Niente di speciale tra le serie coeve che vedevano protagoniste giovani streghe; eppure questa ebbe un discreto successo in quel periodo. Bia deve fare il tirocinio sulla terra per diventare regina; sarà ostacolata dalla rivale (non sempre cattiva) e da una spia che le vuole sempre mettere i bastoni tra le ruote. Conoscerà i difetti e i pregi degli umani, ma solo attraversando crisi depressive. Sebbene ci sia una marcata impronta di voyeurismo, è chiaro che è rivolto per lo più alle ragazze. Doppiaggio pessimo, disegno carino ma poco curato.
Cartone dai mediocri disegni e pure permeato di qualche morbosità non proprio fanciullesca, ma era trasmesso dalla Rai negli anni della mia infanzia. Bia è una strega che vive nel mondo umano vivendo tante avventure e scontrandosi con una rivale (apparentemente cattiva) per conquistare il regno della magia. Ricordiamo Ciosa (!!!), la mamma strega, i fratellini dispettosi e la sigla italiana, delizioso nonsense di vocali e consonanti. Nostalgico.
Bia o Noa, chi vincerà la sfida magica, divendendo la regina delle steghe? Questa era l'enigma che assillava la mia mente quando, anni fa, mi gustavo in tv questa serie. Le due progoniste erano molto carine, sempre in competizione fra loro e spiate dal simpatico detective Ciosa. Da non sottovalutare i momenti di vita familiare delle due ragazze/streghe (dove imparano ad essere più umane che magiche) e gli scontri con le streghe cattive della regina Saturno. Azzeccati i due fratellini di Bia, che davano umanità alla streghetta. Anime anni '70.
Majokko anime dalla precipua connotazione, non tanto grafica (il tratto è elementare ma capace di connotare l'animazione e i personaggi di una peculiare "leggerezza") quanto narrativa. Al di là dell'edulcorata versione italiana (con alcuni episodi addirittura non editati perché esplicitavano temi controversi quali il suicidio o morti violente), era palpabile anche per gli ingenui fruitori la pruriginosità tipicamente giapponese e lo spazio dato al voyeurismo (Ciosa continuamente allupato, la camiciola di Bia). Discrete tuttavia anche le storie e "adulta" la rivalità con l'altera Noa.
MEMORABILE: La sigla di Andrea Del Vecchio è tra le più geniali in un comparto, quello delle canzoni per cartoni animati, già di suo piuttosto ribollente.
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CuriositàFabbiu • 6/08/09 14:03 Archivista in seconda - 662 interventi
recita una strofa della sigla originale giapponese: Futatsu no mune no fukurami wa/Nandemo dekiru shouko na no ... Shinji no namida wo ukabetara/Otoko no ko nante ichikoro yo! (tradotto: "I miei seni sono la prova che posso fare qualsiasi cosa... Le mie lacrime fanno mettere i ragazzi in ginocchio!".
CuriositàFabbiu • 6/08/09 14:12 Archivista in seconda - 662 interventi
Non sono stati doppiati e quindi proposti, in Italia, due episodi della serie che trattavano il tema del suicidio e della violenza.