Spencer - Film (2021)

Spencer
Locandina Spencer - Film (2021)
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Titolo originale: Spencer
Anno: 2021
Genere: biografico (colore)

Cast completo di Spencer

Note: Racconta di quando la principessa Diana meditò di abbandonare Carlo. Presentato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2021.

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Tutti i commenti e le recensioni di Spencer

TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/09/21 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 4/09/21 13:07 - 1304 commenti

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La Lady D della Stewart è algida ma pazzerella sin dalle prime battute, aderente all'originale più per immagini che per sensazioni. Larraín ne abbozza il ritratto attraverso le sue consuete modalità, scegliendo la via intimista per raccontare i tumulti interiori della principessa del Galles durante un weekend reale natalizio. Emerge la relativa assenza della famiglia reale, relegata a ruolo comprimario mentre la nostra interagisce (cercando calore) anzitutto con la servitù; il lavoro acquisisce intensità quando il piano interiore si fa dominante, ma The Crown resta più convincente.
MEMORABILE: La collona sulle scale; Lo spaventapasseri; La fuga.

Leandrino 5/12/21 17:38 - 531 commenti

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Le vacanze di Natale del '91 presso la Royal Family sono ritratte come la gabbia dorata di Diana Spencer, "uccellino" in fuga da dinamiche di potere e di immagine. Il ritratto di Larrain è poetico e affettuoso, del tutto simbolico e spesso letterale. Un esercizio estetico di tutto valore - fotografia di Claire Mathon ineccepibile - ma un po' ruffiano, buono per una certa critica formalista e per gli amanti delle vittime. Non necessariamente un bel tributo, grazie anche alla performance sopra le righe e a tratti un po' di ridicola di Kristen Stewart che si applica, ma non riesce.

Paulaster 16/12/21 09:45 - 4982 commenti

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In tre giorni natalizi si narra dell’oppressione patita dalla principessa Diana in casa Windsor. Larrain riesce ad evitare l’effetto caricaturale dei reali e si concentra sul quotidiano fatto di ingessate regole formali e relative nevrosi. La storia non si permette di uscire dal focus sulla protagonista (discreta la Stewart e nota per Spall) e alla lunga ne diventa il limite. Le brevi variazioni visionarie o i rimandi all’infanzia sortiscono l’effetto di solo riempitivo. Confezione di fattura nel ricreare gli ambienti esclusivi.
MEMORABILE: La bilancia all’ingresso; Le perle ingoiate; Le tende cucite; “Vorrei masturbarmi”; Al fast food coi figli.

Thedude94 30/03/22 19:54 - 1181 commenti

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Chi si aspetta un biopic fatto e finito su Lady Diana rimarrà sicuramente spiazzato da questa storia immaginata da Steven Night e messa in scena ottimamente da Larrain, che si concentra principalmente sulle ansie e i tormenti della principessa di Galles. La Stewart fa il suo degnamente, inizialmente sembra quasi voler imitare il modello ma poi si immedesima nel personaggio scritto dalla sceneggiatura e viaggia su binari da fiaba angosciante, al limite dell'orrorifico. Insomma, qualcuno storcerà il naso, ma siamo di fronte a un film davvero notevole.

Galbo 8/08/22 07:38 - 12706 commenti

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Una favola che diventa un incubo per la sua protagonista, prigioniera di un ruolo che non le appartiene e di rigide convenzioni alle quali cerca di ribellarsi. Non un biopic tradizionale, ma la storia di un disagio che diventa una forma depressiva. Un film che funziona quando mostra la morsa che si stringe progressivamente intorno a Diana Spencer ma che mostra qualche debolezza nella parte finale, meno aderente alla realtà e nella prova della protagonista, più “mimetica” che ispirata. Suggestive le ambientazioni.

Daniela 12/08/22 18:56 - 13410 commenti

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Come accaduto in Jackie, Larrain non dirige un biopic ma il ritratto di un personaggio diventato famoso in quanto "moglie di ..." focalizzandosi su un momento particolare della sua vita, in questo caso sul soggiorno trascorso nella tenuta reale di Norfolk in occasione del Natale 1991. Nell'interretazione mimetica di Stewart, una donna sull'orlo di una crisi di nervi, umiliata dal marito, trattata con freddezza dalla suocera e dagli altri familiari, sorvegliata a vista dal personale, disperatamente sola ma non domata e pronta a spiccare il volo. Film imperfetto ma interessante.
MEMORABILE: L'obbligo di pesarsi; La collana di perle; La questione del cambio del vestito a colazione; Le tende cucite.

Bubobubo 28/08/22 11:34 - 1847 commenti

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Nelle prime sequenze Diana si perde nella campagna del Norfolk; autentica sbadataggine o inconscia pulsione all'escapismo? Eppure non c'è modo di sfuggire a una condizione esistenziale: prigioniera in casa altrui, sorvegliata a vista da una schiera di zelanti servitori, preda di allucinazioni che confinano con la realtà e abitante di una realtà-iperoggetto dalle fattezze di incubo. Un weekend natalizio lungo come una vita aliena: Larraín dipinge un affresco psicologico di grande cura formale, solo a tratti inficiato dal proliferare di dettagli e sottotrame poco rilevanti.
MEMORABILE: Raptus bulimico nelle cucine; Anna Bolena e la collana di perle.

Giùan 30/08/22 12:04 - 5005 commenti

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Larrain sfugge stavolta (almeno in gran parte) al tiepido appiattimento su cui si adagiava Jackie, attraverso un percorso biopic(o) che sbalza e tergiversa costantemente, giocando in maniera non sempre incisiva ma perlopiù intrigante sul flusso di coscienza emotivo come anche sull'immagine pubblica di Lady D. Ne vien fuori un film ambivalente e anzi polifonico, che alterna pensose parentesi altmaniane a segmenti più effimeri (a dir il vero i meno riusciti) o eccedenti (la caccia ai cervi). Straordinario il lavoro di mimetismo "scavato" della Stewart e fondamentale quello sui costumi.
MEMORABILE: Il viso e la confessione d'amore di Sally Hawkins; Il dialogo sul tavolo da biliardo con Carlo; Il personaggio di Spall.

Didda23 10/10/22 10:29 - 2472 commenti

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Non un biografico di stampo prettamente tradizionale (e commerciale), bensì un'opera autoriale (intesa nel modo più positivo del termine) con un'atmosfera surreale e depressiva veramente intrisa di significante. La regia di Larrain asseconda le turbe di Diana, imprigionata in un mondo che non sente proprio, mescolando realtà e finzione magnificamente. Il tocco magico è offerto dalla strepitosa sceneggiatura di quel genio assoluto di Steven Knight che ci offre scene madre di indubbio valore artistico. Ottima la scelta della Stewart che, oltre alla fisicità, ci mette il talento.
MEMORABILE: Lo spaventapasseri; Diana che ferma la battuta di caccia; La visita nella casa d'infanzia.

Pigro 25/09/24 11:07 - 10197 commenti

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Dopo la crisi di Jackie tocca a quella di Lady Diana, ficcata "sadicamente" da Larraín in una riunione di famiglia il giorno di Natale per farne risaltare tutta la sua forza e fragilità di intrusa o aliena, vittima o pazza, reincarnazione di Anna Bolena o forse solo senza amore. Pellicola di intensa emozione (con gran sostegno della bella colonna sonora) nel racconto del senso di non appartenenza, della sottrazione dalle regole, di insofferenza per la propria vita scomoda. La storia di una donna insoddisfatta prima che di una principessa.

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