Tigre! Spassoso, divertente, puro intrattenimento.
MEMORABILE: Un piano diabolico architettato da Mister X: far cadere una radiolina da un grattacielo per colpire il malcapitato Uomo Tigre che passeggia in strada!
Forse il cartoon più violento di sempre: il sangue scorreva a fiotti sul ring e colava addirittura dalle corde laterali. Molto bello comunque, bisogna dire che gli sceneggiatori ebbero molta fantasia nel creare sempre nuovi lottatori cattivi dalle maschere sempre più fantasiose (da ricordare almeno: Uomo Piranha, Ragno Malefico, Nero v). Il personaggi Naoto e Mister X restano impressi nella memoria, molto più che la svenevole Ruriko e l'odioso bambino Kenta. Leggendario, teneva davvero incollati allo schermo.
MEMORABILE: I crudeli allenamenti di Tana delle Tigri: lotta con animali feroci, salto di ostacoli mortali (seghe circolari!)...
Chiudo l'obiettività in un cassetto e dico solo questo: grande! Visto da bambino mi ha fatto un effetto notevole, con le sue storie violente e la tristezza dell'orfanotrofio in cui stavano i bambini, ed il ricordo positivo perdura ancora oggi. E poi Mister X ed i cattivi incappucciati della Tana delle Tigri, senza contare i vari lottatori che sfidavano l'Uomo Tigre (ne ricordo uno gigantesco, anche se le sue dimensioni variavano molto a seconda del momento). Per chi oggi ha circa trent'anni, una pietra miliare.
Il wrestling come non si vedrà mai più in tv, ecco che cos'era "L'Uomo Tigre il campione". La drammatica saga di Naoto Date contro i sicari del ring, provenienti dalla "Tana delle Tigri", che l'aveva allenato in gioventù, conquista ed avvince fin dal primo episodio. Ognuno avrà di sicuro un killer della Tana preferito; io, invece, credo che nemmeno Mister X, uno dei capi, fosse il vero avversario di "Tigre" perché, per me, il vero nemico del nostro era Naoto Date. Toccanti le sequenze con i bimbi.
MEMORABILE: La partita di calcio fra Naoto e gli orfananelli dell'istituto di Ruriko.
"Solitario nella notte va, se, o incontri gran paura fa... Tigre... ". Tiger Man è un piccolo gioiello di quello sterminato mondo anime giapponese che gli over 35 hanno avuto la fortuna di gustare grazie alle tv private (dalle mie parti la benemerita "Teleradiocity") negli anni Ottanta. Allenamenti durissimi presso la terribile Tana delle Tigri, scontri sul ring all'ultimo sangue ma alla fin fine qualche messaggio buonista veniva lanciato. Stupendo.
Eccezionale cartone nipponico che imperversò negli anni '70 e '80 su tante TV private. A partire dalla sigla, ormai mitica, questa serie è giustamente diventata "di culto" grazie a storie appassionanti, cariche di un pathos drammatico non comune; indimenticabili i cruenti e spietati incontri di wrestling, ma importante e ben realizzata anche la parte psicologica, con interessanti risvolti nella personalità dei personaggi principali. Il disegno è molto spigoloso e quasi stilizzato, ma a suo modo funzionale e caratteristico.
Sicuramente tra gli anime che hanno fatto storia. Personaggi che restano impressi nella memoria, sia tra i buoni che tra i cattivi. Ma su tutti giganteggiano Naoto Date e Mister X. Il primo forte, gelido e spietato fuori, ma dolente, incerto e "debole" dentro. Il secondo ossessionato fino alla morte dalla volontà di compiere la sua missione (e dire che fu lui inizialmente a risparmiarlo e a dargli credito). Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: Il torneo dei Lottatori Mascherati, la morte di Mister X, l'ultimo combattimento di Daimon e ovviamente quello in cui Date viene smascherato.
Ricordo indelebile, per l'indubbia efficacia di una serie a tinte forti, abbastanza rudimentale nel tratto (da noi si vide dopo altre, già più raffinate produzioni) ma truculentissima ed estrema negli aspetti emotivi. La contestuale "scoperta" del wrestling (allora "catch") nipponico sulle scalcagnate tv private dell'epoca ne accrebbe il fascino. Il personaggio poi prenderà vita sui ring impersonato da Satoru Sayama, che grazie alla sua spettacolare tecnica e alle mirabolanti acrobazie diventerà a sua volta una leggenda per i fans
L'uomo tigre è una godibilissima serie animata giapponese nella quale Naoto Date deve combattere contro la banda della Tana del Tigre, intenzionata a fargli pagare a caro prezzo il suo tradimento. Un anime accattivante nella sceneggiatura degli episodi, nell'animazione curata notevolmente e nella caratterizzazione dei personaggi (in particolar modo dello stesso Uomo Tigre e del cattivo Mister X). Sono molti gli episodi che rimangono impressi per la loro originalità. Consigliato.
Non un semplice anime di Wrestling (O puroresu come lo chiamano in giappone): lo sport è solamente il pretesto, il filo conduttore di una ricerca esteriore basata sulla realtà del Giappone nel dopoguerra. Orfanotrofi sovraffollati e povertà diffusa. Una denuncia sociale politica (la tana delle tigri è metafora dei signori che hanno gettato in miseria il Giappone) corredata da spettacolari scontri che eludono la fisica. Violenza e sangue a fiumi, animazioni scarne, ma con contenuti cosi intensi ci si può passare sopra. L'anime migliore di tutti i tempi.
MEMORABILE: Il torneo dei lottatori mascherati: Mister NO e L'uomo leone che spacca una cassa di Soda; La morte di mister X; La sfida finale con Grande Tigre.
Non sono mai stato un gran fanatico del genere sportivo (ai tempi preferivo robot e astronavi) ma col tempo ho rivalutato la serie e dopotutto non è male. Col suo eroe antieroe che usa la violenza per punire e combattere il male ma ha il cuore d'oro. Indimenticabili i vari combattimenti sanguinosi e senza esclusione di colpi e gli antagonisti di turno, spesso coadiuvati da costumi che vanno oltre il grottesco. Sicuramente una serie adatta a un pubblico maggiorenne.
MEMORABILE: Il fantomatico Mr X; Mr. No, che tutto sembra fuorché un lottatore...
Anime del '69 (ma arrivato da noi nel 1981), Uomo Tigre contiene, come in molte altre produzioni, la storia di un orfano, Naoto Date, che per riscattarsi da un'infanzia trascorsa in orfanotrofio decide di diventare un lottatore e aiutare la gente come lui. 105 puntate sono eccessive, se si pensa che almeno 30 sono di puro contenimento, anche se di messaggi forti. Se le prime puntate come grafica sono approssimative, la serie migliora dalla 52 in poi. Forse, a volte, violenza eccessiva e non certo per bimbi. Però rimane un cult.
MEMORABILE: Il finale; Gli episodi dal 75 al 78, con protagoniste le tre Tigri.
L'Uomo Tigre non è una serie d'animazione ineccepibile: la qualità grafica mostra notevoli pecche e spesso i combattimenti sfociano nell'assurdo. Però, considerando per il primo aspetto che siamo nel lontano 1969, e per il secondo che è proprio la violenza estrema ad averlo reso leggendario, merita comunque il voto massimo per essere riuscito a entrare nell'immaginario collettivo di intere generazioni, e non solo nel Giappone post-atomico in cui è ambientato. Un crescendo di mortale tensione accompagna le vicissitudini dell'amatissimo Naoto Date, fino all'agognata giustizia finale.
Tra i decisivi fattori che differenziano, a di là di ogni questione di giudizio, i cartoni del tempo che fu dall'animazione contemporanea, quella della "continuità" delle serie è centrale. L'uomo tigre lo testimonia con una qualità del tutto peculiare, grazie alla sua straordinaria capacità di "esacerbare" i tratti da feuiletton ottocentesco (gli orfani, il tradimento, la volontà di riscatto che si esprime nello sport) senza aver paura (e senza che ciò generi inquietudine ingiustificata in chi guarda) di sottolineare come ciò significhi passare attraverso sangue e dolore.
MEMORABILE: La capoccia di Mr No; Antonio Inoki, che imperversava negli stessi anni nel wrestling vero trasmesso sulle private; Il puntuto disegno dei personaggi.
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Sono presenti l'audio italiano (doppiaggio storico) e quello giapponese.
La mitica sigla di testa grazie al cielo e' conservata,e la sigla originale giapponese e' inserita come extra.
Lavoro fatto molto meglio rispetto a Lupin.
Questa settimana e' uscito in edicola l'ultimo dvd della prima serie (in tutto 35 dvd),per chi fosse interessato ora uscira' in dvd la seconda serie,sempre sotto la stessa etichetta.
CuriositàZender • 16/07/09 10:33 Capo scrivano - 48839 interventi
E' noto che molti dei lottatori presenti nel cartone sono ispirati a vere leggende del wrestling giapponese. Ecco ad esempio Shoei "Giant" Baba, coi suoi 2 metri e 20 di altezza (!)
CuriositàGugly • 16/07/09 22:30 Archivista in seconda - 4712 interventi
ma va, questa non la sapevo! E altri?
CuriositàZender • 17/07/09 10:19 Capo scrivano - 48839 interventi
Beh, Hinochi ad esempio, ma questo lo sapevano già tutti...
CuriositàGugly • 17/07/09 11:53 Archivista in seconda - 4712 interventi