Da due siciliani DOC come Ciprì e Maresco (che già avevano provato a coinvolgere Ingrassia nel loro TOTO’ CHE VISSE DUE VOLTE fallendo per via della salute cagionevole dell’attore), un omaggio alla vita della coppia comica più popolare del cinema italiano. Il sottotitolo recita infatti “la vera storia di Franco e Ciccio” e si ripromette di raccontare, attraverso le testimonianze di attori e parenti stretti, la nascita e il progressivo tramonto dei due. Dai primi spettacoli in strada (per Franco) e in teatro (per Ciccio) ai primi successi cinematografici propiziati da Modugno (che li portò ad esordire su grande schermo con...Leggi tuttoAPPUNTAMENTO A ISCHIA). Non manca nemmeno qualche sporadico intervento della voce fuori campo che “intervista” personaggi improbabili in pieno stile cinico tv, ma l'impressione è quella di uno speciale televisivo montato senza troppa fantasia e di utilità relativa. Molti gli spezzoni ricavati dai film della coppia, meno quelli ripresi dalla televisione. I temi trattati sono quelli conosciuti e già ampiamente dibattuti: dalle molteplici separazioni agli incontri con Totò e Buster Keaton. Dove si affronta un aspetto poco esplorato finora è invece l'ultima parte, con le accuse di partecipazione mafiosa a Franchi e alcune scene del misconosciuto CREMA, CIOCCOLATA E PA... PRIKA, film voluto dal boss Michele Greco per far recitare il proprio figlio e interpretato tra gli altri dalla coppia Franchi/Ingrassia riunitasi per l'occasione. Il materiale girato e d'archivio era molto superiore; scartandone buona parte s’è ottenuto un documentario ben fatto e approfondito, ma poco utile per i fan.
Documentario sulla vita e la carriera del fenomenale duo comico Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Utile per chi non conosce molto della filmografia dei due attori siciliani, bravi ma spesso impegnati in pellicole del tutto trascurabili, meno per i loro cultori. Sicuramente un'operazione dovuta per riportare agli onori della cronaca una coppia che nel bene e nel male ha segnato il cinema comico italiano negli anni '60 e '70. Interessante.
Un buon lavoro, che unisce due pregi: la scorrevolezza, grazie ai vivaci interludi dei soliti freaks del giro Ciprì-Maresco, e un amore sincero e non di riporto per Franco&Ciccio, non disgiunto da una comprensione profonda e - anch'essa - non scolastica o d'accatto del retroterra culturale e persino antropologico (ebbene sì) da cui i due grandi siciliani provenivano e di cui hanno rappresentato una fortunata propaggine. Pubblicato in un ricco dvd molto utile.
Un bel lavoro di montaggio tra interviste ad attori, cantanti e registi nonché parenti ed amici o chiunque altro abbia ruotato intorno al duo comico, con immagini di repertorio vario, certo molto godibile e raro. Una ricostruzione sulla vita di due uomini che dalla povertà assoluta finirono nella memoria colletiva di tutti. "Gli americani hanno Ernest Borgnine? Bene, noi abbiamo Ciccio Ingrassia", disse Fellini. "Franco Franchi non è un comico, è IL comico", disse Coppola. Ottimo documentario per fare giustizia sui guru della comicità italiana.
Interessante documentario sulla coppia comica italiana più famosa e longeva. Peccato per qualche errore evitabile (come quello di scambiare Ignazio Leone per Alfonso Tomas, ad esempio), ma nel complesso si percepisce un'aria di autentico rispetto per il duo, troppo spesso sbeffeggiato in modo eccessivo. Del tutto inutili -quando non irritanti- le parti con il finto critico.
Come ci si può aspettare da Ciprì e Maresco, è un documentario strano, pieno di rispetto e ammirazione per i corregionali Franco e Ciccio, ma anche impestato di inserti nel pieno stile dei due cineasti siciliani (che rubano tempo prezioso a interviste e spezzoni). Se per i fan di Franchi e Ingrassia molte delle vicende narrate sono arcinote, particolare valore ricoprono alcuni reperti cinetelevisivi da tempo invisibili, come quelli tratti da "Crema cioccolata e pa…prika" e "Un uomo da ridere".
Bel documentario sulla vita dell'immortale coppia comica Franco e Ciccio. La coppia Ciprì e Maresco sono una garanzia di qualità e il lavoro di montaggio risulta davvero ben fatto. Agli amanti della coppia piacerà sicuramente, ma consiglio la visione anche gli altri.
Lavoro di montaggio con alcuni inserti originali dedicato ad un duo che è entrato di diritto nella storia del cinema italiano (ma anche in quella del teatro e della televisione). Inserti tratti da apparizioni televisive e cinematografiche dei due si alternano a testimonianze di amici e colleghi derivandone un rispettoso ritratto artistico ed umano del duo. Interessante e divertente.
La nascita ed il successo di una delle più bizzarre coppie del cinema e dell'avanspettacolo italiano. Due siciliani doc che tra esibizioni e risate hanno caratterizzato un lungo periodo artistico. Taglio documentaristico fatto di ricordi, interviste e esilaranti spezzoni di repertorio.
Commovente omaggio in forma di documentario ai due comici siciliani. Le vicende di Franco e Ciccio emersi dalla povertà più nera al successo popolare è l'occasione per osservare cinquanta anni di storia del costume e della società italiana. Spesso si sfiora l'agiografia ma ci sono momenti emotivamente molto coinvolgenti e, ovviamente, molti altri in cui si ride di gusto. Un pezzo della nostra storia; un "come eravamo" che ogni tanto assume i toni grotteschi e surreali ai quali Ciprì e Maresco ci hanno abituato.
Non esente da imprecisioni (la svista Alfonso Tomas/Ignazio Leone), ma davvero ben realizzato: Ciprì e Maresco avrebbero potuto abusare del loro risaputo approccio intellettualoide, ma hanno preferito mettere da parte l'eccentricità e concentrarsi di più sulla narrazione di tipo biografico, nonchè sul profilo caratteriale dei due leggendari comici siciliani. Gli interventi illustri di Sanguineti, Baudo, Monicelli e quelli, più intimisti, dei rispettivi familiari e del talent-scout Fulci, rendono il tutto ancor più interessante e dettagliato.
Casereccio documentario sulla vita del fenomenale duo Franco Franchi/Ciccio Ingrassia. Trattasi di montaggio di filmati di repertorio tratti da film, televisione e teatro conditi da interviste a vari personaggi. Malinconico rivedere quei due: anche se strappano risate con la loro bravura mi provoca davvero una forte emozione.
Interessante docufilm sulla vita di Franco e Ciccio, con molti personaggi illustri a fare da testimonianza e rari spezzoni di cui mi sarebbe piaciuto vedere di più (tipo le scene di Crema, cioccolata e paprika). Il risultato è buono, un omaggio affettuoso e anche commovente (soprattutto verso la fine) dove emerge il talento, qualora ci fosse bisogno di ricordarlo, della coppia spesso seppellito sotto sceneggiature povere.
Nonostante due erroracci da matita blu (il film di Fellini diventa – incredibile! - Àmarcord e si scambia Alfonso Tomas per Ignazio Leone), è un documentario da apprezzare per la sapiente miscela di brani da film, spezzoni televisivi, noto biografiche, interviste, cenni sull’entourage, eccetera. Le scenette ex novo, fortunatamente poche, sono mediocri e narrativamente superflue. Tutto il resto fila che è un piacere. Da vedere: ***
Ritratto tenero, simpatico ed umano sul percorso di una coppia comica che partendo dalla strada ha saputo fare molta strada. Ci sono divertenti gag, interviste e testimonianze, montate in un documentario agile e piacevole. Una sorta di “The best of” del duo celebrato dal pubblico e stroncato dalla critica oltre i loro veri demeriti. Hanno sfornato film a ripetizione sapendo improvvisare anche là dove non c’era la sceneggiatura, hanno portato nelle tasche dei produttori un sacco di soldi e hanno fatto divertire la gente: cosa si vuole di più? ***
Tutta la vita di Franco e Ciccio raccontata in soli 97 minuti: una durata magrissima, per due miti come loro. Il documentario meritava indubbiamente qualche minuto in più. Nonostante tutto è un'opera ben costruita, ottimamente raccontata e ben diretta da Ciprì e Maresco, ricca di testimonianze e di interviste (a mio avviso troppo brevi). Interessanti la sequenza e la storia del rarissimo Crema, cioccolata e pa... prika. La decisione di girare un documentario sulla storia del duo comico è stata ottima, meglio che rifarli in una fiction... Tutto il documentario è memorabile (compresi gli extra contenuti nel dvd). Lo consiglio a tutti anche a quelli che non seguono Franco e Ciccio.
Un film che restituisce a pieno diritto onore e merito a una delle coppie più longeve del cinema italiano. L'opera può essere apprezzata se non tanto dal punto di vista cinematografico senza dubbio molto da quello documentaristico. Una sorta di viaggio tra i film più o meno riusciti della compianta coppia di artisti.
Volto simbolo della commedia popolare italiana, la coppia Franchi e Ingrassia viene ricordata in un ricco, scorrevole florilegio della loro lunghissima carriera, cedendo la parola ai diretti protagonisti, ai familiari e ai colleghi e illustrandolo con imprescindibili spezzoni di film e show televisivi. Fortunatamente Ciprì e Manesco riescono a tenere a freno i penosi inserti mock-documentary con i (finti) critici Napoli e Puma che di solito affossano le loro produzioni nella più irritante grossolanità.
MEMORABILE: Il numero “Core n’grato”; l’arrogante giudizio su Crema, cioccolata e pa...prika del magistrato-politico Giuseppe Ayala.
Ciprì e Maresco confezionano quello che è un documentario con interviste, curiostà e stralci di film e spettacoli tv della coppia Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Se la tv del "Grande Fratello" e dei Talent Show pare averli dimenticati, i due registi siculi no, tanto da farne questo film in stile Michael Moore. Il tutto risulta interessante, anche se questo non è certo cinema ma televisione fatta al cinema. A guardarlo vengono i lacrimoni, perché Franco e Ciccio hanno lasciato un vuoto mai colmato del tutto dagli "eredi" Ficarra e Picone.
Bell'omaggio alla carriera di una coppia d'oro del cinema italiano dagli inizi fino alla fine dei loro giorni. Molti spezzoni di film e varie interviste: si parla un po' di tutto, compreso i presunti guai di Franchi e dei litigi tra Franco e Ciccio. Forse c'era da raccontare un po' di più, ma alla fine tirando le somme è un bel ritratto.
Pur rispettandoli come artisti e come essere umani, faccio davvero fatica a comprendere il motivo del loro indiscusso successo commerciale. Pensavo che quest'opera avesse potuto illuminarmi, ma non è accaduto. Il documentario è ben diretto e montato, alternando momenti più riusciti (gli spezzoni in tv) ad altri puramente riempitivi (Puma e Napoli). Certamente non annoia, ma è più vicino a uno speciale tv che a un'opera autoriale. Mediocre.
Viaggio all'interno di una delle coppie più amate dal pubblico, di bambini e non solo, degli anni d'oro del cinema italiano di genere. Il pregio del film sta certo in un amarcord di scene purtroppo appena citate, ma ancor di più nelle interviste e spezzoni che contribuiscono a un ritratto commovente di due professionisti che, nel nostro ragionare di bambini, pensavamo fossero sempre così anche nella vita. Difficilmente classificabile quanto a pallinaggio, ma indubbiamente un prodotto ben confezionato.
La collaborazione artistica tra Franchi e Ingrassia viene narrata attraverso una duplice chiave di lettura: la prima riguarda la parte storiografica con le tappe raccontate attraverso le testimonianze e i filmati d’epoca; la seconda è resa nello stile dei registi che in modo dissacrante inquadrano il periodo e prendono in giro la critica che li ha sempre sottovalutati. Tributo affettuoso a un’arte iniziata per strada (figlia di Totò) e arrivata a inventarsi un filone parodistico.
Siamo dalle parti del documentario ad honorem; alla fine resta un retrogusto di incompletezza dovuto alla sintesi del repertorio televisivo, considerando che i due pupi della risata molto diedero all'etere, facendo spesso anche meglio che al cinema. Non mancano i noti risvolti polemici che intercorsero tra gli artisti, così come il cenno sulla sciagurata faccenda giudiziaria che colpì Franchi nell'89, risolta poi con la piena estraneità ai fatti. Commovente la parte finale, tra i commiati grati al pubblico: la paradossale tristezza che sovente conclude il destino bizzarro dei comici.
MEMORABILE: Ingrassia che, durante un convegno, fa nome e cognome di colui che ritenne l'autore del fallimento della sua nascente casa di produzione.
Storia alla Ciprì e Maresco di due tra i comici più amati, sottovalutati e filmograficamente prolifici d'Italia. Tra siparietti, interviste, momenti in classico stile Ciprì e Maresco e varie curiosità, la pellicola procede abbastanza speditamente, anche se alla fine, più che un quadro generale della loro nascita e ascesa come Franco e Ciccio, con tanto di momenti di crisi, sembrerà di aver assistito soprattutto a una selezione dei loro momenti migliori. In realtà però le vere chicche sono quelle pillole in cui si esce dal contesto artistico e si approfondisce il loro rapporto.
MEMORABILE: L'incredibile mimica e marionettizzazione di Franco; Il rapporto con Modugno; Ciccio rancoroso parla del commercialista truffaldino; Buster Keaton.
Non è solo un documentario, è una riflessione su un mondo, un modo di fare cinema e una coppia che riassume dentro di sé tante caratteristiche intrinseche al mondo siciliano. Un film sorprendente, cinefilo ma non ossessivo, che riesce anche a non fare il solito santino della "rivalutazione del cinema popolare". E' un peccato che le coppie siano scoppiate: Franco e Ciccio, ma anche Ciprì e Maresco. Peccato per alcune banalità di Tatti Sanguineti, per il resto davvero notevole.
Splendido documentario su una grandissima coppia comica italiana al tempo incredibilmente bistrattata dalla critica per essere rivalutata poi solo in seguito. Lavoro attento e onesto che in perfetto Ciprì e Maresco style diverte e stupisce riuscendo a rendere giustizia non solo a Ciccio e Franco ma anche a tutti coloro che hanno permesso l'esistenza di quel cinema. Essenziali alcuni aneddoti, molto interessanti alcune interviste, mai banale Fulci.
MEMORABILE: Le sorelle di Franchi; L'aneddoto su Fellini.
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DiscussioneZender • 23/06/08 13:43 Capo scrivano - 48842 interventi
9) IL PALLINO NON E’ UGUALE PER TUTTI Ogni film riceve il proprio sacrosanto pallinaggio e viene paritariamente inserito nel Davinotti. Ma non fate lo sciocco errore di paragonare pallinaggi uguali che appartengono a mondi diversi. Kubrick e Vanzina possono ricevere gli stessi pallini ma gli intenti e i risultati vanno considerati all’interno di generi e aspettative ben diversi. Ricordate sempre le parole che già appartennero a nonno Bum-Bum Davinotti: “Chi è uso a codesta ingenua operazione di raffronto mai potrà capire le mirabili alchimie che regolano il cinema”.
Cari amici davinottiani,
come non dare ragione a Fabbiu e Zender? Certi paragoni sono sciocchi, puerili e soprattutto inutili e fuorvianti. Tuttavia se li ho fatti è solo per avallare le mie tesi già esposte precedentemente e che perciò non riprenderò qui.
Ho semplificato un pò le cose per far capire bene qual è il mio punto di vista.
D'altronde Fabbiu ha ragione anche sul fatto che a volte certi film vanno criticati tenendo presente del filone a cui appartengono. Se dopo 3 film consecutivi da 5 pallini viene, infatti, realizzato un film da 3 pallini (quindi comunque valido) è chiaro che la delusione c'è e che comunque quella pellicola va giudicata un pò meno bene delle altre.
Anche Zender dice benissimo: il pallinaggio non è uguale per tutti. Anche io d'altronde a volte attribuisco il massimo dei voti a film molto diversi tra loro, il che non vuol dire che abbiano pari valore e bellezza. E' chiaro, infatti, che un grandissimo film di genere merita comunque il massimo dei voti come li merita un capolavoro assoluto della storia del cinema. Poi è ovvio che si tratta di due cose distinte e separate.
P.S.
Volevo infine chiarire che le mie critiche ad un certo tipo di cinema non erano assolutamente riferite a Franco e Cicco (non conoscendo bene il loro cinema non posso dare giudizi in merito). Certe considerazioni si trovano qui per puro caso poichè nate in risposta all'interessante stimolo dato da Fabbiu.
DiscussioneDusso • 17/10/13 10:56 Archivista in seconda - 1923 interventi
Didda mi sorprendi ancora con la visione di questa sorta di documentario ma d'altronde i motivi del perchè tu l'abbia visto li hai già spiegati nel tuo commento