Inferno in diretta - Film (1984)

Inferno in diretta
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1984
Genere: avventura (colore)
Note: Aka "Amazonia - Cut and run", "Amazonia - la jungle blanche". Uscito per la prima volta il 24 ottobre 1984 al MIFED, poi distribuito in Italia dal'8 agosto 1985.

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Undying 23/04/07 16:25 - 3807 commenti

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Tostissima questa regia di Ruggero Deodato, sorretto da un discreto cast d'attori: dall'indimenticabile Michael (Pluto) Berryman, ad un convincente Gabriele Tinti passando per una sensualissima Valentina Forte, fino a concludere col (qui) bastardissimo John Steiner... Ottima l'impostazione prettamente fantastica: nessuna violenza sugli animali, effetti ultra splatter (forse uno dei migliori italiani) e latitanza di cannibali con divagazione della storia sul narcotraffico. Buona la colonna sonora. Tardivo, ma essenziale.

Renato 28/06/07 21:29 - 1648 commenti

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Deodato ritorna alla giungla e azzecca un discreto film, almeno per quanto riguarda la parte -appunto- girata nella foresta amazzonica (Venezuela, stavolta)... Su tutta la parte girata negli USA sarebbe meglio stendere un velo pietoso, anche se l'affetto per Deodato mi porterebbe a giustificarlo dando le colpe ai due sceneggiatori che pare non abbiano collaborato granché, seguendo ognuno la propria linea a discapito del risultato finale. Domanda conclusiva: ma che c'azzecca Michael Berryman col resto del film?

Cotola 20/03/08 17:52 - 9052 commenti

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Mediocre film di Deodato che ricicla situazioni presenti in alcuni suoi lavori precedenti e che alterna una discreta parte girata nella foresta ad una girata in città davvero pessima e che non si lega per nulla all'altra. Sotto questo punto di vista si tratta di un film davvero maldestro che si può tranquillamente evitare di vedere.

Deepred89 22/03/08 13:02 - 3709 commenti

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Discreto film di Deodato. Azione e splatter di ottimo livello, con un cast notevole, buona regia, effetti speciali riuscitissimi e una colonna sonora bella e incalzante. Nelle parti ambientate in città però il livello cala in maniera evidente. Sequenza iniziale notevolissima. Nonostante le apparenze, le atmosfere di Cannibal holocaust sono abbastanza lontane.

Herrkinski 1/12/08 22:03 - 8119 commenti

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Ultima escursione di Deodato nella giungla. Dopo i fasti del mitico Cannibal Holocaust, il regista dirige un film che ha più da spartire con Mangiati Vivi di Lenzi che con il suo masterpiece cannibalico. Ma l'atmosfera dei bei tempi è ormai passata e questo film è poco più di un modesto action, la cui unica fonte di interesse è data da alcune scene splatter, peraltro materiate da ottimi SPFX. Per il resto, regna decisamente la noia e anche un filo di imbarazzo. Divertente il cameo di Barbareschi, grottesca la presenza di Berryman.
MEMORABILE: Il tipo squartato in due.

Puppigallo 13/01/11 18:44 - 5279 commenti

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Gli ingredienti ci sono: i trafficanti, lo sfuggente generale creduto morto, chiamato "il fantasma", gli indigeni capeggiati dal mutante pelato de Le colline hanno gli occhi e il ragazzo scomparso da recuperare; il tutto condito con feroci uccisioni, un paio di smembramenti, decapitazioni e infilzate varie. Il risultato è un discreto violenzaselvaggiamovie, con qualche pausa e senza troppe idee, ma che si mantiene in linea di galleggiamento anche grazie ad attori decenti e a dialoghi passabili, che in queste pellicole sono una rarità. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: Taglio allo stomaco con fuoriuscita di budella; L'uomo legato per i piedi e diviso in due; Gli avvoltoi e i corvi sui cadaveri; Barbareschi pilota.

Zardoz35 10/04/11 20:58 - 290 commenti

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Il film inizia bene, ma presto lascia in secondo piano il filone cannibalico per passare ad occuparsi di narcotraffico. Un Deodato minore, rispetto a certi film ad effetto girati nel passato, che solo a tratti, quando si mostrano effetti splatter, dà il meglio di se stesso. Cast non disprezzabile, ma evitabile l'apparizione di Barbareschi che pilota l'elicottero come se fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti e se la ride durante il solito massacro di indigeni.

Trivex 10/11/11 14:09 - 1744 commenti

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Finalmente senza uccisioni di animali, questo bel film "selvaggio" del Ruggero nazionale. L'inizio è formidabile, con l'uccisore che dà il via al violentissimo attacco, perfettamente accompagnato da una colonna sonora tanto semplice quanto ideale. Pur sviluppato più sul genere avventura, non lesina alcuni squarci gore/splatter fatti a regola d'arte, in perfetto stile cannibal. La storia è comunque piacevole e la presenza di personaggi quali il mitico John Steiner completa in bellezza la pellicola. Davvero belle e varie le location. Notevole!
MEMORABILE: L'attacco iniziale dall'acqua ed il paletto sottile infilato nella mano alla ragazza.

Giùan 13/12/11 11:05 - 4562 commenti

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Film troppo sfrangiato che, come spesso accade in Deodato, ha il vizio di disperdersi in troppi rivoli di racconto, perdendo lentamente ma inesorabilmente la sua via maestra. Ed è un peccato perché Ruggero quando sta per terra (la giungla) e in acqua (i guerrieri guidati da Berryman) mostra mestiere ma anche qualità. Poi tra puntate metropolitane, berciar d'elicotteri e tentazioni d'Apocalypse perde grinta e impatto. Anche il cast è disomogeneo: convincenti Steiner e Tinti, fastidiosa la Blount, pleonastica Karen Black. Invidiabile la carica sensuale della Forte.
MEMORABILE: L'incipit coi guerrieri che saltan fuori dall'acqua al fischio di Berryman; Lo squartamento di Steiner; L'omicidio "rituale" di Lynch.

Homesick 27/01/12 18:52 - 5737 commenti

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L’inizio in medias res sulle concitate musiche simil-Demoni di Simonetti sembra un inno all’abilità registica di Deodato, che scorrazza nella foresta amazzonica come se fosse il giardino di casa sua. Nonostante i diretti rimandi a Cannibal Holocaust (le crudeltà assortite e l’occhio implacabile della telecamera), niente antropofagia stavolta, ma un avventuroso tra selvaggi, droga, affetti familiari e perfino misticismo (il personaggio di Lynch, peraltro doppiato da Giuseppe Rinaldi, ricalca chiaramente il Kurtz di Brando). Assai in parte Mann, Steiner, Babareschi e il “bestiale” Barryman.
MEMORABILE: Tutti gli assalti improvvisi degli indigeni.

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Enzus79 19/02/12 10:31 - 2901 commenti

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Meno convincente del celebratissimo Cannibal Holocaust. Ruggero Deodato punta tutto sullo splatter senza limiti, ma senza dare alla storia l'interesse che meriterebbe. Attori mediocri (la Black fuori ruolo). Ortolani alla colonna sonora era tutt'altra cosa.

Nicola81 23/04/14 12:59 - 2862 commenti

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Deodato torna nella giungla; stavolta però i suoi eroi non devono vedersela con i cannibali ma con dei più concreti trafficanti di droga e il solito ex militare folle. La violenza naturalmente non manca, il cast non demerita (ma su Barbareschi è meglio sorvolare) e la regia è decisamente solida; non altrettanto, purtroppo, si può dire della sceneggiatura. I riferimenti al reverendo Jones lo assimilano a Mangiati vivi!, ma Lenzi le parentesi metropolitane le gestiva molto meglio. Comunque non disprezzabile.

Minitina80 7/06/15 00:04 - 2984 commenti

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Una pericolosa avventura nel mezzo della giungla sudamericana, dominata dai narcotrafficanti e dove non sembra esistano regole se non quella del profitto e del controllo del mercato della droga. La dose di violenza è alta e poco viene risparmiato agli occhi. Il cast è ottimo e all’altezza della situazione, anche se Karen Black poteva essere sfruttata meglio e di più. Grazioso il tema portante di Simonetti.

Jdelarge 6/10/16 00:53 - 1000 commenti

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Deodato ha senz'altro fatto di meglio e questo film sembra essere un semplice riciclaggio scadente dei lavori precedenti. Le tematiche care al regista ci sono tutte: la civiltà occidentale che corrompe quella degli indios, i quali a loro volta hanno usanze tutto fuorché umane. Trash la colonna sonora, che ci sta nel contesto, ma il resto è davvero poca cosa. Si salvano le sequenze girate nella foresta, in particolar modo quelle notturne.

Markus 19/09/17 10:53 - 3690 commenti

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Un gruppo di giornalisti senza molti scrupoli vanno in Amazzonia a caccia di scoop tra i narcotrafficanti. Violenza e scene truci non tarderanno ad arrivare. A cinque anni da Cannibal holocaust Ruggero Deodato torna nella giungla amazzonica per un film che, vista la moda "rambesca" di quegli anni, mischia un po' le carte del suddetto sottogenere a una buona dose di sangue. La regia è robusta ma il film ha complessivamente ha più l'aria del B-movie da cassetta che del cult. Il cinismo di John Steiner è sempre ottimo.

Bubobubo 2/11/18 22:07 - 1847 commenti

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Interessante e in parte assolutorio il fatto che, pur ricordando e (in parte) riprendendo molte cose, non ne imiti al contempo nessuna in particolare. È tuttavia un film sostanzialmente non riuscito, in cui l'intrigante spunto narrativo del santone (chiaramente ispirato a Jim Jones) si perde in mille rivoli, a volte di sicuro impatto scenico (spettacolare l'assalto al villaggio), altrove piuttosto risibili (la cattura nel mezzo del fiume). Non brutto, ma superfluo, il che è forse peggio.

Myvincent 15/05/19 09:10 - 3744 commenti

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Manca totalmente di tensione, il film di Deodato, che punta al raccapriccio con corpi squartati e frecce perforanti nella solita savana piena di insidie e con la variante di un monito moralistico contro il traffico di droga. La presenza di star del calibro di Karen Black è puramente commerciale e non alza l'asticella della qualità. Il resto del cast, protagonisti in primis, è di scarso contributo alla resa complessiva.

Noodles 29/08/21 16:39 - 2233 commenti

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Il film che chiude la trilogia cannibalesca di Ruggero Deodato è una mezza delusione. La pellicola infatti non possiede la forza visiva e la coerenza degli altri episodi, e finisce per essere un collage di violenze di vario tipo ma tutte buttate via così, quasi fini a se stesse, per accontentare lo spettatore alla ricerca dello splatter. Qualche buona scena c'è ma siamo lontani dai capolavori di Deodato. La tematica dell'uomo e della natura ormai incompatibili è strausata e trattata qui senza vera convinzione, relegata giusto a qualche battuta. Cast mediocre, come il film.

Anthonyvm 5/02/24 01:40 - 5702 commenti

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In quello generalmente ricordato come il terzo tassello della trilogia cannibalica di Deodato, in realtà non vi è traccia di tribù antropofaghe, ma di "semplici" indios sanguinari a caccia di trafficanti di droga. Si tratta nondimeno di un memorabile e violentissimo adventure-movie in cui il regista ripropone le sue note riflessioni sul sensazionalismo spietato dei media e, rievocando il massacro della Guyana, sembra strizzare l'occhio al Mangiati vivi! di Lenzi. Ritmo sostenuto, robusta OST simonettiana, ottimi effetti gore e un cast d'impatto (Berryman e Lynch su tutti): promosso.
MEMORABILE: Gli attacchi a sorpresa dell'orda di indigeni capitanati da Berryman fra stupri, decapitazioni e sventramenti; Lo smembramento con alberi pre-Demonia.
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