Nonostante un titolo che fa pensare a un seguito (magari de I DUE DELLA FORMULA 1 ALLA CORSA PIU’ PAZZA DEL MONDO), il film di Mariano Laurenti è semplicemente un esempio di come Franco e Ciccio, negli Anni Settanta, non siano riusciti (salvo rari casi) a trovare buone storie sulle quali improvvisare. Qui i due sono comandante (Franco, stranamente in un ruolo da tombeur de femmes e non da scemo del villaggio) e vicecomandante (Ciccio) di un aereo della compagnia LAS (Linea Aerea Siciliana, con tanto di adesivone sul velivolo). In due viaggi differenti verranno dirottati a Marsala e poi in Africa...Leggi tutto dai due figli (maschio e femmina) dell'imprenditore puglio-milanese Tancredi Torricelli (Lino Banfi, è lui il vero mattatore, ormai destinato a soppiantare, per verve e grandi capacità improvvisative, la coppia di comici siciliani), entrambi stanchi di un padre che non vuole farli sposare con i rispettivi amanti, con cui scappano. Franco e Ciccio portano prima una, poi l'altra coppia sempre in Africa, dove viene regolarmente sequestrato loro l'aereo dai fedayn. Mariano Laurenti cerca di dare spazio un po' a tutti, privilegiando i due siciliani ma lasciando andare a ruota libera Banfi, sicuramente il più divertente. Si seguono comunque pure le storie dei quattro innamoratini e c'è posto per un paio di canzoni dei Delirium di Ivano Fossati, che in un locale si esibiscono per la gioia dei cacciatori di notazioni cult (ma non c'è “Jesahel”, il loro hit). Soggetto e sceneggiatura (abbozzati come sempre) di Carlo Veo per una commedia comica di nessuna pretesa che passa via senza lasciare il minimo segno di sé.
Forse il ritmo non è esattamente velocissimo però c'è da considerare la naturale simpatia di Franco e Ciccio. Lino Banfi nel ruolo di un uomo d'affari è poco convincente. Tutto sommato un buon film, e poi Laurenti è un regista validissimo. La pellicola che circola in giro sulle tv private (ODEON TV per esempio) è una delle più tagliate e rovinate in assoluto nei film di Franco e Ciccio: questo forse il motivo per cui è rimasto inedito.
Film sconlclusionato che da un soggetto molto esile e fiacco (dirottare aerei per una fuga d'amore?) non sfrutta la coppia siciliana (abbastanza in forma). Il regista lascia anche molto spazio a un Banfi comprimario. Laurenti concede troppo spazio alla storia d’amore dei due giovani. Molto brutto, si segue con noia. Uno degli ultimi di Franco e Ciccio.
Uno dei più brutti film comici (oddio...) mai visti e sicuramente uno dei peggiori della famosa coppia, che pure non recita male. Terribile l'innesto del gruppo musiscale di stranieri con parenti italiani. Trama banale, noiosissimo: un filmetto incolore. Peccato perché con Banfi e la coppia Franchi-Ingrassia si poteva fare davvero molto di più.
Stramba e mediocrissima pellicola, con storia esile e raccogliticcia, con il duo siciliano che non ha il consueto ruolo di mattatori. Molto spazio agli altri: Lino Banfi non ancora convincente, una Marchall come sempre più torbida che bella, un Leonardi poco convinto, un D'Adda e una Novak che non lasciano traccia, una Perego che eccede. La migliore è la Merlini, con riccioloni biondi e il cuore che pàlpita per Franco. Di culto i due pensionanti da lei trascurati: il grande e occhialuto Guido Spadea e il csc Sergio Serafini. *! stiracchiato.
Mediocre ma non pessima commedia col duo Franco e Ciccio più un Banfi, a mio avviso, sotto tono. Ci sono troppe ripetizioni e se qualche trovata all'inizio può
anche strappare qualche sorriso, alla lunga però stanca. Finale solo parzialmente lieto e prevedibile. Cast con qualche buon caratterista e con la Merlini che spicca
sugli altri. Per i fan dei due siciliani: gli altri possono astenersi senza perdersi nulla di particolare.
MEMORABILE: Le attenzioni della Merlini per Franchi e le lamentele degli altri pensionanti.
Avventure di due improbabili piloti civili della "Air Sicilia". Sulle spensierate e ariose note di Giancarlo Chiaramello, un'innocua commedia che si aggiunge alle non memorabili performance del colpo di coda cinematografico primi Anni '70 del duo siculo. Si ride poco, ma la mano di Mariano Laurenti - esperto in pellicole leggere - riesce quantomeno a rendere fruibile l'opera senza tedio alcuno. Si assiste però a uno spettacolo ripetitivo e forse già allora superato.
Modesta commedia del prolifico duo comico (c'è anche Banfi, non ancora al suo meglio) che tenta un analisi del rapporto genitori-figli riuscendovi solo in parte. Si salvano le scene con i fedayn e alcuni lazzi del duo: "Ci... ci... ci... ci" (Franchi), "ci deve essere un treno nei paraggi" (durante il volo???). Tagliata oltremodo la versione televisiva e questo abbassa il voto.
MEMORABILE: "Ma chi schifiu dici, vattinni pa gghiri dra, pigghiati a filà" "abdallà" (dialogo tra Franchi e un fedayn).
Mariano Laurenti HA DIRETTO ANCHE...
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Ma cosa è successo a questo film? E' stato montato dall'atrezzista perché il montatore è dovuto scappare a casa ? Tutto tagliato è uscito così nelle sale ? Si saranno fatti dare indietro i soldi del biglietto!
Enzo Andronico con voce inconsueta quella di Giuseppe Fortis.
DiscussioneGeppo • 21/09/14 14:55 Call center Davinotti - 4285 interventi
Nelle sale è passato integrale, ovviamente. La nota copia rovinata che circola provviene dalle TV private! L'unica versione integrale che io abbia mai visto è quella tedesca, col finale e titoli di testa completi!
Questo è un film di Franco e Ciccio che non ho mai visto.
Se è ridotto così a brandelli eviterò di visionarlo.
Così mi risparmierò anche una probabile arrabbiatura....
Schramm ebbe a dire: ....signori, è tra noi buono jr.!!
In realtà sono Legnani. Ma il pc era rimasto sul Davinotti dopo che aveva scritto mio figlio il suo pensiero su STAR WARS e non ho sloggato e riloggato...
DiscussioneZender • 25/01/16 07:35 Capo scrivano - 47787 interventi
Legnanino ebbe a dire: CAST
Si legge Francisco d'Adda Salvaterra.
D'Adda è, in questo film, così accreditato. Il credito consueto va messo fra parentesi. Quale sarebbe il credito consueto?
Zender ebbe a dire: Legnanino ebbe a dire: CAST
Si legge Francisco d'Adda Salvaterra.
D'Adda è, in questo film, così accreditato. Il credito consueto va messo fra parentesi. Quale sarebbe il credito consueto?