Il cucciolo - Film (1946)

Il cucciolo

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/09/07 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 23/09/07 09:25 - 5297 commenti

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E' uno di quei film che si rivedono molto volentieri. Gli attori sono tutti in forma (Gregory Peck, cacciatore-coltivatore, la moglie, dura, irreprensibile, ma in realtà molto sensibile e il figlioletto, vivace e pieno di vita). Non ci si annoia quasi mai e il rapporto tra il ragazzino e il cerbiatto, con tutti gli inevitabili problemi, è molto intenso. Ma anche i suoi discorsi col padre e con l'amichetto cagionevole di salute sono degni di nota. C'è più di quello che ci si potrebbe aspettare in una pellicola di questo genere. Finale strappalacrime, ma dolorosamente giusto.
MEMORABILE: Caccia all'orso; Peck riesce a vendere il suo cane da caccia peggiore (sembra in coma) a un vicino, che pensa ne parli male per tenerselo. 

Galbo 25/09/07 07:25 - 12414 commenti

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Classico esempio del film (melo)drammatico di cui gli americani sono stati maestri specie negli anni '40, epoca d'oro di pellicole del genere. Il film ha tutte le caratteristiche di un film per la famiglia e il rapporto tra il padre ed il figlio, denso di esempi morali, diventa l'apologo dell'educazione alla vita dura ma giusta. Purtroppo l'eccessivo insistere sui toni del dramma strappalacrime fanno sì che il film sia invecchiato maluccio. Comunque da vedere. Bravissimi Peck e la Wyman.

Daniela 3/04/09 17:27 - 12699 commenti

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Classico che difficilmente riesco a vedere senza commuovermi. Bellissime certe sequenze come la corsa del ragazzo e del cerbiatto nel bosco, buona l'interpretazione di tutto il cast (il sottile umorismo di Peck, l'apparente aridità della Wyman), toccante la storia dell'amico malato, ma quello che rende questo film particolare rispetto agli altri del periodo incentrati sull'amicizia fra un bambino e un animale è la conclusione dolorosa, una lezione di vita dura ma realistica, tappa necessaria per crescere e diventare uomo.

R.f.e. 6/05/10 15:36 - 816 commenti

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Tratto dal romanzo omonimo (The Year1ing, 1939) di Marjorie K. Rawlings (1896-1953), è un classico assoluto del cinema hollywoodiano degli anni '40. Brown e il direttore della fotografia s'intestardirono per usare toni più delicati per i colori ed ebbero ragione, se consideriamo che il risultato è tuttora uno dei migliori Technicolor di sempre, con le più riuscite sequenze a colori di una foresta mai girate sino ad allora. Gregory Peck interpreta un'efficace figura paterna, che anticipa quella di Atticus Finch ne Il buio oltre la siepe.

Giacomovie 25/08/10 19:04 - 1399 commenti

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Clarence Brown non si discosta molto dalla struttura del suo precedente e noto film (Gran premio): un impianto semplice che risulta il contesto ideale per impartire diversi insegnamenti sulla vita, le sue leggi ed i suoi valori. Si sottolinea il valore del razionale ottimismo, quello dei sacrifici per tirare avanti, del rispetto per la famiglia, del sentimento verso gli animali. Si punta con successo su una garbata commozione e sul valore educativo che compensano la semplicità di costruzione. Oscar alla fotografia a colori e scenografia. ***!

Daidae 30/05/17 01:37 - 3194 commenti

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Film che ebbe un grande successo a suo tempo ed è tuttora molto apprezzato. Passava spesso in tv negli anni 90. A me personalmente ha sempre fatto storcere il naso: tecnicamente è realizzato bene, contando che è del 1946 quando ancora imperava il bianco e nero e il cast non si discute. Ma è un po' troppo mieloso in alcune scene e il finale non funziona proprio. Successo immeritato (opinione personale).
MEMORABILE: Il triste finale.

Siska80 16/09/20 16:38 - 3851 commenti

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Lungo, noioso, retto da personaggi antipatici (sebbene interpretati da un valido cast) e stereotipati: la madre indurita dai lutti ma comunque irreprensibile, il padre saggio e comprensivo; il figlio sensibile.Tutto perfetto, finché non entra in scena il povero cervo, e le maschere crollano: i genitori si sottomettono ai capricci del figlio, per poi lamentarsi delle conseguenze. Film diseducativo (gli animali selvaggi vanno lasciati nel loro habitat naturale); molto meglio l'anime dall'omonimo titolo del 1983, che almeno aveva un finale eticamente corretto.

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  • Discussione Caesars • 6/03/09 10:52
    Scrivano - 16818 interventi
    Questo film lo vidi una sola volta da bambino. Il finale mi sconvolse così tanto che mi sono sempre rifiutato di rivederlo.
    Ultima modifica: 6/03/09 18:54 da Caesars
  • Discussione Gugly • 6/03/09 11:22
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    non sei il solo...
  • Discussione Galbo • 6/03/09 20:20
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Se non si piange guardando questo film vuol dire che si ha un cuore di pietra
  • Curiosità Gugly • 9/03/09 18:18
    Portaborse - 4710 interventi
    Fino a domenica 15 marzo 2009 a Roma- Palazzo delle esposizioni questo film fa parte della rassegna Crying cinema, ovvero i film strappalacrime da vedere con il fazzoletto.

    Dovrebbe esserci anche un sito informativo apposito; io ho visto un servizio al telegiornale qualche giorno fa e sentito l'annuncio su Radio 2.