Cotola • 20/06/08 19:54
Consigliere avanzato - 3914 interventiCari davinottiani,
mi permetto di fare qualche considerazione sull'interessantissima questione aperta dall'intelligente spunto di riflessione di Fabbiu e proseguita da Gugly e Zender (il maestro!!) ;-)).
Concordo con quanto Gugly dice: in Italia, e non solo, la critica tende generalmente a svilire il genere comico, premiando invece, a volte oltre i propri meriti, il cinema cosiddetto "impegnato" o, come forse sarebbe meglio definirlo, d'autore. E' una questione vecchia e annosa. A volte lo si fa e lo si faceva per convinzione, altre volte per moda, per seguire la massa o perchè si aveva vergogna di dire che (tanto per fare un esempio) alcuni film di Totò erano bellissimi.
Come però dice giustamente Zender la cosa nasce anche dal fatto che allora come oggi i critici, giudicano anche in base ad altri parametri che io definirei estetici se non addirittura artistici.
E' chiaro, infatti, che quando si giudica un'opera, specie se lo fa una persona competente (come dovrebbe esserlo un critico), non ci si limita soltanto (o almeno non si dovrebbe farlo) al proprio giudizio e gusto personale. Bisogna anche guardare a quei canoni estetico-stilistici-artistici che rendono un'opera più o meno bella. Non si può semplicemente dire "A me non è piaciuto" oppure "L'ho trovato bellissimo". Non è serio e non è professionale.
Se passasse un principio del genere (IO NON CREDO PER NULLA ALLA SOGGETTIVITA'DELLA BELLEZZA PER CIO' CHE RIGUARDA L'ARTE) ciascuno potrebbe spacciare per giudizio critico ogni corbelleria che gli passa per la testa e dire per esempio che in fondo Neri Parenti è meglio di Orson Welles, che Pieraccioni è meglio di Chaplin e così via. (Non vorrei però essere frainteso. Ovviamente ciascuno ha il diritto di dire ciò che vuole ma da qui a dire che ogni giudizio critico ha lo stesso grado di attendibilità degli altri...beh capirete che ce ne passa).
Detto ciò, siccome un film è o dovrebbe essere anche un qualcosa di tecnico o di artistico, è giusto che un critico nello scrivere la sua recensione si domandi: com'è la regia? e la sceneggiatura? e gli attori? e la fotografia? etc etc. In virtù di questo è chiaro che, a mio avviso, perchè un film comico sia bello non basta che faccia ridere.
Certo la gente che va a vedere i film dei Vanzina, di Parenti, di Pieraccioni e chi più ne ha più ne metta, ed affolla le sale, si diverte moltissimo, ride di gusto (e francamente non so come facciano visto che spesso si assiste sempre alla stessa solfa a partire addirittura dal titolo). Ma come ho già spiegato questo non basta a decretare il valore di un film.
Se è vero, infatti, che un film comico che fa ridere è bello, allora dovremmo anche affermare che un film porno che fa eccitare è da considerarsi bello e riuscito? Non credo sia così.
Infine altre due piccole considerazioni: certo come dice Gugly tra un film come quello di Segre ed un film di Franco e Ciccio quale resterà? Sicuramente il secondo dei due. Tuttavia (non me ne vogliano gli amanti di Franco e Ciccio) tra un qualsiasi film di Franco Franchi ed un film come “La Grande Guerra” o “I soliti ignoti” di Monicelli o ancora “Una vita difficile” di Risi e chi più ne ha più ne metta, quale resterà? Credo questi ultimi esempi. Eppure fanno ridere sia quello di Franco e Ciccio sia gli altri, ma nel secondo caso ci sono dei valori aggiunti che sarebbe troppo lungo e noioso (soprattutto per voi che dovreste leggere le mie farneticazioni) stare a spiegare.
Per concludere io credo poi che ormai il problema sia un altro e questo riguarda squisitamente il cinema italiano contemporaneo: mentre una volta c’erano diverse tipologie di film comico (per cui c’erano Franco e Ciccio, c’era Totò, c’erano i film scollacciati, c’erano i film della commedia all’italiana e tanti altri), oggi più o meno siamo in presenza di un monologo. A Farla da padrone sono sempre gli stessi film, attori, registi. Il problema allora è che il pubblico italiano ha il diritto, a mio avviso, anche ad un tipo di comicità un po’ diversa, meno rozza, greve e immediata e più “cerebrale” direbbero alcuni ma anche un po’ più riflessiva, garbata e intelligente.
Semplicemente credo che sarebbe meglio diversificare un po’ l’offerta, magari puntando anche, come facevamo copiosamente una volta (con grandi capacità e successo), anche sul cinema di genere che non sia solo quello comico. Ma quello della crisi del cinema di genere è un altro annoso problema su cui si potrebbe parlare per giorni e giorni. Quindi la chiudo qui e non vi scoccio più.
Un saluto a tutti.
P.S.
Spero di non avervi annoiato e di non aver offeso nessuno con le mie considerazioni. A volte quando scrivo di cose che mi appassionano mi lascio trasportare. Se l’ho fatto vi chiedo scusa anticipatamente.
Manowar79, Geppo, Reeves
Caesars, Fabbiu, Ciavazzaro, Galbo, Aal, Rambo90, B. Legnani, Giacomovie, Lythops, Paulaster, Diamond
Il Gobbo, Renato, Pstarvaggi, Nando, Stubby, Fabiorossi, Homesick, 124c, Gabrius79, Katullo, Puppigallo, Marcel M.J. Davinotti jr.
Didda23