Famoso, ma non esaltante lungometraggio con Stanlio e Ollio, di gran lunga inferiore ai capolavori come Fra' Diavolo o come I figli del deserto. Qui la trovata sta nel fatto che i due vanno nella Legione Straniera ma, appresi i rigori dell’attività militare, pensano di poter venire via come se niente fosse... Il film soffre purtropppo di una certa lentezza e di eccessi di iterazione.
MEMORABILE: Ollio che, innamorato (e imbarazzato per il suo amore) di una ragazza francese, giocherella con la cravatta.
Memorabile comica diretta da uno dei fedelissimi di Laurel & Hardy e interpretata con la consueta verve dalla leggendaria coppia. Tempi comici imbattibili, gag irresistibili e un finale sorprendente sono i pregi maggiori di questa pellicola. Memorabili i duetti tra Laurel, Hardy e l'onnipresente Finlayson.
Sorta di remake di uno dei loro primi lungometraggi ("I due legionari"), questo è un fortunatissimo film della celeberrima e geniale coppia di comici, anche se probabilmente non il più riuscito. Motore del film sono le avventure dei due nella Legione Straniera, con una serie di irresistibili gag per un film che ha nella efficace regia di Sutherland uno degli elementi migliori. Assolutamente clamoroso ed indimenticabile il finale.
Molto divertente; la grande coppia si arruola nella legione straniera per dimenticare una donna (amata dal solo Ollio, ma tant'è... l'amicizia è l'amicizia!). Molte scene sono famose, soprattutto lo schianto in aereo e il colloquio in cui i due si oppongono a guadagnare solo 15 centesimi al giorno. E vedere Ollie reincarnato in un cavallo mi mette sempre una certa tristezza...
Oliver, innamorato non corrisposto, e Stan, suo amico, si arruolano nella Legione Straniera (come nei Due legionari), ma l'inquadramento militare non fa per loro... Il film è spassoso e consente ai due straordinari comici di mettere a segno alcune scene topiche, dal tentativo di suicidio nella Senna alla famosa canzoncina cantata e ballata in mezzo ai legionari (anche nella versione italiana: come sempre un buon doppiaggio), da Stan che suona la rete del letto come fosse un'arpa alla fuga in aereo. Finale a sorpresa, delizioso.
Grandioso film della grandissima coppia di comici. Pur non godendo di un ritmo troppo veloce o di una sceneggiatura particolarmente brillante (a parte l'inaspettato finale) Laurel e Hardy riescono a piazzare alcune gag davvero memorabili che rendono il film imperdibile. Famosa la canzoncina cantata nella Legione Straniera, ottime le scene nella stanza della pensione all'inizio, quella dell'arpa arrangiata con la rete del letto, la lunga sequenza in aereo e la dichiarazione di Ollio a Giorgetta. Per me è un cult.
Per dimenticare una cocente delusione d'amore il buon Ollio trascinerà l'ingenuo Stanlio nella legione straniera. Qui ovviamente ne accadranno di tutte i colori. Divertentissimo film dell'inossidabile coppia che annovera diverse scene da considerarsi veri e propri gioielli della risata. I due si fanno beffe di uno dei corpi più famosi e temuti in tutto il mondo in maniera simpatica. Niente può scalfire l'amicizia dei due compari, nemmeno la sorte. Si vede tutto d'un fiato.
Il finale del film può essere visto anche come la rappresentazione di come sarebbe (o sarebbe stata) la vita artistica dei due se non si fossero mai incontrati. Ci sono e ci sono stati molti esempi di coppie comiche nel mondo dello spettacolo, Laurel e Hardy non sono paragonabili a nessuna di queste e nessuna coppia può essere paragonata a loro. La coppia non è formata da un Bianco e da un Augusto, sono entrambi l'uno e l'altro e questo film lo evidenzia in diverse occasioni, dal famoso balletto fino all'ultimo volo che dà il titolo al film.
MEMORABILE: Laurel che suona "l’arpa" dopo averla accordata: strepitoso.
Famoso lungometraggio di Stanlio e Ollio, anche se non fra i migliori, dove troviamo comunque alcuni momenti celebri come Ollio che canta (doppiato abilmente da Alberto Sordi) "Guardo gli asini che volano nel ciel" e la scena finale. Il ritmo a volte si appesantisce e nell'aria appare un certo velo di tristezza, pur non mancando le buone scene comiche.
Stanlio e Ollio si trovano in Francia e Ollio si innamora di Giorgietta, ma la donna è già sposata e quindi non resta che arruolarsi nella Legione Straniera per dimenticare, un po' come era successo in I due legionari. Molto divertente la prima parte con delle situazioni comiche riuscite, come Stanlio che dà le testate al sottotetto della camera d'albergo, mentre la seconda perde in efficacia, basandosi più sull'azione. Bella la famosa canzone cantata da Ollio/Sordi, diversa dall'originale inglese. Il finale è un po' malinconico ma riuscito.
Non certo tra i capolavori della celebre coppia. La prima parte, in cui Ollio vuole dichiarare il proprio amore alla bella albergatrice, è quella più riuscita; poi, con lo spostamento dei due nella legione straniera, si viene a creare una certa reiterazione negli accadimenti, che nuoce alla riuscita del film. I nostri beniamini sono sempre strepitosi (e ottimamente doppiati), ma la storia vacilla e non riesce a tenere vivo l'interesse.
Sorta di remake di un precedente mediometraggio, il film vede la coppia di comici assoldati loro malgrado nella Legione Straniera. Le gag riproposte non mantengono lo stesso fascino a causa di una maggiore durata che annacqua la vis comica rendendole a tratti noiose. La prova dei protagonisti è comunque di buon ivello e si nota un maggiore impegno produttivo, ma trattandosi di un prodotto in parte riciclato manca di freschezza e di ritmo. Per gli appassionati di Stanlio e Ollio resta comunque un classico imprescindibile, ma non è fra le loro prove migliori.
Dispiace dirlo, ma questo breve film è una delusione, visto che con l'amatissimo duo ci si aspetterebbe sempre di divertirsi. A parte alcune scene riuscite, come il balletto, Stanlio che suona l'arpa o il finale, il resto procede con le tipiche spruzzate d'acqua, le zuccate e cose del genere che fanno parte del repertorio più stucchevole del grande duo. La loro simpatia è però sempre avvertibile e, anche se con molte riserve, si può vederlo anche una seconda volta, solo per passare un'oretta a vedere le loro facce molto espressive.
MEMORABILE: La scena del balletto di Stanlio e Ollio.
L'ambientazione militare non è mai stata la più felice per valorizzare la coppia, e anche qui infatti i risultati non sono tra i più brillanti. La fase migliore, seppur per nulla memorabile, è quella iniziale "in quel di Parigi". A dire il vero, anche la prima parte nella legione staniera non è poi malaccio. I problemi arrivano col caotico prefinale, interminabile, noioso, ripetitivo e anche abbastanza sciocco, ovvero con la sequenza dell'inseguimento delle guardie prima e quella dell'aereo fuori controllo poi. Si salva con la scena finale, di poetica malinconia. Così così.
MEMORABILE: "Guardo gli asini che volano nel ciel... " cantata da Alberto Sordi (con balletto del duo); Stanlio che suona la rete del letto in guisa d'arpa.
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Premesso che non mi pare certo il migliore del duo, resto stupito nel leggere in rete (Nocturno) che Mereghetti gli dà solo *.
Qualcuno può:
a) confermare;
b) riportare motivazioni?
Grazie.
DiscussioneZender • 1/01/12 19:01 Capo scrivano - 48957 interventi
Confermo. Una palla. Dice solo: "Deludente, senza nessuna trovata originale (nonostante la presenza tra gli sceneggiatori di Harry Langdon)".
La canzone "A Zonzo (Guardo gli asini che volano nel ciel)" cantata da Ollio (in realtà interpretata da Alberto Sordi) nella versione originale si intitolava "Shine on, Harvest Moon" ed era completamente differente