Il perfetto TV movie per chi si sintonizza su Rai 2 alle 20 e 45. Nessuna introspezione, solo la cronaca degli ultimi due anni di vita della Spencer con qualche lacrimuccia in più. Watts bravina a inclinare la testa e a storcere la boccuccia. Sembra quasi Lady D. Superfluo. Troverete più ricerca psicologica nei personaggi di qualche documentario tipo "Quark".
MEMORABILE: Il picchetto di Kensington che sgama la presenza dell'amante nascosto di Diana dalle sospensioni troppo basse della sua vettura. Nemmeno James Bond...
Film biografico (ma non certo il primo) su Lady Diana, una delle principesse maggiormente amate dal pianeta. Il regista sceglie però di focalizzare l'attenzione sui suoi ultimi due anni di vita e soprattutto sulla sua storia d'amore col medico pakistano prima della breve relazione con Dodi Al Fayed, durata fino alla prematura morte. Chi si aspettava una storia di maggiore respiro resterà deluso, perché Hirschsbiegel si concentra soprattutto sulla storia d'amore tra i due e il resto è solo di contorno. E quel che è peggio: si vede anche troppo.
Gli ultimi due anni di vita della principessa Diana raccontati in questo modesto film. Era difficile aspettarsi più di un semplice biopic televisivo. Non basta la prova di Naomi Watts. Discutibili alcune sequenze comiche veramente di basso livello. Tuttavia senza grosso impegno si riesce a raggiungere la fine.
Il tentativo di "umanizzare" quello che nel bene o nel male è ormai un personaggio storico produce un involontario effetto banalizzante. La vita (o una parte importante di questa) di Diana Spencer assume l'effetto patinato e falso del fotoromanzo, con dialoghi da soap opera e una caratterizzazione ultra stereotipata del personaggio. In più si percepisce la prova della Watts come imitativa piuttosto che recitativa. Sfarzoso formalmente ma inconsistente e banale.
Biopic sugli ultimi anni di vita della principessa del popolo, che si concentra in particolare sulla storia d'amore di Diana con Hasnat Khan. Taglio registico da fiction televisiva, senza un guizzo che sia uno, fotografia da reportage da tg di mezzogiorno e retorica spiccia sono gli ingredienti di una vicenda che nonostante le lacrime forzose non emoziona mai, ma al contrario restituisce una cronaca da rotocalco da due soldi come quelli che infestano la stampa inglese. La Watt si impegna ma non basta a salvare la baracca.
A parte la discutibile somiglianza della Watts, sia fisica che gestuale, con la Principessa, quello che colpisce maggiormente - in negativo - è la vacuità della sceneggiatura, unita a una serie di dialoghi a dir poco imbarazzanti. Il film non ha velleità e lo dimostra dalle prime battute. Allora la domanda è: ma a chi serviva una cosa del genere? Anche perché l'immagine di Lady D. è uscita indenne già da tempo immemore riguardo al presunto scandalo della sua relazione. Più che un biopic sembra il classico romanzo patinato. Evitabile.
Patinatissimo film incentrato sugli ultimi due anni di vita di Diana Spencer, in cui si evidenzia un personale punto di vista degli sceneggiatori che potrebbe anche non corrispondere alla realtà. Situazioni da modesta fiction televisiva e dialoghi imbarazzanti. La Watts è probabilmente l'unica nota positiva di tutto il baraccone, che avrebbe meritato qualcosa di meglio.
Estremamente scadente, anche se ben diretto. Non è mai facile interpretare un protagonista della contemporaneità e la Watts fallisce nella stereotipizzazione positiva di Diana, sorretta da una sceneggiatura non solo fantasiosa (in fin dei conti non è un difetto scrivere una storia vagamente ispirata a un personaggio esistito) ma pure decisamente debole e banale, priva di spunti seri di approfondimento. Si salva una regia abbastanza buona nella prima parte del film (già nella seconda in visibile calo).
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Vale solo per la Watts a dirla tutta, visto com'è brava a tratteggiare le ambiguità e le caratteristiche di una donna che, alla fine, ha fatto molto a livello umanitario (l'eliminazione delle mine antiuomo).
A dirla tutta neanche così interessante, un pò anonimo e privo di mordente, paratelevisivo e troppo personale, è perlomeno vedibile e potabile.
Hirschbiegel ha di sicuro fatto di melgio però (The experiment, La caduta).
Raremirko ebbe a dire: Più che sufficiente anche se non eccezionale.
Vale solo per la Watts a dirla tutta, visto com'è brava a tratteggiare le ambiguità e le caratteristiche di una donna che, alla fine, ha fatto molto a livello umanitario (l'eliminazione delle mine antiuomo).
A dirla tutta neanche così interessante, un pò anonimo e privo di mordente, paratelevisivo e troppo personale, è perlomeno vedibile e potabile.
Hirschbiegel ha di sicuro fatto di melgio però (The experiment, La caduta).
Dissento sulla Watts, per me la prova peggiore della sua carriera, più che un'interpretazione, un tentativo di imitazione...