Interessante (è il primo, da protagonisti, del duo), ma non indimenticabile. La figura migliore la fa Franco, perché Ciccio è lontano dalla parte del “finto intelligente” che diventerà il suo pezzo forte. Franco contiene le espressioni e mostra talento. A non funzionare è una trama un po’ scombinata, che arriva a 90’ scarsi grazie a brani musicali e all’episodio, lento e mediocre, con Modugno e la Schiaffino. Belle, invece, le inquadrature degli interni e dei cavalieri che s’aggirano per Roma. Adorabile De Sica. L’arredatore è Gianfranco Fini.
Uno dei migliori Franco & Ciccio, grazie alle ottime invenzioni di Pazzaglia (come i sicari inviati a Roma che ricordano molto i bounty killer dei futuri spaghetti-western), i dialoghi divertenti ("quanTo?" "quanDo!") e la bravura del duo, qui ben sotto controllo (ma Ciccio regala nella prima parte, quando il duo scopre le "bellezze" della capitale, "facce" da antologia!). Corpo estraneo l'episodio di Modugno (tra l'altro di un'ingenuità disarmante e con una Schiaffino doppiata in modo incredibile), un pò sacrificati De Sica e Murgia.
Il primo film nel quale Franco e Ciccio sono protagonisti é un'opera convincente ed incisiva. Scritto, sceneggiato e diretto da Riccardo Pazzaglia, il film racconta le peripizie di due picciotti scappati nella Capitale per sfuggire, per motivi d'onore, alla vendetta dell' "Onorata Società". Una trama brillante, fresche invenzioni visive, un rapporto "in fieri" ma sorprendentemente intrigante tra i due attori che formano una coppia ancora priva di ruoli codificati, l'ultima sequenza, quella del matrimonio-funerale, che ha una forza satirica deformante. Buono.
MEMORABILE: La forza creativa della relazione artistica fra i due comici é realmente stupefacente; L'effetto straniante dei cavalieri siculi in giro per Roma.
Si vede che le vere maschere di Franco e Ciccio dovevano ancora nascere, perché questo film senza capo né coda li sfrutta fino ai minimi termini regalando pochissimi sorrisi e un mare di noia. Non si capisce dove voglia far ridere Pazzaglia perché non c'è un solo momento brillante; solo tanti punti morti e sketch quasi improvvisati con i due molto spaesati. De Sica sprecato (eppure è il più divertente), Modugno buttato via in un breve episodio inqualificabile. Da evitare.
Il ritmo non è proprio omogeneo poiché nella prima fase ci si diverte di più con la parte preparatoria alla vicenda (spassosissimi i due che squadrano con aria sognante una fontana). La parte centrale cade molto nel noioso per via della parentesi con Modugno, davvero di poco conto. Ci si riprende alla festa nuziale, la quale funziona grazie ad alcune trovate (gli auguri agli sposi, l'esilarante tentativo di fuga, Franchi che si traveste per fregare De Sica). Si sente fin troppo la canzone "Mafia", anche se Pazzaglia fa metraggio. Non male.
Due acerbi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia riescono a reggere il peso di un film incentrato su di loro. Ancora non lasciati liberi di tirare fuori tutto il loro potenziale, che li renderà la coppia più comica del cinema italiano, tengono in piedi un film che senza di loro sarebbe addirittura noioso, con una trama troppo spezzettata. Le parti con Domenico Modugno sono totalmente inutili, mentre è ottima la colonna sonora. De Sica alza il livello tecnico con un'elegante interpretazione.
MEMORABILE: La scena del funerale dove Franco e Ciccio si nascondono tra le prefiche.
Primi passi della coppia Franchi-Ingrassia, ancor lontana dagli eccessi sguaiati dei lavori futuri e non ancora definita nei ruoli (anzi, Franco è sveglio e Ciccio piuttosto tonto e taciturno). La commedia scricchiola, arrancando tra parodie della mafia, stereotipi alla siciliana, stacchetti di danza e parentesi musicali affidate a Modugno. Rimarchevoli la Perego e De Sica, sempre professionista di gran classe.
MEMORABILE: La riunione dei mafiosi e le loro sentenze di morte.
Commento sociale e non da cinefilo: 1. 1961, dopo i trionfi di Sanremo e internazionali Modugno gira questo "filmetto" con Pazzaglia 2. Nel 1961 ci si poteva far beffe della mafia ridicolizzandola fin dai titoli di testa (cito a memoria "questo è un documento e una denuncia") 3. Cosa ha permesso alla "mafia" di diventare intoccabile? Oggi potremmo ancora fare un film del genere? 4. Più in tema: De Sica distratto, Modugno molto disponibile, grande Buzzanca, grandissimo numero (credo risalga ai loro albori delle feste di piazza) di Franchi e Ingrassia.
La voce di Domenico Modugno accompagna epicamente gli emissari di Cosa nostra e il tutto, ascoltato oggi, stranisce. Una mafia omerica. Il mitico Pazzaglia, all'esordio in regia, è però troppo intelligente per non servire nel finale una lettura politica: all'insaputa degli italiani nel '61 i picciotti erano già a Roma ed esportavano arance. Se quindi un credito vale nella commediola è questo, di ordine storico. Altra primizia è l'esordio da protagonisti di Franco e Ciccio, tra le maschere più belle del nostro cinema. Il resto è pochade.
MEMORABILE: Il balletto delle inglesi nella camera d'albergo; Il matrimonio-funerale.
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HomevideoGeppo • 11/01/12 12:20 Call center Davinotti - 4285 interventi
Qui vediamo il DVD "L'onorata società" uscito per la CG.
Master: Abbastanza pulito, molto buono.
Audio: Pulito, molto buono (Mono).
Video: 1.85:1 (16:9)
Durata: 01:23:29